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Ciao.

Interessante il lavoro di Claudio, le cui "tabelle" provano a standardizzare il più possibile quello che attualmente è un giudizio fondato su definizioni terminologiche che, alla fine dei conti, sono molto discrezionali, essendo quelle sottese alle solite sigle che si utilizzano tradizionalmente per esprimere i giudizi di conservazione.

Claudio dovrà però fare i conti con la peculiare situazione italica, che in questo campo presenta caratteristiche "culturali" sue proprie, che sarà molto difficile superare.

1. Innanzitutto, in quale Paese al mondo si sigillano le monete all'interno di bustine di plastica, con 4 rivetti da carpentiere? Questa modalità "casareccia" tutta italiana mi pare che mal si sposi con tecniche di grading sofisticate, data la possibilità di alterazioni della moneta periziata dovute a successivi maneggi irrituali che possono danneggiarla o alterarne le caratteristiche originali. Per tacere della possibilità che la perizia stessa possa essere alterata da abili manomissioni dei rivetti e/o dei cartellini.

Quindi ad un grading sofisticato dovrebbe forse corrispondere sempre una slab, ma questa soluzione di imprigionare la moneta non è gradita al collezionista italiano (con le debite eccezioni, che confermano la regola).

2. L'Italia non ha un "mercato delle conservazioni" tale da giustificare un Ente certificatore indipendente che svolga unicamente questa attività. Tempo fa un collezionista/imprenditore ha anche provato ad impostare in Italia un mercato numismatico di stampo "americano" e addirittura "borsistico" (vi ricordate l'ISNI?), ma l'iniziativa non è andata oltre le buone intenzioni.

3. Come diceva Alberto, al mercato numismatico e peritale italiano possono accedere i soggetti più disparati, complice la mancanza di standard formativi e l'accesso pressoché libero a registri ed Albi di Camere di commercio e Tribunali.

Questa situazione di anarchia ha indotto molti collezionisti ad identificare solo alcuni Periti come attendibili, con la conseguenza che alcuni altri, pur vantando sulla carta gli stessi "titoli", non vengono presi in considerazione.

Forse, caro Claudio, prima di pensare ad un metodo di grading migliore, bisognerebbe pensare a standardizzare la formazione dei Periti. Altrimenti si correrà sempre il rischio di fornire uno strumento di lavoro a soggetti diversamente preparati e quindi diversamente formati per utilizzarlo.

Saluti.

Michele   

   

Modificato da bizerba62
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Non solo: chi vende, cosa vende, lo deve scrivere NERO SU BIANCO, dovrebbe essere obbligatoria la perizia/garanzia di chi vende. È solo grazie a queste che si possono vedere errori e furbizie. Chi vende monete senza apporci la faccia per iscritto vuole la vita facile.... o no?

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17 minuti fa, MezzaPiastraPupillare dice:

Mi assumo la responsabilità di fare una provocazione: sarà un caso che due periti-commercianti sono così contrari alla novità metodologica in parola?

Quest'ultimo intervento non lo prendo proprio in considerazione. Stiamo parlando di due professionisti seri e stimati nel settore, se tutti fossero come loro non staremmo a discutere.  Affidarsi troppo all'esperienza non sempre è positivo, mi bastano i molti casi di gioiellieri esperti che hanno preso grandi fregature proprio per affidarsi alla loro esperienza senza l'apporto della metodologia e adesso mandano i loro figli a diplomarsi in gemmologia. Lungi da me sostenere che con la mia metodologia si risolvano tutti i problemi, ma sono sicuro che se ne risolverebbero molti. Concordo pienamente con @Alberto Varesi sulla necessità di vedere molte monete, ma ai giovani farebbe anche bene sapere cosa guardare e come guardare, e per questo la metodologia è basilare. Creare dei corsi di preparazione ad hoc penso che eviterebbe la presenza di periti infermieri o chi sa che, certo è necessario confrontarsi con le istituzioni, ma questo lo ritengo, a mio parere, il giusto percorso. Per il momento ognuno di noi rimane con le proprie convinzioni. Vorrei fire a @Monetaio che l'occhio di riguardo per i clienti importanti ce lo hanno tutti, in tutti i settori, ma le differenze di giudizio alla fine possono essere minimali. Per ora, auguro a tutti buone ferie, e riprenderemo i nostri ragionamenti dopo la metà di settembre.

