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Ciao,

recentemente sono passate presso un noto venditore inglese alcune monete costantiniane interessanti e che mi appresto a presentarvi. Provengono da una collezione ora messa in vendita e qui menzionata

http://www.lamoneta.it/topic/155032-antoniniano-di-alletto-e-pedigree/#comment-1763351

La prima è emessa a nome di Costantino

costantino d.JPGcostantino r.JPG

  • Date: C, 319 AD

  • Rev: VIRT EXERT, Plan of Roman camp; in middle, Sol standing left, extending hand and holding globe; •TSЄ• in ex

  • Size: 19 mm

  • Weight: 3.04g

  • Ref: RIC VII 69

  • Provenance: Ex John Casey Collection

  • Condition: Dark patina with clear detail

·         GBP 125,00

·         Circa EUR 148,26

La seconda è a nome di Crispus

crispus d.JPGcrispus r.JPG

  • Date: C, 319 AD

  • Rev: VIRT EXERC, Plan of Roman camp, Sol standing in the middle, raising hand and holding globe; •TS•D. in ex

  • Size: 19 mm

  • Weight: 3.49g

  • Ref: RIC VII 67

  • Provenance: Ex John Casey Collection

  • Condition: Pitted surfaces with dark patina

·         GBP 103,01

·         Circa EUR 122,17

A parte un’evidente errore di accoppiamento tra immagini e descrizioni (vedasi segno di zecca in essergo) si tratta di due monete non rarissime ma nella mia modesta esperienza nemmeno frequentissime in asta, raggiungendo di solito discrete quotazioni.

Le monete provengono entrambe dalla stessa collezione già citata da @grigioviola .

Dalla lettura delle descrizioni, oltre a evidenziare l'errore succitato, nasce il mio interrogativo.

 

 

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Intanto vi posto qualche altro esemplare.

vcoins costantino II.jpg

Costantino II

vcoins costantino.jpg

Costantino

virtexerc constantine the great.jpeg

Ancora Costantino

Giusto per allargare un po' i confronti. Ciò che mi ha sempre incuriosito è l'iconografia del rovescio che rappresenta una sorta di unicum.

 

 

 

Modificato da Illyricum65
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VIRT_EXERC logo.jpg

La serie VIRT(VS) EXERC(ITVS) riporta la descrizione dell’iconografia al rovescio Plan of Roman camp, Sol standing in the middle, raising hand and holding globe (Pianta di campo romano, Sol stante al centro, sollevante mano e reggente il globo). Ma vi pare convincente? Se ne era trattato qui

http://www.lamoneta.it/topic/97951-virt-exerc-costantino-i/

ma senza approfondire.

  • ·         Una ipotesi sulla simbologia è che si tratti appunto della rappresentazione di un campo militare. Ma se si tratta di cardo e decumano perché disegnarli a forma di “X”? E che c’azzecca Sol? D’altra parte questo è la divinità solare orientale ricollegata all’ambito militare che dopo la fugace comparsa con Nerone riemerge saltuariamente fino al boom del III secolo

  • ·         Una seconda ipotesi la segnala come croce radiata

  • ·         Una terza formula la tesi che si tratti di una forma mista racchiudente il V dei VOTA di Costantino II, il X di Crispus e i XX di Costantino

  • ·         Un’altra indica una possibile simbolizzazione della corona indicante 30 anni di regno di Costantino a partire dalla visione di Apollo Granus

Io dovendo scegliere una delle ipotesi (dovrebbero essercene altre ma non le ho trovate sul web) opterei per la seconda: una sorta di croce (se osservate bene solo le due linee centrali si intersecano mentre le altre sembrano esaltarle) che propone una simbologia solare ribadita dalla figura di Sol. Presenza questa ricollegata alla legenda con riferimento militare perché Mitra prima e quindi Sol sono divinità solari di origine orientale che attecchirono bene tra i soldati dell’Impero (infatti era anche la divinità preferita dagli stessi imperatori-soldato) che entrarono in contatto con le religioni delle popolazioni mediorientali durante le varie campagne belliche restandone permeate con un pragmatismo tipico del periodo romano.


