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@VALTERI gentilmente, in questa discussione si approfondisce un pochino di più, ti chiedo gentilmente di integrare la moneta da te postata con tutte le informazioni del caso. Le linee guide di cosa inserire le trovi in prima pagina al primo post, grazie.

 

Modificato da cristianaprilia
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  • 1 mese dopo...

- TAGLIO : 2 Euro Commemorativo

- STATO : Città del Vaticano

- ANNO : 2005

-AUTORITA’ : Papa Benedetto XVI

- DATA DI EMISSIONE : 6 dicembre

- ARTISTI: Daniela Longo ed Ettore Lorenzo Frapiccini

- TEMA : XX Giornata Mondiale della Gioventù

- TIRATURA : 100.000 ( Folder FDC 85.000 / Busta Filatelico Numismatica 15.000)

- DIAMETRO: 25,75 mm

- PESO: 8,50 gr

- SPESSORE: 2,20 mm

- ZECCA: Roma

 

XX GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU’

(COLONIA (GERMANIA) , 15 – 21 AGOSTO 2005)

 

La XX Giornata Mondiale della Gioventù ebbe luogo nell’agosto 2005 nella città di Colonia in Germania.

La scelta della Germania fu di Giovanni Paolo II ( 1920 – 2005 / Pont. 1978 – 2005 ; Santo) , giacché auspicava potesse venire dalla terra di Germania un segno di speranza per il futuro; da quella terra che tanto aveva subito nel corso del XX secolo.

La XX Giornata Mondiale della Gioventù però non venne presieduta da Giovanni Paolo II, giacché questo ebbe a morire il 2 aprile dell’anno medesimo, ma dal suo successore, papa Benedetto XVI (1927 / Pont. 2005 – 2013), tedesco.

Il tema dell’incontro proviene da una frase del Vangelo di Matteo; 2,2 e recita: “siamo venuti per adorarlo” , che in latino, lingua della Chiesa Cattolica Apostolica Romana è “venimus adorare eum”.

Il logo della GMG del 2005 rappresenta 5 simboli, che sono:

Una croce rossa, richiamante l’amore, passione e sofferenza

La stella cometa (la Cattedrale di Colonia è legata ai Re Magi per le reliquie in essa riposte)

Il Duomo di Colonia (o Cattedrale)

L’arco ellittico, nella cui parte inferiore è riportato il fiume Reno.

Per questa giornata, i Patroni e intercessori della Chiesa furono:

 

SAN BONIFACIO (VII – VIII sec. d.C.)

SANT’ORSOLA (VI o V sec. d.C.)

SANT’ALBERTO MAGNO (1206 - 1280)

SANTA TERESA BENEDETTA DELLA CROCE (1891 - 1942)

BEATO ADOLPH KOLPING (1813 – 1865)

 

 

CENNI STORICI SUL DUOMO DI COLONIA:

Il Duomo, o Cattedrale ebbe la sua prima fase di costruzione che va dagli anni 1248 al 1530. Esso venne edificato per custodire le reliquie (presunte) dei Re Magi, che vennero portate da Milano dall’Imperatore Federico Barbarossa. Anche se nel 1322 venne consacrato il coro, i lavori proseguirono molto a rilento sino ad avere un fermo nel 1530, poiché per un progetto così ambizioso (ricordava, anche per la pianta, la Cattedrale di Amiens in Francia) , mancavano i fondi.

Da quell’anno sino al 1842, la Cattedrale rimase incompiuta. L’800 fu il secolo del romanticismo e così della ripresa e conoscenza dell’architettura medievale. Così la corte prussiana, colto, riprese il progetto della costruzione della Cattedrale che ebbe termine solo nel 1880. Il denaro venne sia dalle tasche prussiane, sia dal popolo che sentiva forte il fatto di voler terminare questa imponente opera che dal Medioevo giaceva incompiuta. Così si arrivò al giorno 15 ottobre 1880, quando Colonia ebbe la possibilità, dopo seicento anni, di inaugurare la sua Cattedrale. All’evento presero parte molte personalità di spicco della società prussiana, come in primo luogo Guglielmo I .

