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Risposte migliori

4 ore fa, Rex Neap dice:

... ma gli esemplari conosciuti.... sono 4 oppure 3 ? (rif. Gigante)....

 

Quello che hai toccato con le tue manine....  @francesco77 (se 11° tipo) è uno di questi ?

Secondo il Gigante sono 4

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54 minuti fa, Rex Neap dice:

@Rocco68..tira fuori le tue indagini.....sperando che  Francesco risponde, intanto !!

Ciao Pietro, le mie indagini?

Ti posso solo dire che la Piastra del 1804 postata da @Asclepia, fu messa in vendita dalla NUMISMATICA ARS CLASSICA  e dalla SPINK TAISEI NUMISMATICS di Zurigo nella vendita numero 52 seconda parte, il 26 e il 27 ottobre 1994, lotto N° 1297.

Faceva parte della collezione del Conte Cademario.

Sul taglio in rilievo: CVRA.OPTIMI.PRINCIPIS

...quarto esemplare conosciuto.

Fdc base d'asta 30,000 franchi svizzeri,

Realizzo: purtroppo mi si son cancellati I prezzi di realizzo che avevo in fotocopia.

Appena riapro il volume degli studi del dottor Bovi, riscrivo altre "indagini".

Saluti, Rocco.

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Sul Gigante leggo che "il Perger è considerato il principale responsabile del disastro tecnico e artistico delle piastre del 1804".

Qualcune ne sa qualcosa in più?

Disastro artistico posso capire, dal momento che sono bruttine... disastro tecnico?

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1 minuto fa, Gallienus dice:

Sul Gigante leggo che "il Perger è considerato il principale responsabile del disastro tecnico e artistico delle piastre del 1804".

Qualcune ne sa qualcosa in più?

Disastro artistico posso capire, dal momento che sono bruttine... disastro tecnico?

E me lo son chiesto sempre pure io leggendo pagina 526 del Gigante 2015.

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Buongiorno, Ecco la Piastra della collezione Bovi, con descrizione e peso.

IMG-20170505-WA0006.jpg

IMG-20170505-WA0004.jpg

IMG-20170505-WA0005.jpg

Modificato da Rocco68
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3 ore fa, Rocco68 dice:

Buongiorno, Ecco la Piastra della collezione Bovi, con descrizione e peso.

IMG-20170505-WA0006.jpg

IMG-20170505-WA0004.jpg

IMG-20170505-WA0005.jpg

@Rocco68..si, conosco; io intendevo quelle senza fascia.......

Il Gigante scrive: Uno della collezione Bovi, presso il Museo Civico G. Filangieri...quindi presumo che il conteggio è UNO (esempalre)...ma poi.....c'è nella coll. Bovi quello senza fascia ?

Inoltre: qualcuno potrebbe cortesemente verificare quello del Prota ? (sempre senza fascia intendo) .... nella rivista Numismatica A/VII ?

 

Grazie a tutti per la collaborazione.

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22 ore fa, Asclepia dice:

E me lo son chiesto sempre pure io leggendo pagina 526 del Gigante 2015.

Buona sera a tutti.

Per poter parlare dell'insuccesso tecnico di Don Domenico Perger, che culminò con la sua sostituzione con Don Filippo Rega, incisore di pietre dure, bisogna fare un passo indietro e parlare della nascita di questo tipo monetale nella zecca di Napoli, il c.d. "tipo inglese".

In tempi immediatamente successivi alla nomina di Luigi Diodati a Mastro di Zecca, nomina risalente al giugno 1804, la zecca napoletana venne rinnovata e dotata di moderne attrezzature; il Diodati ricevette subito l'incarico di realizzare un nuovo modello per la coniazione di pezzi da 120 grana.

Il primo progetto della nuova piastra, corredato da disegno a firma di Domenico Perger, fu presentato nel luglio 1804, ma al re Ferdinando IV non piacque il suo busto, in veste romana, e con testa cinta di una corona di lauro.

