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100 lire 1878 fdc crisi?


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C'era un'asta numismatica oggi a Parigi?

A saperlo...sono appena atterrato a Linate proprio dal Charles de Gaulle. Vero che come sempre ero su per lavoro, ma volendo un saltino ce lo facevo!

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  • 2 settimane dopo...

non seguo molto le aste estere però mi sembra da dire che ultimamente le monete italiane di una certa rilevanza e importanza sono più apprezzate economicamente all'estero che in italia. O mi sbaglio?

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comunquen certe quotazioni mi lasciano un poco perplesso ... rarità e blasone a parte (che in questa moneta di VEII, sono fuori discussione), mi stupisce quale extra-premio possa venire attribuito ad una conservazione ai vertici (anche perchè mi pare che questo millesimo in particolare sia sempre (si fa per dire, vista la rarità) offerto in qualità molto elevate) ... quando per esempio altre monete coeve, di simile spessore storico/numismatico (forse anche di più) sembrano invece languire in una sorta di oblio ...

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un famoso commerciante (di quelli "big") dice che la crisi è un'invenzione italiana...

 

le monete di grande qualità sono sempre molto apprezzate... se poi si assume una grandissima rarità diventano dei "sogni" per i comuni mortali...

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direi che più che un'invenzione italiana è il fatto che dobbiam tutti renderci conto che il mondo del lavoro è cambiato e non tornerà più come quello di 20/30 anni fa...come anche quello di 30 anni fa era imparagonabile a quello degli anni 50.

ci dobbiam abituare.

certo che chi di soldi ne ha tanti non sente questi problemi...e questa è una moneta per chi di soldi ne ha tanti...non per un operaio...ecco perchè non sente crisi.

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un famoso commerciante (di quelli "big") dice che la crisi è un'invenzione italiana...

 

le monete di grande qualità sono sempre molto apprezzate... se poi si assume una grandissima rarità diventano dei "sogni" per i comuni mortali...

E' vero Elme, ma il 100 lire 1878 a questi livelli mi pare un assurdità per eccezionale che fosse questo esemplare. La moneta e' rara certo ma non e' introvabile. A meno che non sia in corso un'ennesima operazione speculativa. In effetti alcune aggiudicazioni, compresa quella da Ranieri la primavera scorsa, sembrano deporre a favore di questa ipotesi.

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E' vero Elme, ma il 100 lire 1878 a questi livelli mi pare un assurdità per eccezionale che fosse questo esemplare. La moneta e' rara certo ma non e' introvabile. A meno che non sia in corso un'ennesima operazione speculativa. In effetti alcune aggiudicazioni, compresa quella da Ranieri la primavera scorsa, sembrano deporre a favore di questa ipotesi.

 

anche perchè, per quanto bella possa essere, non è che svetti poi così tanto sulla (alta) qualità media di questo millesimo ... questo gap mi sembra davvero troppo ampio ...

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C'è una notevole differenza qualitativa tra i due esemplari, ma certamente non tali da giustificare un tale gap. Consideriamo che gli esemplari FDC eccezionali di questa moneta saranno forse 3 o 4 mentre, trattandosi comunque di una tipologia che non ha circolato, gli esemplari qFDC sono addirittura la maggioranza. Forse questo contribuisce in parte a spiegare questa notevole discrasia.

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Esattamente min.....

Il 100 lire del 1978 si trova in alta qualità, dallo spl al q.fdc, ma mai in fdc perfetto con la sua testa satinata ed i fondi speculari.

Pertanto, anche se il divario qualitativo risulta essere, secondo le metodologie comunemente adottate, poca cosa, diventa invece estremamente importante per il collezionista "danaroso" che acquista solo pezzi perfetti.

Va da sè che l'interesse di 2 soli collezionisti di quel calibro possa determinare un realizzo "fuori mercato", come in questo caso.

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considerazioni logiche e ragionevoli, tuttavia, trattandosi di alcune tra le maggiori rarità del regno (e dunque del primo soggetto politico unitario italiano), mi paiono ben poco valorizzate rispetto ad altre tipologie "straniere" ...