Inviato (modificato)

Leggo nella discussione già citata

Cita

Tieni conto che nel 319 Costantino ha gia' affermato di aver avuto la visione della croce, ed e' alleato coi vescovi cristiani.

 

Ciò è corretto ma in parte e mi ritrova concorde da quanto espresso da Roberto Diegi nel suo articolo “SOL INVICTO COMES - L’adorazione del sole nelle monete imperiali del III e IV secolo”.

 

liegi 2.JPG

liegi.JPG

A latere di tali considerazioni un’emissione del 319 d.C. rientrerebbe ancora nel periodo “solare” (vedi la serie costantiniana SOL INVICTO COMITI) dell’imperatore e quindi non andrebbe a scontrarsi con la “deriva cristiana” riportata dai biografi.

Su questo tema porterebbe buoni contributi colui che ritengo il “costantinologo” per eccellenza del Forum ovvero @Nikko ma purtroppo ritengo per problemi lavorativi noto da tempo una sua latenza nelle frequentazioni.

Voi che ne dite? Avete qualche idea su quanto esposto? La “pianta di accampamento” vi soddisfa come ipotesi o la trovate come me alquanto ondivaga?

 

Ciao

Illyricum

;)

 

 

Modificato da Illyricum65

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Aggiungo ancora una piccola nota.

Nella mia ignoranza sul tema specifico, i campi militari romani del Primo Impero sono effettivamente costituiti a pianta quadrata con due vie principali intersecantesi (cardo e decumano per l'appunto) e nella sona centrale vi trovava posto il Comando. Tale struttura è tuttora evidente almeno in parte nei tracciati viari di città che sono sorte su antichi forti romani. Gli stessi "campi di marcia" ovvero campi temporanei presentano forma quadrata o subrettangolare (quando l'orografia del terreno lo consentiva salvo passare ad una forma quadrangolare irregolare come nel caso di corsi fluviali).

A partire dal terzo secolo mi pare che le piante dei forti assumano invece forme meno standardizzate e nel periodo successivo tardo-imperiale si hanno evidenze di strutture militari quasi lobate o semicircolari (ad es. fortificazioni del Saxon Shore britannico).

Se ciò corrisponde all'effettiva evidenza allora si tratterebbe comunque di un campo militare idealizzato e rifacentesi ai campi classici del Primo Impero. Se mi consentite il paradigma la situazione sarebbe simile a certi elmi presenti nella ritrattistica tardo-imperiale che si rifanno a tipologie ormai non in uso ma riferibili al periodo classico o, quasi, "eroico".

Ciao

Illyricum

;)


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Eccezionale @Illyricum65 come sempre crei post interessantissimi.

Io la butto lì,potrebbe essere ,visto anche il carattere prettamente militare sia dell'iconografia della moneta in questione sia della divinità rappresentata,una palizzata difensiva tipica dei valli a protezione dei campi romani, come i cavalli di Frisia per intenderci ,vista in "prospettiva "(che i romani conoscevano benissimo) e al di sopra della quale si ergeva SOL come baluardo contro i nemici.

Naturalmente ipotesi da prendere con le molle...

Ciau.

Modificato da adelchi
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46 minuti fa, adelchi dice:

Eccezionale @Illyricum65 come sempre crei post interessantissimi.

Io la butto lì,potrebbe essere ,visto anche il carattere prettamente militare sia dell'iconografia della moneta in questione sia della divinità rappresentata,una palizzata difensiva tipica dei valli a protezione dei campi romani, come i cavalli di Frisia per intenderci ,vista in "prospettiva "(che i romani conoscevano benissimo) e al di sopra della quale si ergeva SOL come baluardo contro i nemici.

Naturalmente ipotesi da prendere con le molle...

Ciau.