 

CURIOSITA’:

Nel duomo vi sono ospitare le reliquie dei Re Magi, situati nell’Arca dei Re Magi, che è un capolavoro dell’arte orafa medievale del XII secolo. In tedesco è chiamata Dreikönigenschrein”.

 

 

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- TAGLIO :2 Euro Commemorativo

- STATO : Malta

- ANNO : 2020

- DATA DI EMISSIONE : 27 luglio 2020

- ARTISTI: Noel Galea Bason

- TEMA : Templi di Skorba

- TIRATURA : 150.000 Circolanti ( Divisionale FDC: 10000 / Coincard: 20000 )

- DIAMETRO: 25,75 mm

- PESO: 8,50 gr

- SPESSORE: 2,20 mm

- ZECCA: Zecca Francese. Su monete da rotolino il segno non è rilevato.


TEMPLI DI SKORBA

Skorba rappresenta uno dei templi maltesi più completi e conservati. Il tempio in questione è composto da quattro stanze e durante i lavori di scavo nessuna pietra è stata mossa; quindi l’ubicazione delle stesse rappresenta quella originaria. L’ingresso del tempio è fatto di lastre monolitiche di calcare di 4 metri.

Il primo tempio risale alla fase di Gigantia, che va dal 3600 al 3200 a.C.

Il secondo invece risale alla fase Tarscen (3000 – 2500 a.C.).

Vicino il tempio sono state anche ritrovati i resti di capanne neolitiche, segno che questa zona era anche abitata dalle genti locali, oltre che essere adibita a centro di culto.

Dal 1992, Skorba fa parte dell’UNESCO (Megalithic Temples of Malta ; 1980/1992)

I Templi di Malta sono i seguenti:

Ġgantija

Ħaġar Qim

Mnajdra

Tarxien

Skorba

Ta’ Ħaġrat

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  • 1 mese dopo...

- TAGLIO : 2 commemorativo

- STATO : Stato Della Città del Vaticano

- ANNO : 2007

- Data di Emissione : 16 aprile 2007

- Scultore : Daniela Longo

- Incisore : Maria Carmela Colaneri 

- TEMA : 80° Anniversario del genetliaco di papa Benedetto XVI

- Tiratura : 100.000  ( 85.000 Folder FDC  /  15.000 Busta filatelico - numismatica )

- Diametro: 25,75 mm

- Peso: 8,50 gr

- Spessore: 2,20 mm

- Zecca: Roma (Italia)

 

 

MONETA 2 EURO COMMEMORATIVI PER L’ 80° GENETLIACO DI PAPA BENEDETTO XVI

 

Joseph Aloisius Ratzinger nacque a Marktl, in Baviera,al confine con l’Austria il giorno 16 aprile 1927; terzo figlio di Maria Rieger e di Joseph senior.

A 16 anni iniziò il suo servizio militare, nel 1943, venendo assegnato al Luftwaffenhelfer per poi essere spostato in un reparto di artiglieria sempre in Baviera. Durante gli ultimi giorni di guerra, il futuro Benedetto XVI ebbe a disertare – come spesso accadeva in quei giorni – e, seppur catturato e prossimo alla fucilazione, ebbe salva la vita grazie ad un sergente che lo fece fuggire.

Era il 1946 quando si iscrisse all’istituto superiore di filosofia e teologia a Frisinga, in Baviera. Nel 1947 si trasferì al seminario Herzogliches Georgianum per poi continuare gli studi di filosofia e teologia all’Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera.

Venne ordinato poi diacono nel 1950, il giorno 29 ottobre. Dopo il Dottorato in Teologia (1953) ebbe nel 1957 la cattedra di teologia fondamentale all’Università di Monaco per poi nel 1959 divenire professore all’Università di Bonn.