Subito dopo il Diodati ricevetto l'ordine di approntare un nuovo progetto di piastra, questa volta con l'indicazione di attenersi al modello di una moneta inglese con l'effige di re Giorgio III. Trattavasi del due pence in rame che venne coniato, nel 1797, presso la zecca privata di Matthew Boulton ubicata a Soho, nei pressi di Birmingham, utilizzando i conii incisi da C.H. Kukler (lo stesso incisore della medaglia coniata a Napoli per il ristabilimento di Ferdinando IV nel 1799, dopo la caduta della Repubblica Napolitana). Questa moneta inglese è di notevoli dimensioni, pesa circa 56-57 grammi, ed ha la caratteristica di avere, sia al dritto che al rovescio, la leggenda perimetrale incusa su ampia fascia rilevata. Questa moneta inglese, proprio per via della pesantezza e della fascia rilevata perimetrale al D e al R, somiglia ad una ruota e, dunque, i britannici la soprannominarono, assieme alla sua metà (1 penny), cart wheel, letteralmente ruota di carro.

Dunque il primo progetto avanzato in tal senso dal Perger aveva al D e al R proprio una leggenda incusa su fascia rilevata, ne fu iniziata la coniazione ma....le monete per via della pressione trasmessa dai conii, si slabbravano o, addirittura, si spezzavano.

Il Perger, dunque, si mise al lavoro per un altro progetto di moneta, dalle leggende perimetrali in rilievo su campi lisci (è la moneta di prova pubblicata all'inizio di questa discussione; il Gigante la definisce moneta campione). Purtroppo anche in questo secondo caso non venne avviata una coniazione regolare, forse per motivi tecnici, probabilmente per motivi estetici e per il fatto che detta moneta non era per nulla somigliante al prototipo inglese sopra menzionato (queste ultime affermazioni sono mie congetture).

Il Perger, quindi, approntò un terzo progetto avente leggende in rilievo su fascia perimetrale rilevata; questo progetto fu scelto in via definitiva il 18.10.1804 e si fece una piccola liberata di monete con queste caratteristiche nel dicembre 1804.

Purtroppo ancora una volta la moneta non incontrò il gradimento del re, il busto reale essendo ritenuto di scarso contenuto artistico; inoltre si ebbero, anche in questo caso, non ben specificati problemi tecnici in fase di coniazione. La coniazione venne sospesa, ma alcuni esemplari dovettero entrare in circolazione, visto che l'esemplare della collezione di re Vittorio Emanuele III mostra segni di circolazione.

Dopo l'ennesimo fallimento di Don Domenico Perger, gli appaltatori per la monetazione argentea affidarono il compito di approntare nuovi conii per le piastre di nuova fattura a due maestri esterni alla zecca di Napoli: Filippo Rega per il dritto e Michele Arnaud per il rovescio. L'abilità di questi Maestri è alla base del pregio artistico delle piastre "tipo inglese" che conosciamo, sia coi capelli fluenti che lisci....

Proprio a causa di questi tre fallimenti consecutivi il maestro incisore dei conii Don Domenico Perger perdette il proprio incarico....

Per maggiori dettagli consultare:

- Giovanni Bovi "Una moneta inglese modello di una napoletana";

- Corrado Minervini "La vera storia delle piastre tipo inglese di Ferdinandi IV di Borbone" su quaderno del Circolo Filatelico Molfettese ottobre-novembre 1998;

- Giuseppe Ruotolo, Corrado Minervini "Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli", Numismata Italia, Vicenza ottobre 1999.

 

Modificato da MezzaPiastraPupillare
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1 ora fa, Martin_Zilli dice:

N* 344 ?

IMG_1592.thumb.JPG.f8274b9481716c4e6abf36605d3bbde1.JPGIMG_1593.thumb.JPG.2d5e94dead415775fb00e096d82f06d9.JPG

Adesso si .... che iniziamo a capirci; questa del Bovi è la stessa del Museo G. Filangieri; di conseguenza dal Gigante, se non faccio male i conti, scendiamo a tre...per adesso.

