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Frazionali con ruota a quattro raggi


Risposte migliori

Salve a tutti, apro questo thread per chiedere aiuto nella attribuzione di due monetine con il tipo della ruota a quattro raggi al rovescio, molto comune come tipologia nei frazionali di Siracusa, Gela, e Taranto.

 

La prima è tratta dal volume: 

Götter, Menschen und das Geld der Griechen, Kunsthistorisches Museum Wien (2011)

 

A mio parere si tratta di una emissione di Gela, ma credo che le autorevoli referenze riportate debbano avere una spiegazione, dunque chiedo aiuto agli esperti del forum, sarei molto contento di aggiungere Siracusa nelle liste delle zecche che coniarono tori androprosopi in argento sul mio sito.

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Chiedo scusa per la qualità delle immagini del post precedente, ma ero in una biblioteca male illuminata, con lo scanner fuori uso, ed ho dovuto usare lo smartphone.

 

La seconda moneta viene da un catalogo online, di incerta attribuzione, descritta: 

 

Sicily, Uncertain mint, c. 480-450 BC. AR Litra (8mm, 0.58g). Open mussel. R/ Four-spoked wheel. SNG Lloyd 1031; Manganaro, Mikrà Kermata 25, note 48

 eSA9R8bFqET6A7antHm5w3Crc22GJ4.jpg

 

Mi sembra una monetina affascinante, sarei curioso di avere i vostri punti di vista su una ipotetica attribuzione.

 

 

Saluti :)

Nico

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Ricordo la litra con la rappresentazione di una tellina

Fu oggetto di una diatriba accesissima tra un altro forumista e me per la rappresentazione al diritto

Lui sosteneva fossero rappresentati degli schinieri o comunque altro che il mitile mentre io propendevo per il frutto di mare.

Non ricordo se in quell'occasione si parlo' anche di attribuzione di zecca . E' comunque una litra di discreta rarita'

Modificato da numa numa
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Mi concentro al momento sulla questione degli emioboli con i tipi Protome di toro fluviale a d./Ruota.

 

Fa parte della serie degli emioboli-oboli cosiddetti "barbarisierten", ossia frazionali barbarici, che circolarono ampiamente nel territorio occupato da Ducezio e probabilmente per lui. Sono emissioni non ufficiali che riprendono tipi di zecche note, soprattutto Siracusa, Gela, Leontinoi.

Il Boehringer nel 1929, nel suo Corpus sulle prime monete d'argento di Siracusa, ha destinato un capitolo a queste emissioni "barbariche" e i tipi con Protome di toro fluviale/Ruota sono indicati a pagina 257 ai nn. B75 e B76 (dove B sta a indicare appunto barbarico).

Ecco il testo (con traduzione a matita di mio padre):

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e le relative foto:

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In pratica B75 è caratterizzato dalla presenza di lettere SV RA fra i raggi della ruota (che si ritrovano anche in altri emioboli barbarici), mentre B76 è anepigrafo.

 

Il figlio Christof Boehringer, nel 1970, in occasione di un congresso sulle emissioni dei centri siculi fino al tempo di Timoleonte, ha pubblicato un dettagliato articolo in tedesco, intitolato "Die Barbarisierten muenzen von Akragas, Gela, Leontinoi und Syrakus im 5. Jahrhundert v. Chr.", pubblicato negli Atti del Congresso, come supplemento al volume 20 degli Annali dell'Istituto Italiano di Numismatica, a pag. 157-179, seguita da resoconto di interessante discussione in italiano a p. 179-190.

 

Riporto sotto i 9 esemplari illustrati in questo articolo, a tavola XXIV, per il più comune tipo B76 (anepigrafo). Essi attribuite a copie barbariche di Gela e classificate anche con Jenkins B21 - B29:

 

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1) London  g. 0,29  (= Jenkins B 21)

2) Berlin  g. 0,26  (= Jenkins B 22, 1)

3) Paris F 464  g. 0,24  (= Jenkins B 23)

4) Paris F 465 g. 0,22  (= Jenkins B 24)

5) Berlin g. 0,26 (= Jenkins B 25)

6) Berlin g. 0,34   (= Jenkins B 26)

7) Berlin g. 0,26  (= Jenkins B 27)

