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Autenticità follis Costantino I


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Ciao a tutti :)

Ho acquistato recentemente da un professionista inglese questo follis di Costantino I, che dovrebbe essere il RIC VII Ticinum 46 (o 45?) con PT in esergo e +/* nei campi al rovescio.

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L'ho acquistata nonostante la modesta conservazione perché il prezzo pagato è stato di 10€ (inclusa spedizione e documentazione), perché da tempo cercavo questa moneta e perché l'asta stava per scadere...

Il rovescio però mi ha fatto sin da subito storcere un po' il naso, essendo molto "evanescente"...Acquistandola da un professionista, è garantita autentica ed è comunque possibile la restituzione; quindi non mi preoccupo più di tanto.

Però voi cosa ne pensate? Un rovescio in queste condizioni può essere dovuto ad un conio particolarmente usurato?

Grazie,

Matteo :)

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Ciao a tutti :)

Ho acquistato recentemente da un professionista inglese questo follis di Costantino I, che dovrebbe essere il RIC VII Ticinum 46 (o 45?) con PT in esergo e +/* nei campi al rovescio.

attachicon.gifSoli invicto comiti Croce Ticinum.jpg

L'ho acquistata nonostante la modesta conservazione perché il prezzo pagato è stato di 10€ (inclusa spedizione e documentazione), perché da tempo cercavo questa moneta e perché l'asta stava per scadere...

Il rovescio però mi ha fatto sin da subito storcere un po' il naso, essendo molto "evanescente"...Acquistandola da un professionista, è garantita autentica ed è comunque possibile la restituzione; quindi non mi preoccupo più di tanto.

Però voi cosa ne pensate? Un rovescio in queste condizioni può essere dovuto ad un conio particolarmente usurato?

Grazie,

Matteo :)

Ciao @@Matteo91, per me è solo un conio stanco, fatto che capita anche con gli antoniniani del III° secolo.

Ti saluto

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Bella monetina, per quel prezzo poi...

Si tratta del RIC VII Ticinum 45, la 46 è a nome di Licinio.

Grazie Exergus :)

Avevo in archivio un esemplare identico catalogato al numero 45. Il venditore riportava 46 e non avevo modo di verificare. Grazie per la corretta identificazione :)

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Penso proprio che hai fatto un buon acquisto.

Ti ringrazio :)

Visto che siete un po' ad aver scritto, ora vi annoio spiegandovi il motivo dell'acquisto (qualcuno forse lo saprà già, se si ricorda di mie vecchie discussioni :D ).

Raccolgo monete romane in cui è possibile individuare i primi simboli cristiani (e aggiungerei anche i presunti tali, come nel caso della moneta in questione).

Ticinum ha coniato una serie di monete, nel 316 e 318-319, recanti come simbolo di zecca nei campi una croce greca.

Alcuni hanno ritenuto plausibile che questi simboli potessero essere riconducibili all'operato di qualche funzionario della zecca di fede cristiana. A supporto di questa tesi vi sarebbe il fatto che a Ticinum, in quegli anni, era presente un'importante comunità cristiana.

Diciamo che una croce in una moneta di Ticinum effettivamente può dar da pensare, ma io la ritengo un semplice simbolo. Certo, se avessero utilizzato una X come in molte altre monete del periodo non ci sarebbe stato il dubbio! Però penso che non ci siano prove sufficienti per considerarlo un simbolo con qualche valenza religiosa (ed è questa la teoria che va per la maggiore).

Le altre monete incriminate potete trovarle in questa discussione: http://www.lamoneta.it/topic/105798-costantino-ric-vii-ticinum-86/

Saluti,

Matteo :)

Modificato da Matteo91
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  • 2 settimane dopo...

Ciao a tutti :)

Ho acquistato recentemente da un professionista inglese questo follis di Costantino I, che dovrebbe essere il RIC VII Ticinum 46 (o 45?) con PT in esergo e +/* nei campi al rovescio.

attachicon.gifSoli invicto comiti Croce Ticinum.jpg

L'ho acquistata nonostante la modesta conservazione perché il prezzo pagato è stato di 10€ (inclusa spedizione e documentazione), perché da tempo cercavo questa moneta e perché l'asta stava per scadere...

Il rovescio però mi ha fatto sin da subito storcere un po' il naso, essendo molto "evanescente"...Acquistandola da un professionista, è garantita autentica ed è comunque possibile la restituzione; quindi non mi preoccupo più di tanto.

Però voi cosa ne pensate? Un rovescio in queste condizioni può essere dovuto ad un conio particolarmente usurato?

Grazie,

Matteo :)

Ciao Matteo,

seguivo pure io questa moneta, perché non ho offerto? Ho scritto all'utente per sapere se rilasciasse ricevuta con indicata la partita iva, purtroppo mi ha detto che non poteva... moneta interessante comunque!

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  • 2 settimane dopo...

Ciao Matteo,

seguivo pure io questa moneta, perché non ho offerto? Ho scritto all'utente per sapere se rilasciasse ricevuta con indicata la partita iva, purtroppo mi ha detto che non poteva... moneta interessante comunque!

Ciao Sator, non avevo visto il messaggio.

Si, sapevo non rilasciasse fattura. In realtà avevo provato ad affrontare questo argomento anche con @@grigioviola circa un anno fa, non so se si ricorda.

