Vai al contenuto
IGNORED

IPANA (o HIPANA)


Risposte migliori

Colgo l'occasione della testimonianza di Gionnysicily nella parallela discussione sui bronzi arcaici di Himera:

"E' possibile immaginare come si mettesse le mani nei suoi (pochi) capelli." E sempre un modo di dire . Di incredibile era che con un solo occhio vedeva ed ammirava con un entusiasmo che condivideva con tanti cultori dei bronzi Siciliani. ....Un bel ricordo...... Quando scoprì l'etnico di Ipana su i piccoli bronzetti con l'astragalo e il toro. Sotto il toro ,dopo aver visionato diversi bronzetti , tra una lettera prima ed una seconda dopo ed una terza dopo ancora ..... IPA , felice di aver identificato questi bronzetti . Dovresti averli sugli appunti"...

In effetti ho rintracciato anche le pagine di D'Arpa relative alla zecca di Ipana (nome forse più corretto dell'usuale Hipana).

Per me è un onore ricordare il suo prezioso contributo. Egli fu il PRIMO a scoprire il nome della zecca Ipana sui bronzi con astragalo e la soddisfazione per questa scoperta fu tale che si affrettò a compilare le sue sintetiche pagine per il suo progettato Corpus, firmando addirittura col proprio nome sotto il titolo della zecca.

Solo successivamente anche il mondo archeologico accademico avrebbe confermato tale identificazione, senza conoscere l'ignoto contributo di questo commerciante palermitano. Infatti sulla località Montagna dei Cavalli furono effettuate diverse campagne di scavo, che permisero di ricuperare anche un buon numero di monete antiche, fra cui ben 16 esemplari del bronzo con Toro e chicco / Astragalo.

Allego un poster con preliminari risultati della campagna di scavi, che fu portato al Workshop internazionale di Numismatica, Roma 2011 (e devono ancora uscire i relativi Atti):

Poster Gandolfo-Vassallo Montagna dei Cavalli.pdf

Però, se andiamo ad analizzare il contributo di D'Arpa andiamo incontro a delle sorprese…..

(continua)

Link al commento
Condividi su altri siti


Inizio con l'emissione della litra in argento, solo sommariamente accennata da D'Arpa, il quale concentrava la sua attenzione solo sulla monetazione in bronzo.

In realtà la litra della coll. Pozzi è la stessa, che poi passò a Lockett e a Moretti. Allego le immagini che sono riuscito finora a reperire, con relativo pedigree:

1) VARIANTE ANEPIGRAFE

a) CNG 67/2004, 267 (ex coll. Hardy) = NAC 25/2003, 78 (ex coll. Moretti) = Lockett SNG 789 (= Glendining 26.x.1955, 671) = Naville 1/1921, 461 (ex coll. Pozzi 1053) g. 0,66

post-7204-0-30174400-1402931156_thumb.jp

E' da rilevare che questo raro esemplare, con ottimo pedigree e gradevole conservazione, ha realizzato nell'ultima asta CNG solo 800 dollari (forse perché in realtà anepigrafo). In ogni caso un ottimo acquisto.

2) VARIANTE ANEPIGRAFE CON FOGLIA (?)

a) ArtCoins 4/2011, 567 g. 0,55

post-7204-0-61176100-1402931982_thumb.jp

Confermare se esiste effettivamente il simbolo foglia e se il pezzo, pur rotto, è veramente autentico (i bordi sembrano un pò rigonfi)….

3) VARIANTE CON ETNICO (IPANATTAN, ma la lettura deve essere confermata)

a) Paris, Luynes 986 g. 0,61

post-7204-0-88551700-1402931275_thumb.jp

b) BM 1946.0101.1042 = Lloyd SNG 1042 g. 0,69

post-7204-0-96977600-1402931678_thumb.jp

c) BMC 1 = BM 1968.0730.116 (acquistato nel 1868 dal Salinas) g. 0,73

post-7204-0-47013200-1402931755_thumb.jp

(continua)

Modificato da acraf
Link al commento
Condividi su altri siti


Passando al bronzo, confesso che è stata molto grande la mia sorpresa a constatare che il n. 1 di D'Arpa è ancora INEDITO….

Non risulta ancora comparso sul mercato un bronzo con Protome di toro a sinistra, con volto umano e barbuto e con corno sulla fronte / Toro cozzante a sinistra e, sopra, il chicco di orzo.

