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10 assi per quinario di Augusto


dux-sab

Risposte migliori

domando agli esperti di rapporti di cambio nei secoli tra denari e assi. è possibile che il quinario di Augusto, di buon argento, arrivasse ad essere scambiato, per esempio dopo 30 anni, ad un valore di 10 assi ?

un denaro di Augusto se ritrovato dopo 200 anni veniva cambiato, in assi, allo stesso cambio di un denaro contemporaneo ?

so che in origine il quinario valeva 5 assi per salire ai tempi di Augusto a 8 assi. e dopo al tempo di Nerone?

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Ciao,

poni una domanda molto complessa perchè deve tener conto di più variabili: inflazione, titolo di argento e peso. E alla quale io non so rispondere.

La proporzione rispetto all'asse in epoca pre- e post-augustea che citi è corretta. Diciamo che inoltre il quinario nel tempo cessa di esser prodotto. Il suo decadimento di valore rispetto al periodo pre-augusteo lo attribuirei all'azione dell'inflazione. Poi il denario cala di peso (da 1/84 libbra a 1/85 con Tiberio, 1/89 con Nerone pre-riforma e quindi 1/96 post riforma neroniana) e di titolo (98% , 97, fino al 93,5 post riforma del 64 d.C.) e a rigor di logica il quinario avrebbe dovuto aumentare il valore, avendo una percentuale maggiore di metallo fino rispetto al peso della moneta argentea del periodo. La domanda è: era noto che il titolo era calato?

Ti direi di sì, se è vero che nei depositi monetali inglesi di rinvengono a inizio III secolo denari legionari di Marco Antonio consunti (di percentuale in fino inferiore a quelli del periodo ma maggiore rispetto a quelli più tardi) e tetradracme di area egea tesaurizzati. Quindi anche se consunti avevano un valore apprezzato e considerati degni di conservazione. A prescindere dall'emittente ma sulla base probabilmnete del contenuto in argento.

Stranamente non ho ricordo di quinari tesaurizzati. Perchè? Erano poco prodotti? Erano soggetti a ritiro e rifusione in nuovi nominali d'argento?

Butto là queste considerazioni per stimolare qualche commento e qualche ragionamento sulla tua domanda...

Ciao

Illyricum

:)

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Ciao a tutti, la domanda posta, effettivamente, è complessa,

sulla permanenza e/o fusione dei denari preneroniani dopo la riforma vi posto questo link che è molto interessante:

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-5102_1980_num_92_1_7920

Modificato da eliodoro
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Salve , probabilmente i diversi cambi tra : oro , argento e bronzo , dipesero non tanto dalla diversita' di tempo dei cambi causa inflazione , ma dalla differenza di fino tra le monete in argento delle varie epoche come specificato da Illyricum65 , in gran parte pero' , anche dai diversi periodi piu' o meno frequenti di approvviggionamenti di metalli nobili nel corso della storia romana ; non dimentichiamo ad esempio che le guerre daciche di Traiano , furono dettate oltre che da problemi militari , anche da motivi economici per Roma , servivano allo stato romano le ricchezze dei giacimenti auriferi e argentiferi della Dacia .

Modificato da Legio II Italica
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