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Varianti delle piastre di Ferdinando II


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Supporter

Lorenzo, l'idea porterebbe sicuramente a dei risultati ed io sono pronto a collaborare. Ma, se devo essere sincero, sono scettico sulla fattibilità e soprattutto sul riconoscimento, da parte di tanti  collezionisti, della scala di valutazione che verremmo a definire.

Oggi come oggi, da alcuni (per non dire da parecchi) vengono rigettate o fortemente sminuite le varianti più evidenti, quelle che ci sbattono sugli occhi, quelle macroscopiche su cui concordano tutti i cataloghi e gli studiosi del settore ( magari  con sfumature riguardanti solo il numero che segue alla R: R2, R3, R4, oppure R5). Non credo che quelle stesse persone o altre terrebbero in gran conto quanto scaturito dalla nostra indagine sul grado di importanza delle varianti. Inoltre, la partecipazione alla definizione della scala dovrebbe essere larga, parecchio larga, per avere peso ed io, considerando l'andazzo del forum,  penso che solo pochissimi si sentirebbero coinvolti.

Però si può provare. Vediamo, prima di tutto, se c'è adesione oppure no, perché, senza una vasta adesione, non andiamo da nessuna parte. Ed a me, sinceramente, il forum mi sembra più morto che vivo.

Spero veramente di essere stato pessimista!

T i ringrazio per l'impegno che profondi e speriamo bene. Ciao.

 

 

 

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Buongiorno a tutti, ben venga ogni nuovo studio sulle varianti Napoletane purché non crei "confusione" fra i collezionisti.

Mi ritrovo monete  con numerose "stranezze" e credetemi è difficile poterle interpretare ...

Un esempio :

20230325_093131.jpg

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Supporter

Rocco, davvero difficile avere certezze sulla “stranezza” presente in foto. Una ribattitura? Mi sembra difficile per come si presenta. E allora? Effettivamente, le monete napoletane presentano una infinità di sorprese ed è per questo, secondo me, che dobbiamo tenere in maggiore considerazione quelle che già risultano censite e catalogate, in quanto hanno, in un certo senso, il marchio di garanzia, sono già state osservate e studiate e facilmente le troviamo anche presenti su più conii e in millesimi diversi (fatto importantissimo!) 
Quando ci accorgiamo di una “nuova” variazione, che giudichiamo possa essere importante, dobbiamo sicuramente andare a verificare se qualcosa di similare è già rintracciabile sui testi, se possiamo far riferimento a precedenti realtà già apparse in  monetazioni diverse ed anche in tempi diversi e addirittura distanti.
O, perlomeno, dovremmo essere tanto fortunati da riuscire, in un tempo più o meno breve, a reperire quella ‘nuova” variazione anche su altri conii diversi, che magari sbucano fuori da raccolte di altri collezionisti.
Allora, quella nuova “variazione”, che abbiamo intuito essere importante, può subito essere inserita, a pieno titolo, fra le nuove “varianti” e trovare posto, successivamente, sui vari cataloghi.

Voglio dire che non può “ogni alito di vento” diventare una nuova variante. Con la monetazione napoletana ci vorrebbe un librone per raccoglierle tutte e la confusione sarebbe totale. Quelle variazioni che non hanno una storia alle spalle o la fortuna di trovarsi identiche su più conii, vanno relegate nel campo delle curiosità, campo ugualmente  interessante in cui ognuno può ingegnarsi a portare avanti tutte le sue congetture,  tutte le sue ipotesi e tutta la sua fantasia, senza pretendere, però, che si parli di “vere nuove VARIANTI”.

Anche se poi, secondo me, a volerla dire tutta, quando su una discreta/bella moneta sono presenti una più variazioni molto particolari, dovute sicuramente solo a errore o distrazione e per niente affatto a volontarietà, io quella moneta me la tengo ben stretta se sul mercato di esemplari ne circolano solo uno o forse due.
 In un tal caso, sarebbe la rarità a farla da padrona e sappiamo che nel collezionismo la rarità  ha il diritto di trono, anche se oggi, invece, ci sveniamo per la perfezione, con il rischio,  a causa di possibili infauste coincidenze,  di poterci ritrovare, da un momento all’altro, in mezzo ad un pantano per le enormi cifre sborsate in precedenza.