D'Arpa aveva visto due esemplari. Il primo, di ottima conservazione, fu subito sottoposto al calco di carta e grafite, ponendo a mezzogiorno la testa del toro androprosopo. Il foglietto di carta è unico e che veniva ripiegato e schiacciato. Quindi il rovescio deve essere ruotato per riconoscere il toro.

Ho tentato di scansionare tale impronta, pur considerando che il foglietto è rimasto da anni incollato alla scheda dentro un raccoglitore a sua volta sepolto da altri raccoglitori in una sorta di baule….

Putroppo l'impronta del rovescio è un pò schiacciata e non si riconosce bene il dettaglio, mentre più definiti sono i lineamenti della testa di toro androprosopo volta a sinistra

post-7204-0-04109300-1402932683_thumb.jp

Sarebbe bello se qualcuno ritrova un simile tipo, che non risulta riportato neppure sul Buceti.

(continua)

Link al commento
Condividi su altri siti


L'emissione n. 2, con Toro cozzante a sinistra; sopra, chicco di orzo; sotto, IPA / Astragalo, è ormai ben nota ed è utile l'elenco dei pesi riportato nella scheda, con un numero ben maggiore rispetto al catalogo di Calciati.

Si nota una forte escursione ponderale, da un massimo di 6,35 gr a un minimo di 2,85.

Normalmente le tre lettere dell'etnico non si leggono, perchè fuori campo oppure usurate.

Allego alcune immagini che ho preso da CoinArchives e magari se qualcuno può aggiungere altri. Purtroppo alcuni esemplari presentano, al solito, evidenti tracce di ritocco, specialmente di lisciatura dei fondi….

CNG ea_327/2014, 434 g. 4,85

post-7204-0-87513600-1402933444_thumb.jp

Peus 378/2004, 35 g. 3,87 (con etnico bene leggibile !!!)

post-7204-0-37216300-1402933534_thumb.jp

Peus 399/2009, 41 g. 3,36 (bulinato)

post-7204-0-74703000-1402933588_thumb.jp

Sono gradite altre postazioni di esemplari di Ipana.

(fine)

Link al commento
Condividi su altri siti


Passando al bronzo, confesso che è stata molto grande la mia sorpresa a constatare che il n. 1 di D'Arpa è ancora INEDITO….

Non risulta ancora comparso sul mercato un bronzo con Protome di toro a sinistra, con volto umano e barbuto e con corno sulla fronte / Toro cozzante a sinistra e, sopra, il chicco di orzo.

D'Arpa aveva visto due esemplari. Il primo, di ottima conservazione, fu subito sottoposto al calco di carta e grafite, ponendo a mezzogiorno la testa del toro androprosopo. Il foglietto di carta è unico e che veniva ripiegato e schiacciato. Quindi il rovescio deve essere ruotato per riconoscere il toro.

Ho tentato di scansionare tale impronta, pur considerando che il foglietto è rimasto da anni incollato alla scheda dentro un raccoglitore a sua volta sepolto da altri raccoglitori in una sorta di baule….

Putroppo l'impronta del rovescio è un pò schiacciata e non si riconosce bene il dettaglio, mentre più definiti sono i lineamenti della testa di toro androprosopo volta a sinistra

attachicon.gifHIPANA inedito da D'Arpa.jpg

Sarebbe bello se qualcuno ritrova un simile tipo, che non risulta riportato neppure sul Buceti.

(continua)

Guardando le tavole del Calciati mi chiedo se in realtà questa tipologia apparentemente inedita non sia in realtà l'emissione 2 (con cui condivide la tipologia del toro cozzante a sinistra e grano d'orzo), di cui restano tracce dell'undertype molto evidenti sotto il tipo dell'astragalo, le cui forme hanno impresso sul volto sottostante l'illusione della barba.

Due esempi dal CNS I pag.241 (di cui il secondo, 1/5, mi pare più significativo):

HipanaCalciatiI24112_zpse7c71b5a.jpg

HipanaCalciatiI24115_zps8f539fd8.jpg

Del resto lo stesso D'Arpa scrive proprio sulla pagina in cui illustra il tipo 1:

a_zps7865011d.jpg

Sono consapevole che basandomi su immagini così poco definite ciò che dico ha probabilmente lo stesso valore di una allucinazione da funghi psilocybe, ma guardando meglio l'esemplare 1 di D'Arpa mi pare di vedere qualche similitudine col "nasone" dei tipi punici, e addirittura tracce dell'orecchino rotondo della Kore punica sotto l'orecchio, come nell'esemplare dal Calciati...

confrontoDArpa-Calciati_zps9c0149c6.jpg

Anche ruotando l'altro lato, allineando la linea di esergo, mi pare di scorgere vaghe similitudini.

