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Il misterioso Tempio di Giano


Legio II Italica

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Il Tempio di Giano era ubicato in due diversi Fori di Roma , quello piu’ recente era un luogo di culto costruito agli inizi della prima guerra Punica nel Foro Olitorio , vicino a quelli di Giunone Sospita , di Spes e della Pietas , fu restaurato per l’ ultima volta da Augusto ma portato a termine da Tiberio nel 17 , che forse a lavori ultimati lo dedico’ poi alla Spes . Nel Foro romano esisteva pero’ un altro importante e piu’ antico Tempio di Giano , fatto risalire fin dai tempi del secondo re di Roma Numa Pompilio ; era composto in origine essenzialmente da un piccolo edificio a due porte a forma di arco con due ingressi , uno di fronte all’altro , la sua forma ricordava un cubo leggermente allungato su di un lato , di questo piu’ antico Tempio trattiamo .
Questo Tempio era il più antico e importante santuario di Giano , la divinità autoctona italica romana bicipite , che proteggeva ogni ingresso ed ogni inizio di guerra , favorendone l’ esito vittorioso . La statua della divinità era collocata al centro dei due ingressi , che forse rappresentavano due porte della Roma Quadrata , l’orientale e l’occidentale . Della forma reale dell’ edificio restano soltanto rappresentazioni nelle monete di Nerone ; il Tempio veniva chiuso durante i periodi di pace .
Il Tempio venne aperto per l'ultima volta sotto il regno del giovane Imperatore Gordiano III , prima della sua partenza per una campagna militare contro i Sasanidi nel 242 .
Di questo Tempio non si conosce l’ubicazione precisa nel Foro non essendo rimasta nel terreno alcuna traccia , ma da Procopio di Cesarea ci giunge in questo senso una testimonianza molto importante .
Procopio da Cesarea , nel suo "De Bello Gothico" , si rivela una vera miniera di informazioni ditette su Roma in generale , sui suoi monumenti e dintorni di Roma nel VI secolo , ci racconta che durante il primo assedio di Roma da parte dei Goti di Vitige , la popolazione romana , esasperata dalla durezza dell'assedio , tentò di forzare le porte del Tempio di Giano , ma senza riuscirvi completamente . Dobbiamo molto a questo storico e filosofo bizantino , da tutti annoverato come obiettivo e preciso nei suoi scritti , non sfacciatamente di parte bizantina , tanto da non lesinare ammirazione e una forma di rispetto verso i Goti , per questo i suoi scritti godono fama di assoluta verita’ storica .
Leggiamo la sua testimonianza diretta , la descrizione dell’ ubicazione precisa nel Foro Romano del Tempio di Giano e la sua struttura , Libro I , Tomo XXV :

“……..Allora avvenne pure che alcuni Romani sforzassero le porte del Tempio di Giano tentando di aprirle di soppiatto . Questo Giano era il primo di quegli Dei antichi che i Romani nella lingua loro chiamano : Penati . Egli ha il suo Tempio nel Foro , di contro al Senato , poco piu’ in la’ di : Tria Fata , che cosi’ chiamano i Romani le Parche . Quel Tempio e’ tutto in bronzo , di forma tetragona , e grande tanto da coprire la statua di Giano . Questa statua anch’essa in bronzo e’ alta non meno di cinque cubiti ( circa metri 2,50 ) , in tutto il resto ha figura umana salvo che ha la testa con due facce , delle quali una e’ volta ad oriente , l’ altra ad occidente . Dinanzi a ciascuna faccia sonvi porte di bronzo , le quali secondo l’antica costumanza romana in tempo di pace e di bene si chiudevano , quando invece si stesse in guerra si aprivano . Venuta pero’ quanto mai in onore presso i Romani la fede cristiana , queste porte non aprivano mai piu’ , neppure quando fossero in guerra ; in quell’ assedio tuttavia alcuni che avevano in mente, secondo io credo , l’ antica religione , si attentarono ad aprirle di soppiatto , senza pero’ riuscirvi totalmente , salvo che le porte non combaciavano piu’ tra loro come prima . Rimasero ignoti coloro che questo tentarono , ne’ in tanto trambusto di cose se ne fece inchiesta veruna . dacche’ ne fu avvertito dalle autorita’ e neppure il volgo , ad eccezione di ben pochi , ne venne a sapere”