Come consulente teologico dell’arcivescovo di Colonia Josef Frings, ebbe a partecipare nel 1962 al Concilio Vaticano II (11 ottobre 1962 – 8 dicembre 1965) , acquisendo così una importante notorietà. Durante questo Concilio da consulente passò a perito del Concilio.

Il 24 marzo 1977 venne nominato arcivescovo di Monaco e Frisinga, da papa Paolo VI ed il 28 maggio dell’anno medesimo ebbe la consacrazione episcopale da Josef Stangl, vescovo di Wurzburg. Nel 1982 venne chiamato stabilmente in Roma e così si dimise da arcivescovo.

Sempre nel 1977, Paolo VI nomina J. Aloisius Ratzinger Cardinale di Santa Romana Chiesa; era il 27 giugno 1977.

Nel 1978, partecipò a ben due conclavi: il primo fu quello che elesse Giovanni Paolo I, deceduto un mese dopo e ricordato come uno dei papi ad aver regnato meno. L’altro conclave fu quello che elesse Giovanni Paolo II che, al contrario del predecessore, dopo Pio IX è ricordato – fra le altre cose – ad essere stato il papa più longevo della storia della Chiesa, se si toglie Pietro (Apostolo) .

Durante il pontificato di Giovanni Paolo II venne nominato:

prefetto della Congregazione per la dottrina della fede;

presidente della Pontificia commissione biblica e della Commissione teologica internazionale;

dal 1986 al 1992 è chiamato a presiedere alla Commissione per la preparazione del Catechismo per la Chiesa Universale.

Il giorno 15 aprile del 1993 venne elevato alla dignità di cardinale vescovo ed il 27 novembre 2002 venne eletto decano del collegio cardinalizio.

Il 2 aprile 2005 ebbe a morire papa Giovanni Paolo II ; quindi i cardinali si prepararono per il futuro conclave che si tenne dal 18 al 19 aprile 2005. Il conclave di quell’anno contava 115 partecipanti e 2 assenti ed il papa venne eletto dopo 4 scrutini.

Josef Aloisius Ratzinger venne eletto a futuro papa e scelte il nome di Benedetto XVI . Scelse questo nome per onorare la figura di Benedetto XV (1914 – 1922). Prese poi possesso della Cattedra romana il 7 maggio dello stesso anno.

Durante il suo pontificato, unico specialmente per il fatto che nel 2013 ebbe a ritirarsi, Benedetto XV ripresi alcuni aspetti dell tradizione papale, come il riutilizzo della lingua latina, l’indossare il camauro e il saturno ed il ritorno della tradizione liturgica.

Benedetto XVI fu un papa che ampiamente lottò contro la pedofilia nel clero: fra tutti il “caso Maciel” e il “caso Irlanda”.

L’11 febbraio 2013, Benedetto XVI annunciò la sua rinuncia al ministero petrino. Dopo 598 anni (Gregorio XII) un papa rinunciava al trono di Pietro.

Di seguito il suo discorso, che, per amore di questo papa per le tradizioni della Chiesa, riporto solo in lingua latina:

Fratres carissimi

Non solum propter tres canonizationes ad hoc Consistorium vos convocavi, sed etiam ut vobis decisionem magni momenti pro Ecclesiae vita communicem. Conscientia mea iterum atque iterum coram Deo explorata ad cognitionem certam perveni vires meas ingravescente aetate non iam aptas esse ad munus Petrinum aeque administrandum.

Bene conscius sum hoc munus secundum suam essentiam spiritualem non solum agendo et loquendo exsequi debere, sed non minus patiendo et orando. Attamen in mundo nostri temporis rapidis mutationibus subiecto et quaestionibus magni ponderis pro vita fidei perturbato ad navem Sancti Petri gubernandam et ad annuntiandum Evangelium etiam vigor quidam corporis et animae necessarius est, qui ultimis mensibus in me modo tali minuitur, ut incapacitatem meam ad ministerium mihi commissum bene administrandum agnoscere debeam. Quapropter bene conscius ponderis huius actus plena libertate declaro me ministerio Episcopi Romae, Successoris Sancti Petri, mihi per manus Cardinalium die XIX aprilis MMV commisso renuntiare ita ut a die XXVIII februarii MMXIII, hora XX, sedes Romae, sedes Sancti Petri vacet et Conclave ad eligendum novum Summum Pontificem ab his quibus competit convocandum esse.

