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Reale Ordine Militare San Giorgio della Riunione


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Ferdinando di Borbone, 1° Re delle Due Sicilie, con Real Decreto datato 1° gennaio 1819 fondò il Reale Ordine Militare Cavalleresco di San Giorgio della Riunione, in sostituzione del precedente Reale Ordine delle Due Sicilie, creato nel 1800 da Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone I.
L’ordine fu creato per due motivi:
-  per celebrare la riunione dei domini di Napoli e Sicilia 
sotto lo scettro della Casa Reale;
- per istituire un Ordine puramente Militare per premiare le azioni di valore e onorare i servizi di guerra, dando così nuovi stimoli alle virtù militari, al fine di garantire l’indipendenza del Regno.
L'ordine prevedeva quattro classi: 
Gran Croci (detti Bandierati), Commendatori, Cavalieri di diritto e Cavalieri di grazia. Inoltre fu istituito un sistema premiale di conferimento medaglie, di grado inferiore a quello di Cavaliere di grazia: Medaglia d' oro e Medaglia d' argento.
Con il detto R. Decreto del 28 settembre 1829 i due reali Ordini di Francesco I e di San Giorgio della riunione furono uguagliati in dignità e prerogative.

 

Insegne:

una croce smaltata color rosso rubino attraversata da due spade d’oro decussate, con al centro l'effigie di San Giorgio a cavallo che trafigge il dragone, circondato da un cerchio turchino e da una ghirlanda d’alloro. Nel cerchio è inciso il motto dell'Ordine: IN HOC SIGNO VINCES. 
I Cavalieri di Gran Croce, oltre la placca d'argento sul lato sinistro del petto, portano sospesa nel braccio inferiori della croce l'immagine di San Giorgio d'oro. Le medaglie presentano su entrambi i lati l’effigie di San Giorgio che trafigge il drago e nella medaglia d’oro v’è inciso il motto VIRTUTI, mentre in quella d’argento la parola MERITO.

 

Fonte: http://www.nobili-napoletani.it/Ordine-S-Giorgio-della-Riunione.htm

 

 

 

 

Un paradosso della numismatica, un quesito molto stimolante per gli appassionati di ordini cavallereschi del XIX secolo. Come già accennato poc'anzi tra le righe estrapolate dal sito dei nobili napoletani, il Reale Ordine Militare di San Giorgio della Riunione venne istituito il I gennaio 1819 per compensare gli atti di valore militare, onorare i servizi di guerra e dare uno stimolo alle virtù militari, nel sito appena linkato e nei vari almanacchi annuali del Regno delle Due Sicilie furono centinaia, se non migliaia, gli insigniti con le croci di cavaliere (meno numerosi i commendatori), ma quante furono invece le medaglie conferite? Beh ....... davvero poche, pochissime, sui conferimenti di medaglie non c'è alcuna notizia, ecco i vari gradi: L’Ordine è diviso in otto Gradi: i Cavalieri di Gran Croce, che vestono il nastro da collo, la croce e la placca; i Grandi Uffiziali, con nastro da collo, croce senza il San Giorgio e placca con raggiera ridotta; i Commendatori, con nastro da collo e croce; gli Uffiziali, con nastro, piccola nappa e croce alla bottoniera; i Cavalieri di Diritto, con nastro e croce alla bottoniera; i Cavalieri di Grazia, con nastro e croce alla bottoniera; la Medaglia d’oro e la Medaglia d’argento. 

Di seguito alcune immagini delle tavole delle decorazioni dell'ordine tratte dal testo di Antonio Benedetto Spada, la "medaglia d'oro" è in realtà in argento dorato ed ha un diametro di mm. 29 e si distingue dalla "medaglia d'argento" per la scritta VIRTUTI, mentre nella seconda è MERITO. Esisterebbero sul mercato anche due esemplari di medaglia in oro (e non in argento dorato) di cui una in una collezione a Roma ed una venduta all'asta NAC 47 nel giugno 2008, lotto 460 aggiudicata a 36.580,00 euro compresi i diritti (31mila + diritti).

Ad oggi non si ha alcuna notizia su chi fosse l'incisore del conio ma quel che è incredibile è che proprio le due classi delle medaglie che dovrebbero essere meno rare rispetto a tutte le altre decorazioni sono invece medaglie borboniche di altissima rarità. A detta di uno dei massimi esperti della materia: di medaglie VIRTUTI se ne conoscono al massimo 6 - 7 sparse nelle varie collezioni in Italia, lo stesso numero di medaglie d'argento MERITO risulta orientativamente nelle varie collezioni in Italia, personalmente, a parte l'esemplare fotografato nel testo Il Medagliere, al n. 135, Ricciardi 118, e Spada, non ne ho visto nessun altro, quello qui riportato in foto è l'unico che abbia mai avuto tra le mani. Il dritto è dello stesso conio del rovescio ed il nastro è celeste orlato di giallo.

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