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La vera nascita di Tergeste


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

 

come già in un’occasione precedente posto una discussione OFF TOPIC rispetto alla Sezione Monete Imperiali. E come l’altra volta Vi permetto di proporla qui per qualche giorno ( per darle un po’ di visibilità agli amici della Sezione) e quindi di spostarla in quella più adatta ovvero “Storia ed Archeologia” dell’amico @@Flavio .

 

Devo prima fare riferimento a quella comunicazione che fa da prologo alla presente mia, ovvero

 

http://www.lamoneta.it/topic/101003-siti-archeologici-e-nuove-tecnologie-in-fvg/?hl=%2Bgrociana#entry1133408

 

Parlai a suo tempo ( gennaio 2013), in qualità di piccolo contributore delle ricerche, di LiDAR, di nuove tecnologie e di un sito romano militare presso il Monte Grociana Piccolo che sarebbe ricollegato alle Guerre Istriane (circa 180 a.C.)di cui scrisse Tito Livio nel suo “Ab Urbe Condita”. Si tratta di un insediamento militare costituito da due recinzioni quadrangolari costruite su un rilievo carsico che si sovrappongono e consentono di individuare due episodi di frequentazione. Il sito attualmente non sarebbe visibile dall’alto a causa della vegetazione sempreverde (conifere) che ne ricopre i resti. Questa l’immagine LiDAR con le due strutture, la prima (2) di 161x96x173x122 m che racchiude una seconda (1), con orientamento leggermente diverso e che misura 100x443 m.

 

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Da allora le ricerche, finora esclusivamente di superficie, sono proseguite. E non sono mancati i risultati.

Come accennai a suo tempo nel post # 7, vi erano probabilità di trovare il forte principale. Sì, perché se il sito di Monte Grociana Piccolo rappresenta una “testa di ponte” verso l’interno. E il campo principale doveva essere a breve distanza dal mare, dove era sbarcato il contingente militare romano. Il sito di San Rocco in effetti era stato segnalato per “presenze romane” ma non vi era mai stato documentato alcunchè. Il LiDAR vi evidenzia sottostrutture sepolte su un area che ha una superficie pari a 13 campi di calcio. E in seguito a ricerche sistematiche di superficie sono emersi resti ceramici.  Frammenti di anfore Lamboglia II, frammenti di anfore greco-italiche, frammenti di ceramiche da cucina di provenienza laziale e campana con inclusi vulcanici (quindi molto resistenti agli shock termici). Per forma e misure del tutto inquadrabili nel II secolo a.C. , così come quelle presenti nel primo sito. Vi sono stati eseguiti sondaggi  Geo-radar GPR che hanno confermato al presenza di strutture sepolte.

                                                                                                               

Nel sito di Monte Grociana è emerso un chiodino di caligae nel terriccio smosso da animali fossatori  del tutto sovrapponibile per forma, dimensioni e decorazione a quelli presenti nei siti delle guerre cesariane in Gallia.

Quindi dalle ceramiche abbiano la conferma che San Rocco e Monte Grociana Piccolo sono coevi e quasi certamente databili alle guerre istriane e che il secondo fenomeno di riuso del secondo sito (scusate i termini) va probabilmente imputato alle truppe che Cesare inviò in zona per bloccare i disordini di popolazioni locali (vi è traccia nelle fonti storiche). Non solo, ma oltre ai due siti (che rispettano il principio dell’intervisibilità che contraddistingue gli insediamenti militari romani) vi sono tracce di una precisa e programmata pianificazione dell’occupazione territoriale. Sbarcarono, guarda caso, laddove vi era presenza di corsi d’acqua “maggiori”: il Timavo presso Duino e il Torrente Rosandra, che è fonte pressochè perenne e che fu usato in seguito per trarne le acque necessarie all’acquedotto di Tergeste

 

http://www.lamoneta.it/topic/114912-acquedotti-romani/?hl=%2Bacquedotto#entry1304896

