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IGNORED

100 Lire Banca Irlanda


Ugo

Risposte migliori

Salve, ho trovato in asta ad un prezzo notevole (1.500) questa banconota.

Il venditore scrive: "Banconota di prova italiana fu stampata il 01-01-1980 a Londra" e la dichiara R6!

Sapete darmi qualche cenno storico?

(ovviamente è solo curiosità data la cifra!!!! :( )

Grazie!

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Su internet ho trovato quello che dice Crapanzano sull'argomento:

Banca d'Irlanda

Egr.Prof.Crapanzano ho notato sul sito eBay una 100 Lire della Banca Irlanda datata 01-01-1880 che onestamente non ho mai visto su nessun catalogo. Sapreste darmi qualche notizia in merito? Certo di una Vostra gentile risposta ,anticipatamente ringrazio. Di Pierro Donato

Donato Di Pierro

Le aziende che producono banconote stampano anche dei biglietti di fantasia, non commisionati, per mostrare la propria abilità professionale. Il biglietto della Banca d'Irlanda è uno di questi, e quindi un biglietto pubblicitario.

( http://www.banconote.it/crapanzano.php )

Credo che siano 1500 € mal spesi!! :lol:

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Scherzi a parte, dichiarando che si tratta di R6, non si tratta di truffa?

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Secondo me no. E' scorretto.

Le rarità così come le conservazioni non sono verità assolute facilmente misurabili: sono opinabili e in un eventuale contenzioso per truffa non si caverebbe un ragno dal buco.

Dichiarare una moneta autentica quando è falsa, questa sì che è truffa!

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Le rarità così come le conservazioni non sono verità assolute facilmente misurabili: sono opinabili e in un eventuale contenzioso per truffa non si caverebbe un ragno dal buco.

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...in effetti il venditore dichiara "E' POSSIBILE CHE QUESTA BANCONOTA SIA UNICA R6"... un venditore con un feedback del genere e con tanti "pezzi" validi fa male a "macchiare" la propria immagine con queste "scorrettezze"!

Anche se un "colpo" da 1500€ non è male!!

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Grazie per le informazioni!!

...

Anche se un "colpo" da 1500€ non è male!!

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Del resto come dice un proverbio toscano "Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare è fatto"

Devo dire che la parte del "bischero" purtroppo alcune volte è toccata anche a me!! :(

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Grazie per le informazioni!!

Del resto come dice un proverbio toscano "Tutte le mattine s'alzano un furbo e un bischero: se s'incontrano l'affare è fatto"

Devo dire che la parte del "bischero" purtroppo alcune volte è toccata anche a me!!  :(

158911[/snapback]

Figurati!! Ho fatto una ricerca rapidissima su google!

Anch'io ho preso "sole" soprattutto filateliche!!

In piemonte c'è un detto simile ma non posso scriverlo se no vengo "editato"!!

:nono:

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Però i biglietti pubblicitari prodotti dall'IPZS sui cataloghi italiani ci sono. E' ovvio che in nessun caso possono essere spacciati per prove o prototipi di banconote, ma ammesso che non siano vere e proprie invenzioni di fantasia di privati disonesti non sono neanche delle semplici patacche.

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A mio parere questo biglietto ha la stessa valenza delle euro-prove (della Mongolia??? :blink: ) che si trovano in giro: poi ognuno le chiama come vuole :rolleyes:

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A mio parere questo biglietto ha la stessa valenza delle euro-prove (della Mongolia??? :blink: ) che si trovano in giro: poi ognuno le chiama come vuole  :rolleyes:

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... in più la richiesta di 1500 € è un pugno nello stomaco!! :o

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A mio parere questo biglietto ha la stessa valenza delle euro-prove (della Mongolia??? :blink: ) che si trovano in giro: poi ognuno le chiama come vuole  :rolleyes:

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...della Corsica, di Creta... :P :P :P :P :P :P

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Interessante discussione, che leggo solo ora, sto smaltendo una settimana di messaggi arretrati :D

Ci andrei cauto prima di liquidarlo come un biglietto di fantasia non commissionato, e di sicuro non lo equiparerei agli euro della Mongolia e simili.

