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Risposte migliori

Inviato

Certo, sono proprio dei ruderi, ma per 11 euro in totale non si può pretendere troppo ;)

 

sorprese che si trovano a volte nei lotti multipli.

 

devo ancora pesarli e pulirli (con gentilezza); sono carenti peraltro di metallo, ma a occhio mi sembrano tardi per stile.

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Supporter
Inviato

Ciao!

 

Ben fatto. Da restauro, ottimi per fare esperienza ma .... non improvvisarti "piccolo chimico", poi ci relazioni man mano che le operazioni procedono :pleasantry:

 

luciano

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Inviato

tranquillo ! al limite le faccio un po' sonicare in acqua distillata milliQ sul lavoro, per togliere quei pochi residui. Non mi arrischio a fare altro, son troppo delicate. dopo quasi un millennio mi sembrerebbe quantomeno pericoloso! La mia deformazione professionale sa dove fermarsi.


Inviato

eccomi qua Arthur: peso 0.43g e 0.51 grammi rispettivamente. Considerando che la seconda ha perso buona parte del bordo rialzato, direi che questa potrebbe essere sui 0.6 grammi. @Arka

In effetti (quando riuscirò a farlo) rimuovendo gently le concrezioni credo che si perderebbe qualche centesimo di grammo su entrambe, non di più.


Inviato

ovviamente sottopongo la questione anche a @mfalier


Inviato

si, in effetti pesano più di quanto credessi avendole in mano. La lega sembra un po' bassa, ma non giurerei.


Inviato

non si vedono più le foto... mah!

le riallego subito:

001.JPG

002.JPG


Inviato

Eccomi qua, adesso che posso vederli bene direi che sono due albi, quello a sinistra più antico, quello a destra più recente, ma comunque facenti parte della stessa tipologia, fine XI inizi XII

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Inviato (modificato)

Si tratta di due denari dell'ultima serie degli enericiani veneziani (nel complesso databile um 1110 - ca. 1164 ?, a mio avviso), appartenenti alla variante con croce patente, che è la terzultima nella successione, seguita dalle varianti con la croce fourchée (con le estremità bifrocute o a 'coda di rondine') e legenda S. Marcus corretta, oppure sempre con la corce fourchée ma legenda scorretta, che è l'ultimissima. La loro datazione pertanto dovrebbe collocarsi attorno al secondo quarto del XII secolo, anche se qualunque suddivisione cronologica interna della serie appare molto aleatoria. Come detto da Falier, venivano anche chiamat albi (soprattutto fuori Venezia, come a Padova e Ravenna, ad esempio), ma quest'ultimo termine era solo un soprannome utilizzato per distinguerli dai denari di maggior valore a cui spesso si accompagnavano in circolazione (veronesi, lucchesi, più tardi ravennati etc.). Come 'nominale' erano denari e basta

Saluti,

Andreas

Modificato da Andreas
avevo dimenticato l'ultima frase
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Inviato

Direi che a grandi linee la successione di questi denari che considero io e quella di Andreas sono compatibili. La differenza sostanziale sta nelle cronologie, un po' più alte le mie un po' più basse quelle di Andreas e nel modo di costruire la suddivisione in gruppi, che ad esempio sono tre per me e quattro (spero di ricordare bene, altrimenti mi scuso) per Andreas. C'è da dire che la classificazione di Andreas è stata elaborata e presentata in modo approfondito in almeno due saggi, uno sulla RIN e uno in inglese, mentre la mia è ancora inedita e quindi incommentabile.

Ho sempre la recondita speranza che emerga qualche piccola variante inedita (come tutti quelli che si interessano di una particolare serie, no?), per cui sono sempre curioso di vedere nuovi esemplari: anche una piccola variante può essere importante!

Ringrazio quindi chi continua condividere i propri pezzi e a postare belle foto!!!

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Inviato

io credo che nel mare magnum degli enriciani ci possa essere ancora qualche variante inedita.

se non altro per motivi prettamente statistici. Insomma, quanti albi sono stati coniati? alcune decine di migliaia, o più? quanti conii saranno stati approntati?

Ammiro profondamente la vostra ricerca, complimenti.