 

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18 minuti fa, bizerba62 dice:

Ciao.

Interessante il lavoro di Claudio, le cui "tabelle" provano a standardizzare il più possibile quello è attualmente è un giudizio fondato su definizioni terminologiche che, alla fine dei conti, sono molto discrezionali, quali solo quelle sottese alle solite sigle che si utilizzano tradizionalmente per esprimere i giudizi di conservazione.

Claudio dovrà però fare i conti con la peculiare situazione italica, che in questo campo presenta caratteristiche "culturali" sue proprie e che sarà molto difficile superare.

1. Innanzitutto, in quale Paese al mondo si sigillano le monete all'interno di bustine di plastica, con 4 rivetti da carpentiere? Questa modalità "casareccia" tutta italiana mi pare che mal si sposi con tecniche di grading sofisticate, data la possibilità di alterazioni della moneta periziata dovute a successivi maneggi irrituali che possono danneggiarla o alterarne le caratteristiche originali. Per tacere della possibilità che la perizia stessa possa essere alterata da abili manomissioni dei rivetti e/o dei cartellini.

Quindi ad un grading sofisticato dovrebbe forse corrispondere sempre una slab, ma questa soluzione di imprigionare la moneta non è gradita al collezionista italiano (con le debite eccezioni, che confermano la regola).

2. L'Italia non ha un "mercato delle conservazioni" tale da giustificare un Ente certificatore indipendente che svolga unicamente questa attività. Tempo fa un collezionista/imprenditore ha anche provato ad impostare in Italia un mercato numismatico di stampo "americano" e addirittura "borsistico" (vi ricordata l'ISNI?), ma l'iniziativa non è andata oltre le buone intenzioni.

3. Come diceva Alberto, al mercato numismatico e peritale italiano possono accedere i soggetti più disparati, complice la mancanza di standard formativi e l'accesso pressoché libero a registri ed Albi di Camere di commercio e Tribunali.

Questa situazione di anarchia ha indotto molti collezionisti ad identificare solo alcuni Periti come attendibili, con la conseguenza che alcuni altri, pur vantando sulla carta gli stessi "titoli", non vengono presi in considerazione.

Forse, caro Claudio, prima di pensare ad un metodo di grading migliore, bisognerebbe pensare a standardizzare la formazione dei Periti. Altrimenti si correrà sempre il rischio di fornire uno strumento di lavoro a soggetti diversamente preparati e quindi diversamente formati per utilizzarlo.

Saluti.

Michele   

   

@bizerba62 Buongiorno Michele. I nostri interventi si sono accavallati e ho letto solo ora il tuo, centratissimo. Non avevo osato parlare di formazione dei periti, visto che già ho creato abbastanza subbuglio, ma così dovrebbe essere, sempre riferendomi al settore gemmologico, perchè è li che ho la maggiore esperienza, si diventa gemmologi dopo un corso che dura tra lezioni, esercitazioni e varie circa un anno, e dopo aver superato un esame  per nulla facile (media dei promossi 60%) e se si vuole essere accreditati a livello europeo se ne deve affrontare un altro. Per il settore numismatico dovrebbe essere uguale e sicuramente si creerebbe una selezione naturale e qualitativa, anche perchè sono corsi con costi non proprio abbordabili da tutti. Un saluto

Claudio

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Modificato da claudioc47
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Esattaente claudio, quello è il problema di primaria importanza, la formazione del perito.

non vi sono scuole, corsi o esami. Si viene riconosciuti e, di conseguenza, abilitati, con grandissima facilità ed i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

quando verrà migliorata la formazione del perito si potrà imporre uno standard, un protocollo, prima la vedo mooooolto dura

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36 minuti fa, Monetaio dice:

Non è un caso che ancora una volta hai capito ben poco, nemmeno quando ti viene detto a chiare lettere CHI ha collaborato dallo stesso autore.

