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IGNORED

com'è possibile comprare una simile bufala?


antvwaIa

Risposte migliori

Tredici offerte prima di giungere all'aggiudicazione! Tutte persone che partecipavano all'asta senza rendersi neppure conto che si tratta di una moneta inesistente fatta passare per variante, che è una fusione grossolana, che è pure molto mal fatta....

Molti anni fa scrissi su questo stesso forum, irritando molti foristi, che bisognerebbe imporre il superamento di un serio esame di abilitazione per poter collezionare numsimatica. Penso ancora la stessa cosa.

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Tutte persone che partecipavano all'asta senza rendersi neppure conto che si tratta di una moneta inesistente fatta passare per variante....Molti anni fa scrissi su questo stesso forum, irritando molti foristi, che bisognerebbe imporre il superamento di un serio esame di abilitazione per poter collezionare numsimatica.

Un esame è forse eccessivo, ma basterebbe che il collezionista applicasse sempre la regola aurea che prima di comprare una moneta si deve comprare il libro che la studia...e se nessun libro studia una moneta come questa, ci sarà un motivo ;)

petronius :)

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Concordo con Petronius, bisognerebbe documentarsi di più. Il vero esame è dato dall'esperienza e da qualche...."sola" (come dicono a Roma), a volte capitate e a volte cercate e volute.

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C'è ne fossero di persone serie tra i venditori e non solo.

Devo tuttavia spezzare una lancia a favore anche dei collezionisti un po' incauti: essendo la numismatica oltre che una materia scientifica che studia l'oggetto MONETA (con tutte le sue implicazioni politiche, storiche, economiche, artistiche, religiose,...) è anche una delle passioni più avvincenti. Quindi qualche volta il collezionista (non tutti naturalmente) è guidato più dal sentimento che dalla ragione, andando ad arricchire qualche venditore "furbetto" (anche qui non tutti, perché a volte sono loro i primi ad essere raggirati). Certo sarebbe meglio informarsi ma.... qualche volta al cuore non si comanda e si sbaglia, proprio come quando si sceglie come moglie/marito qualcuno di sbagliato, che si riteneva invece migliore.

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Capisco l'indignazione di @@antvwaIa, superesperto di monetazione "lupesca", studioso, scrittore e numismatico attentissimo. Ma vorrei fare alcune considerazioni, partendo da quanto dice @@ARES III. Io credo che sia l'esperienza a fare la differenza e che l'esperienza venga anche da qualche "musata". Ricordo una delle primissime monete che ho comperato: cercavo un ritratto di Alessandro Magno e, convinto di acquistare una moneta del macedone, ho preso una moneta neanche B (completamente illeggibile) di Gordiano III, forse un rottame di sesterzio, pagandolo 100.000 lire. Io un esamino (facoltativo) ai neocollezionisti, se fossi nei Beni Culturali, lo organizzerei, ma per la conoscenza della legislazione in materia. Per la competenza, lasciamo fare, appunto, all'esperienza. Quanto alla moneta in oggetto, per un neocollezionista, è insidiosa, più di quanto non ci dica @@antvwaIa. per tanti motivi. 1. la "lupa" attira. 2. Non è completamente vero che quella moneta sia del tutto "inesistente". 3. riconoscere gli indizi di fusione non è da tutti. Parliamo del punto 2, che è il più controverso. Ho trovato questa moneta che mi sembra il campione di riferimento:

URBS ROMA. Circa 330-333 Ad. Æ Follis (18mm - 2.93 g). Constantinople mint. VRBS ROMA, helmeted and draped bust of Roma left / She wolf standing left suckling the twins Romulus and Remus; CONSE. RIC VII 62; LRBC 1008.

