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Informazione sui Grossi di Venezia


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Ciao a tutti,

ultimamente mi stanno capitando sotto gli occhi tanti Grossi di Venezia (quelli che al diritto c'è S.Marco che consegna il vessillo al Doge e al Rovescio il Cristo seduto in trono), e vorrei avere informazioni un po' più particolareggiate su di essi.

Se possibile, mi aiutate? E' una cosa che mi incuriosisce, oltre a essere buona "cultura" per l'inizio di una eventuale loro collezione...devo ancora decidere e valutare!

Allora, quello che mi interesserebbe sapere è da quando iniziarono ad essere coniati, da quale Doge (suppongo siamo tra il 1100 e il 1200), e fino a quando furono coniati. Dopo un certo periodo (indicativamente dal 1400-1500) mi pare che non ne siano più stati fatti, o forse hanno cambiato nome, ad esempio vedo dei Marcelli o Mezze Lire che somigliano molto ai grossi che dicevo... non saprei, qualcuno mi saprebbe dare indicazioni più precise?

Come costi...mi pare che un BB si trovi sui 60-70 euro, mentre sullo Spl siamo sui 100-120...può essere o sono stime errate?

Ci sono fra essi grossi più rari di altri?

Grazie a chi avrà la pazienza di rispondere :rolleyes: , ciao

Modificato da rosarioma778
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Ciao. Per prima cosa ti consiglio un buon testo, vuoi per le stime di massima, vuoi per le rarità. Pratico, utilissimo e molto economico Cesare Gamberini di Scarfea Monete di Venezia - Ristampa Forni 1969 e successive.

Il primo grosso conosciuto è quello di Enrico Dandolo (davvero molto raro; 1192-1205), l'ultimo potrebbe essere quello di Cristoforo Moro (1462-1471).

Un saluto cordiale

Dario Ferro

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Non posso che ripetere il consiglio di adamaney: procurati un buon testo di riferimento. Potrei consigliare il Montenegro "I dogi e le loro monete" oppure il testo del Paolucci, entrambi reperibili a 50-80 euro a tomo.

Un grosso può essere acquistato con un po' di fortuna anche sotto i 25 EUR, ma consiglio di studiare un po' e di avere pazienza. Si deve prestare molta attenzione ai falsi d'epoca coniati in area balcanica (in particolare dai re di Serbia), molto somiglianti ma non identici agli originali.

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Aggiungo che le imitazioni balcaniche hanno davvero u grande fasciono.E' una mia nota personale però ritengo siano davvero belle monete da essere prese in considerazione se si collezionano i grossi veneziani.

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Aggiungo che le imitazioni balcaniche hanno davvero u grande fasciono.E' una mia nota personale però ritengo siano davvero belle monete da essere prese in considerazione se si collezionano i grossi veneziani.

128911[/snapback]

Sono completamente d'accordo: sono orgoglioso di sfoggiare nella mia collezione un'imitazione approssimativa di origine incerta ma probabilmente serba ed un grosso bulgaro, di stile personalissimo ma chiaramente ispirato a Venezia.

Detto questo credo sia comunque meglio partire da grossi della zecca di Venezia, e consiglio vivamente di documentarsi per assaporare a fondo il fascino di queste monete. B)

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Si deve prestare molta attenzione ai falsi d'epoca coniati in area balcanica (in particolare dai re di Serbia), molto somiglianti ma non identici agli originali.

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Scusa, ma io non li chiamerei "falsi d'epoca", bensì monete con le stesse caratteristiche. Non avevano infatti lo scopo di ingannare nessuno. I grossi serbi sono stati coniati per l'influenza che i grossi veneziani avevano in quelle terre, ma le raffigurazioni sono diverse ed autentiche ed anche le scritte non sono copiate, ma si leggono i nomi dei re serbi. Quindi influenza veneziana, senz'altro, falsificazioni, no.

roth37

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Si deve prestare molta attenzione ai falsi d'epoca coniati in area balcanica (in particolare dai re di Serbia), molto somiglianti ma non identici agli originali.

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Scusa, ma io non li chiamerei "falsi d'epoca", bensì monete con le stesse caratteristiche. Non avevano infatti lo scopo di ingannare nessuno. I grossi serbi sono stati coniati per l'influenza che i grossi veneziani avevano in quelle terre, ma le raffigurazioni sono diverse ed autentiche ed anche le scritte non sono copiate, ma si leggono i nomi dei re serbi. Quindi influenza veneziana, senz'altro, falsificazioni, no.

roth37

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Grazie per la precisazione, hai assolutamente ragione!

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Grazie a tutti per le informazioni.

Sono monete per le quali sento un certo fascino, anche se la mia collezione attuale è orientata da tutta altra parte. Vedrò allora come prima cosa di documentarmi e di guardarmi attorno, poi deciderò se iniziare la collezione di questa tipologia di monete. I prezzi poi, da quanto mi dite, non sono proibitivi (almeno per le tipologie pù comuni), e questo incentiva sicuramente.

Intanto direi che se partiamo da Enrico Dandolo e arriviamo a Cristoforo Moro si tratta di circa 25 esemplari :)

Ciao e grazie ancora

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Intanto direi che se partiamo da Enrico Dandolo e arriviamo a Cristoforo Moro si tratta di circa 25 esemplari  :)

Ciao e grazie ancora

128998[/snapback]

Forse qualcuno di più, visto che ci sono stati cambi di peso anche nel corso di alcuni dogati, ma suppergiù ci siamo. Alcuni pezzi sono molto più rari di altri, ovviamente. Buona collezione! ;)

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  • 2 settimane dopo...

Oltre alle imitazioni dei grossi veneziani operate da zecche serbe, croate e bulgare e recanti il nome corretto delle autorità di emissione, si conoscono molte contraffazioni d'epoca, provenienti soprattutto dall'area macedone.

Queste ultime, talvolta di modulo e peso inferiore ai grossi veneziani, si possono riconoscere per le storpiature dei nomi dei dogi. Molto interessante il caso della sigla FRA.DANDVLO (Francesco Dandolo), che diventa RA.DANDVLO o KRA.DANDVLO, per la difficoltà degli incisori di rendere la lettera F, che esiste nell'alfabeto latino, ma non in quello greco.

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