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Riconoscimento Archeologi (e Numismatici ?)


Risposte migliori

riporto la notizia della nuova legge, se a qualcuno può interessare. e non so se è la sezione giusta.

E' con viva soddisfazione e con un pizzico di commozione che apprendiamo la notizia dell'approvazione definitiva della legge sul riconoscimento dei professionisti dei Beni Culturali” con queste parole il Presidente della Confederazione Italiana Archeologi, Alessandro Pintucci, saluta l'approvazione in sede legislativa, nella Commissione Cultura de...lla Camera dei Deputati, della proposta di legge 362 sul riconoscimento dei professionisti dei Beni Culturali.

Dopo sei anni di battaglie delle associazioni professionali - prosegue Pintucci - è oggi possibile affermare che gli archeologi esistono, che a loro, al fianco delle istituzioni ministeriali, è affidato il compito della tutela dei beni archeologici.

Quella che può sembrare quasi una formalità, cioè che gli archeologi siano gli unici attori titolati a operare su detti beni, ha richiesto l'impegno e la determinazione di migliaia di professionisti, manifestazioni, denunce dello stato della professione.

Certamente molto resta da risolvere e tanti sono i traguardi da raggiungere, ma questo passaggio resta una pietra miliare nella storia della professione, della quale orgogliosamente possiamo affermare di essere stati uno dei motori principali.

La legge approvata, certamente molto diversa dalla sua prima formulazione nel 2008, oggi include tutti i professionisti dei BB.CC., non solo gli archeologi; rispetto al primo testo, licenziato dalla Camera dei Deputati qualche mese fa, quello approvato oggi è stato perfezionato con il contributo di tutti i soggetti del nostro mondo, i professionisti certo, ma anche il Mibact e l'Università: avremmo preferito un ruolo più forte delle Associazioni professionali, ma la legge oggi approvata è certamente condivisa da tutti e tutti avranno la responsabilità e l'onere di farla rispettare.

Ora serve un regolamento che ne permetta l'applicazione e criteri inclusivi per il riconoscimento di tutti i professionisti da inserire nell'elenco nazionale. Un elenco e non un albo. Uno strumento snello e democratico, non una corporazione nelle mani di alcuni.

Il ringraziamento più grande va agli estensori della legge, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Matteo Orfini, senza l'impegno dei quali i tempi di approvazione sarebbero stati ben altri.

Quest'anno la Confederazione Italiana Archeologi, la prima associazione professionale di archeologi in Italia, compie dieci anni, un traguardo a cui teniamo molto e che non potevamo sperare di festeggiare meglio. Ben riconosciuti colleghi!”

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non sono un collega ma vi rispetto molto,grazie per quello che fate,molte volte precariamente,e alcune volte purroppo,anche con il costo della vita,terra dei fuochi docet.ciao

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http://opentechne.wordpress.com/2014/06/26/approvata-la-legge-sulle-professioni-dei-bbcc-cosa-cambia-e-cosa-invece-non-cambia/

ciao a tutti. riporto quest'altra notizia. credo che però non sia la sezione giusta. forse è meglio quella della legislazione dove ho notato che se ne è discusso un po' di tempo fa.

chiedo ad un amministratore se è possibile spostare la discussione. @Rapax

ciao.

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Fino a che si parla di tutela, protezione e conservazione la cosa mi trova d'accordo. Quando si parla di valorizzazione e fruizione e in riferimento a quell'attuazione sono invece un po' perplesso.

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Fino a che si parla di tutela, protezione e conservazione la cosa mi trova d'accordo. Quando si parla di valorizzazione e fruizione e in riferimento a quell'attuazione sono invece un po' perplesso.

ti riferisci all'articolo 1?

in sostanza si è arrivati al punto che gli archeologi si occupino di archeologia. un pò come i medici fanno i medici, gli avvocati fanno gli avvocati e gli ingegneri fanno gli ingegneri. è diventato una disciplina professionale a tutti gli effetti.

e credo, da quanto ho capito, che ciò possa riguardare anche l'ambito di catalogazione con gravi ripercussioni per coloro che non rispetteranno la legge.