Saluto tutti caramente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Supporter

Rocco, sono sincero, non ho capito cosa vuoi dire.
Nel mio precedente intervento ho cercato di esporre come la penso, magari affermando cose che non vengono assolutamente condivise da tanti. Comunque sia, dei riferimenti cui attenersi  occorrono, prima di tutto per evitare la grande confusione che oggi esiste sulle varianti. E le strade sono due: o continuiamo ad utilizzare tranquillamente quelli già esistenti, ma senza impegnarsi a negare anche le chiare evidenze, o ne creiamo di nuovi ( vedi, ad esempio, idea di Lorenzo). 

Ripeto: ho solo esposto ciò che penso. Non pretendo assolutamente di avere la verità in mano e magari il mio ragionamento non ha alcun senso. Lorenzo ha fatto delle proposte, sarei desideroso di leggere il parere di altri collezionisti. Ringrazio tutti. Un caro saluto.

 

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Supporter

Rocco, scusa, adesso ho capito.

Possiamo iniziare a seguire la scala proposta da Lorenzo, l’importante non essere solo in tre.

Ciao.

 

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Buon pomeriggio. 
Il mio esempio riportato come V3 sulla scala delle varianti - in merito alle "modifiche sul conio" - riguarda le varianti "degne di nota". Altre caratteristiche invece, le potremmo definire dei piccoli ed irrilevanti "segni di riconoscimento" oppure degli errori (elementi già scartati dalla bozza di scala). Infatti, l'esempio riportato alla voce "modifiche sul conio", riguarda la variante "doppio orecchio", che si può riscontrare solo su alcuni conii dell'ultimo periodo (Piastre e 10 Tornesi)... varianti che hanno sempre rappresentato un vero e proprio enigma. A tal proposito, segnalo un articolo interessante... 

https://storianumismatica.wordpress.com/2018/03/19/ribattitura-salto-di-conio-e-ripunzonatura/ 

Quindi, considerando che un doppio colpo di bilanciere avrebbe certamente creato uno sdoppiamento dell'intero conio - e non solo dell'orecchio - credo che l'ipotesi di una modifica volontaria dell'effige, sia ad oggi la più verosimile. 

A pag. 9 qualcuno ipotizzava che il "doppio orecchio" fosse un errore... riportando però anche un aneddoto raccontatogli da un altro collezionista: "gli hanno fatto il doppio orecchio perché Re Ferdinando II voleva ascoltare meglio i problemi del suo popolo". Anche quest'ultima sembra un'ipotesi accattivante ma, non mi convince nè l'ipotesi dell'errore, nè tantomeno quella di un "regime romantico".  

Ora, mi domando: perché voler "mettere in risalto l'orecchio" solo nel 1855 -'56 e cioè, qualche anno prima della fine del Regno? Questo segno, potrebbe forse avere - ancora una volta - qualcosa a che fare con il simbolismo massonico? La geometria sacra, la spirale, Pitagora e la massoneria o quel segretissimo sussurro all'orecchio? Esistevano già i fantomatici "Fratelli all'orecchio"? Se sì, forse questo "doppio orecchio" poteva significare che in quegli anni, i fratelli massoni "coperti" (nomi conosciuti solo dal Gran Maestro e non ufficialmente iscritti a nessuna loggia), stavano già lavorando per l'Unità d'Italia? 

Un saluto

image.thumb.jpeg.31017d971d0e980f026cc2bbf7827cab.jpeg

 

Modificato da LOBU
ortografia
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Il 24/3/2023 alle 15:17, LOBU dice:

manca uno studio specifico sul "grado d'importanza" delle stesse, uno studio che stabilisca in modo concreto, ciò che è più importante da ciò che lo è meno e che ci aiuti a comprenderne anche il perché.