 

Non va dimenticato che il territorio dove sbarcarono i Romani erano densamente abitato e i locali vi avevano eretto molti abitati su altura cinti da possenti murature a secco (i cosiddetti “Castellieri”). E’ vero che si tratta anche di uno dei pochi litorali della zona dove era agevole lo sbarco delle milizie romane ( e come detto avevano accesso diretto ad una fonte d’acqua) ma anche, se vogliamo, giocarono di psicologia affermando più o meno “siamo venuti qui e non vi temiamo”. Mostrarono i muscoli,  in pratica ostentarono ai locali la loro potenza e organizzazione. Non scelsero itinerari nascosti, sbarcarono alla luce del giorno e si insediarono laddove avevano programmato. Anche perché nei pressi esisteva un sito costiero pre-romano che fungeva da imbarco e scarico per i natanti dei nativi. Ma i Romani non lo sfruttarono, decisero di sbarcare dove a loro era più comodo. Anche se il punto era intensamente abitato e quindi difeso.

 

Tornando alla pianificazione dello sbarco, costruirono un presidio sul declivio di un colle poco discosto (vedi in alcune foto nei link seguenti denominato Montedoro)) che aveva il compito di vigilare verso la cima del colle (dove sorgeva un vasto abitato pre-romano) e di controllare la via di accesso tra il campo principale di San Rocco e il litorale dove erano attraccate le navi con il supporto logistico.

Di questo posso postare una foto tratta da Google Earth di qualche anno fa (2005, attualmente il sito è stato oggetto di operazioni di impianto di olivi). Misura 54x74 m ed ha un orientamento analogo a quello di Monte Grociana Piccolo. Se il vallum del campo principale è costituito anche da pietre, qui si limitarono a creare un piccolo fossato e con il risultato dello scavo a costruire un piccolo agger. Probabilmente fu usato per un breve periodo, risultando assenti in superficie resti ceramici.

 

post-3754-0-19832900-1427656990.jpg

 

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Inviato (modificato)

La scoperta ha avuto il riconoscimento della pubblicazione sul prestigioso PNAS (Proceedings of the National Academy of Science) degli USA e quindi su testate internazionali, nazionali e locali. E’ stata vagliata, valutata e quindi accettata per la pubblicazione. Non potendo postare foto dei siti e dei materiali presenti nell’articolo in quanto vincolato in ciò dagli accordi per la pubblicazione, Vi propongo alcuni link.

 

PNAS (abstract)

http://www.pnas.org/content/early/2015/03/11/1419175112.abstract

 

http://www.livescience.com/50152-oldest-roman-fort-protected-soldiers-from-pirates.html

 

http://www.corriere.it/scienze/15_marzo_17/trieste-tergeste-romana-archeologia-544f19f4-ccaf-11e4-a3cb-3e7ff6d232c1.shtml

 

http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2015/03/18/news/l-antica-tergeste-sul-colle-di-san-rocco-1.11072488

 

http://www.retecivica.trieste.it/new/Default.asp?tabella_padre=sezioni&ids=12&tipo=-&pagina=cstampa_leggi.asp&comunicato=11730

 

Si tratta di una scoperta di grande importanza per la romanizzazione di quest’area. Spiega perché Tergeste non presenta resti romani pre-augustei: semplicemente perchè non esisteva e sorse in seguito, con l’intervento di Cesare che fece costruire la città nel sito noto sul colle di San Giusto. Ma non solo. Dimostra che Tito Livio seppure con quasi due secoli di ritardo fu abbastanza fedele nella descrizione storica. Ma soprattutto si tratta dell’unico campo militare romano di epoca repubblicana noto non solo in Italia ma anche in Europa, essendo noti solo quelli della regione iberica e quelli delle guerre galliche cesariane (e quindi più tardi).