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  • ADMIN
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ti riferisci all'articolo 1?

in sostanza si è arrivati al punto che gli archeologi si occupino di archeologia. un pò come i medici fanno i medici, gli avvocati fanno gli avvocati e gli ingegneri fanno gli ingegneri. è diventato una disciplina professionale a tutti gli effetti.

Dipende dove fermi l'asticella. Gli ingegneri firmano i progetti e/o sovraintendono i lavori ma normalmente lasciano ai muratori l'"attuazione". "Fruizione" include o meno il personale di sala di un museo?

e credo, da quanto ho capito, che ciò possa riguardare anche l'ambito di catalogazione con gravi ripercussioni per coloro che non rispetteranno la legge.

Sulle gravi ripercussioni inerenti il singolo non credo. Su ripercussioni per alcuni progetti di catalogazione come quello della collezione di Vittorio Emanuele III potrebbe anche essere visto che si basano su persone che in alcuni casi forse non hanno il "pezzo di carta".

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Dipende dove fermi l'asticella. Gli ingegneri firmano i progetti e/o sovraintendono i lavori ma normalmente lasciano ai muratori l'"attuazione". "Fruizione" include o meno il personale di sala di un museo?

Sulle gravi ripercussioni inerenti il singolo non credo. Su ripercussioni per alcuni progetti di catalogazione come quello della collezione di Vittorio Emanuele III potrebbe anche essere visto che si basano su persone che in alcuni casi forse non hanno il "pezzo di carta".

mi fa piacere che a qualcuno interessi l'argomento.

il problema che spesso si è affidata anche la direzione e la catalogazione a persone non professionistiche, creando un danno ai professionisti.

io penso che o si liberalizzano tutte le professioni oppure si regolamentano tutte. non è possibile creare alcune professioni protette dove occorre il "pezzo di carta" per svolgerle ed altre invece a cui può accedere chiunque.

invece credo che il problema possa riguardare proprio il singolo. se qualche funzionario facesse uso di non professionisti sarebbe immediatamente denunciato come quando viene scoperto qualcuno che fa il medico e poi non lo è.

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  • ADMIN
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Sul discorso in generale posso essere d'accordo. Ma così come è scritto mi sembra eccessivo l'ambito (infatti io obiettavo su fruizione e attuazione non per il resto).

Mi sembra ragionevole che chi, ad esempio, dirige un museo sia una persona con una ben specifica professionalità. Allo stesso tempo, mi sembra del tutto irragionevole pretenderlo dall'usciere.

Che poi il pezzo di carta non sia sempre indice di capacità e professionalità è un altro discorso. Se la normativa non è cambiata io sono titolato a progettare edifici pur essendo ingegnere informatico :D

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Ritengo che l’argomento sollevato nella sezione “Storia ed Archeologia”:

http://www.lamoneta.it/topic/124944-riconoscimento-archeologi/

sia molto interessante e meritevole di essere analizzato anche nella sezione legale (che è senza dubbio più seguita dai forumisti).

Riprendo qui i links sollevati nell’altra discussione:

Pdl 362 approvata definitivamente alla Camera: da oggi in italia esistono gli archeologi

“E' con viva soddisfazione e con un pizzico di commozione che apprendiamo la notizia dell'approvazione definitiva della legge sul riconoscimento dei professionisti dei Beni Culturali” con queste parole il Presidente della Confederazione Italiana Archeologi, Alessandro Pintucci, saluta l'approvazione in sede legislativa, nella Commissione Cultura de...lla Camera dei Deputati, della proposta di legge 362 sul riconoscimento dei professionisti dei Beni Culturali.

