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Il monetario, identificato nell’edile curule del 55, è noto da un’orazione pronunciata in sua difesa nel 54 da Cicerone, che lo fece assolvere dall’accusa di brogli. Discendeva da una famiglia equestre di Atina e suo padre era un publicano. Homo novus, combattè in Africa e a Creta (nel 68, sotto Quinto Metello Cretico), fu tribuno militare e pro questore in Macedonia (dal 62 al 58), dove strinse amicizia con Cicerone, e infine tribuno della plebe (nel 56).

La figura al D/ veste la causia, petaso tipico della Macedonia. Babelon la identifica con Diana Planciana (divinità venerata dai Plancii, comunità orientale probabilmente discendente della gens di Atina, nota per un’unica iscrizione proveniente da un tempio datato alla metà del I secolo d.C.). Antonio Morello invece, in uno studio presentato al Centro di Studi Storici Saturnia di Atina, basandosi su aspetti tecnici e iconografici si è detto certo che sia l'immagine stessa della Macedonia.

La capra al R/ è raffigurata la capra cretese (capra aegagrus creticus), più imponente di quella e con corna più sviluppate; potrebbe ricordare il curriculum militare del monetario (così come la Macedonia al D/), oppure onorare Metello Cretico sue ex comandante, o infine canzonarlo perché si era fatto promotore dell’accusa di brogli elettoralti (ma la cronologia non avvalora questa ipotesi: la moneta è del 55, mentre l’eventuale beffa poteva avvenire solo dopo all’assoluzione, quindi nel 54).

La delega senatoria a battere moneta (S.C.) era probabilmente connessa con le spese sostenute da Pompeo per approvvigionare Roma; si stima che il volume di emissioni nel 55 abbia raggiunto 19 milioni di denarî, di cui 3 milioni di Plancio.

Modificato da L. Licinio Lucullo

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