Stavo guardano la storia del primo dollaro d'argento americano (tal "flowing hair dollar" coniato a partire dal 1794), e non posso che constatare l'assoluta differenza di "trattamento" tra questa tipologia e appunto qualcosa di equivalente a livello "nostrano". Se questo flowing hair è il primo dollaro (ed è inutile commentare l'attaccamento degli americani alla loro storia/nazione/valuta ed inutile pure commentare quanto possa essere ricco il loro ... portafogli :D ), con tutto ciò che può rappresentare, le 100 lire oro di VEII (1864+1872+1878), coniate in una "miseria" di esemplari, costituiscono il capostipite delle mitiche 100 lire, a cui tutti noi (nati con la lira) siamo affezionati.

Il sopra citato dollaro, certamente raro ma disponibile sui mercati più del nostro famoso scudo del 1901, ed in tutto lo spettro delle conservazioni, da B (o anche meno) a FDC (che pur in questa conservazione non ha certo un conio superbo, anzi), nelle conservazioni B (o meno?), che farebbero schifo (mi si consenta il termine) a molti collezionisti italiani, ha strappato cifre superiori ai 100 mila dollari, mentre l'esemplare top conosciuto ha stabilito il record mondiale di quotazione per una moneta (nel 2013, a oltre 10.000.000 di USD).... 

Sono argomenti che certamente inducono a non poche riflessioni ...

Modificato da ihuru3
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Beh Luigi, io credo che il mercato numismatico americano abbia poco a che vedere con quello europeo, ben più ridotto come dimensioni numeriche e come perimetro economico. All'interno del mercato europeo le italiane sono una frazione minima. Tutto questo giustifica la differenza di quotazioni, che non le fanno le rarità, ma l'inflessibile legge della domanda e dell'offerta.

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Beh Luigi, io credo che il mercato numismatico americano abbia poco a che vedere con quello europeo, ben più ridotto come dimensioni numeriche e come perimetro economico. All'interno del mercato europeo le italiane sono una frazione minima. Tutto questo giustifica la differenza di quotazioni, che non le fanno le rarità, ma l'inflessibile legge della domanda e dell'offerta.

 

certamente questa è la ragione (o una delle ragioni), tuttavia mi pare che la sproporzione vada ben oltre i semplici rapporti numerici  ... il grosso mercato usa conta sì una macro area (macro in tutti i sensi, anche di possibilità di spesa, appunto) ma si rapporta ad una relativamente limitata ricchezza tipologica (mi pare di capire, correggetemi se sbaglio), dando origine quindi a questi abnormi risultati (punto di vista del tutto personale, ovviamente). Succede perciò che un 20 dollari "double eagle" del millesimo 1933 (moneta che non desta particolare attrattiva in nessun senso) coniata in 450.000 pezzi praticamente tutti ritirati e rifusi per ragioni economiche contingenti,  tranni pochissimi esemplari, riesca a fare oltre 7 milioni di dollari. Sarà anche un mercato vasto e potente, ma sembrerebbe pure appena appena "pompato" ... :P e pesantemente autoreferenziale (ma questo humanum esse, anche se non sempre condivisibile).

Modificato da ihuru3
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  • 2 settimane dopo...

Il mercato USA è notoriamente non paragonabile a quello italiano ed europeo in generale, per dimensioni e disponibilità economiche, però permettetemi di dissentire su alcune considerazioni ivi formulate...ad esempio dire che il 20 dollari Saint Gaudens del 1933 non presenti alcuna attrattiva mi sembra una forzatura...forse può non piacere, ma è considerata una delle più belle monete emesse nel XX secolo e non solo dagli USA ma nel mondo intero...inoltre i rarissimi esemplari del 1933 hanno dietro di sè una storia di immenso fascino che ne giustifica eccome il valore raggiunto...

Per non parlare poi di altre rarità degli Stati Uniti come il dollaro del 1804, il 20 dollari del 1849 (pezzo ahimè unico esposto allo Smithsonian Museum...) o il 5 cent del 1913...

Anche il definire la monetazione USA limitata tipologicamente non è corretto, dato che presenta numerosissime ed affascinanti tipologie dalla fine del 1700 ad oggi, di cui consiglio senz'altro lo studio..;)

Da appassionato collezionista sia delle monete americane che del regno, mi sono permesso di intervenire in questa bella discussione...

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