“Dopo sei anni di battaglie delle associazioni professionali - prosegue Pintucci - è oggi possibile affermare che gli archeologi esistono, che a loro, al fianco delle istituzioni ministeriali, è affidato il compito della tutela dei beni archeologici.

Quella che può sembrare quasi una formalità, cioè che gli archeologi siano gli unici attori titolati a operare su detti beni, ha richiesto l'impegno e la determinazione di migliaia di professionisti, manifestazioni, denunce dello stato della professione.

Certamente molto resta da risolvere e tanti sono i traguardi da raggiungere, ma questo passaggio resta una pietra miliare nella storia della professione, della quale orgogliosamente possiamo affermare di essere stati uno dei motori principali.

La legge approvata, certamente molto diversa dalla sua prima formulazione nel 2008, oggi include tutti i professionisti dei BB.CC., non solo gli archeologi; rispetto al primo testo, licenziato dalla Camera dei Deputati qualche mese fa, quello approvato oggi è stato perfezionato con il contributo di tutti i soggetti del nostro mondo, i professionisti certo, ma anche il Mibact e l'Università: avremmo preferito un ruolo più forte delle Associazioni professionali, ma la legge oggi approvata è certamente condivisa da tutti e tutti avranno la responsabilità e l'onere di farla rispettare.

Ora serve un regolamento che ne permetta l'applicazione e criteri inclusivi per il riconoscimento di tutti i professionisti da inserire nell'elenco nazionale. Un elenco e non un albo. Uno strumento snello e democratico, non una corporazione nelle mani di alcuni.

Il ringraziamento più grande va agli estensori della legge, Marianna Madia, Manuela Ghizzoni e Matteo Orfini, senza l'impegno dei quali i tempi di approvazione sarebbero stati ben altri.

Quest'anno la Confederazione Italiana Archeologi, la prima associazione professionale di archeologi in Italia, compie dieci anni, un traguardo a cui teniamo molto e che non potevamo sperare di festeggiare meglio. Ben riconosciuti colleghi!”

http://opentechne.wordpress.com/2014/06/26/approvata-la-legge-sulle-professioni-dei-bbcc-cosa-cambia-e-cosa-invece-non-cambia/

A livello di principio sono perfettamente d'accordo sull'iniziativa legislativa, che mira a dare riconoscimento ai possessori di adeguati titoli.

Nel nostro caso, ossia per quanto riguarda la numismatica, la norma non ne parla in maniera esplicita, ma credo che implichi che ad occuparsi delle monete che stanno nelle collezioni pubbliche siano i laureati che hanno fatto almeno il dottorato (specializzazione) in numismatica o un adeguato numero di pubblicazioni che riguardano le monete. E si tratta di un giusto e necessario sbocco professionale.

Quello che mi chiedo è se un direttore di un museo che voglia finalmente illustrare e catalogare una sezione della collezione numismatica presente in quel museo cosa dovrebbe fare? Penso che debba in prima battuta rivolgersi ai vari laureati (per lo più in archeologia), che hanno intrapreso un indirizzo numismatico e magari già iniziano a produrre titoli in tale indirizzo. Purtroppo molti di questi laureati specializzandi o specializzati sono disoccupati o talvolta hanno nel frattempo cambiato addirittura l'indirizzo. Inoltre non so se all'interno delle varie Associazioni di archeologi esistano elenchi (senza parlare ancora di Albi) che contemplino persone titolate con una reale competenza in monete nei vari periodi storici.

Senza dubbio le previste nuove norme spingeranno a identificare e riunire i vari laureati specializzati, che così avrebbero le opportunità per contribuire alla famosa emersione dell'immenso patrimonio numismatico dello Stato (e pure delle Regioni e dei Comuni). E non solo avrebbero il giusto riconoscimento, ma anche finalmente un auspicato compenso.

Questo però implica una nuova serie di alcuni problemi.