Fratres carissimi, ex toto corde gratias ago vobis pro omni amore et labore, quo mecum pondus ministerii mei portastis et veniam peto pro omnibus defectibus meis. Nunc autem Sanctam Dei Ecclesiam curae Summi eius Pastoris, Domini nostri Iesu Christi confidimus sanctamque eius Matrem Mariam imploramus, ut patribus Cardinalibus in eligendo novo Summo Pontifice materna sua bonitate assistat. Quod ad me attinet etiam in futuro vita orationi dedicata Sanctae Ecclesiae Dei toto ex corde servire velim.”

 

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- TAGLIO : 2 commemorativo

- STATO : Malta

- ANNO : 2016

- Data di Emissione : 22 settembre 2016

- Incisore : Noel Galea Bason

- TEMA : Templi di Ggantija (la prima moneta dedicata ai siti preistorici maltesi)

- Tiratura : 410.000 (Circolanti 350.000  /  FDC 30.000  /  Coincard UNC 30.000)

- Diametro: 25,75 mm

- Peso: 8,50 gr

- Spessore: 2,20 mm

- Zecca: Nei rotolini nessun segno di zecca. Nella Divisionale FDC è presente nella stella ad ore 6, il segno "F", identificativo della Francia, però senza il marchio della cornucopia. Invece nella Coincard è presente la cornucopia , che è il simbolo della zecca francese; inoltre è presente un pentagono con AGMP e le iniziali YS , ma scevra del segno "F"

 

TEMPLI DI GIGANTIA

Questi templi sono localizzati a Xaghra , un villaggio sito sull’isola di Gozo . Rappresentano uno dei siti archeologici più importanti di tutto l’arcipelago maltese, essendo anche inseriti nella lista del Patrimonio dell’UNESCO dal 1980 (il primo fra i templi maltesi). Gigantia, in maltese “Ggantija trae la sua etimologia da “ggant” che ha il significato di “gigante” in lingua maltese; poiché la leggenda vuole che siano stati costruiti nonché abitati da una razza di giganti. Questa leggenda nasce dal fatto che secondo le tradizioni popolari, solo dei giganti potessero innalzare e spostare megaliti di 50 tonnellate e più, con oltre 5 metri di altezza per le mura esterne, mentre 8 metri nell’angolo sud-ovest

Questo meraviglioso sito , formato da due templi, venne costruito fra il 3600 e il 3200 / 2800 a.C. ed ebbe fasi di sviluppo diverse, come:

Gran tempio a forma di trifoglio

Aggiunta di due camere laterali

Tempio minore

Delimitazione con un cortile curvilineo.

Ad oggi non è chiaro l’utilizzo di queste strutture, anche se probabilmente gli archeologi suggeriscono che potevano servire come luoghi atti a rituali religiosi. Difatti sono stati rinvenute ossa di animali, il che porta a pensare appunto a dei rituali a scopo religioso che andavano ad includerei dei sacrifici animali. Vi è infatti un altare con due aperture che furono scolpite e questo è un altro dato a favore del pensiero per il quale vi si facessero dei sacrifici. La pietra corallina, con la quale vennero costruite le pareti esterne, rappresenta uno dei motivi per il quale il sito si è ottimamente conservato. Per gli interni invece venne usata la pietra calcarea globigerina ; poiché la stessa era più adatta, essendo più “malleabile” per costruire porte, altari ed arredi interni. Le pareti all’interno risulta fossero e intonacate e dipinte (ocra rossa, ad esempio) . Focolari in pietra invece attestano l’uso del fuoco da parte di coloro che abitavano in questo luogo.