Perchè no? si potrebbe trattare di sudes o pilia muralia costituiti da due cunei di forma piramidale con una maniglia centrale che venivano conficcati nel terreno per approntare una prima difesa all'accampamento romano. Due sudes incrociati costituivano una sorta di cavallo di frisia, mentre tre sudes incrociati formavano una robusta "stella". Durante gli spostamenti ogni legionario trasportava due sudes.

Informazioni qui:

https://it.wikipedia.org/wiki/Sudis

http://www.gsr-roma.com/museo/htm/FILE MUSEO/LEGIO MUSEO.htm

800px-Pilum_murale_1.jpg

A27 Sudes.jpg

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1 minuto fa, adelchi dice:

Ops..scusa ci siamo sovrapposti.

@adelchiCi siamo capiti: per me l'ipotesi è convincente. Sentiamo altri pareri...

Modificato da King John
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Ciao @Illyricum65e @adelchi, iconografia della moneta veramente anomala nell' interpretazione , personalmente non l' avevo mai vista .

Comunque i Campi romani intesi come fortificazioni momentanee in zone di guerra o stabili come sedi fisse di Legioni , non hanno mai avuto quella forma ; anche al tempo di Flavio Vegezio Renato , che scriveva la sua opera : Epitoma Rei Militaris , nel V secolo , opera che racchiudeva tutta la cultura militare dell' Impero romano ed anche Bizantino , compare la forma degli accampamenti romani nel loro aspetto classico a pianta quadrata o rettangolare , con Torri , o senza , lungo il perimetro a secondo del periodo storico , mentre gli accampamenti bizantini potevano avere forma anche a Corona intervallati da Torri . 

Quindi quella iconografia non rappresenta genericamente un Campo romano , bensi' dei suoi particolari ; credo che @adelchi , con ottimo intuito , si sia piu' avvicinato a risolvere il mistero giudicando l' iconografia come stilizzazione di Palizzate o del Vallum difensivo del Campo . A questa ipotesi aggiungerei che l' iconografia potrebbe anche raffigurare gli alloggiamenti in tenda dei Legionari come appaiono nella Colonna Traiana a Roma , di cui allego una foto del particolare , e disposti nella moneta in aspetto particolare in modo di dare piu' risalto all' immagine della Virtus dell' Esercito anche come simbologia di protezione dello stesso .

Spero di aver dato un contributo nell' interpretare quella strana simbologia del rovescio della moneta . 

DSCN1535.JPG

Modificato da Legio II Italica
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@Illyricum65 che ne pensi della lettura prettamente militare del rovescio? Potrebbe essere coerente con un tipo numismatico? Il cavallo di Frisia propriamente detto è un'introduzione militare che se non ricordo male risale al 1500 (o comunque a qualche tempo prima), mentre in uso ai romani c'era un elemento d'ostacolo simile ipoteticamente ricostruito come nell'immagine proposta in precedenza e ritenuto come una sorta di antenato del cavallo di Frisia.

Qui invece il simbolo dovrebbe rappresentare un qualcosa di più concreto e tangibile.

La monetazione costantiniana non è il mio campo. Tuttavia non mi sembra molto convincente l'ipotesi che quell'insieme di linee dall'andamento cruciforme sia in qualche misura riconducibile alle direttrici principali (cardo e decumano) di un campo militare.

Non lo leggo nemmeno come una croce radiata in quanto la disposizione è a X (evidenziata)... quasi più una sorta di croce di Sant'Andrea (o croce decussata)... ma perché rimarcarla?

Infine: la presenza del sole (divinizzato) deve in qualche misura legare il simbolo raffigurato: come? Potrebbe essere una rappresentazione di un astro? Del sole stesso? Se sì perché non è stata scelta l'iconografia classica tipica per raffigurare il sole e/o genericamente gli astri? Il classico che si trova in molte monete... perchè introdurre questa iconografia che poi non ha avuto seguito alcuno ed è rimasta unicamente legata a questa serie?