Penso ad esempio all'iniziativa del Museo Nazionale Romano, che sta portando avanti un interessante e lodevole programma di emersione dell'intera collezione delle monete della zecca di Milano, in collaborazione con la Società Numismatica Italiana. Il problema è che per lo svolgimento di tale programma utilizza persone che per lo più non hanno i titoli previsti dal prossimo decreto parlamentare, ma grande conoscenza ed esperienza che sicuramente non è possibile riscontrare nella quasi totalità dei laureati numismatici.

Finora i volumi già usciti, con lodevole e regolare scadenza, hanno mostrato un'alta "professionalità" grazie all'esperienza di questi privati per quei determinati periodi storici. So ad esempio che nel passare dalle emissioni dei Visconti a quelle degli Sforza ci saranno alcune variazioni nel team di persone che se ne occupano (un team di circa 6 persone, un numero piuttosto elevato per poter smaltire e verificare la catalogazione con sufficiente professionalità nel poco tempo a disposizione e per di più senza aggravio alle casse statali in quanto lavorano in maniera gratuita….).

Alla luce di questa nuova norma, il comportamento del Museo Nazionale Romano sembra rischiare di mettersi fuori legge e con il rischio di bloccare tutto.

Sfido a trovare giovani (e meno giovani) laureati in numismatica che siano capaci di sistemare al di là della pura e semplice catalogazione seguendo pedissequamente il CNI, al di là della possibilità di poter dare un giusto compenso a queste persone.

Forse la soluzione migliore resta quella "di mezzo" e cioè assicurare un futuro ai giovani laureati in numismatica, che magari hanno visto ben poche monete dal vivo, senza però rifiutare una auspicata collaborazione di privati veramente esperti (e ce ne sono per determinati settori), rifuggendo dai cosiddetti "tuttologi" (che sanno tutto, ma solo superficialmente).

Appare evidente che è un argomento scottante, più volte sfiorato in questo forum, anche con toni molto polemici, ma che va affrontato in quanto riguarda un importante aspetto del ruolo dei collezionisti private (già sfiorato e con polemiche in occasione del famoso Documento curato da Bizerba).

Sicuramente in Italia esiste una forte carenza di funzionari pubblici che abbiano una vera competenza numismatica e ho notato che quasi tutti sono ormai con un'alta anzianità di servizio, se non addirittura vicini alla pensione (come l'ottimo dr. Catalli). E' finora mancato un vero ricambio generazionale (che però riguarda anche altri settori dell'archeologia) e penso che l'immissione nell'organico stabile di giovani con preparazione numismatica può influire positivamente sul noto problema delle collezioni private.

Troppo spesso chi fa le perizie per un tribunale è un archeologo che non capisce un tubo delle monete, specialmente antiche. Vede magari un mucchietto di comunissimi folles completamente decontestualizzato e per i quali non è stato possibile nemmeno capire la provenienza (magari dal suolo, ma dove e quando esattamente?). L'archeologo vede queste monete quasi inevitabilmente come "monete archeologiche" solo per il fatto di essere antiche e, per la sua ignoranza, non comprende nemmeno l'assenza di vera importanza culturale (sono monete comuni, di un certo interesse solo se contestualizzate). Mi auguro che un giovane laureato con serio indirizzo numismatico possa almeno dare un giusto inquadramento a simili monete (se non nel frattempo rincoglionito da insegnamenti "vetero-protezionistiche")

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Ho appena aperto la discussione sullo stesso argomento nella sezione "Legale", per una maggiore risonanza fra i vari forumisti (e l'argomento non va limitato agli archeologi, ma anche a quelli che hanno preso la specializzazione o con adeguati titoli in numismatica).

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  • ADMIN
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Unisco le due discussioni.