Parlare con tutti di argomenti difficili dove conta il sapere, non solo scientifico, è cosa impossibile, ed Alberto a mio avviso non dovrebbe esporre il fianco a chi non sa nemmeno lontanamente di cosa sta parlando e perchè.

Il limite del lavoro di "PERITO" è la quantità di monete che si possono studiare in mano, e ci sono poche possibilità di farlo senza averne il possesso. Questo è il problema attuale di Claudio non facendo il commerciante, cosa che ci diciamo da sempre.

Quando e se ci sarà una metodologia univoca per il grading e quando e se ogni perizia darà assunzione di responsabilità (ECONOMICA) a chi la effettua allora personalmente sarò contento. E vedremo quanti ancora si azzarderanno a prender le pinze in mano.

Sarà pure vero che non abbia capito...per carità, ma tu non hai colto che ho parlato di "provocazione". Per quanto attiene alla responsabilità civile e penale di chi certifica concordo. 

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1 ora fa, tonycamp1978 dice:

forse anche chi non è un buon perito potrebbe sbagliare meno

Mi permetto di estrapolare questo tuo piccolo trafiletto per sottolineare quanto messo in risalto negli ultimi commenti: ciò di cui necessita il perito, per essere un Buon Perito, non è di uno strumento "che lo faccia sbagliare meno", ma è di profonda conoscenza della materia (meglio se specifica perché così più approfondita) e di molta esperienza, oltre che di etica  morale a garanzia de suo lavoro.

In mancanza delle prime due, qualsiasi strumento, sarà usato male, producendo un risultato scadente (leggi: perizia non conforme).

Conosco molto bene il progetto di Claudio avendolo provato per qualche tempo, e posso asserire, oltre che per sue stesse affermazioni, che in primis il Perito deve SAPERE a priori come va "letta ed identificata" una moneta, poi il programma "lo aiuterà" a "limitare" eventuali criteri (più o meno) soggettivi.

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11 minuti fa, ilnumismatico dice:

Mi permetto di estrapolare questo tuo piccolo trafiletto per sottolineare quanto messo in risalto negli ultimi commenti: ciò di cui necessita il perito, per essere un Buon Perito, non è di uno strumento "che lo faccia sbagliare meno", ma è di profonda conoscenza della materia (meglio se specifica perché così più approfondita) e di molta esperienza, oltre che di etica  morale a garanzia de suo lavoro.

In mancanza delle prime due, qualsiasi strumento, sarà usato male, producendo un risultato scadente (leggi: perizia non conforme).

Conosco molto bene il progetto di Claudio avendolo provato per qualche tempo, e posso asserire, oltre che per sue stesse affermazioni, che in primis il Perito deve SAPERE a priori come va "letta ed identificata" una moneta, poi il programma "lo aiuterà" a "limitare" eventuali criteri (più o meno) soggettivi.

Esattamente!

Michelangelo avrà anche avuto dei pennelli di grande qualità ma senza la sua arte la Cappella Sistina mica si faceva da sola! Altrettanto Sicuramente se avesse invece usato delle ciofeche avrebbe impiegato il doppio! ???

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C'è poi un'altra peculiarità che distingue la Numismatica da altri campi: spesso le monete vengono portate a periziare ai convegni e in quel luogo dubito che si potrebbe adottare lo schema proposto da Claudio.  Quindi che si fa? Si evita di fare le perizie e si obbligano i collezionisti a lasciarci le monete per esaminarle e poi fargliele riavere, come fanno per esempio i filatelici ? Penso che sia un aspetto da non sottovalutare.  Oltretutto i compianti Bazzoni e Tevere avevano utilizzato i due sistemi diversamente.