Hipanaconfrrev_zps3993c8ec.jpg

Mi scuso in anticipo se queste osservazioni dovessero risultare campate in aria.

Saluti :)

Nico

Link al commento
Condividi su altri siti


Bravo e sei un acuto e degno discepolo….!

Attendevo proprio che qualcuni si facesse vivo per rilevare come praticamente tutti i bronzi di Hipana siano ribattuti su monete preesistenti.

Grazie alla disponibilità di un collezionista straniero (ormai se vuoi studiare qualche nuovo materiale, lo puoi reperire solo all'estero, dove sono anche bene disponibili….) posto le foto sufficientemente definite di due esemplari autentici:

1) g. 3,90

post-7204-0-46669600-1402961571_thumb.jppost-7204-0-88124000-1402961587_thumb.jp

2) g. 4,70

post-7204-0-53885900-1402961626_thumb.jppost-7204-0-07530200-1402961649_thumb.jp

In caso non così evidenti come quello illustrato da Taras per Calciati, per capire se sono effettivamente ribattute, basta controllare bene la forma specialmente dell'astragalo.

Osservando bene il secondo esemplare (quello di g. 4,70) è possibile riconoscere parte di un cavallino e ritengo che l'undertype sia un bronzetto punico. Vediamo se riuscite a identificarlo (utile per poter poi ricostruire anche una possibile cronologia delle stesse monete di Ipana). L'uso di monetine puniche appare logico vista l'ubicazione di Ipana nell'eparchia punica dell'isola, dove appunto cicalava soprattutto numerario siculo-punico.

post-7204-0-28410700-1402962321_thumb.jp

Modificato da acraf
Link al commento
Condividi su altri siti


Ho intanto consultato la pubblicazione:

L. Gandolfo, Ricerche a Montagna dei Cavalli. Rinvenimenti monetari. Archeologia del territorio, Palermo 1997, p. 315-335

che comprende anche il catalogo di 278 esemplari rinvenuti durante le campagne di scavi in questa località (negli anni 1988, 1989 e 1991).

La maggior parte del circolante, 68,9% del totale, è costituito da emissioni puniche databili tra il IV e metà del III secolo a.C. (oltre 50% formato solo da bronzi con testa di Cora / Cavallo e palma, seguiti da quasi 20% di bronzi con Testa maschile / Cavallo in corsa).

Poi sono stati trovati complessivamente ben 16 pezzi di bronzi di Ipana:

post-7204-0-30166500-1403046259_thumb.jp

post-7204-0-08786900-1403046270_thumb.jp

quindi TUTTI riconiati su bronzi punici con Testa maschile / Cavallo in corsa….

Questa pubblicazione non ha illustrato tutti gli esemplari, ma solo una selezione di 5 monete, che ho qui scansionato (al solito, nelle pubblicazioni accademiche le foto sono scadenti):

post-7204-0-61185200-1403046453_thumb.jp

Non si capisce bene il riconio sopra le monete puniche. Però, come si può vedere da alcuni pezzi di questa emissione punica:

post-7204-0-38689300-1403046555_thumb.jp

colpisce in particolare la moneta n. 79, che presenta una testa maschile perfettamente simile al pezzo illustrato al n. 1 di D'Arpa:

post-7204-0-81346200-1403046640_thumb.jp

solo che lui assicurava, nella sua scheda, di avere letto le lettere IPA. Evidentemente, come mostra il pezzo di Calciati (n. 1/5) postato da Taras, si tratta di un riconio forse molto parziale, in grado di imprimere le lettere IPA che stanno sotto il toro.

Sarebbe bello se possa saltare fuori una buona immagine digitale di Calciati 1/5, che quadrerebbe il tutto e confermare che in realtà non esiste una emissione n. 1 distinta dal n. 2 di D'Arpa, ma solo errori da parziale riconio.

Nessuno dice niente a proposito delle litre in argento attribuite a Ipana, in particolare il pezzo venduto da ArtCoins?