Sebbene risulti rispetto agli altri templi più deteriorato, lascia sconcertati che la base, integra, abbia resistito per più di 5000 anni. I Templi di Gigantia sono, dopo Gobekli Tepe , le strutture fatte dall’uomo a scopo religioso più antiche al mondo. Le Piramidi di Giza, ad esempio, sono più “giovani” di questi templi di circa mille anni.

 

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  • 2 mesi dopo...

- TAGLIO : 2 commemorativo

- STATO : Malta

- ANNO : 2015

- Data di Emissione : 25 maggio 2015

- Incisore : “ NGB “ Noel Galea Bason

- TEMA : 100° Anniversario del Primo volo maltese

- Tiratura : 325.000 (Circolanti 300.000 / FDC 30.000 / Coincard UNC 25.000)

- Diametro: 25,75 mm

- Peso: 8,50 gr

- Spessore: 2,20 mm

- Zecca: Esistono due varianti : nei rotolini non vi è segno alcuno di Zecca mentre nelle Coincard vi è segno della Zecca olandese.

LA STORIA

Il giorno 13 di febbraio del 1915, quando oramai il Mondo era agli inizi della Prima Guerra Mondiale , dal Porto Grande ( Il – Port il – Kbir ) - che fu base navale dei Cavalieri Ospitalieri per quasi tre secoli - de La Valletta, il capitano Kilmer effettuò il primo volo nella storia maltese, su di un idrovolante corto del tipo 135 n. 136 portato a bordo della KMS Ark Royal. Il primo volo non doveva raggiungere alcuna meta oltre l’Isola. 55 minuti dopo, Kilmer atterrò con l’idrovolante da dove era partito, al Porto Grande.

 

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Supporter

Der Kniefall von Warschau

 

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Taglio: 2 Euro Commemorativo

Nazione: Germania

Data di Emissione: 8 Ottobre 2020

Tema: 50° Anniversario della Genuflessione di Varsavia

Autore: Bodo Broschat

Diametro: 25,75 mm

Peso: 8,50 gr

Spessore: 2,20 mm

Tiratura: Zecca A ( Berlino ) Circolanti: 6.530.000 / Folder FDC: 30.000 / Folder FS: 33.000

                 Zecca D ( Monaco ) Circolanti: 4.200.000 / Folder FDC: 30.000 / Folder FS: 33.000

                 Zecca F ( Stoccarda ) Circolanti: 7.840.000 / Folder FDC: 30.000 / Folder FS: 33.000

                 Zecca G ( Karlsruhe ) Circolanti: 4.570.000 / Folder FDC: 30.000 / Folder FS: 33.000

                 Zecca J ( Amburgo ) Circolanti: 6.860.000 / Folder FDC: 30.000 / Folder FS: 33.000

 

Varsavia, 7 Dicembre 1970

Che il viaggio non sarebbe stato facile in fondo lo sapeva. Che non avrebbe seguito un percorso rettilineo, anche. Del resto bastava pensare che il tragitto per arrivare a Berlino Est comportava come tappe obbligate prima Mosca e poi Varsavia. Non esattamente un itinerario lineare.

A Mosca era necessario andare perché senza il consenso dei Sovietici nulla si sarebbe potuto muovere. E ci andò, in agosto, trovandosi persino di fronte a quell’apparente paradosso che è firmare un trattato sulla rinuncia all’uso della forza e per il riconoscimento dei confini in essere, avendo la mente proiettata alla necessità di commemorare, il giorno successivo, l’edificazione del muro che divideva in due Berlino.

E dopo Mosca, per andare a Berlino, bisognava passare da Varsavia.

Andare a Varsavia significava ratificare lo status quo geopolitico. Era un’operazione necessaria, sosteneva Brandt, per pacificare il continente europeo. E anche per guardare alla riunificazione tedesca: passare per Varsavia per andare, metaforicamente, a Berlino Est.