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  • ADMIN
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Penso ad esempio all'iniziativa del Museo Nazionale Romano, che sta portando avanti un interessante e lodevole programma di emersione dell'intera collezione delle monete della zecca di Milano, in collaborazione con la Società Numismatica Italiana. Il problema è che per lo svolgimento di tale programma utilizza persone che per lo più non hanno i titoli previsti dal prossimo decreto parlamentare, ma grande conoscenza ed esperienza che sicuramente non è possibile riscontrare nella quasi totalità dei laureati numismatici.[/font][/color]

Non sappiamo comunque quali saranno le modalità con cui il Ministero creerà gli elenchi dei professionisti. Suppongo che una laurea sarà un requisito obbligatorio. Una scelta intelligente potrebbe essere quella di permettere l'iscrizione ad un determinato elenco a tutti coloro che hanno una laurea nella stessa area ma comprovabili esperienze specifiche.

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vedo che è stata spostata la discussione. forse è meglio qua.

innanzitutto vorrei chiarire che non è una proposta di legge, ma è stata approvata in via definitiva.

La legge parla chiaro. per fare gli archeologi bisognerà esserlo. e per essere definiti archeologi si stabiliranno dei criteri minimi e non credo si possa prescindere da un percorso universitario specifico.

questo avrà ripercussioni ovviamente anche nelle opere di catalogazione archeologica(e numismatica). i funzionari non potranno avvalersi di non professionisti, pena una sicura denuncia.

Penso ad esempio all'iniziativa del Museo Nazionale Romano, che sta portando avanti un interessante e lodevole programma di emersione dell'intera collezione delle monete della zecca di Milano, in collaborazione con la Società Numismatica Italiana. Il problema è che per lo svolgimento di tale programma utilizza persone che per lo più non hanno i titoli previsti dal prossimo decreto parlamentare, ma grande conoscenza ed esperienza che sicuramente non è possibile riscontrare nella quasi totalità dei laureati numismatici.

Scusami acraf in base a cosa scrivi questo? ti posso assicurare che esistono giovani laureati molto preparati e non professionisti che invece sono stati incensiti senza alcun merito scientifico. si sono complimentati fra loro.

da oggi l'archeologia e la numismatica sono diventate discipline regolamentate per legge, esattamente come medici, avvocati, ingegneri. leggevo un post tempo fa di chi non ricordo che scriveva che esistono delle discipline "protette" e altre no. l'archeologia e la numismatica lo sono diventate.

Modificato da MAP
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@@incuso

È' quello che accadde con l 'albo degli psicologi.

Ottennero l'iscrizione anche i laureati in lettere o in filosofia che avessero esercitato la "professione" o scritto testi in materia, partecipato come relatori a convegni etc..

D'altronde, ricordo che uno dei più famosi (e bravi ) psicologi italiani fosse laureato in lettere.

Normalmente, all'inizio, si tende a sanare anche situazioni meramente fattuali ma comunque rispettose di una professionalità acquisita sul campo.

Ricordo però un tale che pretese l'iscrizione allegando come prova le fotografie (o qualcosa del genere) del fluido terapeutico che proiettava con le mani !

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vedo che è stata spostata la discussione. forse è meglio qua.

innanzitutto vorrei chiarire che non è una proposta di legge, ma è stata approvata in via definitiva.

La legge parla chiaro. per fare gli archeologi bisognerà esserlo. e per essere definiti archeologi si stabiliranno dei criteri minimi e non credo si possa prescindere da un percorso universitario specifico.

questo avrà ripercussioni ovviamente anche nelle opere di catalogazione archeologica(e numismatica). i funzionari non potranno avvalersi di non professionisti, pena una sicura denuncia.

Penso ad esempio all'iniziativa del Museo Nazionale Romano, che sta portando avanti un interessante e lodevole programma di emersione dell'intera collezione delle monete della zecca di Milano, in collaborazione con la Società Numismatica Italiana. Il problema è che per lo svolgimento di tale programma utilizza persone che per lo più non hanno i titoli previsti dal prossimo decreto parlamentare, ma grande conoscenza ed esperienza che sicuramente non è possibile riscontrare nella quasi totalità dei laureati numismatici.

