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Hoard illirico IV-V secolo


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

in questo ultimo periodo sto cercando articoli sul periodo fine IV secolo – inizio V in area illirica e mi sono imbattuto in questo articolo

 

New data on monetary circulation in Northern Illyricum in the fifth century” di V. Ivanisevic e S. Stamenkovic

 

https://www.academia.edu/5651902/New_Data_on_Monetary_Circulation_in_Northern_Illyricum_in_the_Fifth_Century

 

Sapendo che vi sono vari utenti interessati a quest’arco temporale vi presento un breve riassunto, sperando che risulti di un certo interesse e che vi spinga ad analizzarlo più nel dettaglio e magari ad esprimere le vostre osservazioni in merito.

 

L’articolo afferma che nel tardo IV - prima metà del V secolo in area illirica settentrionale si assistette ad un calo della monetazione circolante. Questa lacuna si manifestò prima in altri settori periferici dell’Impero (es. i pur prossimi Noricum, Pannonia e Moesia Prima); il fenomeno è ricollegato alle funeste conseguenze della Battaglia di Adrianopoli (378 d.C.).

Il blocco pressochè totale del flusso monetale avvenne attorno al 440, con l’arrivo degli Unni e le conseguenti devastazioni e distruzioni: molte città vennero distrutte, tra le quali Viminacium (441). In breve, nell’area il sistema di vita tradizionalmente “romano” crollò definitivamente.                               

 

Il sito di Gradisce presso Rujkovac (50 km SO da Naissus) invece ha restituito un deposito monetale composto da minimi della seconda parte del IV secolo, monete tagliate del periodo III-V secolo e tondelli in piombo. Si tratta di un sito fortificato che copre un periodo dal III al VI secolo (monete da Valeriano I a Giustino II) e che fu rioccupato nel IX-X secolo ( follis di Leo VI).

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Purtroppo le foto proposte sono scarse e non è proposto un catalogo completo del deposito.

 

Nell’articolo sono proposti alcuni minimi:

post-3754-0-61126200-1423297132_thumb.jp

  • monogramma di Marciano (Thessalonica, 452-457),
  • Leone I (Costantinopoli, 467-472),
  • probabile minimo imitativo forse attribuibile ad un originale di Marciano

Come detto vi è una buona presenza di monete tagliate (ben 139 delle quali 67 leggibili).

E quattro tondelli di piombo.

 

post-3754-0-89311000-1423297244_thumb.jp

 

Più nel dettaglio tra le monete tagliate vi sono:

  • 2 antoniniani di Probus (CONCORDIA MILITVM e VIRTVS PROBI AVG)
  • IOVI CONSERVATORI di Costantino e Licinio I da Cyzicus
  • GLORIA EXERCITVS  di Costante/Costanzo II (330-340)
  • VOT XX MVLT XXX di Costanzo II (347-348)
  • 11 FEL TEMP REPARATIO con cavaliere cadente (Costante/Costanzo II)
  • Quindi abbiamo la serie SPES REIPVBLICE (2 Costanzo II)
  • 9 SECVRITAS REIPVBLICAE (Valentiniano I, Valente e Graziano)  – forse una imitativa
  • GLORIA ROMANORVM (Valentiniano I e Valente) (364-378)
  • REPARATIO REIPVB (378-388) che sono accompagnate nel periodo di emissione dalle VOTA
  • VICTORIA AVGGG con due vittorie (383-388), VICTORIA AVGG (384-400)
  • 5 SALVS REIPVBLICAE
  • VICTORIA EXERCITI (395-400)

Solo tre bronzi sono emessi nella prima metà del V secolo:

  • GLORIA ROMANORVM (Onorio -440/408 – Teodosio II o lo stesso Onorio – 408/423) ed una “crocetta” di Teodosio II.

post-3754-0-21504900-1423297261_thumb.jp

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Gli autori riportano che le monete tagliate sono note solo dagli hoard (ma in merito porterei l’osservazione che fuori contesto probabilmente sarebbero scambiate per monete “rotte”… ;) )

 

Per i dettagli vi rimando alla lettura specifica dell’articolo, non prima di riportarvi il seguente grafico che indica i pesi rapportati ai vari periodi.

post-3754-0-56815200-1423297332_thumb.jp

 

In breve una buona rappresentazione di quanto circolava nell’area nel periodo 400-450 d.C. nell’area illirica.

 

Data la mia onoscenza abbastanza superficiale del periodo sono rimasto molto incuriosito dalla presenza dei quattro tondelli di piombo, utilizzo a me del tutto ignoto e che dimostra come fosse superflua, in fondo, in condizioni di scarsità monetale e di emergenza, la presenza dell’effige (e quindi il controllo) dell’autorità emittente; ciò mi richiama alla mente la situazione del III secolo, dove certe imitative erano palesemente non ufficiali eppure circolavano (ergo avevano comunque valore).

 

Spero di stimolare i vostri interventi.

 

Ciao

Illyricum

:)

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Complimenti @@Illyricum65...in attesa degli esperti del periodo...mi colpisce anche il fatto che la moneta,  nella scaristà della circolazione,  manteneva un suo valore fiduciario...

