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IGNORED

Bronzi mercenariali di Agyrion


Risposte migliori

È quindi ....... Sarebbe opportuno una riflessione di diodoro ,che nulla da criticare i suoi studi. Ma dare a Cesare quel che è di Cesare. Condannare un bronzo che avrà si qualche problema..... Ma non di affermare che è falso. Continuò la mia opinione che il quarto bronzo postato da diodoro non è un falso, per i motivi che ho elencato nel mio post 31.

Rispondo ora perché a causa di un forte temporale è saltata la rete internet. Premetto che non ritengo il Salinas un' opera dal taglio propriamente scientifico, delle belle incisioni che risentono molto del settecentesco gusto antiquario: basta verificare quante imprecisioni sotto il profilo ponderale ed epigrafico si possono ravvisare nell'opera dello studioso che io stesso già ieri citai per primo ; non ha senso postarmi le stesse foto relative alla bibliografia da me indicata . Ad esempio Salinas crea un ibrido mettendo assieme il D/ (capelli fluenti) della variante pesante e più antica dell'emissione con il R/ delle serie più leggere a tondello pronunciatamente troncoconico e con capelli irti. Mi propongo di riassumere le caratteristiche di tutte e tre le serie Palankaios, serie dotate di un ampio range ponderale e stilistico perché battuta per quasi un ventennio.

So che sarebbe cosa giusta in questa sede motivare le mie argomentazioni, ma le legende della serie Palankaios costituiscono argomento di un capitolo all'interno di un mio volume di prossima uscita ( sfiderei chiunque a divulgare in anteprima i dati di una propria opera ); gionnysicily sarà il primo a ricevere una copia omaggio in cui analizzo approfonditamente questo tipo di variante; vi prego pertanto di pazientare ancora un po'.

A Numa faccio notare che i moderni studiosi di iconografia greca tendono a identificare, come a Gela per l'omonimo corso d'acqua, la testa cornuta del giovinetto con il dio fluviale Palankaios.

Andando alla richiesta di Babelone, posto la foto di un esemplare autentico della serie Athena/clava ( da notare l'elmo della dea al R/);

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Modificato da diodoro
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Comunque non sono riuscito a capire ed a interpretare il post # 41 di Diodoro che sembra aver risposto ad una mia precisa richiesta, è stato forse editato? io sto ancora aspettando che vengano postate,oltre a quella di Acraf,le foto di qualche moneta autentica di inizio di questa discussione anche per capire se uno a ragione o meno nelle sue tesi.

Mi era scappato un invio a vuoto, può capitare.

Modificato da diodoro
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Guest Tugay Emin

@@diodoro "gionnysicilysarà il primo a ricevere una copia omaggio in cui analizzo approfonditamente questo tipo di variante; vi prego pertanto di pazientare ancora un po'." Saro' onorato a riceverlo e giusto che prima pubblichi la tua opera e poi magari commentarla . Il post 51 , osservo che l'elmo (dovrebbe) essere la testa di Atena si , ma di un ippocampo di Syrakosion,tracce del conio precedente li osserviamo anche sul dritto ,tracce dell'ippocampo. Pertanto (uso dovrebbe non tanto per me ,ma per.....) trattasi di una moneta riconiata . L'elmo Corinzio è antecedente stilisticamente all'elmo del dritto della moneta di Agyrium. Tranquillizzo all'amico babelone ,che questa postata è genuina. Speriamo di vederne altre. Ciao.

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@@diodoro "gionnysicilysarà il primo a ricevere una copia omaggio in cui analizzo approfonditamente questo tipo di variante; vi prego pertanto di pazientare ancora un po'." Saro' onorato a riceverlo e giusto che prima pubblichi la tua opera e poi magari commentarla . Il post 51 , osservo che l'elmo (dovrebbe) essere la testa di Atena si , ma di un ippocampo di Syrakosion,tracce del conio precedente li osserviamo anche sul dritto ,tracce dell'ippocampo. Pertanto (uso dovrebbe non tanto per me ,ma per.....) trattasi di una moneta riconiata . L'elmo Corinzio è antecedente stilisticamente all'elmo del dritto della moneta di Agyrium. Tranquillizzo all'amico babelone ,che questa postata è genuina. Speriamo di vederne altre. Ciao.

