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IGNORED

PER gli amanti dei TREMISSI


palpi62

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Dalla foto non noto segnali che mi facciano nascere dubbi: l'epigrafia è corretta, lo stile pure, battute lo sono.....

 

Insomma, se fossero state in oro "buono" nessuno avrebbe obiettato, credo.

 

L'unica "stranezza" è il metallo ma anche questo dovrebbe deporre a favore della autenticità: generalmente i falsi sono dello stesso metallo di quelle autentiche, utilizzare un metallo differente genera sempre attenzione e sospetto.

 

Inoltre si sono già visti tremissi longobardi in oro estremamente pallido, per quanto di epoca successiva.

Modificato da Alberto Varesi
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Giusto Alberto. Per l'epoca successiva ma in quest'epoca - imitative delle bizantine - l'oro è' bello giallo a titolo simile alle emissioni imperiali.

Non sto esprimendo alcun parere riguardo i due pezzi ma mi domando il perché' di questa colorazione/ titolarità che sembra differire da quanto conosciamo per il periodo ( la coll Addams appena battuta conteneva forse il maggior insieme di queste emissioni passato in asta negli ultimi 50 anni e non mi sembra di aver riscontrato un esemplare di oro pallido.

Tra l'altro in questa stessa vendita è' proposto un gremisse con il monogramma della città' ( Lucca) che presenta anch'esso una colorazione particolare , per questo mi chiedevo se potesse essere un discorso di foto e se qualcuno avesse occasione di vedere gli esemplari dal vivo ..

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Non è una questione di foto, per quanto non so quanto queste siano fedeli all'originale: ho chiesto all'amico Pastrone lumi al riguardo e mi ha garantito l'aspetto molto pallido di questi pezzi.

 

Uno dei tremissi (lotto 119) ha uno stile e delle scritte "naif" che mi fanno pensare ad una imitazione (o a un falso d'epoca ?)

 

Sono curioso, le esaminerò il giorno dell'asta ma dal catalogo (ricevuto poco fa) ribadisco la mia sensazione di autenticità. 

Modificato da Alberto Varesi
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Questi tremassi avevano una circolazione talmente circoscritta e specializzata che l'utilizzo di falsi d'epoca appare improbabile ne' credo sia riportato in letteratura ( anche se dovrei verificare per esserne completamente certo)

Quello che invece è' certo è' il numero molto consistente di falsi a noi contemporanei...

Nella coll Addams appena battuta è' stato esitato un tremisse per Treviso di Desiderio falso. Posso dirlo con certezza perché' ne esistevano due esemplari identici ( che vidi assieme illo tempore) ed io ho l'altro.

Mi piacerebbe fosse vero dopo la vendita Addams ma purtroppo non è' così... ?

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Oltre a quello ve ne erano anche altri 2 di falsi, giustamente ritirati dalla vendita, riconoscibili con facilità dalla foto.....

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Oltre a quello ve ne erano anche altri 2 di falsi, giustamente ritirati dalla vendita, riconoscibili con facilità dalla foto.....

Scusi Alberto, sono per caso i lotti 392 e 397?

La ringrazio

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Vedrò' di recuperare una foto

In ogni caso è' identica a quella della coll Addams che reputo fosse l'esemplare gemello quando mi furono mostrate entrambi da un anziano collezionista eoni fa.

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Grazie Teofrasto

Si la prima moneta è' il mio esemplare e il secondo quello della coll. Addams

Come dicevo sono identici ( motivo in più di legittima suspicione). Il fatto che quello della coll Addams abbia fatto un realizzo e sia stato venduto come autentico non credo basti a legittimare l'autenticità' di questi pezzi . Peraltro interessantissimi sotto il profilo delli studio.

Voi cosa ne pensate?

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Tornando ai tremissi pallidi di Cuniperto, mi pare che dal punto di vista semplicemente visivo ci sia abbastanza consenso sull' apparenza "genuina" di questi pezzi, o no? Se così, credo che vada presa molto sul serio l'affermazione di Alberto Varesi che la loro  lega bassa sia una prova di autenticità, eventualmente, non del contrario. Non solo per il motivo da lui addotto, che ovviamente è il più importante (qualunque anomalia appariscente genera immediati sospetti nel possibile acquirente, e quindi rappresenterebbe una sorta di autogoal del falsario), ma anche per motivazioni storico-monetarie abbastanza evidenti, almeno nel caso in esame. In pratica un drastico impoverimento della lega della moneta appare assai plausibile proprio attorno al periodo di regno di Cuniperto.

 

Documentare questa affermazione richiederebbe troppo tempo e la citazione di una bibliografia piuttosto corposa, per cui mi limito a indicarne le ragioni principali:

 

1) Proprio negli stessi anni, più o meno, in Gallia arriva a compimento quel lungo processo di impoverimento della lega del tremisse aureo che si concluderà, attorno al 670, con la coniazione del denario d'argento e l'abbandono definitivo della monetazione aurea. Quindi si può ritenere che in quel periodo nel mercato ci fosse molta disponibilità di metallo bianco, in Occidente

 

2) Più o meno durante il regno di Cuniperto si hanno quattro interventi sulla moneta, i primi tre evidentemente falliti, vista la rarità degli esemplari interessati: introduzione per esteso del nome del magistrato monetario; introduzione dl nome del re al rovescio; introduzione del nome del re al rovescio ed al dritto; riforma complessiva della moneta con i nuovi esemplari con il San Michele. Lasciando da parte l'ultimo, lo scopo dei primi tre interventi sembra proprio dettato dalla necessità di rendere riconoscibili le nuove emissioni rispetto alle vecchie, cosa che in regime di parità metallica avveniva normalmente quando non si riusciva, a causa dell'incremento di valore del metallo prezioso, a mantenere stabile anche il valore facciale della moneta. Quindi si battevano esemplari con diversi gradi di purezza, oppure, al contrario, con diversi  valori nominali, cercando però ri renderli in qualche modo distinguibili fra loro. In una fase così turbolenta, appare quindi del tutto verosimile che alcune emissioni,  magari effettuate per rispondere a necessità non procrastinabili, siano state realizzate con una lega basissima, sulla base delle scarse disponibilità di metallo aureo.

 

Domanda: è possibile che un falsario abbia competenze storiche abbastanza approfondite, in modo tale da costruire un falso che si adatti perfettamente ad un determinato contesto storico-economico? Ovviamente in teoria sì, ma in pratica avrei qualche dubbio sul reale appeal di tale falso. Potendo scegliere, preferireste acquistare una moneta con tutte le sue cosine al posto giusto, del colore giusto e del peso giusto, oppure una moneta un po' strana, con un'aspetto un po' così, ma che "potrebbe" darci importanti informazioni storiche? Sono sincero, non colleziono più dalla mia adolescenza, ma se collezionassi, non so, probabilmente comprerei la prima ....e cercherei di convincere un amico ricco a comprare le seconda per farmela studiare. Ergo ritengo improbabile che un falso sia basato sulla conoscenza del contesto storico-monetario.

Cari saluti,

Andreas

Modificato da Andreas
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