Modificato da simonesrt
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55 minuti fa, simonesrt dice:

C'è poi un'altra peculiarità che distingue la Numismatica da altri campi: spesso le monete vengono portate a periziare ai convegni e in quel luogo dubito che si potrebbe adottare lo schema proposto da Claudio.  Quindi che si fa? Si evita di fare le perizie e si obbligano i collezionisti a lasciarci le monete per esaminarle e poi fargliele riavere, come fanno per esempio i filatelici ? Penso che sia un aspetto da non sottovalutare.  Oltretutto i compianti Bazzoni e Tevere avevano utilizzato i due sistemi diversamente.

@simonesrtPersonalmente non reputo proficuo periziare durante un convegno per una questione di concentrazione e disponibilità di bibliografia, comunque non vedo quale sia il problema di farlo con la metodologia che propongo. Tutte le monete di @Monetaio che ho esaminato, l'ho fatto in diversi convegni a Verona, la procedura ce l'ho sul portatile, unitamente ad una parte di pdf di cataloghi e testi, una lente 3+6, uno spot LED (a batteria) per l'illuminazione, non è che serva altro. Il problema, almeno per me è un altro, non amo né le bustine né gli slab (se me li chiedono ovviamente faccio anche quelli), preferisco fare la perizia fotografica e questo chiaramente comporta che la moneta mi venga lasciata per poi spedirla.

 

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1 ora fa, simonesrt dice:

C'è poi un'altra peculiarità che distingue la Numismatica da altri campi: spesso le monete vengono portate a periziare ai convegni e in quel luogo dubito che si potrebbe adottare lo schema proposto da Claudio.  Quindi che si fa? Si evita di fare le perizie e si obbligano i collezionisti a lasciarci le monete per esaminarle e poi fargliele riavere, come fanno per esempio i filatelici ? Penso che sia un aspetto da non sottovalutare.  Oltretutto i compianti Bazzoni e Tevere avevano utilizzato i due sistemi diversamente.

A costo di risultare antipatico a qualcuno, reputo sbagliata la procedura di periziare una moneta durante il convegno dove, lo sappiamo, spesso la luce è poca, il tempo a disposizione ancor meno, si lavora in totale assenza di supporto bibliografico e di strumenti come calibro, bilancia di precisione e microscopio (nel caso questi servissero) e sovente si è distratti da persone che ci distolgono dallo svolgere un lavoro serio e ponderato.

si fa per guadagnare di più, in quanto pochi Accetterebbero di farsi rispedire la moneta, ma così facendo aumenta il rischio di prendere una cantonata.

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@claudio47 , un giorno che avrò tempo metterò alla prova questo suo sistema, se mi farà la cortesia (pagando) di periziare un paio di monete

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9 minuti fa, Alberto Varesi dice:

A costo di risultare antipatico a qualcuno, reputo sbagliata la procedura di periziare una moneta durante il convegno dove, lo sappiamo, spesso la luce è poca, il tempo a disposizione ancor meno, si lavora in totale assenza di supporto bibliografico e di strumenti come calibro, bilancia di precisione e microscopio (nel caso questi servissero) e sovente si è distratti da persone che ci distolgono dallo svolgere un lavoro serio e ponderato.

si fa per guadagnare di più, in quanto pochi Accetterebbero di farsi rispedire la moneta, ma così facendo aumenta il rischio di prendere una cantonata.

Caro Alberto,

Non penso proprio che periziare le monete al convegno lo si faccia solo per mero guadagno.  Lo si fa anche per quello ma anche per comodità reciproca,  perché spedire le monete è spesso una rogna,  perché il cliente insiste e mille altri motivi più o meno validi. Che poi sia meglio sigillare nel proprio studio con tutti gli strumenti a disposizione è fuor di dubbio ma dire che chi sigilla ai convegni lo fa solo per soldi non è vero.

