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IGNORED

info su scudo araldico in ceramica


leok090

Risposte migliori

Mi unisco al tuo appello, gentile amico.

Su due piedi, l'unica "certezza" che posso avere è nella corona.

Perché si tratta della corona da barone (a suo tempo nuova e inedita) stabilita dal Regno d'Italia tramite delibera della Consulta Araldica del 4.5.1870, capo I, art. 6, e successivamente ribadita dall'articolo 26 del Regio Decreto n° 234 del 13.4.1905, ulteriormente confermato da decreti successivi.

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@@Corbiniano

Ciao Corbiniano : immagino che per corona baronale tu intenda quella al collo dell'Aquila : ma quella posta in capo alla medesima secondo il tuo parere a che grado di nobiltà corrisponde ?

Grazie, saluti.

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Sì, caro @@sandokan, hai ragione: non ho precisato che mi riferivo alla corona che è stata messa al collo dell'aquila.

Ci sarebbe da capire perché hanno voluto usarla :nea: come un collare... ma per ora il quesito è secondario.

L'altra corona, quella sopra la testa dell'aquila, potrebbe teoricamente essere non solo di principe ma addirittura di sovrano: specialmente se l'aquila nel suo complesso volesse essere un "omaggio" o un rimando all'aquila sabauda.

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Supporter

@@Corbiniano

Ciao Corbiniano, approfitto della tua disponibilità e della tua competenza per soddisfare una mia curiosità : poiché non mi sembrava frequente l'uso di porre due corone differenti su uno stemma, ho sfogliato tre diversi volumi di Araldica e infatti mi sono confermato in questa supposizione.

Ne ho trovati solamente due in cui apparivano due corone, per altro della stessa foggia in ciascuno degli stemmi, una posta al di sopra del manto accollato al primo scudo . l'altra sul cimiero dell'elmo posto sopra il secondo scudo.

In quello mostrato da Leok, le corone sono differenti : poiché si tratta di uno stemma partito, la cosa potrebbe derivare dall'unione di due famiglie con gradi diversi di nobiltà ?

Oppure potrebbe trattarsi di uno stemma di fantasia ? Lo chiedo perché la coesistenza di due corone differenti mi sembra davvero rara. Grazie, saluti.

post-2460-0-72744200-1381250623_thumb.jp

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(...) poiché non mi sembrava frequente l'uso di porre due corone differenti su uno stemma, ho sfogliato tre diversi volumi di Araldica e infatti mi sono confermato in questa supposizione.

Ne ho trovati solamente due in cui apparivano due corone, per altro della stessa foggia in ciascuno degli stemmi, una posta al di sopra del manto accollato al primo scudo . l'altra sul cimiero dell'elmo posto sopra il secondo scudo.

In quello mostrato da Leok, le corone sono differenti : poiché si tratta di uno stemma partito, la cosa potrebbe derivare dall'unione di due famiglie con gradi diversi di nobiltà?

No.

La famiglia "risultante" di norma adottava il titolo di una delle due famiglie "componenti", e solitamente quello più alto.

Se si volevano rappresentare i differenti titoli delle famiglie di provenienza, si ricorreva a una composizione che teneva separati i due stemmi, ognuno in uno scudo sormontato dalla propria corona di grado.

Come in questa immagine:

post-21504-0-44460500-1381258900_thumb.j

(Nardò [LE], sagrestia della cattedrale, stemmi musivi Massa-Vaglio)

Oppure potrebbe trattarsi di uno stemma di fantasia?

Potrebbe anche essere.

Lo chiedo perché la coesistenza di due corone differenti mi sembra davvero rara (...)

Infatti lo è.

Ogni corona si lega a un dato status giuridico-nobiliare, ed è difficile che un singolo titolare possa vantare status plurimi.

Nel caso di questa ceramica dipinta, peraltro, è abbastanza sicuro che il grado baronale competa ai titolari dello scudo.

Mentre il grado real-principesco della corona sull'aquila penso sia piuttosto un omaggio (aquila :) compresa!) alla dinastia sovrana del momento.

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Supporter

@@Corbiniano

Grazie della spiegazione, interessante.

L' "omaggio" alla Casa Regnante è un elemento che ricorre in Araldica, oppure è un accadimento raro ?

Siccome non ne ho notizia (ma non sono un competente in materia) , per questo ho pensato ad una composizione di fantasia, indubbiamente molto decorativa.

Nell'insieme, l'elemento dominante per chi guarda è l'Aquila ornata di due corone piuttosto dello scudo....

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Anch'io penserei a una composizione di fantasia.

E ne sarei convinto, se non ci fosse quella corona baronale che è troppo "ben fatta".

L'"omaggio" alla casa regnante (hai fatto benissimo a :good: usare le virgolette!) potrebbe anche conseguire a una qualche dipendenza da essa, più difficilmente da una concessione sovrana.

Ma in definitiva...

...finché non sapremo se quello stemma è davvero di qualcuno, sono tutte ipotesi. :unknw:

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Supporter

aiuto !!! chiedo info su questo scudo in ceramica :nea: :nea: :nea: :nea:

grazie in anticipo ;-)

Ciao Leokt : sai da quale zona geografica proviene questo stemma ? ?

@@leok090

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Supporter

@@Corbiniano

Leok dice che lo stemma proviene dalla Sicilia : chissà se Corbiniano ha una pubblicazione, uno stemmario della nobiltà isolana......

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Supporter

Un altro punto a favore di uno stemma di fantasia......

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Sì, ma di pubblicazioni araldiche sulla Sicilia postunitaria ce ne sono diverse, e il Palizzolo Gravina è una fra le prime.

Lo stile del dipinto su ceramica mi pare posteriore al 1875.

E oltretutto m'è venuto in mente che quell'aquila ha un bel parallelo con lo stemma della "capitale" siciliana della ceramica, Caltagirone:

180px-Caltagirone_-_Stemma_in_ceramica_d

(da: http://rete.comuni-italiani.it/wiki/Caltagirone)

Magari è un parallelo di scarsa o nulla consistenza, ma... non si sa mai! :good:

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Supporter

Invece la tua intuizione potrebbe essere giusta......lo scudo accollante su un'aquila a quanto pare nelle Due Sicilie piaceva : piuttosto il fatto che tu non abbia trovato traccia di nessuno dei due blasoni raffigurati indurrebbe a pensare alla possibilità che sia uno stemma di fantasia.....

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Sei molto gentile e ti ringrazio, ma il fatto che i due stemmi manchino nel Palizzolo ;) non significa che mancano anche in altri testi.

Occorrerebbe avere tempo e modo di :blush: spulciarli tutti...

...oppure confidare nel "ritrovamento casuale&insperato". :D

É peraltro vero che due dettagli nei contenuti araldici possono rafforzare l'ipotesi che sia stemma d'invenzione:

- l'aspetto dei monti nella prima parte del partito, che formano un blocco unico (di solito sono delineati separatamente l'uno dall'altro);

- la posizione delle due bande nella seconda parte, poste sopra al leone (posizione inconsueta a trovarsi).

Ma anche queste ipotesi rimangono tali, finché questi stemmi restano anonimi.

:huh:

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Supporter

@@Corbiniano

Le tue osservazioni sono puntualissime e rafforzano l'idea che si tratti di un'opera di fantasia come quello che allego, fatto realizzare in ceramica a Gualdo Tadino da un privato la cui fantasia Araldica non era esattamente assistita dalla relativa conoscenza....!

post-2460-0-25096600-1381494520_thumb.jp

Modificato da sandokan
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