Scusami acraf in base a cosa scrivi questo? ti posso assicurare che esistono giovani laureati molto preparati e non professionisti che invece sono stati incensiti senza alcun merito scientifico. si sono complimentati fra loro.

Prima di parlare di denunce, facciamo un piccolo passo indietro e informamiamoci adeguatamente.

Che vi siano moltissimi laureati in archeologia superbravi nessuno lo contesta o lo mette in dubbio.

Se vi siano laureati che abbiano gia' pubblicato in campi specifici come richiesto da un progetto articolato e complesso quale quello portato avanti per la classificazione della collezione Reale (nella fattispecie zecca di Milano) , bene, fateceli conoscere, perché sarebbero una risorsa importantissima.

MAP hai avuto modo di approfondire la bibliografia riguardante la zecca di Milano per il periodo medioevale e moderno ? Se vi si ravvisassero laureati che hanno pubblicato su questi temi vi pregherei di segnalarceli.

Per inciso chi ha partecipato alla catalogazione ha al suo attivo diverse pubblicazioni, ha al suo attivo diversi volumi, di cui uno premiato, decine di articoli su rivistre scientifiche, ed è un contributore regolare ai Congressi Internazionali di Numismatica, che si tengono ogni 5 anni e rappresentano il consesso piu' prestigioso per chi si occupa di questa materia.

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  • ADMIN
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La legge parla chiaro. per fare gli archeologi bisognerà esserlo.

...

da oggi l'archeologia e la numismatica sono diventate discipline regolamentate per legge, esattamente come medici, avvocati, ingegneri. leggevo un post tempo fa di chi non ricordo che scriveva che esistono delle discipline "protette" e altre no. l'archeologia e la numismatica lo sono diventate.

Aspettiamo i regolamenti, perché per l'iscrizione all'albo degli ingegneri non è obbligatoria la laurea in ingegneria. Così come per l'iscrizione ad un albo (credo tutti) la laurea non è sufficiente ma ci vuole un esame di abilitazione e a volte anche un tirocinio.

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Aspettiamo i regolamenti, perché per l'iscrizione all'albo degli ingegneri non è obbligatoria la laurea in ingegneria. Così come per l'iscrizione ad un albo (credo tutti) la laurea non è sufficiente ma ci vuole un esame di abilitazione e a volte anche un tirocinio.

certo, bisogna aspettare i regolamenti, ma la legge dice espressamente che per svolgere alcune funzioni(fra le quali scavi archeologici e catalogazione materiale nei musei) bisognerà avere svolto un percorso formativo specifico. sarà sufficiente la laurea? occorrerà la specializzazione? il dottorato? sicuramente se si avrà la laurea in medicina o in giurisprudenza non lo si potrà fare.

numa numa non voglio entrare in polemica con te. non ce ne è motivo.

la legge è chiara. solo i professionisti che saranno riconosciuti come tali dai decreti attuativi che verranno, potranno svolgere determinate funzioni.

coloro che non avranno tali requisiti sono sottoponibili a denuncia.

sai, si dice che il miglior difensore in un aula di tribunale è l'imputato stesso. ma ciò non può avvenire, se non ricordo male, perchè non è previsto dalla legge.

Modificato da MAP
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Forse mi è sfuggito un passo. State parlando di denunce ma quale sarebbe il reato (ma anche la pena)?

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Forse mi è sfuggito un passo. State parlando di denunce ma quale sarebbe il reato (ma anche la pena)?

Ciao incuso ho forse capito dopo quello che volevi intendere.

La definizione di archeologo prescinde dall'iscrizione all'elenco(non albo).

si può essere archeologi senza essere iscritti e comunque essere abilitati a svolgere le funzioni dell'articolo 1.

oppure si può essere archeologi ed essere iscritti ed essere abilitati a svolgere le funzioni dell'articolo 1.

se una legge prevede che per determinate funzioni vi debbano essere dei requisiti, chi svolge la funzione senza averli è sottoponibile a denuncia, credo. come avviene per i falsi medici.

