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...e poi lo chiamarono Dollaro


petronius arbiter

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Il mistero del Dollaro Continentale

Il 4 luglio 1776, a poco più di un anno dagli scontri di Lexington (19 aprile 1775) che avevano segnato l'inizio della Rivoluzione Americana, i rappresentanti delle tredici colonie, fiduciosi dell'esito del conflitto, approvarono la Dichiarazione d'Indipendenza. E per mostrare al mondo che era nata una nuova nazione sovrana, il Congresso Continentale diede il via a un piano per produrre le prime monete che potessero dirsi totalmente americane. Nacque così il Continental Currency, o Continental Dollar, una moneta che, dopo quasi 250 anni, resta ancora per molti versi avvolta nel mistero.

Nessuno sa con esattezza chi l'abbia disegnata, forse Elisha Gallaudet al dritto, e si dice che Benjamin Franklin abbia suggerito il disegno del rovescio. Nessuno sa dove sia stata coniata, e da chi. Nessuno sa quante ne siano state coniate. E' incerto anche il suo status ufficiale, i documenti del Congresso Continentale, infatti, non indicano in maniera conclusiva che si sia trattato di una moneta autorizzata dal governo.

E chiunque abbia messo mano alla realizzazione dei conii (sicuramente più di una persona), in apparenza non sapeva scrivere correttamente la parola "currency". Nei vari esemplari conosciuti, infatti, essa risulta scritta in tre modi differenti: curency, currencey, e quello corretto, currency.

Chiunque l'abbia disegnata, dovunque sia stata coniata, e in qualunque modo sia scritta, la sua importanza risiede nel fatto che si tratta della prima moneta d'argento delle dimensioni, del peso e del titolo di un dollaro (ovvero, di un pezzo da otto), proposta negli Stati Uniti. E anche se la parola "dollaro", così come qualunque indicazione di valore, non compare da nessuna parte, ha a buon diritto meritato il nomignolo di Continental Dollar.

Il nome ufficiale, invece, come scritto sulla moneta stessa, è Continental Currency (nelle varie grafie). Oltre a questo, la moneta mostra, nel giro esterno del dritto, la data 1776, e in un giro più interno la parola latina FUGIO, un riferimento alla fugace natura del tempo, e, ma solo in alcuni esemplari, la legenda, sempre in latino, EG FECIT. Le iniziali EG starebbero, e su questo sono tutti d'accordo, per Elisha Gallaudet, uno dei più importanti incisori dell'epoca coloniale, che riciclò gli stessi disegni da lui usati per alcune banconote: al centro, una meridiana sotto i raggi di un sole splendente dalla faccia tonda, sotto la meridiana, le parole MIND YOUR BUSINESS, non un ammonimento a tenere il naso fuori dagli affari degli altri, ma a focalizzare tutta l'attenzione sui propri. Il rovescio, come detto probabilmente suggerito da Franklin, mostra una catena di 13 anelli, ognuno dei quali riporta il nome di una colonia, e al centro AMERICAN CONGRESS e WE ARE ONE.       

continental dollar1776EGpewterPCGSMS66.jpg

Della moneta furono realizzati esemplari in argento, ottone, rame e stagno, tutti da considerarsi come patterns, campioni. Ci sono poi gli esemplari, e sono la grande maggioranza, realizzati in una lega simile al peltro (anche quello in foto), che vennero immessi nella circolazione con lo scopo di sostituire le banconote da un dollaro dallo stesso disegno che non furono mai emesse. Avevano un piccolo valore intrinseco, che li rendeva più "solidi" di una banconota, pur valendo meno di un pezzo da otto.

Il valore di questi pezzi, oggi, è invece ovviamente elevato, e questo ha ha fatto sì che proliferassero falsi di ogni tipo, dalle patacche stile "merendine" ai più raffinati, difficilmente distinguibili dagli originali, i quali vanno acquistati solo se debitamente certificati come tali.

petronius :)  

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,,,e poi lo chiamarono Dollaro

Se nel 1776 un cittadino americano si fosse messo le mani in tasca per controllare quanto denaro avesse, vi avrebbe trovato un misto di monete inglesi, spagnole, francesi. Tutte straniere, che solo i Continental Dollars e qualche spicciolo coniato nelle colonie potevano dirsi monete pienamente Americane, ma erano una minoranza, se non si tiene conto della moneta cartacea.

Sebbene lo Spanish dollar, il "pezzo da otto", fosse lo standard valutario più apprezzato, i conti e i pagamenti erano basati soprattutto sul sistema monetario inglese. Al vertice c'era la sterlina, che valeva 20 scellini. Per fare uno scellino ci volevano 12 pence. E un penny era divisibile in 4 farthings. Le transazioni più importanti richiedevano tre diverse monete, e tre diversi simboli di valore. Se un mercante avesse dovuto presentare un conto di 3 sterline, 2 scellini e 4 pence, avrebbe dovuto scriverlo in questo modo: L3, 2s, 4d :blink:

I valori delle monete inglesi, come quelli di lunga data in altre nazioni, erano accettati come standard per consuetudine e per legge, il denaro era calcolato in quel modo perché quasi tutti erano d'accordo sul fatto che fosse il modo giusto per calcolarlo. "Quasi" tutti: perché c'era un uomo che, già negli anni convulsi della lotta per l'indipendenza, non era affatto d'accordo.