Link al commento
Condividi su altri siti


Guest Tugay Emin

Se nessuno dice niente , sarà che non si può dare un parere su di una litra in argento , ossidata e spezzata. In questo caso sarebbe opportuno una visione dal vivo. Da quel che si evince dalla foto e per una logica di profitto...... Perché mai creare una monetina così rara e con un particolare (foglia di edera?) da renderla unica , sarebbe stata spezzata per renderla più credibile ?? Personalmente la credo genuina .

Inviato dal mio iPhone utilizzando Lamoneta.it Forum

Link al commento
Condividi su altri siti

Ringrazio e concordo che sul piano della logica l'esemplare di ArtCoins dovrebbe essere autentico e costituisce una variante che va ad aggiungersi alle rare emissioni argentee di Ipana.

Resta solo da verificare se anche la variante totalmente anepigrafe possa essere ugualmente attribuita alla stessa zecca che ha invece apposto il suo nome nelle litre con etnico.

Accosto per comodità le due varianti, anepigrafe (ex NAC) e con etnico (ex Luynes). I tipi sono i medesimi, anche se l'aquila appare di stile un pò diverso e nella variante anepigrafe (compresa quella col simbolo foglia di ArtCoins) l'aquila è poggiata su due strane linee (un nudo e biforcuto ramo ?), mentre nella variante con etnico l'aquila è invece poggiata su capitello ionico.

post-7204-0-94338900-1403095788_thumb.jp

post-7204-0-99473000-1403095818_thumb.jp

Resta da capire perché nella variante anepigrafe sia stato abbandonato il nome dell'autorità emittente (anche se bisogna rilevare che molte emissioni mercenariali sono anepigrafi).

Link al commento
Condividi su altri siti


Per chi voglia studiare questa zecca, sulla quale non mi dispiacerebbe scrivere un articolo, considero molto importante il contributo della Gandolfo (attuale curatrice del medagliere del Museo Salinas di Palermo) sulle monete e circolazione monetaria come risulta dagli scavi condotti sulla Montagna dei Cavalli.

Si sono interessanti considerazioni anche sulle monete puniche che circolavano in Sicilia.

Poichè questo lavoro non è reperibile su interneted è troppo grosso in formato pdfpost-7204-0-56336100-1403097400_thumb.jp, lo propongo dopo adeguata scansione effettuata direttamente in biblioteca.

Conviene scaricare le pagine per leggerle.

post-7204-0-54354700-1403097149_thumb.jp

post-7204-0-15963200-1403097163_thumb.jp

post-7204-0-56351500-1403097176_thumb.jp

post-7204-0-17958000-1403097189_thumb.jp

post-7204-0-60371500-1403097205_thumb.jp

post-7204-0-26158000-1403097228_thumb.jp

post-7204-0-91209300-1403097241_thumb.jp

post-7204-0-08437700-1403097256_thumb.jp

post-7204-0-80801800-1403097274_thumb.jp

post-7204-0-10884900-1403097292_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Tra i rinvenimenti effettuati a Montagna dei Cavalli, come evidenziato anche nel lavoro pubblicato dalla Gandolfo, compare un raro bronzo emesso da mercenari siciliani, non ancora identificati.

Il bronzo in questione è al n. 70 del catalogo della Gandolfo (peso 1,77 g):

post-7204-0-54076000-1403099313_thumb.jp

Questa emissione era stata segnalata per la prima volta dal Gabrici (p. 205, nn. 19-21, pesi 2,11 - 2,23 - 2,27 g) e riportata anche da Calciati in CNS, vol. III, p. 320, n. 1.

Fra i pochi pezzi illustrati dal Calciati, al suo n. 1/3, emerge questo particolare esemplare, che sembra recare tracce di due minuscole lettere, A N:

post-7204-0-78227600-1403099512_thumb.jp

Sarebbe bello poter ritrovare questo esemplare in nuova immagine a colori, più definita.

Riporto alcuni esemplari reperiti sul mercato:

post-7204-0-36709400-1403099596_thumb.jp CNG 60/2002, 225 g. 1,81

post-7204-0-93291400-1403099633_thumb.jp VNG e.a. 327/2014, 644 g. 1,98

post-7204-0-75840300-1403099678_thumb.jp ArtCoins 5/2012, 143 g. 2,19

post-7204-0-34873500-1403099716_thumb.jp Pecunem 7/2013, 25 1,90

Un po' strano quest'ultimo esemplare, di Pecunem, dove la foglia al rovescio appare diversa dalle altre e pienotta. La moneta sembra quasi un fuso….