Credo che la risposta definitiva all'interpretazione di questa raffigurazione ancora non sia stata data e, personalmente, non ritengo soddisfacente nessuna di quelle proposte in quanto tutte offrono un buon margine di elementi facilmente confutabili.

Ritornando alla provenienza di questi pezzi (la medesima come ricordava Illyricum65 di un mio pezzo di Alletto), credo sia doveroso aprire una piccola parentesi (mi sono anche chiesto se era il caso di aprire un topic apposito, ma credo non sia il caso di affollare inutilmente il forum di discussioni che porterebbero a poco seguito).

J. P. CASEY
P.J. Casey (1935-2016) began his career as Assistant Librarian at the Institute of Bankers during which time he spent weekends helping on rescue excavations including those of the temple of Mithras in the City of London and the Bishop of Winchester’s Palace in Southwark taking, at the time, four years evening classes obtaining a diploma from the Institute of Archaeology. Bored with his job as a librarian and aspiring to become a professional archaeologist he then obtained his degree after a further three years study as a mature student at Cardiff University. 
He spent the rest of his career as Lecturer in Archaeology at Durham University.

John Casey was never interested in collecting coins in their best style and condition but for the information that they provide.
During his time at Durham University he acquired the majority of his Roman and all of his Anglo-Saxon coins as a teaching collection relevant to the course he gave to his students, mostly coins in poor condition in order to teach his students how to identify such coins in the condition they are usually found in during excavations.
In his retirement he continued to collect Greek and eastern Roman provincial coins in poor condition and generally sold unidentified, enjoying the challenge of trying to identify them as a past-time.
[...] He was a well-known Romanist and numismatics scholar who undertook excavations at the Roman forts of Brecon Gaer (near Aberyscir) and Segontium (Gwynedd), the Roman town of Venta Silurum (Caerwent), the Roman temple at Lydney (Gloucestershire) and the Greta Bridge vicus in County Durham.
His books included Coins and the Archaeologist (1974, 2nd ed. 1988), The end of Roman Britain (1979), Roman coinage in Britain (1980), Understanding Ancient Coins (1986), Carausius and Allectus: The British Usurpers (1995). He was the author of numerous articles on Roman coinage and hoards, including the finds from Piercebridge.

 

Mi sono permesso di fare un copia e incolla multiplo della presentazione del catalogo d'asta di Morton & Eden ltd dn. 84 del 2016 (che ha messo in vendita la sua "teaching collection") e del ricordo pubblicato nel sito dell'università di Durham.

Ho personalmente molto apprezzato sia il suo libro sugli usurpatori britannici sia la sua attitudine nel collezionare monete non tanto per la loro intonsa conservazione o rarità, quanto piuttosto per il messaggio intrinseco e l'elevato valore storico che anche il più umile tondello porta con sé. Il poter avere in collezione alcuni pezzi che lui aveva raccolto e che lasciava a disposizione degli studenti per impratichirsi nell'apprendimento della numismatica e nella classificazione, per me acquista un significato particolare.

Scusate per questa breve parentesi, ma mi sembrava doveroso fare questa digressione.

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Ciao @grigioviola, se la figura umana che domina il campo e' riconducibile al Sole , cio' puo' essere accostato al SOLI INVICTO COMITI di Costantino in quanto cultore del Dio Sole ; quindi essendo il Sole , Invicto , questo appellativo fa si che lo si possa interpretare anche come Dio protettore dell' Esercito e quindi quelle linee ad X del rovescio della moneta potrebbero rappresentare dei particolari di un campo militare romano , come adelchi ed anche io abbiamo tentato di dare una interpretazione possibile .

Attendo una tua ipotesi in merito all' iconografia della moneta , in quanto non aiuta a capire , scrivere che le nostri sono ipotesi facilmente confutabili .

Un saluto


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Buonasera a tutti,vedo con piacere che questa bella discussione prosegue e quindi vorrei dire ancora la mia:bene ha fatto @grigioviola a dubitare,a non prendere per Vangelo le mie parole quando infatti io stesso invitavo alla prudenza dicendo che la mia teoria era da prendere con le molle e quindi perfettibile.