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si può essere archeologi senza essere iscritti e comunque essere abilitati a svolgere le funzioni dell'articolo 1.

oppure si può essere archeologi ed essere iscritti ed essere abilitati a svolgere le funzioni dell'articolo 1.

Viceversa io ipotizzavo anche un possibile terzo caso ovvero non essere archeologi ma essere iscritti.

se una legge prevede che per determinate funzioni vi debbano essere dei requisiti, chi svolge la funzione senza averli è sottoponibile a denuncia, credo. come avviene per i falsi medici.

Il reato però è attualmente previsto per le sole professioni che prevedono un'abilitazione.

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Viceversa io ipotizzavo anche un possibile terzo caso ovvero non essere archeologi ma essere iscritti.

Il reato però è attualmente previsto per le sole professioni che prevedono un'abilitazione.

La terza opzione non è previsto dall'ordinamento :lol: .

credo, ma posso sbagliare, girovagando su internet ho trovato il reato di "esercizio abusivo della professione". ma non mi sembra che debba esserci necessariamente un esame abilitante. può essere che sarà inserito, ma non dimenticando il pregresso percorso universitario. un po' come avviene con gli avvocati che per fare l'esame abilitante devono essere laureati in giurisprudenza. un laureato in lettere non può sostenerlo.

comunque volevo solo riportare una notizia e sentire il vostro parere, non accendere gli animi.

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certo, bisogna aspettare i regolamenti, ma la legge dice espressamente che per svolgere alcune funzioni(fra le quali scavi archeologici e catalogazione materiale nei musei) bisognerà avere svolto un percorso formativo specifico. sarà sufficiente la laurea? occorrerà la specializzazione? il dottorato? sicuramente se si avrà la laurea in medicina o in giurisprudenza non lo si potrà fare.

numa numa non voglio entrare in polemica con te. non ce ne è motivo.

la legge è chiara. solo i professionisti che saranno riconosciuti come tali dai decreti attuativi che verranno, potranno svolgere determinate funzioni.

coloro che non avranno tali requisiti sono sottoponibili a denuncia.

sai, si dice che il miglior difensore in un aula di tribunale è l'imputato stesso. ma ciò non può avvenire, se non ricordo male, perchè non è previsto dalla legge.

MAP neanch'io voglio polemizzare, ci mancherebbe altro. Pero' invito a non trasformarsi improvvisamente in funzionari reali piu' realisti del re :)

se ripercorriamo la storia della numismatica noteremo dei numismatici straordinari i cui contributi sono validissimi tutt'oggi che non provenivano affatto dalle fila dei numismatici professionisti, anche se lo erano piu' e meglio di loro. Un solo nome per non annoiare gli altri: il prof. Ulrich Bansa divenuto `"professore di numismatica" ma solo dopo aver concluso tutta la sua carriera come militare !

Naturalmente gli esempi si sprecherebbero. Era solo un modo per spronare ad allargare le vedute e non fossilizzarsi su regolamenti restrittivi che non sempre colgono appieno il senso delle cose che vengono fatte bene :

una volta la "burrata" si ricopriva e conservava in una foglia di palma.. da quando è stato introdotto un regolamento UE questa non puo' piu' essere utilizzata per timori igienici, ergo oggi la foglia di palma è diventata di "plastica!". Rispetto della norma , norma stupida ? giudicate voi ..

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«Art. 9-bis. (Professioni dei beni culturali). 1. Gli interventi di tutela, di vigilanza e ispezione e di protezione e conservazione dei beni culturali nonché quelli relativi alla fruizione dei beni stessi, di cui ai titoli I e II della parte seconda del presente codice, da qualunque soggetto realizzati, sono affidati alla responsabilità o alla diretta attuazione, secondo le rispettive competenze, di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, antropologi esperti di diagnostica applicata ai beni culturali, storici dell'arte, in possesso di adeguata formazione e professionalità, nonché alla responsabilità o alla diretta attuazione degli operatori delle altre professioni già regolamentate».