Caro gionny ti ringrazio per il gentile pensiero ma avevo gia' notato le tracce di riconio,difatti la moneta che secondo me necessita di approfondimenti che cerchero' di spiegare piu' avanti, è la terza postata ad inizio discussione che trattasi di un riconio su un tondello credo proprio di ippocampo,tutte le altre sono chiaramente false.

Certo che se le monete con le quali confrontarla sono quelle postate da acraf e del post # 51 sara' dura

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Non stupisce il riconio per quest'ultima serie: credo che TUTTI gli esemplari noti e genuini sia riconiati, in genere sulle monete siracusane con Atena/Ippocampo.

In genere le tracce del riconio sono abbastanza visibili, per lo più al rovescio.

E' sempre benvenuto un accurato studio monografico su Agyrion, che fu città sicula fra le più importanti e patria del famoso storico Diodoro Siculo. Quindi comprendo la scelta del nickname, come pure l'opportunità di non rivelare anzitempo i risultati della propria ricerca prima della pubblicazione.

Un vivo plauso allo studio e spero che venga data comunicazione quando sarà disponibile il libro (a proposito, quando si prevede la pubblicazione ?).

Senza dubbio la monetazione di Agyrion attende ancora una soddisfacente sistemazione, possibilmente confortata da dati di scavo. So che da alcuni anni (credo dal 2008) sono stati condotte campagne di scavi archeologici molto intensi, che hanno permesso l'individuazione dell'acropoli e pure della stessa zecca. Credo che siano state rinvenute pure delle monete.

Quindi restiamo in trepida attesa....

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Non stupisce il riconio per quest'ultima serie: credo che TUTTI gli esemplari noti e genuini sia riconiati, in genere sulle monete siracusane con Atena/Ippocampo.

In genere le tracce del riconio sono abbastanza visibili, per lo più al rovescio.

E' sempre benvenuto un accurato studio monografico su Agyrion, che fu città sicula fra le più importanti e patria del famoso storico Diodoro Siculo. Quindi comprendo la scelta del nickname, come pure l'opportunità di non rivelare anzitempo i risultati della propria ricerca prima della pubblicazione.

Un vivo plauso allo studio e spero che venga data comunicazione quando sarà disponibile il libro (a proposito, quando si prevede la pubblicazione ?).

Senza dubbio la monetazione di Agyrion attende ancora una soddisfacente sistemazione, possibilmente confortata da dati di scavo. So che da alcuni anni (credo dal 2008) sono stati condotte campagne di scavi archeologici molto intensi, che hanno permesso l'individuazione dell'acropoli e pure della stessa zecca. Credo che siano state rinvenute pure delle monete.

Quindi restiamo in trepida attesa....

Confermo quanto evidenziato da Acraf: la serie è formata da due nominali : A) Athena/ faretra es arco, riconiato sempre su Zeus Eleutherios e fulmine; B) il nostro Athena/clava, battuto sempre e solo su Ippocampi siracusani del tipo II. La conservazione degli esemplari in collezioni pubbliche o di antica formazione è in linea con quella swl bronzo da me postato (vi assicuro che è anche colpa della foto che non contribuisce a valorizzare i buoni rilievi e la qualità della patina). A Babelone faccio notare che tutti gli esemplari della serie autentici presentano questo stile e un riconio molto poco curato che come ha anticipato Acraf lascia più in evidenza i tipi dell'ippocampo sottostante che non quelli nuovi (intendevo questo quando all'inizio della discussione invitavo a diffidare degli esemplari che presentano un conio curato; persino i bronzi caratterizzati da un ottimo rilievo (SPL , ne ho visti) recano sempre questo stile molto rozzo e approssimativo, devono proprio apparire così perché emissioni di emergenza di una zecca, che in questa fase, diviene mobile, al seguito delle locali truppe mercenariali )

Modificato da diodoro
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Guest Tugay Emin

@@diodoro ciao , in questa discussione ai invitato a diffidare per esemplari che presentano un conio curato. Alla base di questa diffida ,per te il quarto bronzo che sembrerebbe (da un conio curato) lo ritieni falso ? Non pensi che con una emissione di emergenza ( che riconiavano monete di Syrakosion ippocampi/Atena elmata) abbiano PURE coniato con tondelli propri ?