Inviato (modificato)

Ok, Solo per evitare confusione ai lettori, ricordo che i quattro diversi tipi da me individuati (ed immagino i tre di Falier) non riguardano tutti gli enriciani veneziani col San Marco, ma solo quelli attestati nel ripostiglio di Ponte di Brenta (che ho pubblicato nella RIN del 1984). Considerando tutte  le monete col busto di San Marco, i tipi sono almeno sette, divisi in tre serie principali. Visto che  a breve sarà disponibile un quadro completo di questa monetazione, ancorché sintetico, vi anticipo questi tipi:  I serie) busto di San Marco con nimbo lineare (Pap. tav. III, 12) - nessun sottotipo; II serie) busto di San Marco senza nimbo (Pap, tav. IV, 1-4) - nessun sottotipo; III serie) busto di San Marco con nimbo perlinato - almeno cinque sottotipi, croce chiodata (Pap, tav. IV, 5-6), croce quadrata (Pap. tav. IV, 10), croce patente (Pap. tav. IV, 8-9, 11), croce fourchée e leggenda corretta (Pap. - ); croce fourchéé e legenda scorretta (Pap. tav. IV, 12). Tutti questi tipi (con piccole ulteriori varianti cronologicamente non significative), sono riprodotte con i fantastici disegni del Kunz nelle tavole del Papadopoli che ho citato (disponibili in rete al sito http://www.padovanumismatica.it/wordpress/wp-content/uploads/2014/10/Le_monete_di_Venezia-Papadopoli-V-1.pdf. Le differenze a me sembrano abbastanza evidenti. L'unico tipo mancante (croce fourchée e legggenda corretta) è presente e riconoscibilissimo nel mio lavoro su Ponte di Brenta nella RIN,

Notte,

Andreas

Modificato da Andreas
correzione refusi
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Inviato (modificato)

Visto che ho inserito due volte il precedente messaggio, lo modifico per farne uno nuovo e rispondo a @gigetto13: di sicuro milioni e forse decine di milioni di esemplari e centinaia se non qualche migliaio di coni. Teniamo conto che che questa monetazione fu prodotta per quasi una ottantina di anni e che le identita di conio a me conosciute sono forse un paio (sono al mare in Sicilia e non posso verificare, ma sinceramente non conosco studi sulle identità di conio in gruppi consistenti di materiale, a parte quello del sottoscritto sul ripostiglio di Ponte di Brenta).

Notte,

Andreas

Modificato da Andreas
indicato nel testo
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Inviato

@Andreas, l'ho perso negli anni, me lo potresti rimandare con calma si intende, in mp?

grazie e buone vacanze!


Inviato

@gigetto13, non ho ben capito, cosa esattamente ti serve? Se alludi all'articolo sulla RIN del 1984, temo di non avertelo mai inviato, perché allora non facevano il PDF, e non ho mai pensato di scannerizzarlo (sono quasi 100 pagine)☹️. D' altra parte la RIN è veramente ovunque, a Venezia, Padova, Udine, Trieste, non dovrebbe esserti diffcile averne una copia. Se per esempio invii una mail al Museo Bottacin di Padova, te lo scannerizzano e te lo inviano in breve tempo, con costi assai accessibili. Immagino poi che qualcuno dei lettori (a differenza mia) si sia preocurato la scansione, quindi potrebbe generosamente inviartelo con mp. Non potete invece postarlo nel sito, senza prima chiedere il permesso del direttoree della stessa RIN, perché ovviamente è ancora sotto copyright.

Saluti,

Andreas


Inviato

ci mancherebbe!

grazie comunque,

lo avevo in fotocopie prima dell'ultimo trasloco, purtroppo non l'ho più trovato. proverò a cercarlo a Trieste, a meno che qualcuno del forum magari già ce l'abbia (in privato, si intende!)

I'M AN ENRICIANER !

 


Supporter
Inviato
16 ore fa, gigetto13 dice:

ci mancherebbe!

grazie comunque,

lo avevo in fotocopie prima dell'ultimo trasloco, purtroppo non l'ho più trovato. proverò a cercarlo a Trieste, a meno che qualcuno del forum magari già ce l'abbia (in privato, si intende!)

I'M AN ENRICIANER !

 

Ciao!

Non ce l'ho ...... ?

e anche la Biblioteca della SNI è chiusa fino a settembre ......

Se non lo trovi prima e se pazienti fino alla riapertura della SNI, sono a disposizione. ?

saluti

luciano

 


Inviato

Uh ser Luzian, grazie mille, se ti ricordi in settembre mi fai un piacere ;)


Inviato (modificato)

Caro @gigetto13,

sul serio, al Bottacin possono fare la scannerizzazione ed inviarla al costo delle fotocopie, credo (in fondo risparmiano la carta). Trattandosi di quasi 100 pagine forse ti faranno aspettare un po', ma non tantissimo. Non so poi come il pagamento vada effettuato, ma non credo ci siano problemi. L'indirizzo e-mail è:

[email protected]

C'è sul sito dei Musei di Padova , non è un'informazione riservata

Saluti,

Andreas

 

Modificato da Andreas
tolte ripetizioni
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Inviato

grazie mille andrea, gli mando subito mail..

a presto


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