Insomma, consentimelo, ritengo di poter esser un po’ orgoglioso di aver dato il mio piccolo contributo a questa scoperta. E ogni tanto, a maggior ragione, merito di sognar di legionari e quando passo nei pressi del sito  con la macchina… di indirizzare loro il mio modesto e  grato ringraziamento per averci svelato le loro lontane gesta. Speriamo svelino altri segreti…

 

Ciao

Illyricum

:D

 

PS: ribadisco, scusate l' OFF TOPIC ...

Modificato da Illyricum65
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Interessantissimo.

Complimenti per la ricerca!

 

Da triestino acquisito e abitante a pochi metri da San Giusto, ti vorrei chiedere un paio di cose:

 

1) so per certo che si è confermato che il castello (di san giusto intendo) è stato fondato su un preesistente castelliere. Questo potrebbe comunque far pensare ad una presenza continua nel tempo di popolazioni preromane e "preaugustee" sul colle? Intendo, da cosa si deduce che l'abitato dell'antica Tergestum non sia stato frequentato diciamo in modo continuo dai tempi degli illirici ai romani?

 

2) mi sapresti indicare (anche in MP) come giungere al sito che descrivi? Immagino si tratti di Grozzana.

 

3) hai per caso notizie sull'insediamento romano del Monte Fiascone, si intende il piccolo colle alle spalle dell'università nuova, dove sono stati rinvenuti resti di una strada romana?

 

(ovviamente per non tediare gli altri lettori, puoi anche rispondermi tutto in privato, mi piacerebbe molto approfondire l'argomento).

 

Super congratulazioni ancora per il lavoro!

Modificato da gigetto13
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Molto interessante, anzi, per alcuni spunti nei contenuti eccezionale.

Complimenti vivissimi al nostro Andrea e a tutti i ricercatori coinvolti (metodo di ricerca ineccepibile a mio parere :hi:)

Cari saluti a tutti

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Ciao,

Interessantissimo.

Complimenti per la ricerca!

 

Da triestino acquisito e abitante a pochi metri da San Giusto, ti vorrei chiedere un paio di cose:

 

1) so per certo che si è confermato che il castello (di san giusto intendo) è stato fondato su un preesistente castelliere. Questo potrebbe comunque far pensare ad una presenza continua nel tempo di popolazioni preromane e "preaugustee" sul colle? Intendo, da cosa si deduce che l'abitato dell'antica Tergestum non sia stato frequentato diciamo in modo continuo dai tempi degli illirici ai romani?

Non esistono rinvenimenti archeologici che indichino una presenza preromana sul Colle di san Giusto. Lo si suppone da sempre (Marchesetti) e il Lonza segnala un ritrovamento di materiali andati dispersi (selci e ceramiche) in occasione di lavori. Lo si suppone più che altro per le caratteristiche del sito (in elevato, difendibile, con ampia vista sul golfo). Selci, ceramiche preistoriche e romane si rinvennero (e furono disperse) anche sul vicino Colle di San Vito. Invece le testimonianze romane cominciano a partire dal principato augusteo (qualcosa c'era se è vero che Augusto fece costruire le mura urbiche). Mancano attestazioni dal 180 a 30 a.C. ...

 

2) mi sapresti indicare (anche in MP) come giungere al sito che descrivi? Immagino si tratti di Grozzana.

Vai al parcheggio dell'Ex Hotel Rosandra e prendi il sentiero che affronta il colle a est, ovvero il Monte Grociana Piccolo. Ti avviso subito: se non sai cosa cercare... ci vedi poco!

 

3) hai per caso notizie sull'insediamento romano del Monte Fiascone, si intende il piccolo colle alle spalle dell'università nuova, dove sono stati rinvenuti resti di una strada romana?

So che fu individuato uno strato di deposito archeologico ad una profondità di 30-40 cm con cveramiche protostoriche bronzo-finale / età del ferro. Della strada ne so poco niente...

http://siticar.units.it/ca/adriatico/sito.jsp?id=234_A

 

(ovviamente per non tediare gli altri lettori, puoi anche rispondermi tutto in privato, mi piacerebbe molto approfondire l'argomento).