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@@diodoro ciao , in questa discussione ai invitato a diffidare per esemplari che presentano un conio curato. Alla base di questa diffida ,per te il quarto bronzo che sembrerebbe (da un conio curato) lo ritieni falso ? Non pensi che con una emissione di emergenza ( che riconiavano monete di Syrakosion ippocampi/Atena elmata) abbiano PURE coniato con tondelli propri ?

Confermo che la serie in questione, come Acraf ha intuito, è sempre e solo riconiata su ippocampi del tipo II : questo lo posso garantire dal momento che controllato personalmente tutti gli esemplari delle collezioni pubbliche e quelli da vecchie collezioni. In alcuni il riconio è più curato, in altri meno e quasi non si nota

Modificato da diodoro
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Attendo anche io con trepidazione l'uscita di questo volume, che mi pare capire debba essere un Corpus, essendo stata fatta una "scannerizzazione" delle collezioni pubbliche.

Saluti.

Vincenzo.

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Attendo anche io con trepidazione l'uscita di questo volume, che mi pare capire debba essere un Corpus, essendo stata fatta una "scannerizzazione" delle collezioni pubbliche.

Saluti.

Vincenzo.

Scannerizzazione ?

Non si tratta di un corpus ma della pubblicazione del materiale numismatico relativo a diverse campagne di scavo condotte dalla soprintendenza

Mi sto occupando dello studio del materiale proveniente da alcune collezioni antiche, oltre che naturalmente di quello rinvenuto all'interno degli ambienti (tre vani finora trovati) appartenenti a due fasi della zecca greca e anche dal quartiere abitato; non solo monete, quindi, ma anche tondelli e attrezzatura per la fusione e battitura degli stessi. Analizzerò anche le emissioni di altre zecche trovate dagli archeologi in contesti sigillati da tegole e in associazione stratigragica !!!, cosa che permetterà un migliore definizione di molte serie (anche di zecche maggiori) sotto il profilo cronologico.

Modificato da diodoro
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Non si tratta di un corpus ma della pubblicazione del materiale numismatico relativo a diverse campagne di scavo condotte dalla soprintendenza

Mi sto occupando dello studio del materiale proveniente dagli ambienti (tre vani finora trovati) appartenenti a due fasi della zecca greca e anche dal quartiere abitato; non solo monete, quindi, ma anche tondelli e attrezzatura per la fusione e battitura dei tondelli. Analizzerò anche le emissioni di altre zecche trovate dagli archeologi in contesti sigillati da tegole e in associazione stratigragica !!!, cosa che permetterà un migliore definizione di molte serie (anche di zecche maggiori) sotto il profilo cronologico.

Ottimo lavoro!

Ma il materiale ritrovato è esclusivamente di zecche sicule o anche magnogreche?

Quando è prevista la pubblicazione?

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Ottimo lavoro!

Ma il materiale ritrovato è esclusivamente di zecche sicule o anche magnogreche?

Quando è prevista la pubblicazione?

Si tratta di emissioni in bronzo (poche in argento)solo di zecche siciliane del periodo 430- 340 circa.

I PDF in teoria sono ultimati, siamo in attesa dell'approvazione del finanziamento dell'assessorato

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Desidero iniziare la mia argomentazione sulla moneta n. 3 postata da Diodoro inserendo una litra di Siracusa con evidenti tracce di corrosioni,come si puo' notare bene e come tanti partecipanti del forum sanno nelle parti corrose dei bronzi facilmente avviene un processo di distacco della patina naturale.

