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Stemmi vescovili a Lodi


conrad59

Risposte migliori

Posto due immagini di stemmi vescovili che si trovano su lapidi tombali sulle pareti del municipio di Lodi insieme ad altre lapidi di vario genere per avere notizie sui simboli sopra riportati

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Ciao Conrad59,

sinteticamente sono 2 lapidi in memoria di due vescovi di Lodi uno della famiglia Pagani originaria di Cremona (domo cremona..trovi riferimenti anche su wiki) e l'altro della più prestigiosa famiglia nobile lariana degli Andreani (avito genere clarus riferimento alla appartenenza al Patriziato in questo caso milanese)...la simbologia è caratterizzata dalla prassi di riportare una araldica con il cappello da cui parte da entrambi i lati una corda intrecciata con un numero di nodi (fiocchi) proporzionato al grado nella gerarchia ecclesiale (6 nodi vescovo...10 arcivescovo) e sotto il cappello le armi in scudo della famiglia di provenienza incrociate con il pastorale e la croce in palo e con il copricapo vescovile...

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Undici anni fa venne pubblicato il seguente volume sulla cronotassi dei vescovi di Lodi, con cenni storici e araldici:

a cura di R. Smacchia, Riedizione corredata di ristampe anastatiche di Alessandro de-Grà, Araldica dei vescovi di Lodi. Stemmi della città nuova (1158-1888), Lodi, C.R.S. 2003.

Il bel volume, a tiratura limitata, è illustrato con foto a colori (incollate sulle pagine) degli stemmi vescovili miniati dal de-Grà sul suo manoscritto a fine XIX secolo.

Dalla parte storica (desunta principalmente da L. Samarati, I vescovi di Lodi, Milano, Pierre 1965) ricavo le notizie sui due presuli delle lapidi fotografate.

Dalla parte araldica, comprensiva di un'introduzione sul tema e curata da M. C. A. Gorra, ricavo i blasoni.

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P1010818.JPG

Alessandro Maria Pagani, 65° vescovo di Lodi (pp. 361÷371 del volume, foto della miniatura dello stemma a p. 363)

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Blasone: d'argento, a tre leoni leoparditi l'uno sull'altro, ognuno tenente nella branca anteriore destra un bastone posto in banda, il tutto al naturale.

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Nato a Cremona il 27.4.1755, il Pagani fu zelante e paterno rettore del seminario cremonese, oltre che studioso e ricercatore, benchè sospettato di simpatie verso il giansenismo.

Vescovo di Lodi dal 27.9.1819, a seguito di nomina imperiale di Francesco I, morì il 27.6.1835 e fu sepolto in cattedrale.

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L'immagine mostra verosimilimente la sua lapide sepolcrale.

Lo stemma qui inciso è affine alla miniatura del manoscritto del de-Grà, ma ne differisce in alcuni dettagli, soprattutto nella posizione del pastorale (qui con il riccio rivolto all'esterno) e nel fatto che ogni leone leopardito è sostenuto da un filetto di terreno (giustamente assente nel disegno del de-Grà).

Lo stemma Pagani, di composizione molto semplice, ha la particolarità di ripetere più volte una stessa figura, sovrapponendole.

Modificato da Corbiniano
Correzione di un refuso
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Salvatore Andreani, 63° vescovo di Lodi (pp. 341÷348 del volume, foto della miniatura dello stemma a p. 343)

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Blasone: di rosso, troncato: nel 1° un leone d'argento, sormontato da una corona d'oro, posto a destra e sinistrato da un castello d'argento, torricellato di due pezzi, ognuno merlato di due, aperto e finestrato di nero, il tutto sostenuto dalla partizione; nel 2° tre pali d'argento.

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Nato a Milano da illustre famiglia il 4.2.1704, a 18 anni l'Andreani entrò nella Congregazione dei Barnabiti.

Fu facondo oratore e abile organizzatore; fu rettore del collegio dei nobili a Milano, e vicario della sua congregazione.

Vescovo di Lodi dal 14.4.1765, morì l'1.4.1784 e fu sepolto in cattedrale.

Colto e munifico, si trovò a dover reggere la diocesi in un periodo avverso alla Chiesa.

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Anche stavolta l'immagine mostra verosimilimente la sua lapide sepolcrale.

Lo stemma qui inciso mostra sostanziali differenze rispetto alla miniatura del manoscritto del de-Grà, che gli è superiore.

Qui croce astile, mitra e pastorale sono ancora posizionati alla maniera "antica" (e infatti nello stemma Pagani, che è posteriore, sono disposti in un altro ordine).

Soprattutto, al leone manca la corona.

E il castello è delineato in maniera estremamente sommaria.

E i tre pali nel 2° sono diventati un palato ---> la differenza è notevole, perchè (in parole povere) è tutta un'altra cosa.

Queste differenze, e in particolare le semplificazioni del leone e del castello, sono probabilmente dovute al fatto che l'incisione risale a un periodo "difficile" per la società (non solo quella lodigiana), quando perciò c'era minor attenzione per questi dettagli.

E anche minor attenzione verso gli stemmi, che pochi anni dopo sarebbero stati travolti (assieme a mille altre cose) dalla Rivoluzione francese.

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