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48 minuti fa, claudioc47 dice:

@simonesrtPersonalmente non reputo proficuo periziare durante un convegno per una questione di concentrazione e disponibilità di bibliografia, comunque non vedo quale sia il problema di farlo con la metodologia che propongo. Tutte le monete di @Monetaio che ho esaminato, l'ho fatto in diversi convegni a Verona, la procedura ce l'ho sul portatile, unitamente ad una parte di pdf di cataloghi e testi, una lente 3+6, uno spot LED (a batteria) per l'illuminazione, non è che serva altro. Il problema, almeno per me è un altro, non amo né le bustine né gli slab (se me li chiedono ovviamente faccio anche quelli), preferisco fare la perizia fotografica e questo chiaramente comporta che la moneta mi venga lasciata per poi spedirla.

 

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Caro Claudio,

concordo sul fatto che periziare ai convegni non sia il massimo ma l'attrezzatura che viene richiesta non penso sia così agevole portarsela dietro (per esempio in diversi convegni è pressoché impossibile avere una presa di corrente). Altro discorso è farsi lasciare la moneta ma poi sappiamo benissimo i problemi a spedirla. Comunque mi auguro sinceramente che il tuo progetto vada a buon fine e lo dico con convinzione pur rimanendo al momento scettico. 

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1 minuto fa, simonesrt dice:

Caro Claudio,

concordo sul fatto che periziare ai convegni non sia il massimo ma l'attrezzatura che viene richiesta non penso sia così agevole portarsela dietro (per esempio in diversi convegni è pressoché impossibile avere una presa di corrente). Altro discorso è farsi lasciare la moneta ma poi sappiamo benissimo i problemi a spedirla. Comunque mi auguro sinceramente che il tuo progetto vada a buon fine e lo dico con convinzione pur rimanendo al momento scettico. 

Per la luce ho provveduto con una torcia LED 3W con adeguato supporto, e funziona benissimo. Sono abituato a effettuare verifiche di gioielli anche in ambienti peggiori dei convegni numismatici e quindi mi sono dovuto inventare anche attrezzature trasportabili. Poi per le perizie vere e proprie il laboratorio è imprescindibile, non si scappa. Grazie per gli auguri, so che non sarà cosa semplice, ma nella mia passata vita lavorativa mi sono abituato a non mollare mai e a mettermi sempre in gioco, e anche se oramai sono all'alba dei 70 anni, è un vero piacere farlo e farlo con passione al di là di qualsiasi interesse economico o di prestigio. L'importante è avere un confronto sincero e sereno  con persone che propongano critiche costruttive.

 

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3 ore fa, Monetaio dice:

Non solo: chi vende, cosa vende, lo deve scrivere NERO SU BIANCO, dovrebbe essere obbligatoria la perizia/garanzia di chi vende. È solo grazie a queste che si possono vedere errori e furbizie. Chi vende monete senza apporci la faccia per iscritto vuole la vita facile.... o no?

e che succede ai furbetti? 

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28 minuti fa, simonesrt dice:

Caro Alberto,

Non penso proprio che periziare le monete al convegno lo si faccia solo per mero guadagno.  Lo si fa anche per quello ma anche per comodità reciproca,  perché spedire le monete è spesso una rogna,  perché il cliente insiste e mille altri motivi più o meno validi. Che poi sia meglio sigillare nel proprio studio con tutti gli strumenti a disposizione è fuor di dubbio ma dire che chi sigilla ai convegni lo fa solo per soldi non è vero.

Simone non nascondiamoci dietro un dito.....prova a chiedere a quanti periziano ai convegni perchè preferiscono rischiare una cantonata piuttosto che farsi lasciare le monete ed eseguire il tutto con assoluta calma in ufficio. 

La risposta, sono sicuro, sarebbe del tipo " eh ma in pochissimi me le lascerebbero" quindi, piuttosto che perdere il facile guadagno si fa di necessità virtù.