Come per altri Padri Fondatori degli Stati Uniti, la vita di Thomas Jefferson divenne così leggendaria che la leggenda ha a lungo oscurato l'uomo. E' difficile immaginarlo mentre fa una cosa così ordinaria come contare gli scellini da pagare a un oste, o pulisce dal fango i suoi stivali. Ancora più difficile pensare colui che scrisse la Dichiarazione d'Indipendenza come proprietario di schiavi. Eppure, Jefferson fu sempre un convinto assertore della schiavitù, nonostante pare avesse intrattenuto per molti anni una relazione con una donna di colore della sua casa. Ma per lui i neri erano esseri inferiori, un po' più intelligenti delle scimmie, ma molto meno dell'uomo bianco, che aveva diritto a servirsi di loro così come degli animali. Aveva invece apprezzamento e rispetto per i Nativi, che vedeva come l'incarnazione del mito del nobile e buon selvaggio teorizzato da Rousseau. 
 
Sia come sia, l'importanza di Thomas Jefferson nella nascita degli Stati Uniti è indiscutibile. Ha scritto la Dichiarazione d'Indipendenza. Si è battutto per aggiungere alla Costituzione gli emendamenti conosciuti come Bill of Rights e, da presidente, ha dato l'essenziale imprimatur all'acquisto della Louisiana francese. Un territorio immenso (in verde nella cartina), che non aveva nulla a che vedere con l'attuale stato dallo stesso nome, che anzi non ne faceva nemmeno interamente parte.
 
Louisiana Purchase.jpg
 
Ma Jefferson fece anche qualcosa che oggi si può trovare non solo sui libri di storia, ma nelle tasche di ogni americano. Jefferson fu il padre del Dollaro Americano, quello che conosciamo oggi, quello divisibile in 100 centesimi. E propose anche il nickel. il dime, il quarto e il mezzo dollaro, sebbene i nomi di alcune di queste monete non fossero gli stessi che usiamo oggi. E il pezzo d'oro da 10 dollari, conosciuto come eagle.
Tre uomini lo aiutarono nel concepimento e nella difesa di tutte quelle monete, basate, per la prima volta al mondo, sul sistema decimale. Due avevano lo stesso cognome, sebbene non fossero parenti. Il terzo, era il principale antagonista politico di Jefferson :ph34r:  
 
Continua...8)
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Il 16/5/2018 alle 12:42, petronius arbiter dice:

...concepimento e nella difesa di tutte quelle monete, basate, per la prima volta al mondo, sul sistema decimale....

Quanto questo fa appello al mio senso di pride  nazionaleide, ho davvero non penso chegli corretta. Abbiamo parlato del del mondo prima monetazione decimale qui sul Forum, e il vincitore per consenso sembrava essere la Russia, e il suo rublo di 100 copechi.

 

Grande filo, un sacco di informazioni divertenti. Aperto gli occhi alcuni. Ora, per esempio, credo forse che Yap soldi in pietra può essere ragionevolmente incluso in una collezione di monete americane!

 

Ora mi allontano, così puoi continuare...

 

? v.

 

------------------------------------------------------------

 

Much as this appeals to my sense of national pride, I really don’t think it’s correct. We’ve talked about the world’s first decimal coinage here on the Forum, and the winner by consensus seemed to be Russia, and its ruble of 100 kopeks.

 

Great thread, a lot of fun information. Opened my eyes some. Now, for example, I think maybe that Yap stone money can be reasonably included in a collection of American coins!

 

I now get out of your way, so you can continue…

 

? v.

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14 ore fa, villa66 dice:

Quanto questo fa appello al mio senso di pride  nazionaleide, ho davvero non penso chegli corretta. Abbiamo parlato del del mondo prima monetazione decimale qui sul Forum, e il vincitore per consenso sembrava essere la Russia, e il suo rublo di 100 copechi.

Hai ragione, anch'io mi sono fatto trasportare dall'entusiasmo :lol: in effetti la Russia aveva adottato il sistema decimale nella monetazione già all'inizio del '700.

Grazie per i complimenti :blush:

petronius :)

 

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Il 21/3/2018 alle 12:26, petronius arbiter dice:

Già...ma prima? :unsure:

Come a tutti noto, la parola "Dollaro" è un'evoluzione del tedesco "Thaler", il nome dato alla prima moneta d'argento europea di grande modulo, coniata per la prima volta in Tirolo nel 1486, sei anni prima che Colombo scoprisse l'America. La moneta divenne cosí popolare nel XVI secolo che molti altri paesi ne coniarono di simili, dando loro nomi derivati da "thaler": "rijksdaaler" in Olanda, "rigsdaler" in Danimarca, "tallero" in Italia, "talar" in Polonia.