Ciao @LOBU

sono d'accordo con te. Mi piace molto il tuo schema e ti ringrazio per aver iniziato questo studio. 

E' un lavoro difficile però, in quanto presuppone diversi "step" che non sono facilmente realizzabili. Innanzitutto la collaborazione e condivisione delle monete da parte di un gran numero di persone. Come sai gli Autori storici avevano delle raccolte molto vaste e si confrontavano spesso con gli altri collezionisti-studiosi. Noi abbiamo notevoli strumenti tecnologici ( il Web, i Forum, gli archivi delle vendite pubbliche ) ma manca il sano e produttivo confronto. Ad esempio in questo Forum gli utenti attivi sono sempre i soliti, mentre penso che, se anche altri collezionisti partecipassero, sarebbe come avere a disposizione centinaia di monete, scambiare le proprie opinioni e sarebbe possibile aumentare la nostra conoscenza in molti ambiti, non solo nelle "Varietà". Così non è, e dobbiamo prenderne atto. 

In secondo luogo, il tuo schema, condivisibile e magari ampliabile, dovrebbe essere accettato dalle persone che curano i Cataloghi, Manuali, pubblicazioni numismatiche. Qui si tocca un nervo scoperto, in quanto ognuno ( anche giustamente ) cura il proprio orticello, esistono degli interessi di parte ed in pratica si rischia di "dare fastidio". Consideriamo che qualche Casa d'Aste prende come riferimento ancora il Pannucci-Riccio e si possono capire molte cose. 

Detto questo, se il mio modesto contributo può essere utile, fornisco la mia piena disponibilità.

Buona Serata, 

Beppe

 

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Buonasera a tutti,  vi sto leggendo,  anche se mi astengo volontariamente dall' intervenire.  Purtroppo non riesco a seguire con la dovuta attenzione.  Ma metto a disposizione se dovessero essere utili le mie poche piastre di Ferdinando II. 

Complimenti a tutti per l'impegno e la dedizione che state riservando all'oggetto della discussione. 

Saluti 

Alberto

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Buongiorno a tutti, 

@LOBU queste le mie piastre, sono a tua completa disposizione.

1831 base
1831 trattino dopo data
1832
1833 base
1833 13 torrette 
1833 triangoli in Portogallo
1834 4 torrette al posto dei pallini 
1834 RES
1834 VER
1834 REGN 
1834 aquile rovesciate
1834 11 torrette
1834 11 torrette
1834 GRTTIA al D e 13 torrette al R
1834 senza punteggiatura
1834 13 torrette
1834 ATR
1834 FERDINANDAS
1834 punt. completa al D e al R
1834 GRATIV
1835 base
1835 senza punteggiatura al rovescio
1835 legenda staccata 
1836 base
1836 collo lineare 
1836 doppio punto dopo II
1836 croci al posto delle aquile
1837
1838
1838 sottocorona rigato snz punt al R/
1838 sottocorona rigato
1939
1840 collo lungo
1840 FERDINANDAS 
1841 torretta verticale
1841 testa grande 
1842
1843
1844
1845 7 torrette al posto dei pallini 
1845 
1846
1847
1847 Reimpressa 
1848
1848 8 su 7
1848 Reimpressa 
1849
1850
1851 prima serie
1851 seconda serie
1852
1853
1854 scudo vuoto 
1854 7 torrette al posto dei pallini 
1855 scudo vuoto
1855 doppiorecchio
1855 corona piccola
1855 8 piccolo 
1855 data curva 
1856 scudo vuoto
1856 torrette capovolte 
1856 doppiorecchio 
1856 FERDINANDAS
1856 ATR
1856 GRVTIV
1856 VTR..
1856 HIER..
1856 lettere grosse al D/
1856 aquile rovesciate
1857 aquile rovesciate
1857 aquile rovesciate 
1857 scudetto vuoto
1857 aquile rovesciate e lettere sottili al D e al R 
1857 lettere grosse al D e al R
1857
1858 aquile rovesciate
1858 8 su 7
1858
1858 lettere sottili al D e al R 
1859   9 su 8
1859 ATR
1859 aquile rovesciate
1859 FERDINANDAS
1859 lettere grosse al D/e al R/
1859 lettere sottili al D e grosse al R 
Un saluto Raffaele. 