Bene ha fatto anche @Legio II Italica,invitando a produrre critiche costruttive.

Ma più bene(passatemi l'erroraccio)ha fatto @Illyricum65 quando con la sua solita sagacia e perspicacia ha "visto"una debolezza nella definizione di un 'iconografia monetale e da vero numismatico curioso e indagatore ha voluto  vederci chiaro e soprattutto ha voluto cercare una soluzione rendendoci partecipi della sua ricerca.

Quanto alla mia teoria sono il primo a dire che ha qualche debolezza,per esempio perché la palizzata non ha le punte?forse perché non sempre i cavalli di Frisia le hanno soprattutto se sono di grosse dimensioni e la loro funzione è quella di impedire il transito a uomini e mezzi ?,per infliggere ferite ci sarebbero gia stati i triboli e le bocche di lupo.

Per quel che riguarda la datazione dei cavalli di Frisia stento a credere che una cultura essenzialmente bellico-pragmatica come quella romana non avesse sviluppato qualcosa di simile(credetemi i romani nel campo della guerra hanno inventato o adottato di tutto,a parte le armi da fuoco),comunque esistono cronisti romani che hanno citato tale tecnologia bellica vedi:Erodiano e Vegezio.

Venendo a SOL INVICTO converrete con me nel constatare che questa divinità è prevalentemente legata alla sfera militare quindi ci sta  che venga rappresentata in un contesto militare quale è una fortificazione o palizzata piuttosto che venire associata ad un ponte di pali costruito dai genieri su di un fiume (ipotesi comunque non del tutto peregrina, a mio avviso).

Sull'ipotesi che l'intreccio di linee rette possa rappresentare un astro non saprei... ma mai mai ho visto raffigurare in tal modo una stella e tantomeno in associazione con SOL che come sappiamo ha un'iconografia ben definita e codificata.

Comunque sia ben vengano nuove teorie e nuovi commenti.

Saluti.

ADELCHI.

Modificato da adelchi
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Prendete queste parole come una mia fantasia pronunciata ad alta voce (= per iscritto).

E se la moneta raffigura (disposti in prospettiva) tanti elementi  centrali  delle balaustre in legno che si ritrovano in molteplici opere di ingegneria militare romana, come risulta da tante raffigurazioni riportate sulla colonna Traiana? L'immagine sulla moneta, quindi, potrebbe esaltare "l'arma del genio" dell'esercito romano che costruiva ponti, castra e città in men che non si dica... Il dio Sole potrebbe essere stato il "genio del genio"

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Modificato da King John
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Io non ho espresso una teoria definita perché devo ancora chiarirmi le idee a riguardo... Di certo a noi appare una simbologia strana, ma doveva essere un qualcosa di famigliare o comunque di facilmente comprensibile per i contemporanei in quanto le monete veicolavano un messaggio... 

Ecco, questo è il punto fermo da cui partire con il ragionamento. 

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Ciao,

francamente resto sempre con molti interrogativi. Tutte le ipotesi sono plausibili, nessuna però impugnabile con certezza, presentando punti a favore e contro.

Personalmente escluderei l'ipotesi "campo militare". Tra tutte la reputo IMHO la più inverosimile. Non mi capacito di come si possa veder la rappresentazione del cardo e del decumano ...

D'altra parte potrebbero essere, come detto da altri utenti, particolari utensili utilizzati nelle fortificazioni dei campi visti da una certa prospettiva. I classici "cavalli di Frisia" non erano utilizzati ma i pilia muralia (presenti nella dotazione che si portava dietro ogni legionario in marcia) cosa sono se non singoli elementi di strutture analoghe? Già in epoca cesariana l'esercito usava vari sistemi atti a bloccare o a offendere il nemico in avvicinamento.