Nel Nuovo Mondo, la moneta simile al tallero di uso piú comune era quella spagnola da 8 reales, conosciuta come Spanish Milled Dollar o "pezzo da otto" (piece of eight), coniata principalmente nella Zecca di Città del Messico, ma anche in Bolivia, Cile, Colombia, Guatemala e Perú. Insieme alle sue frazioni era ampiamente diffusa tra i coloni dei futuri Stati Uniti, e fu pertanto naturale che la parola "Dollaro" venisse adottata ufficialmente dal Congresso come unità di misura monetaria, il 6 Luglio 1785, una decisione già caldeggiata da Thomas Jefferson sin dal Congresso Continentale del 1776.

Ma prima che questo avvenisse, prima che si formassero gli Stati Uniti d'America,  prima ancora che nascessero le tredici colonie inglesi, e addirittura prima che l'Arciduca Sigismondo del Tirolo coniasse, nel già ricordato 1486, il Guldengroschen, il primo Tallero della storia?

Cosa usavano gli indigeni? E i primi coloni europei, afflitti da una cronica penuria di monete "tradizionali", come si regolavano per il commercio e gli scambi con le popolazioni native? 

Cercheremo di dare una risposta a tali domande in questa discussione che, partendo dall'America precolombiana, arriverà fino alle prime coniazioni monetarie delle tredici colonie che andranno a costituire gli Stati Uniti (ma senza entrare nel dettaglio di tali emissioni), trattando anche, squisitamente dal punto di vista storico, delle monete degli spagnoli che, per oltre tre secoli, circolarono indistintamente dal sud, dove erano coniate, al nord del continente.  

Dove inserire una discussione così? Dal punto di vista temporale, forse la più logica sarebbe stata la sezione delle Zecche straniere, dal 1500 al 1800. Ma poiché l'area geografica che sarà presa maggiormente in considerazione sarà quella che andrà a costituire i futuri Stati Uniti d'America, ho ritenuto più opportuno inserirla nella sezione che vede tra i suoi frequentatori gli appassionati di monete statunitensi, e dunque le Monete estere ;)

La storia vera e propria parte col prossimo post, intanto non poteva mancare un omaggio al "padre" di tutti i dollari, il Guldengroschen di Sigismondo del Tirolo (da asta Künker).

petronius :)

guldengroschen1486.jpg

Seguo con estremo interesse questa discussione ,una sola domanda, e mi scuso om anticipo se non ci azzecca nulla ma sono per natura molto curioso. Forse la risposta a questa mia domanda è presente in alcuni interventi in questo interessante topic ma forse non la ho notata. La questione è questa il termine follaro è collegabile in qualche modo a questo discorso o no ? Ringrazio anticipatamente e auguro un buon fine settimana.

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37 minuti fa, roman de la rose dice:

La questione è questa il termine follaro è collegabile in qualche modo a questo discorso o no ?

Penso proprio di no. A parte l'assonanza fonetica, non ho mai trovato da nessuna parte che le due monete fossero in qualche modo collegate, o che gli americani pensassero al follaro (sarei piuttosto portato a credere che ignorassero del tutto la sua esistenza :rolleyes:) nello scegliere il nome della loro. Che invece, come spiegato nella discussione, deriva dallo Spanish dollar, nome col quale i coloni inglesi erano soliti indicare la moneta spagnola da 8 reales.

Questo per quanto a mia conoscenza, ma se qualcuno avesse informazioni diverse a riguardo, sarebbero naturalmente ben accette :)

Buon fine settimana anche a te.

petronius :)

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Se non vado errato il termine "follaro" dovrebbe derivare dai "follis", cioè i nominali bizantini in bronzo, che diedero il nome anche alle prime monete di bronzo islamiche, i "fals".

Ne sono abbastanza sicuro, però se ho detto qualche inesattezza vi prego di correggermi! ☺.

Piuttosto ne approfitto per fare una richiesta a @petronius arbiter: mi interessava molto la parte riguardante la circolazione nelle colonie del leeuwendaalder, così come in generale mi affascina molto questa tipologia monetale (nell'ambito del mio generale interesse per le monete "internazionali"). Sapresti indicarmi qualche sito o qualche testo facilmente reperibile dove approfondire l'argomento? Grazie mille!

Modificato da Malikalkamil
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Supporter

Confermo. La parola follaro deriva dalla parola latina follis, che in significava sacchetto, ma che in latino volgare era diventata "follaro", vedi napoletano folariello-follariello che significa sacco o guscio. La parola nel tardo impero romano era passata a significare anche sacchetto di monete, e in seguito la moneta da 40 nummi, poi divenuta la base del sistema monetario bizantino. 

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19 ore fa, Malikalkamil dice:

Piuttosto ne approfitto per fare una richiesta a @petronius arbiter: mi interessava molto la parte riguardante la circolazione nelle colonie del leeuwendaalder, così come in generale mi affascina molto questa tipologia monetale (nell'ambito del mio generale interesse per le monete "internazionali"). Sapresti indicarmi qualche sito o qualche testo facilmente reperibile dove approfondire l'argomento?