Modificato da Raff82
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6 minuti fa, Raff82 dice:

Buongiorno a tutti, 

@LOBU queste le mie piastre, sono a tua completa disposizione.

1831 base
1831 trattino dopo data
1832
1833 base
1833 13 torrette 
1833 triangoli in Portogallo
1834 4 torrette al posto dei pallini 
1834 RES
1834 VER
1834 REGN 
1834 aquile rovesciate
1834 11 torrette
1834 11 torrette
1834 GRTTIA al D e 13 torrette al R
1834 senza punteggiatura
1834 13 torrette
1834 ATR
1834 FERDINANDAS
1834 punt. completa al D e al R
1834 GRATIV
1835 base
1835 senza punteggiatura al rovescio
1835 legenda staccata 
1836 base
1836 collo lineare 
1836 doppio punto dopo II
1836 croci al posto delle aquile
1837
1838
1838 sottocorona rigato snz punt al R/
1838 sottocorona rigato
1939
1840 collo lungo
1840 FERDINANDAS 
1841 torretta verticale
1841 testa grande 
1842
1843
1844
1845 7 torrette al posto dei pallini 
1845 
1846
1847
1847 Reimpressa 
1848
1848 8 su 7
1848 Reimpressa 
1849
1850
1851 prima serie
1851 seconda serie
1852
1853
1854 scudo vuoto 
1854 7 torrette al posto dei pallini 
1855 scudo vuoto
1855 doppiorecchio
1855 corona piccola
1855 8 piccolo 
1855 data curva 
1856 scudo vuoto
1856 torrette capovolte 
1856 doppiorecchio 
1856 FERDINANDAS
1856 ATR
1856 GRVTIV
1856 VTR..
1856 HIER..
1856 lettere grosse al D/
1856 aquile rovesciate
1857 aquile rovesciate
1857 aquile rovesciate 
1857 scudetto vuoto
1857 aquile rovesciate e lettere sottili al D e al R 
1857 lettere grosse al D e al R
1857
1858 aquile rovesciate
1858 8 su 7
1858
1858 lettere sottili al D e al R 
1859   9 su 8
1859 ATR
1859 aquile rovesciate
1859 FERDINANDAS
1859 lettere grosse al D/e al R/
1859 lettere sottili al D e grosse al R 
Un saluto Raffaele. 

 

Azz!...

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Supporter

Raffaele, pensavo che…, ma non immaginavo fino a questo punto!!! Non è che le hai tutte, vai anche oltre! Complimenti.

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Buongiorno @LOBU, anche per me non ci sono problemi a condividere l'elenco delle mie piastre: mi occorrerà un po' di tempo a causa della perdita del mio database (poiché non ho le piastre con me).

Complimenti @Raff82!!

Saluti,

magicoin

 

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Buongiorno a tutti,

@LOBU queste le mie piastre di Ferdinando II

1831
1832
1833 - SIC ET IIIER senza punt. R scudo grande 
1834 -

1834 - particolarità A di GRATIA

1834 - EET

1834 - 11 torrette
1834 - 13 torrette 
1834 - torretta verticale 
1834 - FERDINANDAS 
1835 - 1° tipo

1835 - 2° tipo

1837 -

1838 - 120 a caratteri pesanti

1838 - sottocorona rigato 
1839 - ex Collezione Pin 
1840 - con busto 10 tornesi

1841 -

1844 - 
1846 - 
1847 - 
1850 - 
1851 - 1° tipo
1851 - 2° tipo
1852 - torretta evanesc.
1854 - 
1854 - PROVIDENTIAOPTIMI
1854 - GRATIV non censita
1855 - 
1856 - FERDINANDAS non censita 
1856 - ATR non censita 