Certo, ci sono differenze, anche sostanziali (la più vistosa sono le due stelle invece che la legenda sul R/. Ma mettetevi nei panni del neofita: dovrebbe accorgersi che in ex c'è CONSE e non CONSI. E, anche accorgendosene e informandosi su internet si accorgerebbe che Costantinopoli ha battuto monete con CONSI. Dovrebbe poi accorgersi della differenza stilistica del D/, della corazzatura, dell'approssimazione del disegno e di altri dettagli che solo l'esperienza insegna. Per quanto riguarda i venditori, Antvwala non ci ha messo il link, quindi non conosco né chi l'ha venduta né il prezzo raggiunto. Ma concordo con chi dice che sovente i venditori, specialmente quelli che agiscono su piattaforme "popolari" non sono truffatori, ma a loro volta truffati.

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Modificato da cancun175
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2. Non è completamente vero che quella moneta sia del tutto "inesistente".

E' assolutamente inesistente! Lascia perdere l'esergo, è la scritta ROMA sopra la lupa che è ridicola, assurda, inesistente!

Poi una delle prime cose che il neofito deve imparare è a distinguere al volo un bronzetto fuso da uno coniato!

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Il nocciolo, secondo me, è che un neofita dovrebbe prima dedicarsi a guardare le monete antiche, possibilmente presso commercianti seri che gliele facciano palpare con le mani, annusare, accarezzare, che gl'insegnino ad apprezzare uno stile, ad osservare il ritiro del materiale tra le lettere e il bordo, a riconoscere una patina.... Solo dopo aver visto migliaia di monete, ed essersi fatto una biblioteca coerente con ciò che vuol collezionare (ovviamente avendo letto tutto quanto ha in biblioteca, allora può iniziare a comprare monete (da persone serie).

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Capisco la provocazione, ma è ovvio che una limitazione della libertà personale non sia possibile per costituzione. Io sono libero di comprare quello che voglio, se mi va di collezionare "patacche" o tappi di bottiglia non vedo in che modo tu possa impedirmelo. E mi dispiace molto se la cosa urta la tua sensibilità artistica :P

Quello che c'è a livello legale, tornando seri, basta e avanza. Solo che come al solito in questo paese da barzelletta resta lettera morta. Non è un reato acquistare una "patacca", mentre lo è spacciare per originali le "patacche".

Ma perchè nessuno interviene? perchè non si osa attaccare questa multinazionale con sede in Svizzera che oramai monopolizza il mercato delle aste on-line?

Modificato da ramon_fonst
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Il nocciolo, secondo me, è che un neofita dovrebbe prima dedicarsi a guardare le monete antiche, possibilmente presso commercianti seri che gliele facciano palpare con le mani, annusare, accarezzare, che gl'insegnino ad apprezzare uno stile, ad osservare il ritiro del materiale tra le lettere e il bordo, a riconoscere una patina.... Solo dopo aver visto migliaia di monete, ed essersi fatto una biblioteca coerente con ciò che vuol collezionare (ovviamente avendo letto tutto quanto ha in biblioteca, allora può iniziare a comprare monete (da persone serie).

Io sono senza dubbio un neofita.. E, per quella che è stata la mia esperienza fino ad oggi, ti dico che se mi trovi un commerciante così sensibile e disponibile mi impegno a comprare solo da lui per i prossimi 20 anni :P

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@@antvwaIa, ma hai perfettamente ragione. Il guaio è che l'approccio (generalmente) non è quello della persona matura. sapessi quante persone su FB postano monete con richieste così formulate: "ho trovato nei campi questa moneta. Di che imperatore è?". Finché rimangono cercatori occasionali, poco male. Ma se iniziano una collezione su questi presupposti vanno nei guai e mettono nei guai la gente. Tu dici che le due monete sono diverse, ed è vero. Che la legenda ROMA sul rovescio è una bestemmia numismatica. E anche qui hai ragione. ma pensi davvero che un neofita veda questi "dettagli"?. E che solo sappia che le monete sono battute e non fuse? E che distingua una moneta fusa da una moneta battuta? E che si ponga tanti problemi nel momento in cui fa un'offerta? Ho solo detto che la moneta "somiglia", che è in qualche modo plausibile. Insomma, non una moneta completamente "di fantasia". @@ramon_fonst, non ho detto di rendere obbligatorio alcunché. Pensare a un Ordine dei collezionisti come quello dei medici, degli ingegneri o dei giornalisti è certamente improponibile. per questo ho messo un "facoltativo" tra parentesi. Se i Beni culturali pensassero a un'iniziativa di questo genere, facoltativa, appunto, altro non farebbero che incentivare la coscienza del nostro patrimonio artistico e comprensione e rispetto delle leggi di tutela. Ma è così, un'idea, un pour parler...