Purtroppo no :whome: per questa discussione ho consultato e sto consultando solo testi di autori americani (e qualche sito spagnolo per le loro monete), mirati soprattutto alla loro monetazione, e il leeuwendaalder è citato solo di striscio, non viene approfondito il discorso sulla sua circolazione nelle colonie, né, tantomeno, nel resto del mondo.

Una ricerca col nome ha dato come miglior esito questo sito, che forse già conosci, e di cui comunque metto il link

https://coins.nd.edu/ColCoin/ColCoinContents/Contents02.html

Mi spiace di non poter fare di più.

Ciao.

petronius :)

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2 ore fa, petronius arbiter dice:

Mi spiace di non poter fare di più.

Non dirlo neanche per scherzo, i tuoi post sono sempre miniere di informazioni da cui ho imparato un sacco di cose!

Il link che hai inserito lo conoscevo già, e in effetti in rete non si trova molto di più su questa moneta tanto importante quanto "sconosciuta" (almeno in Italia).

Ora mi taccio, non voglio deviare il discorso dall'argomento principale del tuo topic, che continuerò a leggere con estremo interesse!

Grazie ancora.

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Il 16/5/2018 alle 19:42, petronius arbiter dice:
 Jefferson fu il padre del Dollaro Americano...Tre uomini lo aiutarono...due avevano lo stesso cognome, sebbene non fossero parenti. Il terzo, era il principale antagonista politico di Jefferson.

Gouverneur Morris, un membro del Comitato alle Finanze durante la guerra d'indipendenza, nel 1779, mentre era convalescente per l'amputazione di una gamba a seguito di un incidente con una carrozza, scrisse un rapporto nel quale suggeriva l'adozione del sistema decimale nella monetazione. Proponeva di chiamare le monete principali del sistema dollar e cent, due termini già in uso nella monetazione non decimale. Il cent, o penny, come veniva e viene usualmente chiamato, mutuando il termine dalla monetazione inglese, sarebbe stato valutato la centesima parte del dollar. Nessuno prese in considerazione il rapporto fino a quando il Congresso non nominò un Sovrintendente alle Finanze, nel 1781.

Il nuovo Sovrintendente era Robert Morris, un ricco e influente mercante, che faceva volentieri prestiti al Congresso Continentale. Aveva anche fatto parte del Comitato alle Finanze del Congresso, ma la sua promozione a Sovrintendente sembrò a molti un premio eccessivo per i suoi meriti. Accadde durante la grande crisi finanziaria della Rivoluzione, quando la Continental currency, la cartamoneta emessa dai rivoluzionari per autofinanziarsi, fortemente inflazionata, aveva perso ogni valore, e una forte speculazione aveva investito i metalli preziosi, le materie prime, e le monete. Robert Morris aveva ottenuto consistenti prestiti dalla Francia e dalla Spagna, e premeva sui legislatori per l'istituzione di una Banca Nazionale. Suggeriva un complesso sistema valutario, nel quale la moneta principale avrebbe dovuto essere suddivisa in 1.000 unità, per ospitare tutte le monete circolanti all'epoca negli Stati Uniti. Un'idea che, apparentemente, non respingeva del tutto quella di Gouverneur.

I due Morris erano però dei semplici esecutori della volontà del governo, e sembra che ci sia stato un movimento altrove, all'interno del Congresso, per esaminare il loro lavoro con un dispositivo che da allora è diventato una costante legislativa: un comitato di supervisione :rolleyes: Nel 1783 fu votato dall'intero Congresso un sottocomitato alle Finanze, che ufficialmente avrebbe dovuto avere funzioni di consulenza. Robert Morris non era troppo ammirato, e le Finanze erano uno dei maggiori problemi che i delegati congressuali avevano di fronte. I sottocomitati legislativi, oggi, hanno più che altro la funzione di produrre quintali di inutili pronunciamenti, ma quello di cui stiamo parlando portò a partecipare alle discussioni finanziarie del Congresso Continentale uno dei più fini intelletti della nuova nazione...Alexander Hamilton :hi:

Di lui, e del suo operato, si parlerà nel prossimo post, vi lascio intanto coi ritratti dei due Morris, Gouverneur in marmo, e Robert su tela.

Morris & Morris.jpg

petronius :)   

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Alexander Hamilton, nato nel 1755 nelle Indie Occidentali, aveva mostrato fin da giovanissimo una spiccata attitudine per gli affari e il commercio, qualità che spinsero i suoi a mandarlo nelle colonie inglesi del nord per perfezionarsi negli studi. Era là quando venne dichiarata l'indipendenza, e si arruolò volontario nell'esercito rivoluzionario, scalando ben presto i gradi, da comandante di un'unità di artiglieria, ad aiutante di George Washington. Nel 1782 si laureò in giurisprudenza, e l'anno successivo entrò a far parte del Congresso Continentale, come delegato dello stato di New York.   

alexander hamilton.jpg

Nel raccomandare la scala dei valori delle monete, Robert Morris aveva dato al Congresso due scelte. La prima, da lui stesso proposta, era una scala decimale basata sulle migliaia, che consentisse di continuare a usare tutte le monete allora circolanti negli Stati Uniti. Al tempo stesso, però, non aveva escluso quella, più semplice, del suo aiutante Gouverneur.