Premesso questo,passo ad argomentare la mia tesi personale,ho gia' detto nel mio post iniziale che si tratta di un riconio su un tondello antico difatti oltre che dalle corrosioni del bordo nei punti n.1 si possono intravedere tracce del tondello originale,con il n. 2 ed il n.5 ed anche sulla guancia si notano delle crepe ricoperte da patina, i numeri 3 - 4 - 4bis ed anche altri punti che non ho segnalato sono i piu' importanti cioe' distacco di patina naturale nelle parti corrose e sopratutto nel 4bis si puo' notare una colorazione ferrosa dei bordi della patina vicino le corrosioni,con il n. 6 mi sembra di intravedere,ma la foto non mi permette di esserne sicuro al 100%,delle linee di espansione da coniatura ricoperte di patina,tuttavia la moneta è stata anche aiutata sia nel flan che nella patina ed il punto l'ho segnalato con il n.7, a tal proposito posto immagine in negativo dove si nota questo, e questa difatti e' la zona che mi mette qualche dubbio assieme alla mancanza di metallo in qualche lettera.

Concludo dicendo che pur rispettando gli studi di Diodoro in cui afferma che la variante con tridente non esiste e pertanto tutte queste monete si devono ritenere false e non potendo fare soprattutto un adeguato confronto con un esemplare valido sono convinto che questa moneta meriti un approfondimento sia visivo che con strumenti idonei per poterla giudicare.

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Ottime osservazioni.

Mi pare pacifico che siamo di fronte a un riconio sopra un antico bronzo (non chiaramente identificabile, ma che potrebbe essere un "Ippocampo" siracusano).

Il problema è stabilire se è un riconio fatto all'epoca (e quindi autentico) o piuttosto un riconio fatto in epoca moderna utlizzando come tondello un comunissimo esemplare di "Ippocampo" con sua pregressa patina....

Ho notizia di falsi di bronzo ottenuti utlizzando come tondelli vecchie monete, sempre di bronzo, anche se non conosco i dettagli e i problemi tecnici legati a tale procedura.

Per l'argento sono sicuro e ad esempio ho pure scoperto il caso di una dracma incusa d'argento di Sibari che è risultato essere un falso ottenuto per riconio sopra addirittura un denario repubblicano del II secolo a.C., con tracce evidenti dell'undertype (una palese incongruenza storica !). Purtroppo non ho il permesso per illustrare questo interessante caso.....

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Ottime osservazioni.

Mi pare pacifico che siamo di fronte a un riconio sopra un antico bronzo (non chiaramente identificabile, ma che potrebbe essere un "Ippocampo" siracusano).

Il problema è stabilire se è un riconio fatto all'epoca (e quindi autentico) o piuttosto un riconio fatto in epoca moderna utlizzando come tondello un comunissimo esemplare di "Ippocampo" con sua pregressa patina....

Ho notizia di falsi di bronzo ottenuti utlizzando come tondelli vecchie monete, sempre di bronzo, anche se non conosco i dettagli e i problemi tecnici legati a tale procedura.

Per l'argento sono sicuro e ad esempio ho pure scoperto il caso di una dracma incusa d'argento di Sibari che è risultato essere un falso ottenuto per riconio sopra addirittura un denario repubblicano del II secolo a.C., con tracce evidenti dell'undertype (una palese incongruenza storica !). Purtroppo non ho il permesso per illustrare questo interessante caso.....

ciao, ma non era gionny a scrivere che riuscivano a riconiare bronzi riuscendo a conservare la patina originale??

skuby

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Ottime osservazioni.

Mi pare pacifico che siamo di fronte a un riconio sopra un antico bronzo (non chiaramente identificabile, ma che potrebbe essere un "Ippocampo" siracusano).

Il problema è stabilire se è un riconio fatto all'epoca (e quindi autentico) o piuttosto un riconio fatto in epoca moderna utlizzando come tondello un comunissimo esemplare di "Ippocampo" con sua pregressa patina....

Ho notizia di falsi di bronzo ottenuti utlizzando come tondelli vecchie monete, sempre di bronzo, anche se non conosco i dettagli e i problemi tecnici legati a tale procedura.

Per l'argento sono sicuro e ad esempio ho pure scoperto il caso di una dracma incusa d'argento di Sibari che è risultato essere un falso ottenuto per riconio sopra addirittura un denario repubblicano del II secolo a.C., con tracce evidenti dell'undertype (una palese incongruenza storica !). Purtroppo non ho il permesso per illustrare questo interessante caso.....