 

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8 minuti fa, Graziano67 dice:

e che succede ai furbetti? 

Gli verranno mozzate le mani!! AHAHAHAH!!

Ciao Graziano. come giustamente dice Pino, la certificazione di qualità dovrebbe essere obbligatoria e in tutti i campi, ma siamo in Italia e così è.

Un saluto

 

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Modificato da claudioc47
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1 minuto fa, Graziano67 dice:

e che succede ai furbetti? 

Dipende. Nel minore dei casi vengono visti da più di qualcuno come tali (non da tutti, ma c'è gente che non vede differenze nemmeno se gli metti un falso ed buono affiancati), quindi selezione di mercato. Nei casi peggiori per esempio se si appartiene alla NIP si dovrebbe "riparare" di persona, con il rischio di essere estromessi. Legalmente, truffe a parte, e che io sappia, ancora nulla... Ma so che Alberto & soci stanno lavorando proprio per porre rimedio. Devo ancora decidere se le limitazioni che si andranno a produrre nel caso siano "giuste" o meno. Sai come la penso in metito alla libertà nonostante io probabilmente ne otterrei solo benefici.

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40 minuti fa, simonesrt dice:

Caro Claudio,

concordo sul fatto che periziare ai convegni non sia il massimo ma l'attrezzatura che viene richiesta non penso sia così agevole portarsela dietro (per esempio in diversi convegni è pressoché impossibile avere una presa di corrente). Altro discorso è farsi lasciare la moneta ma poi sappiamo benissimo i problemi a spedirla. Comunque mi auguro sinceramente che il tuo progetto vada a buon fine e lo dico con convinzione pur rimanendo al momento scettico. 

Quando vedrò periziare gratis, ci crederò! ?

Nel senso che si periziano monete di terzi per i soldi, non per altro: di cui le mie perplessità sulla imparzialità che non può essere solo inquanto tale, ma come dai più ribadito NON può prescindere dagli individui. 

Non ultimo sai molto bene anche tu che più di qualcuno, senza voler assolutamente demonizzare, con le perizie ci campa.

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1 ora fa, Alberto Varesi dice:

Simone non nascondiamoci dietro un dito.....prova a chiedere a quanti periziano ai convegni perchè preferiscono rischiare una cantonata piuttosto che farsi lasciare le monete ed eseguire il tutto con assoluta calma in ufficio. 

La risposta, sono sicuro, sarebbe del tipo " eh ma in pochissimi me le lascerebbero" quindi, piuttosto che perdere il facile guadagno si fa di necessità virtù.

 

Che sia anche per questo motivo nessuno lo mette in dubbio, ma che sia solo così non è vero. Io parlo per me, per gli altri non so.

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9 ore fa, Alberto Varesi dice:

(...)
Certo, all'oste non chiediamo se il suo vino è buono, perché non ci dirà mai di no, quindi sarebbe cosa buona e furba chiedere un parere ad un perito che non sia lo stesso venditore, ma vogliamo davvero sostenere che figure come Emilio Tevere o Angelo Bazzoni, tanto per citare i più noti, non erano all'altezza del loro compito solo perchè commercianti ?
(...)
Si parla tanto di figure super partes, di enti certificatori che non siano anche commercianti, così tutto filerebbe liscio come l'olio. Voglio disilludervi, non è così.

in America esistono almeno due grosse ditte certificatrici, pcgs e ngc, e per quanto vengano adottati dei protocolli per stabilire il grading esistono differenze, anche consistenti, nelle perizie da loro rilasciate. Anzi, queste differenze si sono verificate persino sulla stessa moneta, tirata fuori dallo slab e ripresentata alla stessa ditta per una nuova perizia, ottenendo un grading differente (a volte peggiore, a volte migliore).

tutto questo perchè, alla fin fine, nonostante tutte le tabelle che vogliamo seguire, il giudizio è sempre e comunque dipeso dall'occhio del perito, dalla sua esperienza e sensibilità (e con gli anni la prima migliora e la seconda peggiora)

 

7 ore fa, Alberto Varesi dice:

chi fa il commerciante non dovrebbe periziare ? Secondo me chi svolge la professione di commerciante ha la possibilità di toccare con mano migliaia di monete all'anno ed avrà una esperienza maggiore. 