Da queste parole di Procopio possiamo ricavarne due considerazioni , la prima riguarda il Tempio , e’ ben chiaro il perche’ del Tempio non sia rimasta alcun traccia , essendo costruito completamente in bronzo , statua compresa , nelle epoche successive a Procopio sara’ stato demolito e fuso per ricavarne l’ abbondante e prezioso metallo , la seconda riguarda la presenza a Roma di uomini che ancora in pieno VI secolo apertamente o di soppiatto erano ancora legati per tradizione alla vecchia religione pagana e alle sue antiche usanze , tanto che nel corso della guerra gotica furono portati a Roma ed interrogati aruspici etruschi per scongiurare la capitolazione e la conquista della Citta’ da parte di Totila .
Fortunatamente oltre allo scritto di Procopio , abbiamo in aiuto anche la numismatica con la testimonianza delle numerose monete del Tempio di Giano emesse da Nerone , l’unico Imperatore che ci ha tramandano la struttura di questo antico Tempio , anch’esso bifronte come la divinita’ in esso venerata ; tutte le monete sono con due diverse versioni del Tempio . Facendo riferimento al nord e alla direzione della testa di Nerone , si puo’ ricavare quale porta era raffigurata , se la occidentale o la orientale , la cui porta veniva aperta , od entrambe , se la guerra proveniva da oriente o da occidente .
La chiusura del tempio di Giano avvenuta appunto sotto Nerone e rappresentata nelle monete in foto , consacrava il protettorato di Roma sull’Armenia . La leggenda PACE P(opuli) R(omani) TERRA MARIQ(ue) PARTA IANVM CLVSIT , ne sanciva l’ evento .
Sotto due bellissimi sesterzi di Nerone con raffigurato al rovescio il Tempio di Giano , con la legenda PACE……..…CLUSIT , con le due opposte porte , orientale ed occidentale ; un Asse repubblicano con Giano e inoltre ruderi attualmente esistenti del Tempio di Giano di epoca repubblicana sito nel Foro Olitorio sul fianco destro della medievale Chiesa di San Nicola in Carcere , costruita sopra i resti forse del Tempio della Pieta’ o di Giunone Sospita .
Occorre dire che per quanto riguarda questi ruderi del Tempio di Giano del Foro Olitorio , non e' sicuro che appartengano a questo Tempio o piuttosto a quello della Spes ; comunque la tradizione antica lo da ubicato come il piu' vicino , dei tre , al Teatro di Marcello , li' appresso , a pochi metri dal Tempio .

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@@Legio II Italica

Ciao Claudio, bellissimo scritto

Giano era un dio amato anche dalle altri genti italiche..se voi a Roma non ne avete più traccia, Ti posto l'ingresso del tempio di Giano che è presente dalle mie parti

A conferma dell'importanza di Giano per le altri genti italiche, non dimenticherei, da un punto di vista numismatico, il quadrigato, forse la prima moneta in argento della storia di Roma, con Giano imberbe al diritto

Ti Saluto Eliodoro

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Ciao @@eliodoro , si , Giano era una divinita' Italica forse di origine Sabina , come ho accennato all' inizio del post , non per nulla il suo culto fu introdotto a Roma dal secondo Re , di stirpe Sabina , Numa Pompilio .

Bello il Tempio che hai postato , sul cui architrave mi sembra di leggere IANO PACIFICO ? ma e' scritta originale ? dove si trova il Tempio ?

Un magnifico Quadrigato repubblicano , forse di zecca Campana .

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Ciao @@eliodoro , si , Giano era una divinita' Italica forse di origine Sabina , come ho accennato all' inizio del post , non per nulla il suo culto fu introdotto a Roma dal secondo Re , di stirpe Sabina , Numa Pompilio .

Bello il Tempio che hai postato , sul cui architrave mi sembra di leggere IANO PACIFICO ? ma e' scritta originale ? dove si trova il Tempio ?

Un magnifico Quadrigato repubblicano , forse di zecca Campana .

