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IGNORED

Un grano un po' consunto...


Risposte migliori

Salve a tutti.

Ultimamente, sempre più spesso, mi capita di analizzare diversi casi appartenenti alla monetazione del Regno di Napoli e mi sono imbattuto in questo grano.

Di seguito la classificazione:

Filippo IV d'Asburgo.

D/ . PHILIPPVS . IIII . R . 1633 .

Busto radiato di Filippo IV volto a sinistra. Nel campo destro, lettera S (=Lorenzo Salomone, Maestro di Zecca) con punto sottostante e in quello sinistro, lettera del coniatore V (?).

R/ SICILIAE . ET -- HIERVSALEM

Stemma coronato a diverse curvature.

T/ Liscio.

AE grano

Peso: 9,3 grammi

Diametro: 25 mm.

Riferimenti: PR 60; CNI XX, 680.

In allegato le immagini del D/ e del R/ (che purtroppo - e non so perché - non riesco ad aggiungere nel messaggio: se qualcuno ha qualche consiglio da suggerire per risolvere questo inconveniente, ben venga :D ).

Osservando più attentamente la figura del rovescio mi sono reso conto che ci sono due elementi estranei all'iconografia dello stemma dai lati curvi: ho provveduto a fare un ingrandimento del rovescio e a cerchiare in rosso gli elementi che non hanno nulla a che fare con lo stemma di Filippo IV (qui è il terzo allegato). A me questi particolari hanno dato l'idea di trovarmi di fronte ad una possibile ribattitura: l'elemento al n° 1 sembra ciò che resta di un "contorno" circolare, mentre al n° 2 si distingue nettamente una cartella (?) simile a quelle che circondano gli stemmi di questo periodo, a partire da Filippo II. Ho letto in un articolo di Bovi pubblicato in BCNN 1965/66 che a volte si trovano grani di Filippo IV ribattuti su tornesi di Filippo II o Filippo III, ma il peso e l'iconografia di questi ultimi, rapportati ai dati che ho ricavato, mi portano ad escludere tale possibilità. Dunque, se si tratta di una ribattitura, è possibile determinare il sottotipo?

Nell'indecisione, ho ritenuto opportuno condividere con voi questo dubbio, sperando di trovare insieme una soluzione.

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Modificato da Caio Ottavio
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@@Caio Ottavio

Ciao Raffaele, innanzitutto grazie per la discussione, il grano del 1633 da te postato sembrerebbe appartenere ad un conio senza alcuna particolarità meritevole di interesse, si tratta di una moneta ricchissima di storia e che amo in particolar modo, il punto 1 che hai evidenziato nell'ultima foto rappresenta una delineatura del conio ottenuta con una sorta di compasso, questa veniva in genere incisa ad una certa distanza dal bordo per permettere all'incisore di punzonare i caratteri della leggenda in un certo margine. Se vedi altre monete napoletane (dal medioevo al periodo borbonico) noterai oltre a queste linee anche un punto centrale al dritto e al rovescio. Nel forum se n'è discusso in più di un'occasione (cerca nel forum nella voce "compasso").

Il simbolo del coniatore è molto usurato, personalmente trovo un po' difficoltosa la sua identificazione. Aspettiamo altri interventi. Il punto 2 sembrerebbe a parer mio un'impercettibile rottura di conio ma ti ripeto: attendiamo altri pareri e commenti. :good: :hi:

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Ciao Francesco,

grazie per il tuo parere, sicuramente ora le idee sono più chiare. Cercherò di effettuare qualche altra ricerca seguendo gli spunti che mi hai fornito. Proprio perché la moneta è conservata piuttosto male e risulta di difficile lettura, per fugare ogni dubbio, ho deciso di chiedere anche una vostra opinione. ;)

Grazie ancora!

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Ciao Francesco,

ho effettuato una ricerca qui sul Forum con la parola chiave "compasso" ed effettivamente sono venute fuori un po' di discussioni in cui si evidenziava un globetto, il risultato dell'uso del compasso, ma non ho visto altre monete che presentano la linea, oltre che il punto di centratura. Comunque, secondo me, potrebbe essere corretta la tua ipotesi in merito: concordo nel dire che si tratti di una delineatura per distanziare correttamente le legende. Infatti, corre proprio al di sotto delle lettere che compongono la legenda.

Per il punto 2, attendiamo anche altri pareri. :)

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Ciao Francesco,

ho effettuato una ricerca qui sul Forum con la parola chiave "compasso" ed effettivamente sono venute fuori un po' di discussioni in cui si evidenziava un globetto, il risultato dell'uso del compasso, ma non ho visto altre monete che presentano la linea, oltre che il punto di centratura. Comunque, secondo me, potrebbe essere corretta la tua ipotesi in merito: concordo nel dire che si tratti di una delineatura per distanziare correttamente le legende. Infatti, corre proprio al di sotto delle lettere che compongono la legenda.

Per il punto 2, attendiamo anche altri pareri. :)

Sì, confermo quanto scritto riguardo la delineatura per leggende. Si tratta di segni molto evidenti nei coronati di Ferdinando I d'Aragona.

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