Grazie a Babelone , Gionny e Acraf per le interessanti osservazioni. MI domando se sia cosi difficile individuare un riconio antico (pratica piuttosto comune presso le poleis siciliane ) da un riconio moderno che, effettuato probabilmente con altre tecniche e strumenti dovrebbe, dico dovrebbe , lasciare delle tracce diverse da quelle che osserviamo nei riconi antichi (penso alla forza di pressione esercitata e alla conseguente espansione del metallo, alle crepe, alle presumibilmente differenti tracce del conio sottostante.. ma forse i due procedimenti non sono cosi diversi come saremmo inizialmente indotti a pensare)...

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Guest Tugay Emin

ciao, ma non era gionny a scrivere che riuscivano a riconiare bronzi riuscendo a conservare la patina originale??

skuby

ciao, bronzi falsi riconiati su bronzi genuini di scarsa conservazione continuano a circolare. Come fanno a salvaguardare la patina ,questo non lo so' . Di certo è che mai la patina resta intatta, specie nei piani e nelle lettere ,per via della pressatura o a martello ( per una logica) non dovrebbe restare legata al nucleo , lo si nota nei bordi quanto si lesionano . Almeno che....... non usano qualche stratagemma . Si scoprono per via del conio che li conia, conii copiati da originali o modificati al punto che ci lasciano sempre lo zampino. Vedi l'esempio postato a maggio in una discussione sulle hemilitre di Mytistratos. Due delle monete postate ,entrambe riconiate su Litre di Syrakosion (atena/delfini) La prima ripatinata ed invecchiata, la seconda solamente invecchiata.

Modificato da gionnysicily
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Ottime osservazioni.

Mi pare pacifico che siamo di fronte a un riconio sopra un antico bronzo (non chiaramente identificabile, ma che potrebbe essere un "Ippocampo" siracusano).

Il problema è stabilire se è un riconio fatto all'epoca (e quindi autentico) o piuttosto un riconio fatto in epoca moderna utlizzando come tondello un comunissimo esemplare di "Ippocampo" con sua pregressa patina....

Ho notizia di falsi di bronzo ottenuti utlizzando come tondelli vecchie monete, sempre di bronzo, anche se non conosco i dettagli e i problemi tecnici legati a tale procedura.

Per l'argento sono sicuro e ad esempio ho pure scoperto il caso di una dracma incusa d'argento di Sibari che è risultato essere un falso ottenuto per riconio sopra addirittura un denario repubblicano del II secolo a.C., con tracce evidenti dell'undertype (una palese incongruenza storica !). Purtroppo non ho il permesso per illustrare questo interessante caso.....

Desidero iniziare la mia argomentazione sulla moneta n. 3 postata da Diodoro inserendo una litra di Siracusa con evidenti tracce di corrosioni,come si puo' notare bene e come tanti partecipanti del forum sanno nelle parti corrose dei bronzi facilmente avviene un processo di distacco della patina naturale.

Premesso questo,passo ad argomentare la mia tesi personale,ho gia' detto nel mio post iniziale che si tratta di un riconio su un tondello antico difatti oltre che dalle corrosioni del bordo nei punti n.1 si possono intravedere tracce del tondello originale,con il n. 2 ed il n.5 ed anche sulla guancia si notano delle crepe ricoperte da patina, i numeri 3 - 4 - 4bis ed anche altri punti che non ho segnalato sono i piu' importanti cioe' distacco di patina naturale nelle parti corrose e sopratutto nel 4bis si puo' notare una colorazione ferrosa dei bordi della patina vicino le corrosioni,con il n. 6 mi sembra di intravedere,ma la foto non mi permette di esserne sicuro al 100%,delle linee di espansione da coniatura ricoperte di patina,tuttavia la moneta è stata anche aiutata sia nel flan che nella patina ed il punto l'ho segnalato con il n.7, a tal proposito posto immagine in negativo dove si nota questo, e questa difatti e' la zona che mi mette qualche dubbio assieme alla mancanza di metallo in qualche lettera.