Personalmente mi fido più del giudizio di un collega con grande esperienza, anche se privo di quegli attestati rilasciati - con troppa facilità - da Tribunali e Camere di Commercio, che dell'infermiere/vigile/imbianchino (ma perito) di turno, qualsiasi standard o protocollo seguisse quest'ultimo.

se invece intendiamo dire che un commerciante non dovrebbe periziare le proprie monete perchè tenderebbe ad essere più generoso col grading allora, in linea di massima, potrei essere d'accordo, per quanto una perizia Tevere o Bazzoni per me ha sempre avuto gran peso, anche quando queste persone erano i venditori del pezzo.

ritorna il discorso del vino e dell'oste.....ma basta chiedere un giudizio terzo per ovviare al problema.
(...)

Discussione interessante anche se lunga. Molti gli spunti e, come sempre, torto e ragione sono spesso spartiti.

Condivido molte delle conclusioni di @Alberto Varesi, ma con alcuni distinguo. I Periti-commercianti, anche i migliori, non possono essere obiettivi. Neppure Bazzoni, che ho sentito affermare in qualche occasione che una moneta poteva essere chiusa con un certo grading perché così chiedeva il cliente che ne era proprietario. E' necessario un Ente Certificatore terzo tra venditore e acquirente. Purtroppo chi segue il mercato si sarà accorto che PCGS e NGC hanno un grading meno severo rispetto agli albori, e questo è ovviamente il frutto di una pressante richiesta di alte conservazioni e l'interesse delle Case d'Asta che vendono in tal caso a prezzi esponenzialmente crescenti (sia che si tratti di privati collezionisti o investitori). E' quanto affermava @Monetaio e si tratta degli stessi problemi insorti in America con le agenzie di rating relativamente alla Borsa. Ciò però non ha significato che tali agenzie siano state chiuse o siano scomparse. Il loro agire va però sottoposto a controllo.

Notava @bizerba62 che un tentativo italiano di qualche anno fa è fallito (ISNI). I motivi sono molti ma uno mi sembra quello principale: non erano stati definiti "con chiarezza" i certificatori che si erano "malvolentieri" offerti dietro una pressante richiesta e che risultavano poi i principali commercianti italiani in costante conflitto di interesse. In realtà vi è stato un secondo tentativo di imporre un nuovo standard di grading, quello di un eccellente perito torinese, viziato anch'esso dallo stesso problema di sempre: il conflitto di interesse (in tal caso maggiore rispetto a ISNI dovuto al giudizio del singolo e non ad una triade collaborativa).

Dunque è a mio avviso necessario che certificatori e commercianti risultino separati, ma in Italia questi ultimi sono i principali esperti del campo numismatico e, come diceva Alberto, è impossibile prescindere da loro per quanto riguarda il giudizio di autenticità di una moneta (abbiamo visto che tra le monete accuratamente graduate da PCGS e NGC sono passati non pochi falsi o abili manipolazioni misconosciute). Diverso il discorso del grading dove, stante una standardizzazione dei criteri di qualità, qualsiasi attento "perito" potrebbe giungere ad una conclusione condivisibile e in buona parte obiettiva). 

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Buon pomeriggio!

Bella  discussione!

Anche secondo me,  un metodo unificato e centralizzato per periziare le monete dovrebbe essere l'obiettivo. Ma anche io lo ritengo prematuro. Molti "seri professionisti" hanno investito molto tempo ed energie per farsi un buon nome nel mondo della numismatica. 

      Però, se un metodo come quello che ci sta presentando @claudioc47 funziona d'avvero, ottimo, si dia inizio ai lavori......

 

    

 

Modificato da miza
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