Dopo tre difficili anni come sovrintendente, Robert Morris si dimise nel 1784, e le sue idee continuarono a essere discusse da un nuovo comitato parlamentare, appositamente costituito. Di esso faceva parte Thomas Jefferson, che propose di adottare il semplice sistema decimale proposto anni prima da Gouverneur Morris, ponendo in particolare l'accento sulla necessità di aggiungere ai dollari e ai centesimi altre monete, sempre calcolate su base decimale. Questo suo attivismo gli valse il titolo ufficioso di Father of the Dollar, Padre del Dollaro :)    

Le sue raccomandazioni furono approvate dal Congresso nell'agosto del 1786, ma a quel punto la scrittura  della nuova Costituzione e il dibattito sulla stessa assorbirono interamente l'attenzione del Congresso, e nulla fu fatto per le monete per il resto del decennio. Finalmente, nel 1789, la Costituzione entrò in vigore, George Washington fu eletto Presidente, e formò il primo, effettivo governo degli Stati Uniti, di cui facevano parte Thomas Jefferson, come Segretario di Stato, e Alexander Hamilton, in qualità di Segretario al Tesoro. E' il momento di mostrarli, insieme ma divisi, come furono quasi sempre nella realtà, sulle banconote che li raffigurano.

 hamilton & jefferson.jpg

Toccò così a Hamilton raccomandare ufficialmente il nuovo sistema monetario, che era stato idea originale di Jefferson (in realtà, più che altro, di Gouverneur Morris ;)). I due uomini, raramente erano d'accordo, ma in quel caso Hamilton accettò totalmente le idee del suo avversario politico. E così, il 21 gennaio 1791, presentò un rapporto in cui faceva presente l'urgenza di adottare il sistema monetario decimale, di istituire una Zecca Federale, e di utilizzare sia l'oro che l'argento nella produzione delle nuove monete :good:

petronius oo)

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Il rapporto di Hamilton, gettò le basi di quello che sarebbe diventato il sistema monetario americano. Sebbene la moneta più usata nel commercio internazionale fosse il "pezzo da otto" spagnolo (c'è qualcuno che ancora non lo ha capito? :lol:), Hamilton propose l'adozione di uno standard bimetallico, nel quale oro e argento avrebbero goduto dello stesso status. Il rapporto allora prevalente tra i due metalli, era circa di 15 a 1, un'oncia d'oro valeva 15 volte un'oncia d'argento.

Hamilton, intendeva determinare il peso standard e la finezza dello Spanish Dollar, adottare gli stessi valori per il dollaro americano d'argento, e applicare quindi il rapporto 15 a 1 per determinare il peso ideale del dollaro d'oro e dei suoi multipli. Per arrivare a questo, pesò numerosi esemplari di dollari spagnoli presi dalla circolazione, facendo una media dei risultati ottenuti. Ma, poichè le monete prese in esame includevano molti esemplari assai logori, la media ottenuta fu più bassa rispetto al peso originale delle monete appena coniate. Di questo si accorse Jefferson, che mise in guardia Hamilton dal rischio di un dollaro troppo "leggero". Jefferson aveva ragione, e l'importanza di aver rilevato tale discrepanza divenne ancor più evidente quanto il valore dell'argento incominciò a calare, rispetto a quello dell'oro, sui mercati internazionali.

Le monete che gli Stati Uniti avrebbero dovuto emettere, secondo il rapporto di Hamilton, includevano le seguenti:

-Un pezzo d'oro, uguale in peso e valore a 10 unità, o dollari

-Un pezzo d'oro, uguale alla decima parte del precedente, che sarebbe stato un'unità, o dollaro

-Un pezzo d'argento, che sarebbe anch'esso stato un'unità, o dollaro

-Un pezzo d'argento, che sarebbe stato, in peso e valore, la decima parte di un'unità d'argento, o dollaro

-Un pezzo in rame, che avrebbe avuto il valore di una centesima parte del dollaro

-Un pezzo in rame, che avrebbe avuto la metà del valore del precedente.

Sebbene prevista dal piano di Hamilton, l'emissione di un dollaro d'oro fu respinta all'epoca dalla direzione della Zecca, e questa moneta apparve solo più di 50 anni dopo. 