 

Super congratulazioni ancora per il lavoro!

Ciao

Illyricum

:)

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Grazie gentilissimo!!!

 

magari se una volta mi ci accompagni sarei felice, immagino sia una zona un po' impervia da quello che ricordo.. e una guida storica ci sta sempre bene! Nel rinnovarti i miei complimenti per il lavoro, ti ringrazio di nuovo delle risposte, e per darci sempre queste sontuose informazioni sulla mia città.

 

Luigi

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Inviato (modificato)

Ciao,

prima di procedere prossimamente allo spostamento della discussione, volevo rimarcare un dato che prevalica il valore "campanilistico" della scoperta:

Ma soprattutto si tratta dell’unico campo militare romano di epoca repubblicana noto non solo in Italia ma anche in Europa, essendo noti solo quelli della regione iberica e quelli delle guerre galliche cesariane (e quindi più tardi).

ovvero stressando quanto espresso:

  • si tratta dell'unico campo militare romano repubblicano noto in Italia. Non solo vi è presente un campo militare ma identifica una precisa strategia pianificata prima dello sbarco. Conoscevano già bene il territorio (e su questo non ho alcun dubbio) e come muoversi, dove attestarsi e che viabilità preesistenti utilizzare. Chi non è dalla zona non si capacita l'impresa ma parliamo di una valle con un rilievo moderato, con l'unico corso d'acqua di superficie della zona (più risorgive) e circondato da rilievi sulle cui sommità insistevano gli abitati delle popolazioni autoctone. Il fatto che abbiano creato una testa di ponte sul Monte Grociana implicava l'aggiramento di alcuni di questi abitati su per una sella che portava sull'altipiano (attuale Sella di Moccò/San Lorenzo). La via più agevole per addentrarsi sarebbe stata quella di utilizzare la stretta valle scavata dal Torrente Rosandra ma sarebbero stati esposti alle azioni difensive degli abitanti del posto. In certi punti sarebbero stati oggetto di frane e smottamenti con gravi perdite.

Perchè attestarsi lì? Al momento non vi sono risposte certe. Alcune possibili sono: attesa di ricongimento con truppe provenienti dall'area del Lacus Timavi utilizzando la direttrice che nel tempo diventerà la Via Gemina oppure necessità di monitorare l'area ed evitare di trovarsi di fronte ad un grosso contingente nemico raccolto tra gli abitati dell'altipiano o ancora controllo di una via di collegamento con le popolazioni dell'interno (Taurisci?). Si trattano di congetture personali ma spunto di riflessione...

  • è il più antico tra quelle rinvenuti in Europa. Quelli spagnoli rimandano all'assedio di Numantia (143-133 a.C.) condotto da Publio Cornelio Scipione Emiliano. Quelli gallici al periodo cesariano a partire dal 58 a.C.

L'auspicio è che emergano altri dati e, magari, vengano compiuti scavi che consentano di chiarire vari aspetti inerenti la storia locale e in genere l'organizzazione militare in questo periodo storico.

 

Ciao

Illyricum

;)

 

PS: in effetti mi scuso, il titolo è fuorviante rispetto a quanto espresso sopra... ;)

Modificato da Illyricum65
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Una scoperta vermente basilare per la storia militare della Roma repubblicana.

Ci saranno scavi?

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Ciao,

come promesso in apertura sposto la discussione nella Sezione “Storia ed Archeologia”.

 

Buona lettura

Illyricum

;)

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In Italia non si scava piu anzi e gia un miracolo mantenere quello che gia abbiamo ....ho almeno 5/6,esempi intorno a Roma che e tutto fermo lasciato alla malora....comunque bellissima ricerca ti invidio dev essere un esperienza gratificante...

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