Mi sembra un po' più articolato di quanto si pretenda: archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi etc etc.

Si parla poi soltanto di tutela, vigilanza, ispezione, protezione e conservazione, nonché fruizione.

La catalogazione in quale di queste attività dovrebbe rientrare ?

Modificato da Polemarco
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Ho riunito e introdotto in questa sede l'interessante argomento in quanto avevo previsto che, al solito, si sarebbero accesi gli animi su una materia niente affatto secondaria.

Non stiamo parlando di figure che sono preposte, come giustamente evidenziato da Polemarco (col codice alla mano), alla tutela, vigilanza, ispezione, protezione, conservazione e fruizione di beni culturali (e quindi anche delle monete). E' ovvio che ci vogliono figure riconoscibili sul piano professionale e con titoli legali, in quanto esistono anche delle oggettive responsabilità.

Ma qui stiamo parlando di contributi culturali che, se mi permettete, è cosa un pò diversa e complessa.

Da persona concreta (almeno lo ritengo), avevo subito tirato fuori un esempio pratico, come quello del Museo Nazionale Romano che ha avviato una collaborazione con cultori privati di provata esperienza (con pubblicazioni alle spalle, accolte anche in ambienti accademici). Magari, e lo auspico, che ci siano anche numismatici con adeguati titoli di laurea in grado di fornire un valido aiuto nei vari settori specialistici. Basta cercarli….

Veramente è stata MAP, una archeologa con interessi in numismatica, a balenare la possibilità di denunce….. e su quali basi?

Per esercizio abusivo della professione, come un falso medico?

Ma non fatemi ridere….

Qui c'è una professionista, con adeguati titoli di laurea, che è la responsabile del medagliere del museo romano. E' lei che si assume la responsabilità della tutela e fruizione di monete, in quasto caso della zecca di Milano. Chiaramente e in prima battuta potrebbe rivolgersi ad altri archeologi/numismatici per la catalogazione. Ma se individua altre persone, al di fuori dello specifico percorso universitario, che hanno dato dimostrazione di possedere competenze e che non vengono neppure pagate per il competente aiuto, sinceramente non vedo dove sta il "reato".

Una cosa è collaborare a studi numismatici a fini di lucro (allora diventa una sorta di esercizio abusivo di professione), altra cosa è contribuire in via gratuita alla crescita culturale.

Allora dove la mettiamo con la famosa meritocrazia? Solo chi sa dovrebbe vedere premiata la sua conoscenza.

Nella storia della numismatica ci sono tanti esempi di illustri numismatici, che hanno dedicato anni e anni a seri studi per sincera passione, fino ad avere riconoscimenti di alto prestigio, anche se per lo più onorari.

All'estero è prassi comune, senza scomodare il caso limite di Max van Bahrfeldt, che era un generale dell'esercito prussiano, criminale di guerra (I guerra mondiale), condannato a morte nel 1925 da un tribunale del Belgio, ma che in Germania divenne docente onorario in numismatica, all'Università di Halle, con studi che ancora adesso sono consultati (migliore destino umano ebbe il grande Ulrich Bansa, di lontane origini danesi, anche lui proveniente dall'ambiente militare, ma in Italia).

Lasciamo stare lo spettro delle denunce. Qui si tratta semplicemente di riconoscere le giuste competenze, con giusti titoli per i giusti riconoscimenti di responsabilità legale, ma ritengo che sia sempre possibile aprirsi a un fecondo dialogo anche con altri cultori, proveniente da ambienti privati.

Altrimenti saremo fatalmente destinati a un chiuso corporativismo, autoreferenziale, cosa particolarmente perniciosa in una situazione che vede coinvolti seri e preparati collezionisti italiani (allora dovrebbero rimanere zitti !?).

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