Concludo dicendo che pur rispettando gli studi di Diodoro in cui afferma che la variante con tridente non esiste e pertanto tutte queste monete si devono ritenere false e non potendo fare soprattutto un adeguato confronto con un esemplare valido sono convinto che questa moneta meriti un approfondimento sia visivo che con strumenti idonei per poterla giudicare.

Mi pare che la risposta esatta risieda nell' acutissima osservazione di Acraf e nel post di Jonny: che questo fosse un riconio su un tondello autentico, sicuramente un ippocampo, mi pare fosse scontato. I falsari in questione sono molto informati sui tondelli utilizzati dalle zecche antiche ( stamane avevo premesso che la serie in questione risulta sempre battuta su ippocampi del tipo II ) e questo spiega il motivo per cui hanno utilizzato una moneta autentica.

Su tutti gli esemplari esaminati ho riscontrato al R/ una resa noduliforme delle asperità della clava e mai dall'aspetto acuminato come in molti falsi.

Confermo che la variante con tridente non è stata mai documentata così come quelle con altri simboli del tutto inventati da qualche tempo commercializzati da un atelier della Sicilia centrale che utilizza proprio quelle tecniche alle quali Acraf ha fatto riferimento ( cogliendo nel segno ) e che purtroppo ho avuto modo di constatare personalmente. Tempo addietro ebbi il modo di visionare i risultati di un esame spettroscopico condotto da un laboratorio di archeometria su uno di questi bronzi mercenariali di IV secolo, risultati che confermarono la contraffazione della moneta esaminata ( e pensare che a un primo esame aveva tutte le carte in regola per qualificarsi come autentico ).

Modificato da diodoro
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Guest Tugay Emin

Immagino se anziché un conio inventato .....con un conio da un originale. Sarebbe dura. Fortunatamente i coni originali , non si troveranno mai e anche sé chissa' quanta ruggine. Evidenziato in blue ,crepe e buchi dove la vecchia patina è saltata. Con l'invecchiamento e un po' di colorazione ,a qualche Titano gli è passata per buona.

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Immagino se anziché un conio inventato .....con un conio da un originale. Sarebbe dura. Fortunatamente i coni originali , non si troveranno mai e anche sé chissa' quanta ruggine. Evidenziato in blue ,crepe e buchi dove la vecchia patina è saltata. Con l'invecchiamento e un po' di colorazione ,a qualche Titano gli è passata per buona.attachicon.gif8.maggio 2013 hemil. di Mytistratos.jpg

Grazie a gionny per il post n. 71 in cui da attento osservatore ed esperto quale è fa vedere che è possibile riconiare lasciando in parte la patina originale, ma durante la fase di coniatura o pressatura alcune parti di patina si distaccano ed il falsario deve intervenire per nascondere questi difetti e gionny le evidenzia benissimo.

Analizzando bene l' esemplare tuttavia noto che il tondello della mytistratos mi sembra abbastanza integro e non presenta tracce di corrosione di conseguenza il distacco della patina avviene su parti integre e non corrose al contrario della agirium in cui il distacco avviene su parti corrose ed è ( secondo me ) dovuto ad un processo naturale,lo si puo' notare benissimo dai bordi della patina che e' sollevata nei punti in cui si e' sviluppato il processo di distacco originato dalle escrescenze della corrosione naturale del tondello.

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Grazie a gionny per il post n. 71 in cui da attento osservatore ed esperto quale è fa vedere che è possibile riconiare lasciando in parte la patina originale, ma durante la fase di coniatura o pressatura alcune parti di patina si distaccano ed il falsario deve intervenire per nascondere questi difetti e gionny le evidenzia benissimo.

Analizzando bene l' esemplare tuttavia noto che il tondello della mytistratos mi sembra abbastanza integro e non presenta tracce di corrosione di conseguenza il distacco della patina avviene su parti integre e non corrose al contrario della agirium in cui il distacco avviene su parti corrose ed è ( secondo me ) dovuto ad un processo naturale,lo si puo' notare benissimo dai bordi della patina che e' sollevata nei punti in cui si e' sviluppato il processo di distacco originato dalle escrescenze della corrosione naturale del tondello.