8) Berlin g. 0,26  (= Jenkins B 29, 1)

9) Berlin g. 0,36  (= Jenkins B 29, 2)

 

Per il tipo B75 è da osservare che esistono incroci di conio, col conio del rovescio in comune con una testa maschile. Il Boehringen nel 1970 conosceva questi esemplari, pure essi attribuiti a Gela:

 

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12) Berlin  g. 0,25  (= Jenkins B 37, 1 = Boehr. 1929 B 75,1)

13) Berlin  g. 0,26  (= Jenkins B 37, 2 = Boehr. 1929 B 75, 2)

14) Paris 1201 g. 0,32  (= Jenkins B 37, 3 = Boehr. 1929, B 75, 3)

 

Il realtà i nn. 12-13 hanno una testa molto grande e le zampe del toro in corrispondenza del collo sono molto sottili. Il rovescio risulta essere combinato anche con una testa tipicamente siracusana (classificata al n. B 38):

 

10) Berlin I-B  g. 0,26  (= Boehr. 1929, B 38, 1)

11) Paris  g. 0,25  (= Boehr. 1929, B 38, 2)

 

 

 

 

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acraf, grazie mille per il tuo esauriente post sul frazionale col toro!

Dunque, se ho ben capito, dovrebbe trattarsi di una emissione dei Siculi al tempo di Ducezio, nel decennio tra il 460 e il 450 a.C.; Si tratta di una combinazione di conii per cui al dritto è stato usato un conio imitante Gela, ed al rovescio uno imitante Siracusa (per la variante B75). In ogni caso non ha molto senso attribuire la moneta a Siracusa come nel testo di Arlam da me citato all'inizio.

Come ipotesi, ripercorrendo gli eventi storici di quel decennio, potremmo supporre che queste emissioni furono coniate ad Aitna? Oppure è più sensato ipotizzare che furono coniate a Palikè?

 

 

P.S. Riguardo l'altra moneta, leggerò con molto interesse il tuo articolo sui frazionali con le telline allegato nell'altra discussione.

 

Saluti :)

Nico

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Il Boehringer, nel 1970, aveva definito tutta questa monetazione di numerosi frazionali d'argento con conii di imitazione come "coniata nel territorio di Ducezio, ma non da Ducezio".. Ossia fu una monetazione nata dall'azione libertaria di Ducezio, ad opera di gentio indigene che così avevano anche una moneta minuta ma di valore intrinseco e non fiduciario. Propende per una sola zecca dal momento che sono frequenti combinazioni di conii e il peso ha un intervallo piuttosto definito e costante.

 

Il Cammarata ipotizzava che queste monetine "barbariche" potessero essere anche coniate da zecche ufficiali, una ipotesi contestata da Boehringer, il quale evidenziava che se fossero opera di una zecca ufficiale avrebbero mostrato una maggiore regolarità, mentre invece è tutto molto irregolare. Infine contesta che ci potessero essere collegamenti fra zecche ufficiali, come ad esempio una emissione ufficiale di Gela affidata ad altra zecca come Siracusa, per ragioni economiche.

In ogni caso fu un fenomeno di breve durata, tra 5 e 10 anni al massimo...

Conclude che a metà del V secolo a.C. c'era il bisogno di queste monetine in argento, a causa dello sviluppo già avanzato dalla regione, sotto l'impero dei Deinomenidi e poi sotto il movimento libertario di Ducezio, Se in una tale situazione s'interruppe l'afflusso normale di moneta coniata delle grandi zecche, per un aqualsiasi ragione politica, resta questo bisogno e da cui l'origine delle nostre monetine.

 

C'è da osservare che siamo comunque intorno al 450 a.C. e ancora non era nata la moneta di bronzo, che si diffonderà circa un ventennio più tardi, permettendo anche di soddisfare il fabbisogno dell'economia minuta, anche se ormai su base fiduciaria.

 

Circa un secolo dopo, a seguito del crollo dell'impero dionigiano, con frotte di mercenari più o meno sistemati nei vari avamposti, si ebbe nuovamente una interruzione di moneta coniata dalle grandi zecche, specie Siracusa, per cui si ebbero numerose emissioni di bronzi sia riconiati sia contromarcati.... Un fenomeno per certi versi simile...

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