Se la definizione dei confini rappresentava per i Sovietici una questione non secondaria, per i Polacchi era qualcosa di più: rappresentava la garanzia della sicurezza. Nero su bianco, qualsiasi rivendicazione tedesca su quelle terre passate di mano sarebbe svanita. Posen, Stettin, Danzig, Elbing, Breslau avrebbero perso per sempre la loro dimensione geografica e amministrativa per entrare eminentemente in quella storica.

Il Primo ministro Cyrankiewicz all’inizio dei colloqui parlò con Brandt della necessità per i due governi di sottoporsi a una sorta di cura psicoanalitica. Germania e Polonia erano i due pazienti che dovevano riportare alla coscienza ciò che non andava bene.

In Polonia però avrebbe avuto a che fare con tutta le difficoltà derivanti da un paese che portava ancora i segni della violenza nazista. In cui il trauma, per restare alla psicanalisi, era ancora visibile. Varsavia portava ancora nelle proprie arterie viarie tutto il carico della distruzione operata dai tedeschi. Il centro storico distrutto, il ghetto raso al suolo: una ricostruzione iniziata dopo la guerra, ma che non aveva restituito tutto ciò che era andato perduto. Difficile pensare che tutto questo potesse essere superato.

Disporsi all’ascolto, proprio come bravi psicoanalisti. Questo era ciò che avevano, pazientemente, fatto tutti gli uomini che avevano preparato questo trattato.

E alla fine si era giunti lì, alla firma di quel testo che segnava la normalizzazione dei rapporti e l’accettazione dei "risultati della storia".

Cyrankiewicz sentì il bisogno di rimarcare che l’uomo che stava firmando quel trattato "già all’inizio del dominio fascista si era reso conto della sciagura senza limite che da questo si sarebbe abbattuta sul popolo tedesco, sui popoli d’Europa, sulla pace nel mondo".

Se ne era reso conto così bene da decidere, nel 1933, di fronte alla vittoria nazista nelle elezioni, di abbandonare il paese.

Non che non avesse provato a cambiare le cose: militante della SPD quando ancora non aveva raggiunto la maggiore età, trascorse gli anni successivi alla presa di potere di Hitler in Norvegia, non facendosi mancare neppure un’esperienza in quell’enorme prova generale del conflitto che fu la Guerra civile spagnola.

I suoi compatrioti li aveva rincontrati con indosso la divisa dell’esercito di un altro paese, la Norvegia, che lo aveva accolto e protetto nel suo esilio.

Imprigionato, ma non riconosciuto, una volta rilasciato era fuggito in Svezia, nel timore che i nazisti si accorgessero dell’errore che avevano commesso. Quello che avevano lasciato andare non era un soldato norvegese, ma un tedesco. Un traditore, uno che aveva abbandonato la patria.

In Germania ci rientrò solo dopo la guerra, come giornalista, incaricato di seguire il processo di Norimberga. E sin da allora aveva affermato con forza la necessità, per i tedeschi, di assumersi le proprie responsabilità. E aveva dovuto convivere, di lì in avanti, con l’accusa, più o meno esplicita, di essere un traditore. Proprio lui che considerava un tradimento non prendere atto dello stato delle cose, continuando a far pensare ai tedeschi che fosse possibile rientrare in possesso dei territori orientali.

La serrata agenda della sua visita polacca prevedeva una serie di tappe precise. Dopo essere passato a deporre una corona di fiori davanti al memoriale per i caduti polacchi, sarebbe stata la volta del monumento agli eroi del ghetto di Varsavia. Fu lì che avvenne. Quando si trovò di fronte a quel muro grigio, Herbert Frahm, l’uomo che era diventato Willy Brandt per mantenere la sua libertà e per combattere il nazismo, sentì il bisogno di esprimere ciò che sentiva.

Sapeva quel che in quel luogo era stato commesso meno di trent’anni prima e di essere, per via del suo ruolo, chiamato a farsi carico di ciò che era avvenuto. Davanti a un luogo, il ghetto, che non c’era più e di cui poteva solo intuire la passata presenza, fece quel che "fa l’uomo quando la parola viene a mancare".

Si inginocchiò.

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