La divisione in metà ed in quarti, penso, corrispondesse ad un preciso valore economico, vista la precisione dei tagli...

Per quanto riguarda l'utilizzo di tondelli in piombo come monete durante al penuria di denaro circolante, è una fatto molto interessante, ma non ne so niente :sorry: ..attendo quindi, con impazienza, l'intervento degli esperti del periodo...

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Gli studi e le ricerche della Morrisson in area balcanica hanno rilevato un uso costante di moneta minuta anche nei secoli più difficili e in aree che sembravano periferiche. 

 

Arka

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Ciao,

Gli studi e le ricerche della Morrisson in area balcanica hanno rilevato un uso costante di moneta minuta anche nei secoli più difficili e in aree che sembravano periferiche. 

 

Arka

interessante. Ritengo alludi al "Les trésors monétaires byzantins des Balkans et d’Asie Mineure (491-713)" che però non ho a disposizione ma figura nella bibliografia d riferimento del tetso..

L'articolo che riporto è stato presentato a Glasgow nel 2009 (edito nel 2011) e se da un lato segnala il blocco della circolazione monetale nell'area norica, pannonica e mesica riporta che in altre aree (Hellade, regioni costiere mediterranee e aree del Mar Nero) nella seconda metà del V secolo la circolazione monetale rimane attiva, probabilmente perchè non vengono interrotti i flussi.

 

post-3754-0-03254000-1423317315_thumb.jp

 

In questo grafico che ho omesso inizialmente vi è la comparazione tra i rinvenimenti di monete tagliate da hoard provenienti da Horreum Margi I, Viminacium e, appunto, Rujkovac, dal quale emerge una scissura abbastanza netta tra le evidenze da Viminacium e Horreum Magi (abbastanza sovrapponibili) e Rujkovac a partire dal 365 circa.

 

Non capisco la annotazione riportata:

post-3754-0-97004100-1423317337_thumb.jp

 

se interpreto correttamente il grafico sono concorde nell'affermazione che Rujkovac nel periodo più tardo mostra un decremento importante rispetto ai due siti campione; idem nella frase "... a Horreum Margi I vi è un significante numero di monete tagliate datate 395-450" (mi pare evidente).

Ma il punto essenziale a mio avviso è un altro: abbiamo picchi tra il 18 e il 25% di monete emesse attorno al 350, un calo e quindi un'impennata tra il 364 e il 390. Come leggerli? Forse con un'ampia disponibilità di monete del primo periodo (e quindi rinvenute tagliate nel momento quando si palesò una penuria monetale) e del secondo, legate alla presenza di truppe richiamate nell'area e che magari erano più rappresentate a Rujkovac nel periodo 364-390 rispetto alle prime due aree? Inoltre la presenza di truppe richiamava beni e quindi commercio.

La bassa percentuale di monete tagliate riscontrata a Rujkovac a partire dal 400 può indicare una scarsa disponibilità nel periodo magari legata alle devastazioni recate dai Gothi nelle azioni belliche di inizio secolo e seguendo il ragionamento di cui prima poche monete banalizzerei in uno schema

poche truppe (apportatrici di nuove monete)--> aumento dell'instabilità--> scarsità di commerci (apportatrice di nuove monete)--> riduzione della circolazione monetale--> ricorso al taglio di monete antecedenti il periodo ?

 

Non so se sono riuscito a spiegare bene alcuni dei miei dubbi...

 

Ciao

Illyricum

;)

 

 

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Il grafico mostra le monete provenienti da ripostigli. Ma quante monete hanno circolato e non sono state sepolte...?

Arka

Ciao,

se interpreto correttamente le tue parole assumi una posizione critica sugli studi numismatici dei depositi monetali. Non nel senso numismatico stretto bensí come riflesso del contesto monetale circolante al momento dell'interramento.

In effetti anch'io non sono un grande sostenitore della "fredda e asettica" materia matematica statistica quando questa si addentra nel campo umano che a mio avviso è troppo variabile e non prevedibile matematicamente (a dispetto dello studio delle probabilitá). Quando subentra il "fattore umano" non sempre "2 + 2 = 4" !

Inoltre va considerato il contesto storico e la natura del deposito stesso.

In questi casi peró la causa è, a mio avviso, la medesima: non una deposizione a scopo di tesaurizzazione ma bensí, verosimilmente, l'occultamento d'emergenza ovvero un' "istantanea" del flusso monetale circolante in quel momento in quel determinato luogo.

In considerazione della medesima natura, i tre siti possono esser confrontabili e si puó tentare di porre qualche ipotesi. Chiaramente queste poi vanno verificate. E, come anzidetto, sempre tenendo a mente che come risultato dell'attivitá umana "2 + 2 non sempre fa 4".

Quindi possiamo a mio parere tentare di confrontare depositi di origine simile senza prendere i dati statistici come valori assoluti ma indicativi.

Ciao

Illyricum

;)

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Sì, è vero, in situazioni di emergenza la ''fotografia'' potrebbe avvicinarsi alla realtà. Sempre tenendo conto di quello che giustamente chiami ''fattore umano''.

E comunque ritengo che dobbiamo usare i dati a nostra disposizione. L'importante che siamo consci dei limiti...

 

Arka 

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