Hamilton, incluse il pezzo in rame da mezzo centesimo come moneta per i più poveri, che così non avrebbero dovuto acquistare merci in quantità superiori alle loro reali necessità del momento. Credeva anche che la presenza di questa moneta avrebbe favorito la concorrenza tra i commercianti, permettendo loro di prezzare gli articoli con incrementi di mezzo centesimo :rolleyes:

Quando il rapporto di Hamilton fu presentato ufficialmente al Congresso, questo approvò una risoluzione in cui si chiedeva al Presidente Washington di istituire una Zecca. Ma Washington non diede seguito alla risoluzione fino a quando non arrivò il suo terzo messaggio annuale al Congresso, nel quale fu egli stesso a chiedere la creazione di una Zecca.

george washington by gilbert stuart.jpg

Erano gli anni in cui il potere esecutivo (il Presidente) e quello legislativo (il Congresso) stavano cautamente (ma a volte testardamente), creando e rifinendo le regole che avrebbero governato le reciproche relazioni. Si potrebbe pensare che Washington volesse una legge da firmare, e non una flebile dichiarazione d'intenti, incarnata nel dispositivo di una relazione. Comunque sia andata, nel 1792 il Presidente ebbe la sua legge.

Hamilton presentò "An Act establishing a Mint, and regulating the coins of the United States", il 2 aprile 1792 il Congresso lo approvò, Washington lo firmò, e si poté finalmente partire :D

petronius oo)

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L'importanza di Hamilton va anche al di là della questione monetaria ed economica: potremmo considerarlo il vero padre fondatore degli Stati Uniti in quanto nella sua opera "The Federalist Papers" delineò il sistema federale moderno, su cui ancora oggi si basano gli USA, che senza la prevalenza delle sue idee sarebbero rimasti un sistema blando e instabile, dal futuro incerto. Volendo fare un parallelismo con l'Europa lo si potrebbe paragonare a Jean Monnet (che in campo monetario pur non avendo avuto un ruolo diretto nella nascita della valuta comune europea l'auspicava fin dagli anni '50 e collaborava con Pierre Werner).

Modificato da ART
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Il 28/5/2018 alle 19:30, petronius arbiter dice:

...e si poté finalmente partire :D

Beh, quasi :rolleyes:

Perché prima di incominciare a coniare le monete, bisognava trovare un posto dove farlo ;)

La prima Zecca

Quel posto non poteva essere che a Philadelphia, sede del governo e capitale federale. Il 18 luglio 1792, David Rittenhouse, che era stato scelto da George Washington in persona come primo direttore della Zecca degli Stati Uniti, acquistò due lotti di terreno per questo scopo. Su quei lotti sorgevano già alcune strutture, ma erano inadeguate per le necessità della Zecca. Furono così rase al suolo, e si iniziò la costruzione dei nuovi fabbricati. I lavori procedettero rapidamente per tutta l'estate, e il 7 settembre il primo fabbricato era pronto per ospitare laminatoi e trafilatrici al primo piano, e una fornace per la fusione dei metalli al piano terra. Subito dopo, si diede il via alla costruzione dell'edificio principale, su tre piani, che avrebbe ospitato gli uffici, i locali per il pubblico, un caveau seminterrato, e una stanza per la coniazione dell'oro. Fu presto evidente che le due strutture non erano abbastanza grandi per ospitare tutte le operazioni della Zecca, così il 4 ottobre 1794 fu acquistato un ulteriore lotto di terreno, su cui venne costruito un terzo fabbricato.

Tutti e tre li vediamo in una libera interpretazione di Edwin Lamasure Jr, in un acquerello dei primi del '900 (non esistono dipinti coevi), realizzato su commissione di Frank H. Stewart, che dopo aver acquistato i fabbricati (già venduti una prima volta nel 1835), consapevole della loro importanza storica, tentò di girarli alla municipalità di Philadelphia o al governo federale, affinché li ricostruissero, con i materiali originali, in un altro posto, ricevendo un rifiuto da entrambi. Avendo necessità di una nuova sede per la sua azienda di forniture elettriche, non gli restò altra scelta che demolirli :whome: non prima però di averli fatti romanticamente ritrarre da un famoso paesaggista dell'epoca.

philadelphia first mint.png

Uno dei principali problemi per la neonata Zecca, era quello di mantenere in condizioni adeguate i macchinari per la laminazione, necessari per trasformare i lingotti di metallo nelle lunghe strisce da cui poi si sarebbero ricavati i tondelli grezzi. I laminatoi erano in rame, e si consumavano e rompevano facilmente, costringendo spesso a interrompere la produzione. Soltanto più tardi sarebbero arrivati laminatoi, assai più resistenti, in acciaio.

Quanto alle presse, erano del tipo a vite, e venivano mosse dalla forza umana, o da quella dei cavalli. Ci volevano dai due ai quattro uomini per far oscillare il pesante braccio trasversale che girava il meccanismo a vite. E tali presse, non erano adatte per la coniazione delle monete di grosso modulo, come i dollari d'argento, ma questo i funzionari della Zecca lo scoprirono solo nel 1794, poiché era loro probito coniare oro e argento fino a quando non avessero depositato titoli a garanzia, come previsto dal Mint Act.

