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Grano Repubblica Napoletana: non manca qualcosa?


Risposte migliori

Buonasera a tutti!
ecco che riapprodo sul forum, dopo un lungo periodo da lettore...  :good:

A seguito di una consultazione privata molto interessante con alcuni miei compagni nonchè uno (spero mooolto prossimo...) controllo de visu, mi piacerebbe condividere con voi un esemplare di mia recentissima acquisizione (adoro questa tipologia, forse è la mia preferita... :blum: ), di cui mi sono accorto solo in seguito della mancanza di qualcosina... Io, sotto suggerimento, un'idea me la sono già fatta, ma sarei onorato di leggere anche qualche vostro parere. 

 

Carissimi,a voi i commenti!!!! ;)

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Ciao @@Alex0901, come già segnalato da @@eliodoro e @@claudioc47, mancano sia le sigle del Maestro di Zecca che del coniatore; Nel XX volume del Corpus Nummorum Italicorum, tale mancanza è riportata per gli esemplari catalogati dal n 378 al n 386. E' da tener presente che trattasi di monete coniate in periodi di rivolta, di caos politico e necessità.

Giuseppe Andrea Cavo era Maestro di zecca de iure, ma il Maestro di zecca de facto era Ignazio Spagnuolo, che tenne tale ufficio dal 13 dicembre 1647 alla fine della Repubblica ; tant'è che sui 15 grana della Repubblica Napoletana del 1648 sotto il monogramma GAC  di Giuseppe Andrea Cavo, in alcuni esemplari non vi è  la "M" (a ricordare Giuseppe Maffei, quale Maestro di prova), ma la "S" forse proprio a ricordare Ignazio Spagnuolo.

Ho premesso ciò perchè si potrebbe argomentare che volutamente Giuseppe Andrea Cavo potrebbe non aver voluto il suo monogramma sulle monete.

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Beh, il "problema" lo avete capito tutti, adesso però dovremmo risalire alle cause, che dite? ;)

Interesantissime le nozioni e le ipotesi di @@angel, ma personalmente propendo verso un'altra spiegazione, molto più "realistica": come suggeritomi, a me pare proprio un intrigante falso d'epoca, ma c'è ancora qulacosina che non mi convince: non sarà spettacolare, ma non mi pare che sia caratterizzata da un conio molto rozzo....

Che ne dite in merito? Attendo numerosi vostri pareri :D

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Ciao @@Alex0901, come già segnalato da @@eliodoro e @@claudioc47, mancano sia le sigle del Maestro di Zecca che del coniatore; Nel XX volume del Corpus Nummorum Italicorum, tale mancanza è riportata per gli esemplari catalogati dal n 378 al n 386. E' da tener presente che trattasi di monete coniate in periodi di rivolta, di caos politico e necessità.

Giuseppe Andrea Cavo era Maestro di zecca de iure, ma il Maestro di zecca de facto era Ignazio Spagnuolo, che tenne tale ufficio dal 13 dicembre 1647 alla fine della Repubblica ; tant'è che sui 15 grana della Repubblica Napoletana del 1648 sotto il monogramma GAC  di Giuseppe Andrea Cavo, in alcuni esemplari non vi è  la "M" (a ricordare Giuseppe Maffei, quale Maestro di prova), ma la "S" forse proprio a ricordare Ignazio Spagnuolo.

Ho premesso ciò perchè si potrebbe argomentare che volutamente Giuseppe Andrea Cavo potrebbe non aver voluto il suo monogramma sulle monete.

 

letto l'articolo sul bollettino numero 2 del CNP? :D

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 Ciao @@Alex0901 penso che non sia un falso d'epoca perchè i falsi d'epoca che ho visto, anche se trattavasi di pubbliche, presentano i caratteri sottili e impasticciati, mentre lo stemma è piuttosto deforme e così anche il disegno al retro. 

Ho fatto la media dei pesi dei 113 esemplari di grano elencati nel XX volume del Corpus Nummorum Italicorum ed il valore ricavato è 4.23 grammi; nel libro "le Monete di Napoli" di Pannuti Michele e Riccio Vincenzo il peso riportato per tale grano è 4,97: per cui se puoi pesa il tuo esemplare e verifica se è nella media.

 

 Ciao @@Layer1986 si ho letto l'articolo e l'ho trovato molto interessante e in accordo.

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Bellissimo sia il falso d'epoca di Fabrizio che l'esemplare ufficiale di Claudio!

Fabrì, se quello che dici potrebbe essere vero (e spero tanto di no...), secondo te potrebbe trattarsi di manomissione recente o dell'epoca (naturalmente, secondo quello che riesci a definire da una foto...  :good: )?

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Ciao @@Alex0901 penso che non sia un falso d'epoca perchè i falsi d'epoca che ho visto, anche se trattavasi di pubbliche, presentano i caratteri sottili e impasticciati, mentre lo stemma è piuttosto deforme e così anche il disegno al retro.

Ho fatto la media dei pesi dei 113 esemplari di grano elencati nel XX volume del Corpus Nummorum Italicorum ed il valore ricavato è 4.23 grammi; nel libro "le Monete di Napoli" di Pannuti Michele e Riccio Vincenzo il peso riportato per tale grano è 4,97: per cui se puoi pesa il tuo esemplare e verifica se è nella media.

Ciao @@Layer1986 si ho letto l'articolo e l'ho trovato molto interessante e in accordo.

Dunque, dovrei avere un bilancino, al più presto forniró dei dati più dettagliati possibili!!! ;)

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  • 1 anno dopo...

Scusate se riprendo questa vecchia discussione ma ora ho anche io un grano tra le mani con qualche curiosità. @Alex0901 per me la mancanza delle lettere potrebbe essere dovuta ad abrasione infatti nell'area dove sarebbero dovute essere si vede una zona di colore più chiaro. Per il resto è una moneta carina. Cosa ne pensate invece della sigla SPQN? a me sembra senza alcuna proporzione la dimensione delle lettere è degradante non so quanto sia normale potrebbe far propendere per un falso d'epoca?

 

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Buongiorno a te, perdonami se rispondo solo ora ma non avevo notato.
Ti ringrazio invece per aver ripreso questa discussione, e dico che certamente la sproporzionalità dei caratteri nello stemma può far propendere per un falso d'epoca, in ogni caso è da vedere dal vivo... A breve potrei postare ulteriori foto per altri riscontri, con luce diversa.

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