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Clemente XII - Testone "Populis immune..."


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Clemente XII (1730-1740) Testone a. V.  Ar gr. 8,25

 

D/: Stemma sormontato da chiavi decussate. R/: Scritta in cartella.  Munt 40. Delicata patina.

 

Tipologia molto comune, coniato in diverse varianti, questo testone fa riferimento ad un episodio storico estremamente importante per la città di Ancona. La legenda in cartella al R/ “POPULIS IMMUNE EMPORIO DONATIS” che si traduce “Per la concessione ai suoi popoli di una zona franca”, ricorda infatti la dichiarazione di Ancona come porto franco, voluta da Clemente XII nel 1734.

 

Come è noto, “un porto franco, zona franca, o anche zona economica libera è un territorio delimitato di un paese dove si gode di alcuni benefici tributari, come il non pagare dazi di importazione di merci o l'assenza di imposte” (Wikipedia).

 

Clemente XII attraverso questo provvedimento, volle dare nuovo impulso all’economia della città dorica. Oltre ad istituire il porto franco, il papa diede l’incarico all’architetto Luigi Vanvitelli di ammodernare le strutture portuali. Tra le varie opere, nel 1738, venne eretta la Porta Clementina o Arco Clementino.

 

L’Arco Clementino presenta le due facciate completamente differenti. Quella rivolta verso il mare è in pietra d’Istria mentre il lato verso la città si presenta con mattoni a vista come la cinta muraria del camminamento in cui è inserito il Corridore (il largo muraglione percorribile sulla sommità, in parte ancora esistente, che partiva dall’Arsenale, si snodava lungo il molo traianeo, passava per la Porta Clementina sino a raggiungere la lanterna).

Sopra all’arco doveva esserci la statua di Papa Clemente XII che attualmente si trova in piazza del Plebiscito detta anche “Piazza del Papa”.

 

Forte di una nuova strategica importanza commerciale, il porto di Ancona venne collegato da un'altra importante opera voluta da Clemente XII, la Via Clementina, aperta dal pontefice per condurre al porto, passando per Fabriano e Jesi e commemorata in un altro Testone, il "Commoditas viarum redux". 

 

Cercando sul web, ho trovato un’interessante volume (che ci permette, tra le altre cose, di vedere come fosse l'italiano della seconda metà del XVIII secolo!) pubblicato in Ancona nel 1777 e intitolato “Il consolato della città d’Ancona ovvero Raccolta dei privilegj e de’ capitoli” di cui riporto lo stralcio in cui si ricorda e descrive l’avvenuta istituzione del porto franco ad Ancona, voluta dal pontefice.

 

Michele

 

 

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E' un testone comune, e per quanto possa non essere appetibile a tutti i collezionisti per via della legenda in cartella, un rovescio privo di rappresentazioni, porta con se un importante spaccato storico-economico del XVIII secolo, in particolare per la città di Ancona, particolamente "cara" a questo pontefice.

 

Il mio esemplare lo acquistai ad una delle prime aste a cui partecipavo di persona, nell'ormai lontano 2005, e pensai di averlo pagato uno sproposito, ma era bello... :rolleyes:

 

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Ciao, RCAMIL.

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