Modifico e correggo.....credevo di rispondere a Rocco.....ho commesso un errore; pensavo fosse del Bovi, invece questa è la foto sul Montenegro..... .

Allora questa del Montenegro è presente al Museo Filangieri ...vediamo quella del Bovi...sempre per adesso.

Modificato da Rex Neap
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Le foto...non contano/interessano ... più di tanto, anche perchè potrebbero essere sempre le stesse; bisogna abbinare la foto a dove è presente e/o a quale asta è passata.....

Possibile che non riusciamo a contarle ?

 

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@demonetis...ti chiedo "soccorso"...sempre rimanendo nell'argomento: il Gigante riporta che Una di queste Piastre del 1804 (senza la doppia fascia) viene descritto dal Prota in un articolo del 1941 della rivista numismatica A/VII....cavolo non riesco a trovarlo.

Sono esatti i riferimenti ?...potresti darmi una mano ?

Grazie.

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2 ore fa, Rex Neap dice:

@demonetis...ti chiedo "soccorso"...sempre rimanendo nell'argomento: il Gigante riporta che Una di queste Piastre del 1804 (senza la doppia fascia) viene descritto dal Prota in un articolo del 1941 della rivista numismatica A/VII....cavolo non riesco a trovarlo.

Sono esatti i riferimenti ?...potresti darmi una mano ?

Grazie.

Ciao Pietro, se intedi lo studio dal titolo "Le prove di argento delle piastre di Ferdinando IV di Borbone della riforma monetaria napoletana 1804-1805", mi risulta che sia stato pubblicato sul n. 5-6 o 7? del 1941 sulla Rivista Numismatica Santamaria.

Anch'io non ho la certezza su quale fascicolo sia stato pubblicato: non a caso ho usato il punto interrogativo.

Purtroppo non ne  posseggo una copia e quindi non posso darti una risposta certa.

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20 ore fa, Rex Neap dice:

@Rocco68,scusami ma c'è qualcosa che non mi torna: quella del post 33...è l'unica presente nella Bovi ?

Buongiorno e buona domenica a tutti gli Amici del Forum.

Scusa il ritardo nel rispondere Pietro, nella collezione del Dottor Bovi....è presente solo una Piastra 1804, quella da me postata in precedenza.

Saluti, Rocco.

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13 ore fa, Rex Neap dice:

@demonetis...ti chiedo "soccorso"...sempre rimanendo nell'argomento: il Gigante riporta che Una di queste Piastre del 1804 (senza la doppia fascia) viene descritto dal Prota in un articolo del 1941 della rivista numismatica A/VII....cavolo non riesco a trovarlo.

Sono esatti i riferimenti ?...potresti darmi una mano ?

Grazie.

Allego parte della bibliografia del Prota presente nel necrologio redatto dal dott. Bovi sul BCNN del gennaio-dicembre 1946 anno XXXI.

2holmz8.jpg

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Questa piastra è la medesima del catalogo Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli . Come si può vedere dalla qualità dell'immagine, la foto non è stata tratta direttamente dal catalogo, bensì da una foto scattata dal proprietario della moneta.

 

Modificato da Caio Ottavio
Immagini eliminate per motivi di diritti d'autore.
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Stupenda, finalmente un'immagine recente che permette di ammirare questa moneta correttamente.

Il ‎07‎/‎05‎/‎2017 alle 11:42, demonetis dice:

Questa piastra è la medesima del catalogo Le grandi monete d'argento dei Borboni di Napoli . Come si può vedere dalla qualità dell'immagine, la foto non è stata tratta direttamente dal catalogo, bensì da una foto scattata dal proprietario della moneta.

 

 

 

Modificato da Caio Ottavio
Immagini eliminate per motivi di diritti d'autore.
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