La foglia rappresentata in questa rara emissione non è di chiarissima identificazione, ma è quasi certamente una foglia di edera:

post-7204-0-47573700-1403099944_thumb.jp

Link al commento
Condividi su altri siti


Salve a tutti...!

Attraverso una breve ricerca, ho notato che la variante di litra con foglia di edera sopra l'acquila viene classificata dal Buceti come Motia....(pag. 314 n 7)

Ciò spiegherebbe anche la diversità dei conii.... Probabilmente l'etnico di Motia non si legge a causa della forte ossidazione e cattiva conservazione della moneta...

Modificato da giuseppep
Link al commento
Condividi su altri siti


Che coglione sono stato, a dimenticarmi di Motya: si vede che l'età sta galoppando….!

E' l'ennesima dimostrazione dell'utilità della collaborazione per riportare gli argomenti su binari più corretti.

E pensare che avevo pure scritto anni fa una monografia su Motya e compilato una scheda (mio n. 7), che è stato poi ripreso dal Buceti:

post-7204-0-01405400-1403109965_thumb.pn

In effetti ci sono litre che corrispondono a questa specifica variante, con etnico di Motya al rovescio. Essa è sempre accompagnata dalla foglia sopra l'aquila al diritto. Ecco alcuni esemplari:

post-7204-0-42186100-1403110079_thumb.jp NAC O/2004, 1361 g. 0,72 (che poi è quello ripreso sul Buceti)

post-7204-0-98089200-1403110136_thumb.jp CNG e.a. 294/2013, 400 = Hirsch 33/1913, 400 g. 0,72

post-7204-0-46709900-1403112651_thumb.jp ANS SNG 502 = Ratto 1928, 206 g. 0,61

post-7204-0-43836200-1403110340_thumb.jp ArtCoins 4/2011, 567 g. 0,55 (che così trova la sua giusta collocazione e le lettere del rovescio erano evidentemente evanide per usura e corrosione)

Però ho scoperto che esisterebbe una variante con aquila su capitello, ma SENZA foglia e al rovescio il solito tipo, ma non si vede alcuna traccia di lettera (a meno di considerarla una Ipana con legenda completamente evanida….). E' attribuita a Motya:

post-7204-0-77126400-1403110644_thumb.jp MuM D 36/2012, 97 = NY Sale 11/2006, 64 = NAC 21/2001, 82 g. 0,73

Infine la seconda variante, già nota, che dovrebbe essere realmente anepigrafe e con aquila poggiata su due rami e non su capitello. Ho trovato un secondo esemplare, che avevo erroneamente attribuito a Motya con etnico e che invece risulta essere della stessa coppia di conii del noto pezzo anepigrafe:

post-7204-0-30841100-1403110961_thumb.jp Paris, ex coll Delepierre SNG 502 0,73 (attribuita a Motya)

post-7204-0-99330100-1403111144_thumb.jp NAC 25/2003, 78 = Pozzi 461 = Lockett 789 g. 0,66 (attribuito a Ipana)

Abbiamo un pochino chiarito la situazione, ma resta il problema sulla corretta attribuzione delle litre anepigrafi con aquila su ramoscelli: a Motya oppure a Ipana (oppure a una terza zecca incerta, di imitazione…..). Ardua risposta….

Modificato da acraf
Link al commento
Condividi su altri siti


Sicuramente le strette affinità tipologiche tra Ipana e Motya mostrano uno stretto rapporto fra queste due poleis, che comunque gravitavano ambedue nell'eparchia punica della Sicilia occidentale.

Ma non posso fare a meno di notare un altro aspetto, la presenza di una simile foglia (di edera) nella litra di Motya (come simbolo) e nel bronzetto di ignoti mercenari, che abbiamo accennato più sopra (come tipo del rovescio).

Provo a mettere in confronto queste due foglie:

post-7204-0-21609200-1403112044_thumb.jp particolare dalla litra di Motya

post-7204-0-40890700-1403112080_thumb.jp particolare dal bronzetto dei mercenari ignoti

Potrebbe esistere qualche correlazione tra queste due emissioni….. (e cioè che gli ignoti mercenari autori dei bronzetti anonimi con la foglia fossero ubicati nell'eparchia punica, come attestato anche dal rinvenimento di un esemplare a Montagna dei Cavalli). Naturalmente servirebbero altri dati sulla provenienza del loro rinvenimento.

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.