Modificato da cancun175
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Capisco la provocazione, ma è ovvio che una limitazione della libertà personale non sia possibile per costituzione. Io sono libero di comprare quello che voglio, se mi va di collezionare "patacche" o tappi di bottiglia non vedo in che modo tu possa impedirmelo. E mi dispiace molto se la cosa urta la tua sensibilità artistica :P

Quello che c'è a livello legale, tornando seri, basta e avanza. Solo che come al solito in questo paese da barzelletta resta lettera morta. Non è un reato acquistare una "patacca", mentre lo è spacciare per originali le "patacche".

Ma perchè nessuno interviene? perchè non si osa attaccare questa multinazionale con sede in Svizzera che oramai monopolizza il mercato delle aste on-line?

Ovviamente la mia è una provocazione. Ognuno è libero di comprare quello che vuole con il denaro che ha guadagnato onestamente con il suo lavoro: anche patacche, se così gli va bene.

Chi è più ansioso di "possedere" una monetina in più da mettere nel monetiere è sopratutto il neofita. Il collezionismo non è razionale, ma compulsivo. Quindi quando dico che prima di iniziare a comprare monete antiche bisognerebbe averne toccate con mano tantissime ed essersi fatto una buona biblioteca, faccio un discorso logico, ma che cozza con il compulsiismo proprio del collezionista che, invece, è impaziente di "possedere" delle monete, più ancora che di "conoscerle".

Poi, ovviamente, è anche un fatto di età. A 70 anni si pensano e si desiderano cosa in modo molto diverso da quando se ne hanno 20 o 30.

Quando ero più giovane, anch'io ero compulsivo ed ero sempre ansioso di acquistare una moneta in più per la mia collezione, anche se da subito diedi molta priroità all'acquisto di libri e cataloghi. Ora non me ne frega nulla di possedere una moneta. L'ultima volta che ne ho comprata una è circa 2-3 mesi fa, da un'asta di un commerciante tedesco, dove ci stava un lotticino di 5 nummi con dentro uno di Aelia Zenonide che nessuno vedeva (lotto preso per 25 euro); ma erano mesi che non compravo una moneta e ne passeranno molti altri prima che mi venga desiderio di comprarne una. Pensare che in quetso momento ci sta un bellissimo Valentiniano III del primo periodo (minor età) incompreso e al palo..... Lo lascio volentieri a qualche amico :)

Per sfogare la mia passione numsimatica, che essa sì è vivissima, mi dedico a studiare ripostigli monetari inediti conservati presso le istituzioni, solo del V secolo che è ciò che mi diverte di più: sicché di monete ne vedo tutti i giorni, direttamente o nella documentazione annessa, centinaia. Ne ho da goderne assai più che a collezionarle! :)

In quanto a commercianti davvero appassionati, ce n'erano e spero che ce ne siano ancora!

Quando ancora giovane, andavo da Mario Raviola, a Torino, nel suo negozio. Lui mi faceva passare sul retro, dove c'era una grande sctivania: poi mi appoggiava sulla scrivania dei grandi vassoi, ognuno con forse 200 monete romane alto impero, che era ciò che alora m'interesava di più. Quindi Mario se ne andava in negozio e io tracsorrevo pomeriggi interi palpando monete dopo monete. Ogni tanto, quando non c'era gente, allora veniva e m'insegnava a "vederle": perché per "vedere" davvero una moneta bisogna che qualcuno ce lo insegni, non è qualcosa che s'improvvisa...