Albion Cox fu il primo assayer (responsabile della qualità della produzione) della Zecca, e Henry Voigt, che aveva lavorato in una zecca tedesca, il primo Chief coiner. A entrambi fu richiesto di depositare obbligazioni per un importo di 10.000 dollari, prima di accettare depositi di oro e argento. Diecimila dollari erano una somma inimmaginabile nel 1794, e nessuno dei due poteva sperare di trovarla. Così. il 3 marzo di quell'anno, il Congresso ridusse la somma richiesta al chief-coiner a 5.000 dollari, e quella dell'assayer a soli 1.000 (soli si fa per dire, erano sempre un sacco di soldi :lol:). A quel punto, il direttore Rittenhouse pagò per conto di Voigt, e Charles Gilchrist per Cox. Gilchrist era un commerciante in bottoni, fibbie e orologi, e uno dei primi depositanti di lingotti d'argento.

Eh già, perché, costruita la sede, espletate tutte le formalità burocratiche, messi in funzione i macchinari, la Zecca non avrebbe potuto coniare neanche un penny in argento (men che mai in oro), se qualcuno non le avesse fornito la materia prima...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi :rolleyes:

petronius :)

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Il primo Dollaro

Era ora :lol:

Il 4/6/2018 alle 19:14, petronius arbiter dice:

...di suo, la prima Zeccca degli Stati Uniti, non possedeva nemmeno un'oncia di metalli preziosi

La prima a depositare l'argento per le monete fu la Bank of Maryland. Il 18 luglio 1794, portò alla Zecca circa 94.532 once d'argento, sotto forma di monete francesi, che furono fuse e trasformate in lingotti della finezza voluta. Ma non fu con quelli che furono coniati i primi dollari, bensì con altri lingotti d'argento depositati dallo stesso Direttore della Zecca, l'onnipresente Rittenhouse.

Dopo che, nell'estate del 1794, Voigt e Cox avevano depositato le obbligazioni a garanzia, fu deciso di iniziare le coniazioni in metallo prezioso con la moneta più significativa, il dollaro d'argento. A incidere i conii fu chiamato Robert Scot, un incisore di lastre senza alcuna esperienza nella preparazione dei conii, che si fece le ossa proprio con questo lavoro, incidendo poi numerose altre monete.

E finalmente, il 15 ottobre 1794, furono coniati, con l'argento depositato da Rittenhouse, 2.000 nuovi dollari :yahoo:

Ma, non possedendo la Zecca presse di sufficiente potenza, il conio di molte monete risultò troppo debole, e alla fine soltanto 1.758 furono approvate ed emesse per la circolazione. Non ho notizie precise sulla sorte delle restanti 242, ma presumo siano state rifuse per recuperare l'argento :(  

L'impatto del dollaro d'argento sui suoi potenziali utilizzatori, è ben descritto dalla penna di un giornalista dell'epoca:

"Alcuni dei dollari che si stanno coniando nella Zecca degli Stati Uniti, hanno trovato la via della nostra città. Un corrispondente, proprio ieri, ne ha messo uno nelle mani dell'editore del giornale. Il suo peso è uguale a quello di un dollaro spagnolo, ma il metallo sembra più fine. Un lato mostra una testa, con trecce fluenti, circondata da 15 stelle, la parola LIBERTY in alto, e la data, 1794, in basso. Al rovescio, c'è l'aquila calva, racchiusa in una corona d'ulivo, intorno alla quale ci sono le parole UNITED STATES OF AMERICA. Il bordo è ben inciso, e su esso spiccano le parole 'One Dollar, or Unit. Hundred Cents'. L'insieme, ha un effetto piacevole per un intenditore, ma i tocchi dell'incisore sono troppo delicati, e c'è una mancanza di audacia nell'esecuzione, che è invece necessaria per una durevole circolazione". (New Hampshire Gazette, 2 dicembre 1794)  

1794first dollar.jpg

Dei 1.758 dollari che hanno superato il controllo di qualità, si stima ne sopravvivano oggi da 125 a 150, e quasi tutti mostrano un conio sorprendentemente debole, una combinazione delle scarse capacità della pressa e del fatto che le facce dei conii non erano parallele. Ciononostante, come è facile immaginare, sono monete ambitissime dai collezionisti, disposti a pagare somme importanti anche per esemplari nelle peggiori condizioni.

Quello in foto, invece, è probabilmente il più bello, e si ritiene possa essere il primo esemplare coniato. Con 10.016.875 dollari, realizzati nell'asta Stack's Bowers (cui sono debitore per la foto) del 24 gennaio 2013, detiene il record di moneta più costosa al mondo :) 

petronius oo)

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Dollari!