Il venditore inglese in questione non rilascia la fattura con l'indicazione del VAT perchè il suo regime fiscale in Inghilterra non prevede che debba rilasciare questo documento. A noi collezionisti italiani perchè serve la fattura? Per avere un documento ufficiale che dimostri che l'acquisto avviene da un professionista straniero e quindi che la moneta arrivi da fuori dall'Italia. E se però il professionista non è tenuto a rilasciarla?

Il punto è che la fattura è un mezzo per dimostrare che una moneta arriva da un altro Paese, ma non l'unico possibile per provarlo. Mi sono fatto rilasciare un documento scritto a mano con i dati della moneta, del venditore e dell'acquirente e ho stampato tutto quello che si stampa solitamente (pagina ebay, fattura paypal, messaggi tra me e l'utente). Ho conservato anche la busta della spedizione.

Le prove che la moneta è stata acquistata dall'estero ci sono. Ma anche io sono sempre stato restio ad acquistare da professionisti non iscritti ai loro "registri" nazionali.

Comunque un altro parere da @@grigioviola sulla questione mi piacerebbe leggerlo :)

Comunque questo passaggio preso dalle FAQ http://www.lamoneta.it/topic/100744-nuovo-caso-studente-nei-guai-per-annunci-online/page-7?p=1164438#entry1164438 è abbastanza utile.

4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere?

La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64.

L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”.

Modificato da Matteo91
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Ciao,

dico che ti sei attenuto al rispetto della normativa e che hai fatto il tutto alla luce del sole.

In più la moneta non è priva di documentazione bensì corredata da uno scritto che identifica in maniera chiara e univoca la transazione.

Se non bastasse, nessuna norma vieta l'acquisto a priori da privati.

Ancora, si tratta di un acquisto effettuato presso un venditore estero e quindi a tutti gli effetti di un acquisto che deve sottostare alla normativa del paese da cui proviene, il che è stato fatto.

Certo, tutto può essere. La moneta può essere rubata, può essere di scavo clandestino (anche se il rinvenimento in UK segue una prassi completamente differente da quella nostrana), può essere illecitamente importato a sua volta da un altro stato ecc ecc ecc ecc. Tuttavia l'acquisto di per se stesso è stato "rispettoso" della norma e quindi ragionevolmente sicuro, dato che di certezze al 100% non ce ne sono da questo punto di vista, ma non ci sarebbero state nemmeno nel caso in cui fosse stato un venditore UK in possesso di VAT per superamento del volume d'affari annuo previsto.

PS bella moneta! :)

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Ciao Sator, non avevo visto il messaggio.

Si, sapevo non rilasciasse fattura. In realtà avevo provato ad affrontare questo argomento anche con @@grigioviola circa un anno fa, non so se si ricorda.

Il venditore inglese in questione non rilascia la fattura con l'indicazione del VAT perchè il suo regime fiscale in Inghilterra non prevede che debba rilasciare questo documento. A noi collezionisti italiani perchè serve la fattura? Per avere un documento ufficiale che dimostri che l'acquisto avviene da un professionista straniero e quindi che la moneta arrivi da fuori dall'Italia. E se però il professionista non è tenuto a rilasciarla?

Il punto è che la fattura è un mezzo per dimostrare che una moneta arriva da un altro Paese, ma non l'unico possibile per provarlo. Mi sono fatto rilasciare un documento scritto a mano con i dati della moneta, del venditore e dell'acquirente e ho stampato tutto quello che si stampa solitamente (pagina ebay, fattura paypal, messaggi tra me e l'utente). Ho conservato anche la busta della spedizione.

Le prove che la moneta è stata acquistata dall'estero ci sono. Ma anche io sono sempre stato restio ad acquistare da professionisti non iscritti ai loro "registri" nazionali.

Comunque un altro parere da @@grigioviola sulla questione mi piacerebbe leggerlo :)

Comunque questo passaggio preso dalle FAQ http://www.lamoneta.it/topic/100744-nuovo-caso-studente-nei-guai-per-annunci-online/page-7?p=1164438#entry1164438 è abbastanza utile.

4) Voglio acquistare da un commerciante estero. Come devo procedere?

La normativa non contempla l’acquisto da un commerciante estero (avvenuto materialmente all’estero o a distanza tramite internet o altri mezzi di comunicazione). Pertanto non è possibile esigere che il commerciante estero rilasci quanto disposto dall’articolo 64.

L’acquisto da commerciante straniero non contempla particolari problematicità. L’acquisto deve ovviamente avvenire nel rispetto della legislazione del Paese di origine e, prudenzialmente, come nel caso di acquisti da commercianti italiani, va conservata copia di tutta la documentazione utile a comprovare l’acquisto (ricevute fiscali, foto, stampate di schermate internet, cataloghi d’asta, cartellini ecc). Va inoltre ricordato che i beni numismatici acquistati, introducendoli in Italia, devono ottemperare a “quanto previsto dall’art. 72 del D.lgs. 42/2004, ovvero nel rispetto delle vigenti normative in materia doganale e fiscale”.

Direi che a questo punto posso soltanto dire che hai fatto proprio un buon acquisto...

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Direi che a questo punto posso soltanto dire che hai fatto proprio un buon acquisto...

Comunque non è una variante molto rara..si vede un po' meno di altre monete, ma su ebay l'ho vista passare almeno 4 o 5 volte in un anno..a prezzi non molto lontani da quello che ho pagato io..ricapiterà sicuramente ;)

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