1856 - aquile capovolte
1857 - 
1857 - aquile capovolte 

1858 -
1858 - aquile capovolte 

1859 - 1 🦅 capovolta corretta
1859 - FERDINANDAS
 

Modificato da magicoin
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  • 5 mesi dopo...
Il 15/9/2017 alle 16:45, ferdinandoII dice:

Ha una frattura di conio al D/... Il peso é leggermente inferiore alla media...

 

WP_20170915_16_39_30_Pro.jpg

WP_20170915_16_39_44_Pro.jpg

 

Salve a tutti, bellissima discussione. Vorrei dire la mia.

Secondo me non si tratta di una V ma di una A che ha subito un trauma, visto che il punzone usato per la V ha entrambi i piedini debordanti (diciamo così), che vanno sia a destra che a sinistra.

Invece il punzone usato per la A (come si può vedere anche in altri esemplari) ha il piedino di destra che va solo verso destra.

Allego un'immagine per cercare di fugare ogni dubbio.

A mio avviso questo particolare può mettere chiarezza almeno sull'origine del punzone dell'ultima A di GRATIA, e si tratta originariamente del punzone della A.

Poi cosa sia successo all'asticella orizzontale della A è difficile saperlo. 

 

Presto, spero di avere la possibilità di farvi vedere un esemplare del 34in cui, seguendo la logica di cui sopra, l'ultima A di GRATIA è veramente una V.

 

Grazie, ad aggiornamenti, spero imminenti sul tema.

 

 

 

Confronto tra le A e V.jpg

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Supporter

Anche secondo me si tratta di una “A” mal riuscita, non rivista e corretta, neanche con una ribattitura. Saluti.

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Buongiorno alla sezione, 

13 ore fa, Fondamentale dice:

V ha entrambi i piedini debordanti

Secondo me, e sottolineo secondo me, non basta guardare solo questo singolo caso per affermare che sia una A difettosa, ci sono diversi casi in cui la V ha il piedino "traumatizzato", più probabile che sia una V di diversa fattura, come per altro molte altre A sono di diverso font (piedini traumatizzati e non), io penso che in zecca avessero diversi punzoni delle singole lettere e le usassero random, senza una vera logica, nel caso della A senza piedino ad esempio è usata nelle 40 o 41 (vado a memoria)insieme alle A con tutti e due i piedini. 

13 ore fa, Fondamentale dice:

l'ultima A di GRATIA è veramente una V.

Vista anche io su un mashop, conio diverso da quello in oggetto, ma la conservazione è così bassa che non permette di vedere se c sia anche li la stanghetta verticale oppure no,sembrerebbe di no. 

Nel caso della piastra in oggetto io penso sia una V con una specie di stanghetta in verticale. 

Alcuni esempi di vere V "traumatizzate". 

Screenshot_20230926_074607.jpg

Screenshot_20230926_074549.jpg

Screenshot_20230926_074501.jpg

Screenshot_20230926_074624.jpg

Un saluto. 

Raffaele. 

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Supporter

 Ciao. Raffaele. Può darsi tu abbia ragione, non lo so, ma hai fatto bene ad evidenziare e classificare a parte quella moneta, perché, comunque stiano le cose, è portatrice di una anomalia rispetto alle piastre  “normali”.

Però, volendo allargare il discorso, dovremmo cercare (cosa non assolutamente agevole, purtroppo) di far mettere a catalogo, di ufficializzare a chi di competenza le varianti più significative ed importanti con cui ci imbattiamo. In caso contrario, ci infiliamo in una montagna di piccole o meno piccole varianti che passano sistematicamente inosservate, restano campate in aria e non vengono assolutamente considerate da nessuno. Praticamente, è come se non esistessero.