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Ovviamente la mia è una provocazione. Ognuno è libero di comprare quello che vuole con il denaro che ha guadagnato onestamente con il suo lavoro: anche patacche, se così gli va bene.

Chi è più ansioso di "possedere" una monetina in più da mettere nel monetiere è sopratutto il neofita. Il collezionismo non è razionale, ma compulsivo. Quindi quando dico che prima di iniziare a comprare monete antiche bisognerebbe averne toccate con mano tantissime ed essersi fatto una buona biblioteca, faccio un discorso logico, ma che cozza con il compulsiismo proprio del collezionista che, invece, è impaziente di "possedere" delle monete, più ancora che di "conoscerle".

Poi, ovviamente, è anche un fatto di età. A 70 anni si pensano e si desiderano cosa in modo molto diverso da quando se ne hanno 20 o 30.

Quando ero più giovane, anch'io ero compulsivo ed ero sempre ansioso di acquistare una moneta in più per la mia collezione, anche se da subito diedi molta priroità all'acquisto di libri e cataloghi. Ora non me ne frega nulla di possedere una moneta. L'ultima volta che ne ho comprata una è circa 2-3 mesi fa, da un'asta di un commerciante tedesco, dove ci stava un lotticino di 5 nummi con dentro uno di Aelia Zenonide che nessuno vedeva (lotto preso per 25 euro); ma erano mesi che non compravo una moneta e ne passeranno molti altri prima che mi venga desiderio di comprarne una. Pensare che in quetso momento ci sta un bellissimo Valentiniano III del primo periodo (minor età) incompreso e al palo..... Lo lascio volentieri a qualche amico :)

Per sfogare la mia passione numsimatica, che essa sì è vivissima, mi dedico a studiare ripostigli monetari inediti conservati presso le istituzioni, solo del V secolo che è ciò che mi diverte di più: sicché di monete ne vedo tutti i giorni, direttamente o nella documentazione annessa, centinaia. Ne ho da goderne assai più che a collezionarle! :)

In quanto a commercianti davvero appassionati, ce n'erano e spero che ce ne siano ancora!

Quando ancora giovane, andavo da Mario Raviola, a Torino, nel suo negozio. Lui mi faceva passare sul retro, dove c'era una grande sctivania: poi mi appoggiava sulla scrivania dei grandi vassoi, ognuno con forse 200 monete romane alto impero, che era ciò che alora m'interesava di più. Quindi Mario se ne andava in negozio e io tracsorrevo pomeriggi interi palpando monete dopo monete. Ogni tanto, quando non c'era gente, allora veniva e m'insegnava a "vederle": perché per "vedere" davvero una moneta bisogna che qualcuno ce lo insegni, non è qualcosa che s'improvvisa...

Io, sfortunatamente, non ne ho mai incontrati... Forse è uno dei tanti effetti del generale crollo culturale e umano del nostro tempo...

A parziale discolpa dei collezionisti compulsivi, volevo anche dire che non tutti hanno la possibilità di visionare così tante monete. A quel punto l' acquisto di una moneta, che deve comunque essere oculato e attento, diventa quasi fondamentale... Fermo restando che hai ragione sull' importanza dello studio prima di tutto

Modificato da Afranio_Burro
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Afranio: prova a vedere se a una ragionevole distanza dalla tua città esiste qualche Museo civico di piccola dimensione che abbia un medagliere: se esiste, informati su chi sono coloro che se ne occupano e cerca di contattarli: probabilmente troverai persone non solo disponbibili, ma ben contente di coinvolgerti in quello che stanno facendo. In questo modo avrai opportunità in abbondanza di toccare con mano la monetazione antica. Spesso ci sono molte più possibilità di quanto uno creda, anche perché i Musei delle città minori spesso contano molto sulla disponibilità di appassionati che collaborano per il solo piacere di collaborare. :)