La "Bradbury Wilkinson & Co", che ha stampato il biglietto, era una ditta inglese di incisori e stampatori di banconote, francobolli e certificati azionari; costituita nel 1856 da Henry Bradbury (1831-1860) operò fino al 1986 quando fu acquistata dalla De La Rue.

La banconota in questione, evidentemente prodotta per il mercato italiano, potrebbe essere un saggio per un biglietto poi non adottato; dico questo perchè la stessa compagnia stampò dei saggi per francobolli italiani, ugualmente non adottati, che trovate qui:

http://www.bolaffi.it/getContent.aspx?docID=1148

Come potete vedere la nota casa filatelica li considera un insieme irripetibile e li vende (non so a che prezzo) periziati Diena (per chi non lo conosce uno dei massimi periti filatelici italiani).

Dunque il nostro biglietto potrebbe essere qualcosa di simile, ed in questo caso, pur non trattandosi formalmente di una banconota, potrebbero essere giustificate sia la classificazione R6 che, forse, il prezzo, esistendo sicuramente un mercato per queste prove.

Sono, naturalmente, solo ipotesi :rolleyes:

petronius B)

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Il biglietto di prova potrebbe essere stato commissionato dal Banco di Napoli che, a partire dal 1866, si servì della Bradbury & Wilkinson per stampare le sue fedi di credito.

L'Istituto di Credito campano nel 1877 emise un biglietto al portatore per certi versi simile a quello di cui stiamo parlando: più tardi vi scannerizzo l'immagine, è possibile volessero modificarlo, ma il progetto non fu approvato, tanto che nel 1880 (l'anno del nostro specimen) fu approntata una nuova emissione sempre dello stesso tipo.

petronius :)

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Ed ecco le 100 lire Banco di Napoli di cui parlavo; la foto è presa dal catalogo "Cartamoneta Italiana" di Franco Gavello, edizioni Montenegro:

100 lire Banco di Napoli

Come vedete sia la cornice che il ritratto femminile sono molto simili, anche se qui la donna è negli ovali laterali anzichè al centro; come dicevo è possibile che sia stata richiesta alla B&W una modifica di questo biglietto, poi non accettata.

petronius :)

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Già che hai tirato in mezzo il commerciante torinese mi viene l'orticaria :P

Come ricostruzione potrebbe essere plausibile, ma rimango del mio parere, avallato da una possibile e inutile speculazione.

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Come detto le mie sono solo ipotesi, basate su semplici indizi quali i rapporti tra la B & W e il Banco di Napoli e la stampa, da parte della stessa B & W, di francobolli prova per il Regno d'Italia.

Su queste basi non consiglierei a nessuno l'acquisto per 1500 euro nè, tantomeno, mi pronuncio sull'autenticità del biglietto offerto a quel prezzo, se cioè sia stato veramente stampato dalla B & W nel 1880 o non sia invece (perchè no?) un falso moderno.

petronius :)

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Ci andrei cauto prima di liquidarlo come un biglietto di fantasia non commissionato, e di sicuro non lo equiparerei agli euro della Mongolia e simili.

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....aspettavo il parere di chi è il più "ferrato" del periodo in questione!

Devo ammettere che la tua ricostruzione (soprattutto il paragone con la banconota del banco di Napoli) è plausibile!

L'unica cosa che dico è che la frase: "Le aziende che producono banconote stampano anche dei biglietti di fantasia, non commisionati, per mostrare la propria abilità professionale. Il biglietto della Banca d'Irlanda è uno di questi, e quindi un biglietto pubblicitario. " sono parole di Crapanzano e non mie!

Il punto secondo me è se considerare come R6 la banconota in questione.

A mio parere no, e lo dico dal basso della mia ignoranza i materia!

Credo che il concetto di rarità delle banconote (cosa applicabile anche ai francobolli e alle monete) debba essere applicato a banconote che abbiano avuto una storia, una circolazione seppure breve!

Esempio filatelico: il famigerato Gronchi Rosa ha avuto una circolazione, seppure breve, prima di essere ritirato (faccio finta di non sapere che ci sono stati fogli interi di francobolli già ritirati che sono finiti nelle cassaforti di molti filatelici).

