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IGNORED

Splendida Maiorina


eg1979

Risposte migliori

Una moneta bellissima secondo me. Colore della patina davvero bello...

Che sogno sta monetaaaaaaa! :)

Magari vinco pure il concorso eheheh

Vediamo un po'...

COLLOCAZIONE RIC

DN MAG MAXI-MVS PF AVG PDC REPARATIO-REIPVB LVGS P Lyons RIC IX Lyons 32 S AE2 383-388

DESCRIZIONE DELLA MONETA

Maiorina di Magno Massimo. Al rovescio Massimo in abiti militari stante a sx tiene una Vittoria in mano; ai suoi piedi, una donna genuflessa. Abbiamo già più volte discusso del significato di questa donna vista come "res publica".

COLLOCAZIONE COHEN

C.3

Modificato da eg1979
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Infine qualche nota biografica

Magno Clemente Massimo fu un usupatore del impero romano della fine del IV secolo d.C.

Magnus Maximus.Distintosi per le sue qualità militari nella provincia della Britannia, nel 383 fu proclamato imperatore dalle legioni. Sbarcato in Gallia, inflisse alcune sconfitte alle truppe di Graziano, associato al trono imperiale dal padre Valentiniano I, conquistando buona parte di questa provincia. Graziano, impopolare tra le truppe, che passarono dalla parte di Magno Massimo, si recò nella Gallia meridionale, ma a Lugdunum (l’odierna Lione) fu assassinato dal magister equitum Andragazio (25 agosto del 383). A questo punto, Magno Massimo divenne padrone della Gallia, della Britannia e della Spagna, ma non osò muovere guerra a Valentiniano II, fratellastro di Graziano, perché era amato dalle legioni e protetto dal generale Bautone.

Impegnato su altri fronti, l’imperatore d’Oriente Teodosio I decise di rimandare la partita con Magno Massimo e, anzi, lo riconobbe imperatore delle terre da lui conquistate. A Valentiniano II rimasero l’Italia, l’Africa e le province danubiane. A questo punto, allo scopo di cacciare Valentiniano dall’Italia, Magno Massimo si inserì nella diatriba tra ariani e cattolici, appoggiando questi ultimi, mentre Valentiniano portava avanti una politica a loro contraria, poiché la madre, Giustina era ariana. Dopo aver scritto al nuovo vescovo romano Silicio, Magno Massimo varcò le Alpi con un esercito, costringendo Valentiniano, la madre e la sorella Galla a rifugiarsi a Tessalonica (oggi Salonicco), presso Teodosio (387).

Morta Giustina e convertitosi Valentiniano al cattolicesimo, Teodosio, rimasto vedovo, ne sposò la sorella e, rotti gli indugi, mosse guerra a Magno Massimo. Costui fu sconfitto a Sciscia (oggi Sisech), nella valle della Sava, a Petovio (odierna Petau), in Pannonia, e definitivamente ad Aquileia nel 388. Catturato, Magno Massimo fu condannato a morte. Suo figlio, Flavio Vittore, che era in Gallia, fu ucciso dal generale Arbogaste. A Valentiniano venne dato il comando sulla parte occidentale dell’Impero.

(da wikipedia)

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Qualche altro racconto, legato alla figura di Ambrogio:

La caduta di Graziano ad opera dell'usurpatore Magno Massimo: la prima missione a Tréviri

Gli anni 381-383 sono gli anni dei grandi concili, e non possiamo trattarli qui nella sezione storica del nostro lavoro. Rimandiamo per i grandi concili di Aquileia e di Costantinopoli, che videro Ambrogio protagonista, alla prossima sezione. Invece l'anno 384 ci interessa da vicino, perché è l'anno della caduta dell'imperatore Graziano. Vittima a causa di molti suoi atteggiamenti sia politici sia culturali di una congiura militare nata in Britannia, Graziano fu ucciso barbaramente e a tradimento da un conte amico di Magno Massimo, il suo usurpatore, che fu probabilmente spinto alla ribellione contro Graziano dall'invidia del favore concesso proprio a Teodosio, suo connazionale. Nel 383 Massimo è acclamato dalle legioni di stanza in Britannia. Va notato che il padre di Teodosio aveva già dovuto reprimere una congiura in Britannia quattordici anni prima. Probabilmente l'odio contro Graziano sarà stato rinfocolato dalla scelta di Teodosio come augusto d'Oriente, ma non è chiaro se giocarono anche pretese autonomistiche delle legioni britanniche. Graziano tentò di muoversi per affrontare questa usurpazione, ma fu ucciso a tradimento appena giunto a Lione, dove egli si era affrettato provenendo da Verona. Ambrogio avrà sicuramente vissuto la morte dell'imperatore a lui così favorevole con grande angustia, e ha parole molto vive contro i suoi uccisori. È proprio Magno Massimo il personaggio imperiale con cui Ambrogio farà la sua più difficile esperienza del potere imperiale. Infatti l'usurpatore teme il dodicenne Valentiniano II, fratellastro di Graziano, come detto, e presente insieme alla madre Giustina a Milano dal 378. La corte crede bene in questo momento così difficile e rischioso appoggiarsi sull'autorevolezza del vescovo per affidargli un'importante e rischiosa missione: quella di prendere contatto direttamente con l'usurpatore a Tréviri, per sondare i margini della trattativa. La decisione della corte di affidare ad un vescovo cristiano una missione tanto delicata ed impegnativa sul piano politico non ha precedenti. A metà viaggio, nell'ottobre 383, Ambrogio incontra a Magonza una delegazione di Massimo che viaggia verso Milano: egli apprende da Vittore, figlio di Massimo, che l'usurpatore pretendeva che il giovane imperatore Valentiniano II si mettesse sotto la sua protezione e si recasse a Tréviri: una proposta evidentemente molto ambigua e impossibile ad esaudirsi per la corte milanese: per Giustina e Valentiniano recarsi a Tréviri avrebbe significato rimettersi totalmente alla volontà dell'usurpatore. L'esito della missione è favorevole per Ambrogio: egli dichiara la disponibilità alle trattative da parte della corte, ma non ritiene pensabile che una vedova ed un fanciullo possano affrontare d'inverno un viaggio come quello da Milano a Tréviri. Ambrogio viene trattenuto a Tréviri fino al ritorno di Vittore. Al suo rientro da Milano, questi conferma le posizioni di Ambrogio, che viene lasciato partire. Il peggio è scongiurato, e Ambrogio è accolto con calore sincero dal popolo di Milano al suo ritorno. Anche la corte, nonostante il palese tentativo di servirsi della sua ortodossia per trattare con Massimo, gli dimostra in questa occasione riconoscenza. Teodosio dopo un'iniziale titubanza acconsente a riconoscere Massimo. Almeno ufficialmente la concordia fra i diversi reggitori dell'Impero è affermata. Questo episodio, della prima missione a Tréviri, è della massima importanza per valutare l'importanza del ruolo politico e del prestigio internazionale della figura di Ambrogio in questi anni. La sua romanità e le sue origini nobiliari sono sicuramente il presupposto che gli consentirono un successo in un momento delicato come questo. Ma egli, come vescovo cristiano, dimostra anche quale enorme progresso abbia compiuto quella Chiesa che, perseguitata ancora nemmeno un secolo prima, poteva ora esprimere in un suo membro la figura di un ambasciatore internazionale che agisse nel nome dei più alti interessi politici della coesione dell'Impero.

Modificato da eg1979
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Grazie per l'interesante excursus storico

125620[/snapback]

di niente... ho condiviso con voi qualche lettura di approfondimento che ho fatto non appena avuta tra le mani questa moneta! ;)

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