@@Legio II Italica,

Ti do alcune notizie, giusto per parlarne,,,niente di eccezionale..

la porta di Giano si trova nell'odierna Maddaloni, nel teritorio che, anticamente, a partire dall'VIII sec. a.c., corrispondeva a Calatia, città osca. La presenza del tempio è nei pressi della via Appia lungo la direttrice che conduce a Caudium, che dista non più di 10 - 15 km, e, quindi, delle Forche Caudine.. Le lettere non sono originali, ma sono ricalcate dall'originale...

A conferma dell'importanza di Giano, qui nel casertano, abbiamo un altro paese che si chiama Giano Vetusto che si trova nelle vicinanze dell'antica Cales..........così come, a proposito degli antichi miti che resistono, c'è un altro paese che si chiama Bellona ed una frazione di Caserta si chiama, sicuramente dal 1500, Ercole...

Ti posto un link con notizie interessanti di storia locale:

http://www.ambientece.arti.beniculturali.it/soprintendenza/didattica/2006-07/Culto%20Micaelico/il%20culto.htm

Modificato da eliodoro
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@@Legio II Italica,

Ti do alcune notizie, giusto per parlarne,,,niente di eccezionale..

la porta di Giano si trova nell'odierna Maddaloni, nel teritorio che, anticamente, a partire dall'VIII sec. a.c., corrispondeva a Calatia, città osca. La presenza del tempio è nei pressi nella via Appia lungo la direttrice che Caudium, che dista non più di 10 - 15 km, e, quindi, delle Forche Caudine.. Le lettere non sono originali, ma sono ricalcate dall'originale...

A conferma dell'importanza di Giano, qui nel casertano, abbiamo un altro paese che si chiama Giano Vetusto che si trova nelle vicinanze dell'antica Cales..........così come, a proposito degli antichi miti che resistono, c'è un altro paese che si chiama Bellona ed una frazione di Caserta si chiama, sicuramente dal 1500, Ercole...

Ti posto un link con notizie interessanti di storia locale:

http://www.ambientece.arti.beniculturali.it/soprintendenza/didattica/2006-07/Culto%20Micaelico/il%20culto.htm

Ciao @@eliodoro e grazie del link , certo che anche tu vivi in una terra , l' antica Campania Felix e dintorni campano sannitici , carica di Storia antica come un po' tutte le regioni d'Italia , ah ! se parte dei giovani si appassionassero alle antiche origini di questa nostra terra , anziche' ai falsi miti di oggi .

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Ciao @@ARES III , per aumentare il tuo interesse , come spero di altri , verso l' argomento ho aggiunto delle foto della zona dove sorgeva il Tempio di Giano del Foro Olitorio , unici ruderi del Tempio rimasti perche' di quello piu' importante nel Foro Romano non esiste piu' nulla ; foto eseguite questa mattina , in piu' ti allego una parte della pianta di Roma antica relativa alla zona fotografata .

Le foto illustrano il Teatro di Marcello , iniziato da Cesare ma completato da Augusto e poi dedicato al nipote Marco Claudio Marcello figlio della sorella Ottavia morto in giovane eta' e che Augusto aveva designato come erede , presso il cui lato sinistro del Teatro sorgeva il Tempio di Giano ; seguono foto dei resti del Tempio e della Chiesa di San Nicola in Carcere che dovrebbe sorgere sopra il Tempio di Giunone Sospita o della Pietas , sul cui lato sinistro si notano le colonne in travertino ; qui si dovrebbe trovare anche il Tempio di Spes che alcuni lo danno al posto di quello del Tempio di Giano le cui colonne sono in peperino che denotano una eta' repubblicana piu' antica , insomma la distribuzione dei tre templi non e' ben chiara , pero' le fonti antiche danno il nostro Tempio immediatamente a ridosso del Teatro di Marcello e ultimo sulla destra dei tre elencati .

Inserisco le foto in due gruppi perche' in uno solo non entrano . Ciao

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Grazie di questo contributo @@Legio II Italica . I tuoi interventi sono sempre molto graditi: ci mostri ogni volta la città Eterna sotto una nuova veste, corredandola con spiegazioni eccellenti e fruibili anche ai non addetti ai lavori [pur ritenendo che su questo forum ci siano pochissimi in questo status].

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Ciao @@carlino , non conoscevo il tuo post di sei anni fa , hai fatto bene a "ripescarlo" dall' archivio , cosi' il tuo vecchio post , piu' indirizzato alla numismatica , si completa con il mio piu' ad indirizzo storico archeologico .

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