Il K2 è un "francobollo non emesso", a mio parere considerarlo "francobollo raro" è errato.

Facendo un parallelo con la banconota in questione (bellissima esteticamente e interessante per la sua "venerana età") io non la posso considerare una banconota di rarità R6 ma un interessante pezzo di storia per il quale non darei 1500€ se li avessi da spendere in numismatica!

Ribadisco il concetto: parere mio!! :)

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L'unica cosa che dico è che la frase: "Le aziende che producono banconote stampano anche dei biglietti di fantasia, non commisionati, per mostrare la propria abilità professionale. Il biglietto della Banca d'Irlanda è uno di questi, e quindi un biglietto pubblicitario. " sono parole di Crapanzano e non mie!

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Sì lo avevo notato; non metto certo in discussione la competenza di Crapanzano, ma in questo caso mi sembra abbia risposto in maniera un pò superficiale, qualche informazione in più non avrebbe guastato ;)

Il punto secondo me è se considerare come R6 la banconota in questione.

A mio parere no, e lo dico dal basso della mia ignoranza i materia!

Credo che il concetto di rarità delle banconote (cosa applicabile anche ai francobolli e alle monete) debba essere applicato a banconote che abbiano avuto una storia, una circolazione seppure breve!

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Non sono d'accordo, o meglio non lo è il mercato; tralasciando questo biglietto, del quale non sappiamo nemmeno per certo cosa sia, esempi di monete (5 lire 1901) e banconote (500 e 1000 lire luogotenenza) mai emesse e considerate rarissime, con prezzi di conseguenza, non mancano.

E' un pò lo stesso discorso del considerare monete o altro le commemorative in oro e argento coniate appositamente per i collezionisti; la mia opinione, già espressa in altre discussioni, è che siano monete a tutti gli effetti, lo stesso vale per la rarità delle monete e banconote non emesse.

Nemmeno io spenderei 1500 euro per la banconota d'Irlanda, ma le migliaia e migliaia di euro richiesti per un 500 o 1000 lire luogotenenza, se li avessi ce li metterei, eccome :D

petronius :)

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...

Nemmeno io spenderei 1500 euro per la banconota d'Irlanda, ma  le migliaia e migliaia di euro richiesti per un 500 o 1000 lire luogotenenza, se li avessi ce li metterei, eccome :D

...

Sono perfettamente d'accordo!! :)

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E' un pò lo stesso discorso del considerare monete o altro le commemorative in oro e argento coniate appositamente per i collezionisti; la mia opinione, già espressa in altre discussioni, è che siano monete a tutti gli effetti, lo stesso vale per la rarità delle monete e banconote non emesse.

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...ecco il punto del disaccordo!! :)

Io ho parere contrario e rispetto profondamente la tua opinione!

Avessi 1500 euretti in più credo che li spenderei per le banconote delle regine del mare e qualche altra banconota italiana!

C'è solo un problemino...I 1500 EURO!!! :lol:

P.S. Per quanto riguarda Crapanzano concordo con te: poteva scrivere 2 righe in più!! :)

Modificato da Guysimpsons
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Credo che il concetto di rarità delle banconote (cosa applicabile anche ai francobolli e alle monete) debba essere applicato a banconote che abbiano avuto una storia, una circolazione seppure breve!

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Non sono d'accordo (e in questo convengo con Petronius): la rarità di una banconota o moneta è determinata dalla sua reperibilità sul mercato, in primis, indipendentemente dalla circolazione e dalla tiratura, et in secundis, a mio personale parere, anche dalla diffusione di quel collezionismo.

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Esempio filatelico: il famigerato Gronchi Rosa ha avuto una circolazione, seppure breve, prima di essere ritirato

Solo per puntualizzare: il Gronchi Rosa non ha avuto una circolazione ufficiale, difatti è stato ritirato prima ancora di avere validità postale, e tutti gli aerogrammi affrancati e già pronti per la spedizione sono stati ricoperti col Gronchi con la cartina corretta. Proprio per questo buona parte dei filatelici lo considera poco più di una vignetta.

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