Mi intrigava, essendo noto che i Romani utilizzavano spesso simbologie dal significato poco chiaro a noi ma a loro esplicite, la commistione tra V, X, XX dei vari regni di Costantino II, Crispo e Costantino ma se posso intravvederci degli XX (la X sovrapposta centrale) allora mi manca una X isolata e invece sono sovrannumerari i V.

Stesse perplessità nell'ipotesi della commemorazione del trentennale dalla visione di Costantino... non ci ravvedo un XXX ma altri simboli.

La mia ipotesi legata ad una specie di astro la vedevo come ricollegata alla divinità solare. Non di rado raffigurazioni astrali sono rappresentate in popolazioni preistoriche o comunque preromane con simboli a croce com tipico esempio la svastica, ormai nota come simbolo nefasto adottato da una ideologia assolutista ma inizialmente - con le braccia terminali rivolte nel senso opposto ad indicare il viaggio dell'astro dal sorgere al tramontare - nelle popolazioni persiane da dove origina il mitraismo tra l'altro. Per contro, nelle raffigurazioni romane di solito il sole è rappresentato con la classica stella.

Inoltre è curiosa la commistione tra la VIRTVS dell'esercito e il Dio Sol. Si potrebbe ricollegarlo nel senso di coraggio dell'esercito portato proprio dal dio Sol che come detto è la divinità bellica per eccellenza (basta pensare al suo culto nei cosiddetti Imperatori soldati che evidentemente era diffusa anche tra le truppe) a scapito del classico Marte.

L'unica cosa certa è che la rappresentazione è quella tipica del Sol Invictus reggente globo e mantello cadente dalla spalla.

E se sulla base di questa nota trovata sul web

Cita

 

Questo "sorgere" [del sole] appartiene a due cicli. Il più ovvio è quello relativo al giorno e alla notte, ovvero al ciclo circadiano. Ogni sera il sole tramonta, ogni mattina sorge (a Oriente, che -come detto sopra- indica proprio questo sorgere).

Il secondo ciclo è quello che determina le stagioni, ed è il ciclo dell'anno. Durante l'estate il sole sale sempre di meno sull'orizzonte, fino ad un minimo incentrato (con i calcoli di oggi ) sul 21 dicembre. Da questo giorno il sole ricomincia di giorno in giorno a risalire più in alto nel cielo. Il 25 dicembre è stato stabilito come il giorno in cui il sole ricomincia a salire, e inizia un nuovo anno solare.

 

le due croci intersecantesi al centro indicavano questi due cicli e le altre due i raggi solari ?

Ciao

Illyricum

;)


Inviato (modificato)

So che @adelchi e  @Legio II Italica mi hanno invitato ad argomentare i miei dubbi e hanno ragione.

Sostanzialmente sono di natura meramente stilistico/iconografica: non mi sembra una congrua rappresentazione in pianta di un accampamento romano e, per quanto attiene alla "macchina militare" posto che anche i romani usassero dei simil cavalli di frisia (concordo circa l'elevato grado tecnico dell'esercito romano e delle sue tecniche militari) non mi sembra comunque una resa grafica certa e perfettamente identificabile... probabilmente perché è un unicum e quindi vedo un po' con sospetto questa ipotesi.

Piuttosto, sbaglio oppure solamente presso la zecca di Tessalonica è stato coniato il soggetto in questione?

Se così fosse, non dovremo cercare presso questa città un qualcosa che possa far luce su questa tipologia di rovescio?

Se la pseudo-croce altro non fosse che una sorta di basamento o una serie di raggi in prospettiva  il cui centro è proprio la raffigurazione della personificazione del Sole?

La butto lì, a voce alta, ma non mi convince (fate un po' voi se non mi convinco nemmeno da solo come possa esser ridotto! :D): se si trattasse della rappresentazione di una statua dedicata al Sole e/o comunque alla protezione dell'esercito? Una statua (in un tempio?) esistente proprio a Tessalonica, magari eretta per commemorare un dato evento... ci sono riscontri in tal senso?