Non so se sono stato chiaro e non vorrei essere frainteso. 
Proprio per questo, chi redige un catalogo e gli studiosi, da parte loro, dovrebbero continuamente “aggiornarsi” su quello che succede nel mondo delle monete e riportare nei loro testi ciò che ritengono essere veramente importante.
Io sono il primo ad andare alla ricerca di particolarità, ma sono anche consapevole che quasi sempre si tratta di semplici curiosità che poi, puntualmente, lasciano il tempo che trovano.

In definitiva, vengo a ribadire l’importanza del ruolo chiave che dovrebbe essere responsabilmente ricoperto dagli organi competenti, ad evitare, appunto, solo grandi confusioni.

Un caro saluto a tutti.

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  • 2 settimane dopo...
Il 25/9/2023 alle 18:21, Fondamentale dice:

Salve a tutti, bellissima discussione. Vorrei dire la mia.

Secondo me non si tratta di una V ma di una A che ha subito un trauma, visto che il punzone usato per la V ha entrambi i piedini debordanti (diciamo così), che vanno sia a destra che a sinistra.

Invece il punzone usato per la A (come si può vedere anche in altri esemplari) ha il piedino di destra che va solo verso destra.

Allego un'immagine per cercare di fugare ogni dubbio.

A mio avviso questo particolare può mettere chiarezza almeno sull'origine del punzone dell'ultima A di GRATIA, e si tratta originariamente del punzone della A.

Poi cosa sia successo all'asticella orizzontale della A è difficile saperlo. 

 

Presto, spero di avere la possibilità di farvi vedere un esemplare del 34in cui, seguendo la logica di cui sopra, l'ultima A di GRATIA è veramente una V.

 

Grazie, ad aggiornamenti, spero imminenti sul tema.

 

 

 

 

Confronto tra le A e V.jpg

 

Buongiorno a tutti,

ecco, di seguito, l'esemplare di Piastra del 1834 GRATIV in cui al posto della seconda A di GRATIA è stato usato il punzone della V in modo inequivocabile.

La conservazione non è delle migliori, ma si tratta di un esemplare che riporta la suddetta particolarità in un modo diverso da quelle già conosciute. Infatti nel corpo dei caratteri usati per la legenda (sia al dritto che al rovescio) la A e la V hanno le "grazie" del Carattere (i piedini, per intenderci) diverse e ben identificabili. Inoltre il braccio sottile della V non si congiunge al vertice, ma forma un angolo nel suo contatto con il braccio grosso.

Quella V ,ben identificabile in FERDINANDVS e in VTR, è usata al posto dell'ultima A di GRATIA.

Questa è una variante, che nasce, a mio avviso da un errore, al quale è stato posto rimedio molto presto, dato che non conosco esemplari simili.

Sono graditissime le impressioni o commenti.

Grazie

120 Grana 1834 vero GRATIV Dritto - ridotta.jpg

120 Grana 1834 vero GRATIV Rovescio ridotta.jpg

Modificato da Fondamentale
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26 minuti fa, Fondamentale dice:

Buongiorno a tutti,

ecco, di seguito, l'esemplare di Piastra del 1834 GRATIV in cui al posto della seconda A di GRATIA è stato usato il punzone della V in modo inequivocabile.

La conservazione non è delle migliori, ma si tratta di un esemplare che riporta la suddetta particolarità in un modo diverso da quelle già conosciute. Infatti nel corpo dei caratteri usati per la legenda (sia al dritto che al rovescio) la A e la V hanno le "grazie" del Carattere (i piedini, per intenderci) diverse e ben identificabili. Inoltre il braccio sottile della V non si congiunge al vertice, ma forma un angolo nel suo contatto con il braccio grosso.

Quella V ,ben identificabile in FERDINANDVS e in VTR, è usata al posto dell'ultima A di GRATIA.

26 minuti fa, Fondamentale dice:

Questa è una variante, che nasce, a mio avviso da un errore, al quale è stato posto rimedio molto presto, dato che non conosco esemplari simili

è una variante, che nasce, a mio avviso da un errore, al quale è stato posto rimedio molto presto, dato che non conosco esemplari simili.