Tale tipo di alterazione (distacco patina per alterazione da pitting / corrosione ) del bronzo viene riprodotto ad arte dai falsari citati. Con la stessa sicurezza di Babelone e forte di della convinzione della irriproducibilità di tale fenomeno, avevo scommesso la testa sull'esemplare, di cui sopra, risultato falso in laboratorio. Poi, ripeto, quella clave chiodata è inesistente sugli originali, così come non convincono le lettere dell'etnico, dal profilo disegnativo e non netto e dalla relativa mancanza di metallo evidenziata dallo stesso Babelone, che, noto, non è seriamente convinto che l'esemplare sia un falso e questo mi preoccupa molto perché il dato conferma la pericolosità di queste copie e, quindi, vuol dire che il mio tentativo di far aprire gli occhi è risultato vano: ciò vuol dire che c'è ancora tanto da fare circa lo studio volto all'individuazione dei falsi. Le mie intenzioni erano quelle di postare le foto di esemplari certamente falsi la cui produzione è stata accertata personalmente nel territorio d'origine.

Modificato da diodoro
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Guest Tugay Emin

@@diodoro ciao , non te la prendere più di tanto. Babelone ed anche io ( non è che siamo grandi esperti) ma abbiamo una opinione diversa su alcuni bronzi da te postati. Tanto di rispetto ai tuoi studi e sicuramente avrai toccato con mano molti esemplari. l'esame spettroscopio....in laboratorio di archeometria non ti posso rispondere , poiché dubito (SEMPRE) dopo quel che è successo in altri contesti. Mi fido del mio fiuto , purtroppo non posso inoltrarmi piu di tanto , grazie ai Titani che alla fine sono loro che decidono ( come Nerone) vita o morte. È ne so abbastanza. Rispettoso ed educato ammiro il tuo sforzo di far si che le tue ottime informazioni , siano di utilità collettiva. Ma lascia rispettosamente che le opinioni diverse non vengano considerate come se non vogliamo aprire gli occhi . Alla fine stiamo commentanto delle foto e non tanto ottimali .

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Tale tipo di alterazione (distacco patina per alterazione da pitting / corrosione ) del bronzo viene riprodotto ad arte dai falsari citati. Con la stessa sicurezza di Babelone e forte di della convinzione della irriproducibilità di tale fenomeno, avevo scommesso la testa sull'esemplare, di cui sopra, risultato falso in laboratorio. Poi, ripeto, quella clave chiodata è inesistente sugli originali, così come non convincono le lettere dell'etnico, dal profilo disegnativo e non netto e dalla relativa mancanza di metallo evidenziata dallo stesso Babelone, che, noto, non è seriamente convinto che l'esemplare sia un falso e questo mi preoccupa molto perché il dato conferma la pericolosità di queste copie e, quindi, vuol dire che il mio tentativo di far aprire gli occhi è risultato vano: ciò vuol dire che c'è ancora tanto da fare circa lo studio volto all'individuazione dei falsi. Le mie intenzioni erano quelle di postare le foto di esemplari certamente falsi la cui produzione è stata accertata personalmente nel territorio d'origine.

dal tuo messaggio di cui sopra mi sembra di capire che l' esemplare in questione hai avuto modo di studiarlo dal vivo ed era stato ritenuto da te autentico ed in seguito da analisi di laboratorio approfondite è risultato essere un falso,noto che anche tu hai avuto bisogno di certezze strumentali figurati io che sto facendo la mia analisi su una foto e mi baso solo su discrete esperienze personali.

Come certamente avrai avuto modo di osservare dai miei precedenti messaggi nei tuoi confronti ho sempre avuto il massimo rispetto e da questo non posso far altro che credere a quello che tu affermi riguardo all'analisi strumentale da te eseguita ma sembra che tale tecnica abbia dei limiti,quindi caro Diodoro permettimi di esprimere la mia opinione personale e se poi c'e bisogno di aprire gli occhi e di imparare delle tecniche innovative dei falsi che ben vengano personalmente io sono sempre alla ricerca di nuove informazioni

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