 

Modificato da grigioviola
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Vi riporto alcune citazioni prese dalla rete (http://www.treccani.it/enciclopedia/costantino-e-il-sol-invictus_(Enciclopedia-Costantiniana)/):

Cita

La fine delle coniazioni solari è in strettissima relazione con una riforma delle coniazioni di monete in bronzo unitaria, generale e condotta contemporaneamente in tutte le zecche costantiniane, collocabile nella seconda metà del 318 e definita giustamente da Depeyrot «un véritable changement de système monétaire»56. Con questa riforma cessa in tutta la zona di sovranità costantiniana la produzione delle serie in bronzo emesse in massa fino a tale data e recanti sul rovescio la divinità solare nella classica posa con corona radiata, leggermente vestita con una chlamys, mentre tiene nella destra il globo oppure la frusta e ha la sinistra sollevata. Per le monete bronzee si stabiliscono nuovi schemi di coniazione, che sostituiscono le coniazioni solari con talune serie della victoriae laetae princ perp e altri programmi iconografici e testuali. Il Sol Invictus appare dunque su monete in bronzo successive alla riforma – diversamente da quanto mostrato ancora in RIC VII – solo in un’enigmatica immagine sul rovescio di una serie della virt exerc breve, limitata a pochi tipi monetari ed emessa a Tessalonica nel 319, e nella forma di una piccola statuetta della divinità solare su di un globo nell’immagine sul recto di una variante della serie della beata tranqvillitas per Crispo e Costantino II emessa nel 321 e negli anni 322-323 in edizione limitata dalla zecca di Treviri57

 

Cita

A Tessalonica nel 319 è emessa, per tutti e cinque i sovrani dell’Impero, la serie in bronzo, comprendente pochi tipi, che reca la legenda virt exerc e ritrae sull’immagine del rovescio la divinità solare60. Considerato che nel 319 non è direttamente attestata una permanenza di Costantino a Tessalonica, resta assai poco chiaro come le monete possano essere state introdotte. L’interpretazione di ciò è complicata da un enigmatico programma iconografico: la rappresentazione sul rovescio mostra un grafico lineare a forma di x, sul cui punto centrale di intersezione è collocata una piccola figura del Sol Invictus nel tipico modo di rappresentazione. Da Jules Maurice, Henry Cohen e Patrick Bruun la figura è interpretata – in maniera sicuramente inesatta – come «plan d’un camp» o «plan of a Roman camp»61, mentre da Peter Weiß – in modo altrettanto problematico – quale rappresentazione di un alone solare62. Se Weiß confuta persuasivamente l’interpretazione della rappresentazione del rovescio come pianta schematica di un campo militare romano, la sua interpretazione della rappresentazione come alone solare non può tuttavia spiegare perché la serie appaia unicamente a Tessalonica e solo nel 319. Tale interpretazione rimane comunque meramente ‘associativa’: il «caeleste signum dei» è stato introdotto già in precedenza su monete costantiniane nella forma di cristogramma o staurogramma, e dunque non vi è alcun motivo per una sperimentazione di breve durata, con una maniera di rappresentazione assolutamente distinta, e molti anni dopo che il racconto della visione celeste ha cominciato a diffondersi. Se per spiegare la cessazione delle coniazioni solari in bronzo nel 318 si intende tenere conto della crescente consapevolezza di Costantino nei riguardi delle implicazioni del monoteismo cristiano, appare allora contraddittoria l’associazione della divinità solare con il simbolo di una visione compresa come cristiana. Se la figura è riferita concretamente alla visione di Costantino, rimane ancora da chiarire perché la rappresentazione del rovescio sia emessa anche per Licinio e Licinio II. L’analogia più evidente per l’epoca è stata individuata finora solo da Marie-Odile Bruhat63, per la quale un modello comparabile con l’immagine del rovescio è costituito dai versus intexti del carmen 10 di Optaziano, composto negli anni 320-321. Il poeta in quel lasso di tempo soggiorna nelle vicinanze di Costantino nell’Illirico, e pertanto a questo parallelo dev’essere attribuito un notevole significato64. La forma grafica di versus intexti non è effettivamente tematizzata da Optaziano, come invece accade in altri carmina, quando il percorso dei versus intexti contenga un significato simbolico che supera il mero ornato geometrico. Nondimeno il carmen presenta riferimenti semantici solari particolarmente chiari e a tale riguardo concorda con l’immagine della moneta. Resta pur sempre vero, tuttavia, che, senza una conoscenza più approfondita della situazione locale e senza ulteriori punti di riferimento relativi al contesto di distribuzione, il carmen 10 rappresenta solo un ausilio limitato per l’individuazione del contenuto semantico della coniazione del tipo vita exerc.

