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Crotone : statere incuso


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In asta Bertolami/ACR n. 24 , il prossimo 23-06-2016 , al lotto 120 , uno statere incuso di Crotone HNItaly 2075 / Attianese 291 .

 

Incuriosisce , se correttamente indicato , il peso dell'esemplare ,  di  5,18 g. 

 

Da notare ,  anche  i 3 "pallini"  visibili nel campo in alto , a des. del tripode al dir.

 

Unisco della stessa tipologia , l'esemplare in Gorini ( la monetazione incusa  della Magna Grecia , 1975 ) lì descritto  al n. 1 , Babelon 2114 , di  7,98 g.

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@VALTERI ciao , sicuramente il peso di gr. 5,18 farebbe "pensare" , ma osservando bene la foto sono convinto che si tratta di un errore di trascrizione. 

Per le tre (e più) palline , niente di più di un difetto della superficie del conio. Niente di allarmante ....... La foto del Gorini non è dello stesso conio e non si possono fare confronti.

Diversamente con la foto che allego di un statere dello stesso conio e con gli stessi difetti , in una vendita Busso 25 aprile 2001.

 

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È stato corretto il peso..... 8,6

Il peso descritto prima si sarà trattato di una trascrizione non corretta.

In effetti 5,6 sarebbe stato troppo sospettoso, malgrado che lo statere urla la sua genuinità.

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@@VALTERI@@gionnysicily

Quindi hanno variato per due volte il dato del peso, 7.18 e poi 8.06 grammi?

http://auctions.bertolamifinearts.com/en/lot/4448/bruttium-croton-stater-c-530-500-bc-ar-/

Certo che anche il lotto 122, altro statere di Crotone col peso a 5.03g, fa pensare ad un po' di confusione sui dati dei pesi.

http://auctions.bertolamifinearts.com/en/lot/4450/bruttium-croton-stater-c-480-430-bc-ar-g-/

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Le interessanti osservazioni sui pesi degli stateri crotoniati mi inducono a qualche breve riflessione sull’assetto metrologico delle monetazioni incuse.

E’ ampiamente noto che le colonie achee di Sibari, Crotone, Metaponto e Caulonia  emisero, nella più antica fase delle loro monetazioni (seconda metà del VI secolo a.C.), stateri in argento coniati secondo il sistema ponderale cosiddetto “acheo-corinzio” (o corinzio ridotto), basato su un tridrammo di gr. 8,00 ca.

 

Se tuttavia si esaminano i corpora editi per queste monetazioni (eccezion fatta per Crotone), si osservano significative eccezioni in riferimento a tale standard teorico (gr. 8,00) con oscillazioni ponderali, talora sensibili, che contrassegnano con intensità differenziata i vari segmenti produttivi della coniazione.

 

Sull’argomento ebbi già modo di confrontarmi in anni non lontani con alcuni amici del forum in un topic intitolato appunto “Eccessi ponderali in Magna Grecia”, in cui si discuteva di numerosi stateri magnogreci ampiamente eccedenti il piede “acheo-corinzio”.

 

http://www.lamoneta.it/topic/88956-eccessi-ponderali-in-magna-grecia/?hl=%2Beccessi+%2Bponderali

 

Riprendendo quella discussione è possibile, invertendo i termini del dibattito, esporre qualche breve riflessione sulla presenza di esemplari ponderalmente degradati all’interno delle monetazioni della Magna Grecia.

 

Ho anch’io constatato che non di rado gli esemplari presenti nei cataloghi di vendita all’asta soffrono di  scarsa attenzione nella descrizione dei tipi e dei dati pondo-metrici, come ben denotano i citati casi degli esemplari Bertolami/ACR, 24 , lotti 120 e 122. Tuttavia non sempre un peso “anomalo” adombra un errore. In teoria le possibili condizioni imputabili ad un peso alquanto distante dallo standard teorico potrebbero essere molteplici: consunzione, mancata integrità del pezzo, tosatura, composizione del metallo, stato di giacitura, suberatura, ecc.

Quando però nessuna di tali condizioni vale a giustificare una contrazione ponderale la questione si complica.

 

Il recente corpus della monetazione sibarita ad opera della Spagnoli offre, in tal senso, alcuni spunti di riflessione (vd. E. Spagnoli, La prima moneta in Magna Grecia: il caso di Sibari, Pomigliano d’Arco 2013).

Solo per citare qualche esempio si vedano gli esemplari:

 

1) 27 (v):    gr. 6,40, conserv. buona, (dal ripostiglio di Sambiase)

2) 156 (a):  gr. 5,59, conserv. buona (Napoli, coll. Santangelo 4615)

3) 202 ©:  gr. 6,70, conserv. buona (Tel Aviv)

4) 237 ©:  gr. 6,80, conserv. buona (dal ripostiglio di Taranto, contrada Corti Vecchie 1916)

 

Si noti che:

 

a) tutti gli esemplari sono definiti in conservazione buona;

b) due pezzi (nn. 1, 4) provengono da contesti chiusi e pertanto privi di possibili contaminazioni;

c) nel catalogo degli esemplari, alla descrizione dello statere del Medagliere napoletano (n. 2) segue il commento: “lo stato di conservazione buono non giustifica il basso peso dell’esemplare” (p. 98).

 

Tali esemplari sono caduti “accidentalmente” sotto peso oppure c’è una logica specifica seguita dalla zecca nell’emettere, di tanto in tanto, monete “leggere”?

Modificato da dracma
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Ringrazio Enzo per l'opportuna osservazione sui pesi degli incusi.

In effetti esiste un'ampia "forbice" ponderale per queste monete e quindi assume particolare rilevanza, anche sul piano scientifico, che queste monete vengano pesate con sufficiente accuratezza da parte di chi mette in vendita tali esemplari.

Resta il fatto che la Casa di aste ha già dovuto correggere i suoi dati e questo non aiuta chi vuole utilizzare tali dati per uno studio, senza togliere che l'esistenza di pesi molto alti o molto bassi appare comunque possibile con questa monetazione.

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Ringrazio Valteri per l'ulteriore opportuna segnalazione.

Quello dei pesi anomali (sia in eccesso che in difetto) resta un problema spinoso e mi chiedo se non sia il caso di rivalutare attentamente la norma teorica di riferimento (gr. 8,00 circa) disponendo, ovviamente, di una base statitica quanto più ampia possibile.

In alternativa si potrebbe auspicare un maggior controllo delle bilance, che potrebbero certo avere le loro fasi di criticità......... :unknw: :unknw:

Svariati anni fa, consultando un catalogo alquanto datato della collezione Naville (Ars Classica, XV, 1930) ricordo di esser rimasto perplesso notando il peso di uno statere incuso di Crotone (n. 231): gr.  9,71.

In anni relativamente più recenti K&M (XXIV, 1984, 37) proponeva un ulteriore statere incuso crotoniate di gr. 9,06 a cui si aggiunge quello di gr. 9,00 venduto nell'asta The New York Sale, XIV, 10/01/2007, 16.

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In una prossima vendita pubblica organizzata da Artemideaste ho notato un esemplare il cui peso è stavolta evidentemente giustificato.

Ecco il link, si tratta di uno statere di Crotone con peso calante di g 5.91, in questo caso specifico il motivo è dato dal fatto che ci troviamo di fronte ad una moneta suberata.

http://www.deamoneta.com/auctions/view/446/37

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