Sono graditissime le impressioni o commenti.

Grazie

120 Grana 1834 vero GRATIV Dritto - ridotta.jpg

120 Grana 1834 vero GRATIV Rovescio ridotta.jpg

 

Concordo in toto con quello che hai detto,anche per me è lampante.

 

26 minuti fa, Fondamentale dice:

Questa è una variante, che nasce, a mio avviso da un errore, al quale è stato posto rimedio molto presto, dato che non conosco esemplari simili

Molto apprezzabile come ipotesi👍

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Supporter

Salve.    Ha ragione Fondamentale. La seconda "A" di GRATIA è sicuramente una "V", la stessa identica "V" che troviamo anche in "VTR" e in "FERDINANDVS ", ben diverse dalla prima "A" di GRATIA. A mio parere, la seconda "A" di GRATIA ( che, in realtà, è il punzone della "V") è da considerarsi una "variante" e non una "A" cui, casualmente, è venuta a mancare la barretta.

Dobbiamo tener presente che l'architettura della "A" si presenta solitamente diversa da quello della "V", anche in una stessa legenda.

Pubblico 7 foto, tutte riguardanti delle piastre 1805 capelli lisci. Possiamo osservare che la prima "A" di FERDINANDVS è sempre chiaramente differente da tutte le "V" presenti nella stessa legenda. Se, poi, prendiamo in considerazione le ultime 4 foto, quelle con la presenza della cosiddetta "A capovolta", ci accorgiamo che la "A" è rimasta quella di prima, mentre le "V" si sono trasformate in "A" capovolte ( sia in FERDINANDVS sia nel numerale IV ).

Quindi, per coniare una una "A" capovolta, non è stato utilizzato il punzone della "A", provvedendo semplicemente a capovolgerlo, ma si è pensato di conservare la consueta e normale "V", inserendovi una barretta. 

Perché si lavora sulla "V" e non si capovolge il punzone della "A", lì a portata di mano? Ci sarà pure un motivo! Secondo me, il motivo è da ricercarsi nel fatto che il loro obbiettivo non era quello di pervenire ad una "A" capovolta  ( probabilmente, non ci hanno mai neanche pensato! ) , ma quello di  "segnare" la moneta utilizzando una normale "V" + una barretta.

Queste riflessioni le porto avanti da tanto tempo, le ho ripetute più volte, ma, sull'argomento, non sono mai state date risposte e soluzioni alternative alle mie.

Ribadisco, comunque, che si tratta solo di intuizioni, finalizzate a dare delle risposte ad alcune evidenze.

N.B. Topic  sull'argomento:  120 grana 1817 R, SICILIARVM con "A" capovolta invece di "V" ( 30 giugno 2022)

                                                  120 grana 1840 FERDINANDAS -post 14/25 (28 settembre 2023)

Un caro saluto.

izbis.thumb.jpg.e6afb9b5d9f3865bbe499f414f6ab664.jpgiz1bis.thumb.jpg.13d87d36b99f0d7611aa4badab529246.jpgiz2bis.thumb.jpg.214d489a1e132e51138552c26fe267f8.jpg

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Scusate, le foto, per la verità, sono complessivamente 8. Il resto non varia. Grazie

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Buona sera,

Scusa @Releo e innanzitutto non prenderla a male, ma in questa discussione si parla di Varianti di Ferdinando II° ed in particolare di quelle del 1834. Confrontare una Piastra del 1805 con quelle del 1834 non è proponibile. In 30 anni nella Zecca di Napoli cambiò tutto. E' già difficile confrontare i conii di quelle di Ferdinando II°, figuriamoci cercare di ricavare delle " regole " o dei parametri generali che valgano per i due Regnanti. 

Scusa per la franchezza, non sono di certo un esperto e quindi accetto tutte le critiche. 

Buona Serata

Beppe

 

 

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