Come vedete i dubbi non sono solamente miei... :)

Si tratta di una coniazione il cui rovescio viene usato unicamente a Tessalonica in un dato anno. Una sorta di unicum creato in un momento in cui le coniazioni dedicate al Sol Invictus erano cessate.

A cosa si deve quindi questa specifica coniazione? A quale circostanza va posta in relazione questa serie?

...sinceramente non riesco a trovare una risposta convincente e, ahimé, la mia conoscenza della monetazione e del periodo costantiniano non è propriamente vasta.

Spero comunque di aver buttato sul calderone qualche spunto per ulteriori approfondimenti :)

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@grigioviola, tra le altre cose dice : "Se così fosse, non dovremo cercare presso questa città un qualcosa che possa far luce su questa tipologia di rovescio ?"

Ipotesi molto plausibile . E se fosse , piu' semplicemente , una stilizzazione dell' impianto stradale di Tessalonica sviluppatosi intorno al centro antico della Citta ?

 

Pianta di Tessalonica antica.png

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Ipotesi interessante, ma dalla cartina allegata non vedo un evidenza così diretta.

E poi, perché proprio una coniazione così limitata ed emessa una singola volta?

Sembra quasi che si volesse celebrare un qualcosa di specifico avvenuto in un dato momento presso un dato posto (Tessalonica, probabilmente).

Ma cosa o chi?

...mi rendo conto di far la parte dell'avvocato del diavolo e di proporre solo dubbi e interrogativi... ma sinceramente brancolo nel buio se devo cercar risposte... 

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45 minuti fa, grigioviola dice:

Ipotesi interessante, ma dalla cartina allegata non vedo un evidenza così diretta.

E poi, perché proprio una coniazione così limitata ed emessa una singola volta?

Sembra quasi che si volesse celebrare un qualcosa di specifico avvenuto in un dato momento presso un dato posto (Tessalonica, probabilmente).

Ma cosa o chi?

...mi rendo conto di far la parte dell'avvocato del diavolo e di proporre solo dubbi e interrogativi... ma sinceramente brancolo nel buio se devo cercar risposte... 

In effetti si brancola un po' nel buio e si disserta per ipotesi , alle quali difficilmente si potra' dare una base di partenza per poter parlare di certezze .

La strana teoria che il rovescio della moneta rappresenti stilizzato l' antico impianto stradale di Tessalonica , mi e' nata dal fatto che la Citta' sorgeva lungo l' antico , lungo e importante percorso della Via Egnatia .

 


Inviato (modificato)

Ti dirò @Legio II Italica che come teoria è strana fino a un certo punto, nel senso che potrebbe essere plausibile alla stregua delle altre, anzi... forse con qualche fondamento in più rispetto alla cosiddetta identificazione con la pianta di accampamento.

In fin dei conti Tessalonica non è stata conquistata in quel periodo, anzi! Quindi se l'intento era celebrare un qualcosa forse poteva essere la celebrazione della stessa Città... ma perché in relazione con il Sol Invictus?

Forse più che la città, un qualche evento legato alla città e in qualche modo collegato alla divinità e/o alla sua identificazione con l'imperatore

 

Qualcosina si era discusso anche qui: http://www.forumancientcoins.com/board/index.php?topic=58271.0

Modificato da grigioviola
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