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Afranio: prova a vedere se a una ragionevole distanza dalla tua città esiste qualche Museo civico di piccola dimensione che abbia un medagliere: se esiste, informati su chi sono coloro che se ne occupano e cerca di contattarli: probabilmente troverai persone non solo disponbibili, ma ben contente di coinvolgerti in quello che stanno facendo. In questo modo avrai opportunità in abbondanza di toccare con mano la monetazione antica. Spesso ci sono molte più possibilità di quanto uno creda, anche perché i Musei delle città minori spesso contano molto sulla disponibilità di appassionati che collaborano per il solo piacere di collaborare. :)

Purtroppo sto a Roma, non proprio una città minore :D ad ogni modo, farò sicuramente tesoro di quanto hai detto e cercherò qualcuno disponibile in tal senso. Spero solo che non ci siano i soliti divieti verso chi non si occupa di numismatica/storia/archeologia a livello professionale.. Grazie del consiglio :)

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Prova anche a Roma, ma sarà forse più facile nei musei civici delle altre città laziali.

Quando arrivai per la prima volta in Italia (1974) essendo appasionato di archeologia avevo molto desiderio di partecipare in qualche scavo archeologico. Insieme ad altri due amici, non archeologi ma che già lo avevano fatto, contattammo la sovrintendenza che ci autorizzò a fare un rilievo di alcuni resti altomedioevali di un borgo, Carassone Antico, che il fiume Tanaro stava rapidamento erodendo e cancellando. Da quella esperienza, durata un anno, nacque il mio primo libro.

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Al Museo civico di Cuneo, vedendo che mi impegnavo davvero seriamente, un funzionario, Livio Mano purtroppo precocemente scomparso, m'insegnò a lavorare con resti ceramici dell'età del ferro: il Museo mi regalò uno strumento semplice ma prezioso per ricostruire la forma cirva di un oggetto a partire da un piccolo coccio, e m''insegnarono a disegnarli e per una decina d'anni ebbi molte occasioni di coltivare la mia pasione di archeologo dilettante.

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In quell'occasione conobbi anche il curatore del medagliere civico di Cuneo e ne nacque un'amicizia, anche se non feci nulla in campo numismatico in quanto m'interessava di più quello archeologico.

Non è difficile ottenere di collaborare con un Museo civico: hanno sempre bisogni di persone volenterose e che diano prova di essere serie e affidabili. Ovviamente s'inizia da cose molto umili. In ogni medagliere pubblico ci sono tantissimi lotti anche grisso di monete che non solo non sono mai stati studiati, ma neppure inventariati se non per sommi capi. Un lavoro che si affida volentieri a un neofito e quello di una loro prima catalogazione metrologica: per ogni moneta del lotto non catalogato, compilare un cartellino con numero progressivo, peso e diametro e fotografia, e relativo registro; ovviamente, se hai la competenza per catalogare la moneta, benvenuta! ma per lo più si tratta di ciofeche a mala pena leggibili. Ma intanto fai scorrere tra le tue mani centinaia e centinaia di monete e a poco a poco impari a "vederle" davvero. Questo è un esempio delle ciofeche in attesa di studio e addirittura di catalogazione presenti nei nostri Musei.

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Un grosso errore sarebbe quello di credere che si tratta di lotti di monete di poca importanza.

L'importanza di un lotto monetario, soprattutto se non decontestualizzato, non è una caratteristica intrinseca dello stesso: ovvero non è il lotto a essere di per sé stesso importante o banale. E' l'impegno di chi lo studia a renderlo importante. Se da un lotto apparentemente insignificante si riescono a trarre conclusioni ben articolate sulla circolazione monetaria in un determinato luogo e tempo, oppure sulle relazioni commerciali con altri luoghi, o sull'influenza di determinati "nominativi" su una regione, ecco allora che un lotto di Fel Temp Reparatio al limite della leggibilità può allora dare origine a uno studio brillante e da "lotto banale" si converte in "lotto di grande interesse".