Il primo dollaro d'oro :hi:

bechtler1dollar.jpg

Il dollaro dei sogni :angel:

1804Muscat.jpg

Il dollaro più bello :wub:

gobrecht1836HAoriginal-PCGSPR62+.jpg

Il dollaro più amato :give_rose:

morgan1879HA-NGCPFCAMEO.jpg

Il dollaro impossibile :unknw:

peace dollar1964D daniel carr.jpg

Vi risparmio il testone di Ike :D e l'arcigno profilo di Susie, come anche gli insipidi dollari del Presidente, ma prima di considerare conclusa la discussione, ne ho ancora uno da mostrarvi. Un dollaro che ci riporterà là dove siamo partiti, congiungendo idealmente i primi, primitivi mezzi monetari, con le monete più moderne...non andate via ;)

petronius :)

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Dollari & Wampum

Nel 2000, dopo il fiasco dei dollari Susan Anthony, la Zecca ci riprova. Stavolta è il volto di una graziosa fanciulla a impreziosire il dritto della moneta, mentre al rovescio compare un'aquila in volo, tra le più belle dell'intera monetazione americana. L'obiettivo, ancora una volta, è quello di convincere gli americani a rinunciare all'utilizzo del biglietto verde con l'effigie di George Washington in favore della moneta metallica di pari valore.

Ancora una volta, il fallimento è pressoché totale. Aver sostituito la tetra Susan con la dolce Sacagawea, e averle dato un bel colore dorato, impossibile da confondere con qualsisasi altra moneta, non serve a raggiungere lo scopo.

Così, dopo nove anni in cui la produzione progressivamente diminuisce, nel 2009 si decide di cambiare il disegno del rovescio, così da poter, almeno si spera, interessare i collezionisti. Il rovescio sarà ogni anno diverso e, in accordo col soggetto del dritto, la ragazza indiana che guidò la spedizione verso ovest di Lewis e Clark, celebrerà gli importanti contributi apportati dalle tribù indiane e dai singoli nativi americani allo sviluppo e alla storia degli Stati Uniti. 

2010: Il tema scelto per quell'anno è la Great Law of Peace, la Grande Legge di Pace, ovvero la formazione della Grande Confederazione delle Tribù Irochesi, una struttura politica liberamente formatasi nel XVI secolo, che univa le tribù esistenti nella zona dell'attuale New York. Simbolo di questa unione, raffigurato sulla moneta, è una cintura Hiawata, con cinque frecce legate insieme. La cintura significa la creazione della Haudenosaunee (la Confederazione degli Irochesi), al suo centro c'è un pino bianco che simboleggia la nazione Onondaga, con altri quattro caratteri che indicano le altre nazioni facenti parte della Confederazione: i Mohawk, gli Oneida, i Cayuga e i Seneca.

2010native american.jpg

La cintura Hiawata altro non è che un Wampum, e chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin dall'inizio :rolleyes: ricorderà che se ne è già parlato, ed è stata mostrata, nel post #4.

Ed ecco allora che con questo dollaro, che celebra, anche se forse involontariamente, i primi mezzi pre-monetari del continente americano, il cerchio si chiude, siamo tornati là dove avevamo iniziato, e così anche il mio compito può dirsi concluso...grazie a tutti :)

bugs bunny that's all folks.jpg

petronius oo)

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Grazie Petronius.

Un viaggio meraviglioso, documentato e soprattutto avvincente... come del resto i tanti altri che ci hai proposto.

Leggerti è veramente un piacere. Se poi i tuoi racconti finissero su carta sarebbe, dal mio punto di vista, il top.

:clapping::clapping::clapping:

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7 ore fa, tornese71 dice:

Leggerti è veramente un piacere. Se poi i tuoi racconti finissero su carta sarebbe, dal mio punto di vista, il top.

Alcuni sono stati pubblicati su Panorama Numismatico, l'ultimo nel novembre scorso. Su altri sto lavorando, e non da oggi, a una pubblicazione per i Quaderni, ma sui tempi non so ancora dirti nulla.

Ciao e grazie :)

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2 ore fa, petronius arbiter dice:

Alcuni sono stati pubblicati su Panorama Numismatico

Eccone uno, dal sito della rivista, scusate l'OT, ma ogni tanto mi faccio un po' di pubblicità :lol:

https://www.panorama-numismatico.com/wp-content/uploads/MEZZO-DOLLARO-D’ONORE.pdf

petronius :)

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Il 7/6/2018 alle 19:44, petronius arbiter dice:

 e così anche il mio compito può dirsi concluso...grazie a tutti :)

Grazie a te, e anche molto. La tua passione è contagiosa; leggerti è sempre piacevole e consente ogni volta di arricchirsi. 

Ancora grazie e buona serata.

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Complimenti anche da parte mia, ho scoperto molte cose che non sapevo.

 

Il 7/6/2018 alle 19:44, petronius arbiter dice:

L'obiettivo, ancora una volta, è quello di convincere gli americani a rinunciare all'utilizzo del biglietto verde con l'effigie di George Washington in favore della moneta metallica di pari valore.

Ancora una volta, il fallimento è pressoché totale. Aver sostituito la tetra Susan con la dolce Sacagawea, e averle dato un bel colore dorato, impossibile da confondere con qualsisasi altra moneta, non serve a raggiungere lo scopo.

Fra l'altro con risultati leggermente diversi da zona a zona, in quanto in alcni posti la moneta capita mentre in altri non si vede mai.

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