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I Buoni Comunali di Trieste


petronius arbiter

Risposte migliori

Ho da qualche anno in collezione questi tre buoni, da 10, 20 e 50 centesimi, emessi dal comune di Trieste; un buono analogo, ma molto più raro, del valore di 50 centesimi, risulta essere stato emesso dal comune di Capodistria.

Le iniziative comunali di emettere buoni cartacei di infimo taglio possono essere genericamente collegate al bisogno di sopperire ad una carenza di moneta spicciola, come può verificarsi ovunque in tempi resi critici da operazioni belliche o incerte sorti politiche.

Ed è proprio sui tempi dell'emissione di questi buoni che voglio attirare la vostra attenzione......

petronius B)

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Il catalogo "Cartamoneta Italiana" di Franco Gavello (anno 1996) assegna questi buoni al 1945, alla fine della seconda guerra mondiale.

Un articolo apparso su CN più o meno nello stesso periodo (fine 1996) a firma di Luigi Niccolò Castellana, l'autore degli "Annali della monetazione italiana", li attribuisce invece alla prima guerra mondiale.

Così, per risolvere il dubbio, qualche tempo fa, in occasione di un convegno, ho chiesto direttamente a Gavello, parlandogli dell'articolo di Castellana, che non conosceva; sulle prime ha ammesso la possibilità che nuovi studi e scoperte potessero aver portato ad una diversa attribuzione, ma quando ho spiegato che l'articolo era del 1996, cioè più o meno contemporaneo alla compilazione del suo catalogo, ha confermato quanto detto nel catalogo stesso (al che ho acquistato da lui i tre buoni in parola :rolleyes:)

petronius B)

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Qualche giorno fa ho partecipato ad un'asta su ebay per un buono del comune di Bolzano... Purtroppo a pochi minuti dalla fine ho perso l'asta... così l'unica cosa che mi è rimasta è l'immagine tratta dall'asta...

Quello di Bolzano risaliva al 1918. Scadenza 1919 e valore di 100 corone (Bolzano, così come il Trentino e parte del Friuli erano austriache sino al novembre 1918).

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Tornando ai buoni di Trieste, il Castellana ne riparla negli "Annali della Monetazione Italiana" (inserto di CN) pubblicati successivamente al mio colloquio con Gavello.

Qui, pur riconoscendo che "alcuni autori hanno considerato che l'emittenza possa essere avvenuta alla fine del 1944, durante la R.S.I." afferma che, secondo lui, "la circostanza è improbabile, sia perchè in quel tempo non si comprava nemmeno una caramella con 10 centesimi di lira, sia perchè ho assunto informazioni in loco con persone allora ivi residenti e con un ex tipografo-compositore della Tipografia Smolars di Trieste" (la tipografia che ha stampato i biglietti).

La prima affermazione non ha, a mio parere, molto senso: anche oggi con 10 centesimi di euro non si compra nulla, cioè non toglie che queste monetine abbiano una loro utilità pratica.

Meritevole di attenzione, invece, la seconda, che in apparenza toglie ogni dubbio, anche se non è ben chiaro in quale periodo questa persona abbia lavorato nella tipografia.

Così eccomi qua a chiedere il vostro aiuto, in particolare quello di un collezionista triestino ;) a cui ho parlato di questi buoni nel recente incontro di Riccione e che, avendo vissuto gli anni della seconda guerra mondiale nel capoluogo giuliano, potrebbe aver serbato memoria di questi biglietti.

Una sua conferma sulla loro circolazione a metà degli anni '40 toglierebbe qualsiasi dubbio, il contrario lascerebbe invece aperta ogni ipotesi, e qualunque altro contributo sarebbe il benvenuto. :)

ciao.

petronius B)

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Caro amico Maurizio,

penso di poterti rispondere abbastanza esaurientemente.

Io sono del '37 e ricordo molto bene "a vista" i biglietti monetati che tu hai postato.

La ditta "Smolars" di Trieste era in centro città ed "ha tenuto duro" fino ad una diecina di anni fa, poi ed ora non so. Ma a quei tempi era "un'istituzione".

Che dopo la guerra con i centesimi non si comprasse nulla non è vero. Con 20 centesimi, che qui posto, si andava in tram attraversando tutta la città che se ben ricordo, allora aveva più abitanti di oggi, circa 300.000. Cosa si potesse fare con i 30 centesimi ora non ricordo.

Spero che questa piccola rimembranza ti possa essere utile per sostenere le tue giuste tesi.

Ah, dimenticavo: ACEGAT vuol dire Azienda Comunale Elettricita' Gas Acqua Tramvie - erano monete a sbalzo (bound coin) battute per "necessità"

Un cordiale saluto

roth37

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Modificato da roth37
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Concordo con apulian, veramente interessante il buono di Bolzano, per curiosità, a quanto è stato aggiudicato?

petronius :)

156097[/snapback]

L'asta si è chiusa con un'aggiudicazione di oltre 45 Euro...

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  • 6 anni dopo...

Qualche giorno fa ho partecipato ad un'asta su ebay per un buono del comune di Bolzano... Purtroppo a pochi minuti dalla fine ho perso l'asta... così l'unica cosa che mi è rimasta è l'immagine tratta dall'asta...

Quello di Bolzano risaliva al 1918. Scadenza 1919 e valore di 100 corone (Bolzano, così come il Trentino e parte del Friuli erano austriache sino al novembre 1918).

Ciao Alteras, sei poi riuscito a trovarne o reperirne uno? Puoi darmi una mano con questo post: http://www.lamoneta.it/topic/98321-100-corone-cassa-municipale-di-bolzano/ e continuazione: http://www.lamoneta.it/topic/99595-100-corone-cassa-municipale-di-bolzano/ Grazie.

Per quanto riguarda i buoni di Trieste che ho anche in collezione, questa discussione fa luce su interrogativi che in nessun altra parte su internet sono riuscito a trovare. Ancora un grazie a Petronius; spero di trovare presto una discussione sull'occupazione d'annunziana di Fiume, che manca al tuo repertorio.

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  • 1 anno dopo...

buongiorno a tutti

allego una spiegazione che ritengo corretta, la fonte è citata in calce ma non sono riuscito ad arrivarci; comunque lo scritto sembra avere un suo fondamento

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Grazie @@tennison.

Questo, quindi, sembra ulteriormente confermare l'attribuzione di questi Buoni alla Seconda Guerra Mondiale, come ho sempre pensato.

Non che dubitassi delle parole di Sergio ;)

petronius :)

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