E' il nostro sguardo e il nostri studio a rendere interessante una moneta: la moneta di per se stessa non ha mai nessun interesse se non siamo noi a darglielo.

Quindi, Afranio, se sei davvero interessato a far passare nelle tue mani centinaia o anche migliaia di monete antiche, se davvero sei motivato a sacrificare il tuo tempo libero per collaborare con qualche medagliere pubblico senza nulla ricevere in cambio (neppure il rimborso delle spese di viaggio) ma solo per il piacere di farlo, fatti avanti: vedrai che troverai qualche medagliere dove saranno ben lieti di avere una tua collaborazione.

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@@antvwaIa dici cose vere. nel collezionista alberga quella compulsività del possedere che allo studioso "puro" manca. al neofita collezionista, oltre che fornirgli i giusti consigli, resta da fare l'augurio di diventare un numismatico ovvero quella perfettibile (giacché la perfezione non esiste e se esiste è oltremodo stucchevole se non diabolica) figura che ben impasta il desiderio dell'avere con il desiderio di conoscere.

personalmente, in questa fase della mia vita, colleziono simpatiche brutture imitative gallo-romane (così le giudicano i più, non certo io!) del III secolo, ma prima di partire con l'acquisizione dei primi pezzi, mi sono documentato per un annetto e più "collezionando" foto, articoli, saggi, libri, leggendo discussioni su forum, confrontandomi con idiomi diversi dal mio (a volte con fatica)... va detto però che non ero un neofita in quanto il mio "apprendistato" lo feci da bambino prima e da adolescente poi.

Quindi, per concludere questo pistolotto, portando la mia esperienza, posso dire che questa attitudine viene nel tempo, con l'esperienza maturata nel campo, con l'età, con quel processo di crescita che contempla anche qualche bella cantonata... eh sì, anche quelle servono per crescere!

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Awards

@@antvwaIa dici cose vere. nel collezionista alberga quella compulsività del possedere che allo studioso "puro" manca. al neofita collezionista, oltre che fornirgli i giusti consigli, resta da fare l'augurio di diventare un numismatico ovvero quella perfettibile (giacché la perfezione non esiste e se esiste è oltremodo stucchevole se non diabolica) figura che ben impasta il desiderio dell'avere con il desiderio di conoscere.

personalmente, in questa fase della mia vita, colleziono simpatiche brutture imitative gallo-romane (così le giudicano i più, non certo io!) del III secolo, ma prima di partire con l'acquisizione dei primi pezzi, mi sono documentato per un annetto e più "collezionando" foto, articoli, saggi, libri, leggendo discussioni su forum, confrontandomi con idiomi diversi dal mio (a volte con fatica)... va detto però che non ero un neofita in quanto il mio "apprendistato" lo feci da bambino prima e da adolescente poi.

Quindi, per concludere questo pistolotto, portando la mia esperienza, posso dire che questa attitudine viene nel tempo, con l'esperienza maturata nel campo, con l'età, con quel processo di crescita che contempla anche qualche bella cantonata... eh sì, anche quelle servono per crescere!

Se tu chiami "brutture" le imitative gallo-romane (che a me paiono affascinanti!) allora come dovreei chiamare le ciofeche vandale che piacciono a me che spesso non si riesce neppure a capire qual'è l'alto o il basso della figura?

Modificato da antvwaIa
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Ovvio che sono affascinanti, come pure lo sono le vandale che proponi... tuttavia mi rendo conto che all'occhio dei più (cui piace la numismatica, è già questi non son tanti!) non riscuotono molto interesse.

Quanto a bellezza, con me, sfondi una porta aperta visto che qui nel forum sono uno dei più attivi promoter di questa monetazione!

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Awards

Restando in tema di bufale e di ingenui che ci cascono:

Eccon una bella vittorietta vandala della tipologia B (Unerico). Decisamente piacevole, 20 o anche 30 euro li può valere. Ma qui la danno nientepopodimenoché a Maggioriano, senza alcun fondamento: e allora pioggia di offerte a non finire!

http://www.artcoinsroma.it/auction/view/239/707#prettyPhoto

Come si può essere così sconsiderati per offrire cifre ormai elevate per monete delle quali non sia ha alcuna conoscenza?

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Restando in tema di bufale e di ingenui che ci cascono:

Eccon una bella vittorietta vandala della tipologia B (Unerico). Decisamente piacevole, 20 o anche 30 euro li può valere. Ma qui la danno nientepopodimenoché a Maggioriano, senza alcun fondamento: e allora pioggia di offerte a non finire!

http://www.artcoinsroma.it/auction/view/239/707#prettyPhoto

Come si può essere così sconsiderati per offrire cifre ormai elevate per monete delle quali non sia ha alcuna conoscenza?

Ciao @@antvwaIa, Ti posso fare una domanda?Per capirci qualcosa..

Il riferimento da Te indicato è questo nummo vandalo?

Z4774TN.jpg

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In effetti offrire 420 euro e forse alla fine oltre , per un tipo di monetazione sicuramente affascinante e rara , ma anche difficile da classificare con estrema certezza a causa della dimensione , 0,7 grammi , e dello stato di conservazione , pone due considerazioni : fiducia assoluta nel venditore , autofiducia assoluta nella competenza di chi la compra .

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Ciao @@antvwaIa, Ti posso fare una domanda?Per capirci qualcosa..

Il riferimento da Te indicato è questo nummo vandalo?

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Sì, è questa stessa tipologia attribuibile con buona probabilità a Unerico, probabilmente alla prima metà del suo regno. Un elemento caratterizzante e che, forse, lo distingue dalle vittorie della seconda metà del suo regno, è quellla "virgola" verticale nel campo a sinistra della vittoria, a destra della quale ci cono quattro trattini orizzontali. E' un simbolo ben preciso, me che sino ad ora non è mai stato interpretato con sicurezza. A differenza delle vittorie protovandale o di quelle di transizione, ascrivibili a Genserico, quelle di Unerico hanno sempre una pseudolegenda fatta con trattini perpendicolari al bordo. Le protovandale hanno una legenda che cerca di imitare il nome di Valentiniano, e quelle di transizione una pseudolegenda fatta con lettere più o meno casuali.

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Tornando alle ciofeche che ho postato prima, quello che il collezionista spesso non tiene in conto è che in un certo senso sono proprio quelle ciofeche le vere monete di circolazione abituale, assai più delle poche belle monete che restavano tali solamente sino a quando non cominciavano a circolare.

Quando un tombarolo trova un ripostiglio, facilmente scarta definitivamente il 90% delle monete perché dal punto di vista del collezionismo sono incollezionabili, non essendo riconoscibili e quindi attribuibili. Così facendo, distrugge un patrimonio culturale importantissimo, perché anche se in pessimo stato, tuttavia quelle ciofeche allo studioso possono dire molte cose.

In un lotto reale e intatto, come può esserlo ad esempio un'orcio pieno di monete, le poche monete belle è perché hanno avuto poco tempo per circolare e allora riservono sorprese inattese.

Per esempio, l'illustrazione precedente appartiene a un ripostiglio allo studio databile intorno al 460. Infatti i nummi di Leone sono pochissimi (solamente 6 su circa 1600, metà delle quali del V secolo), mentre sono molto numerosi quelli di Marciano: infatti Leone era stato incoronato da poco e quindi i suoi nummi non si erano ancora diffusi pienamente sul territorio, al contrario di quelli di Marciano. Questi ultimi abbondano, ma la loro circolazione è stata breve e quindi spesso sono pochissimo usurati. Addirittura due nummi di Marciano (0336, 0338 e 0339) hanno mantenuto intatta la loro argentatura!

Tre nummi di Leone (0326-0328) sono più che splendidi, con il leoncino bello tondo: quasi non hanno avito circolazione.

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Modificato da antvwaIa
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