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IGNORED

Grosso da 6 denari - IANVA


fra crasellame

Conservazione ?  

49 voti

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Risposte migliori

Ebbene non ce l'ho fatta ad aspettare l'asta Triton... ed ho colto l'occasione al volo e finalmente posso aggiungere questa bellissima moneta alla collezione.

336190266_76d5c86ab1_o.jpg

Genova, Repubblica (1139-1339). Ag. Grosso da 6 denari, 1,71 grammi;

D/ . I A . N V . A . (croce) intorno al castello

R/ CVNRAD1 REX. intorno a croce patente

Più tardi aggiungo foto degne e qualche nota storica :)

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Ho votato SPL/FDC giusto perchè c'era, anche se per monetazioni medioevali è arduo dare senso alla sigla grado di conservazione FDC.

Comunque eccezionale!:D

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Magnifica! Una definizione del conio che (nella mia modestissima esperienza di numismatica medioevale) non avevo mai visto per questo genere di monete.

Ciao, P. :)

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Grazie, è stata un'occasione di quelle che non capitano tutti i giorni.

In attesa che si ricarichi la batteria della macchinetta fotografica...

vi intrettengo con alcune note tratte dal libro trovato sotto l'albero: Blu come il mare - Guglielmo e la saga degli Embriaci di Gabriella Airaldi, Fratelli Frilli Editori, Genova, 2006.

"Nel settembre del 1200 Guglielmo "maior" (discendente del famoso Guglielmo Embriaco Caputmallei o Testadimaglio e più volte console dal 1187 al 1212) e Guglielmo "iunior" stendono un patto con Ottone "iudex" di Castello al quale affidano l'amministrazione della "ruga" di Acri per tre anni a partire dalla Pasqua successiva.

Ottone può tenere per sé 150 lire all'anno, mentre dovrà investire il resto delle rendite in qualunque sede gli sembri opportuna. Dall'atto si viene a sapere che Ottone aveva prestato 325 lire; gli Embriaci gliene danno 750 sulle rendite oltre a 200 lire in tessuti da commerciare."

Or bene... si parla di lire e... se andiamo a leggere l'ottimo manuale di lamoneta.it sulle monete genovesi troviamo che il sistema monetario genovese si basa, come per altri popoli dell'epoca, su quello carolingio:

# 1 lira = 20 soldi

# 1 soldo = 12 denari

Di conseguenza le transazioni venivano espresse da tre cifre e due punti, es. 2.4.7 si leggeva: 2 lire, 4 soldi e 7 denari.

La lira carolingia corrispondeva a una libbra d'argento, quindi all'inizio non era una moneta reale, ma un riferimento monetario. Dato che non si poteva certo andare in giro con delle libbre d'argento in saccoccia, finché si trattava di fare la spesa o pagare la gabella erano sufficienti denari in mistura e grossi in argento da 4 e 6 denari (http://manuali.lamoneta.it/MoneteGenovesi/Storia.html).

Indi... se si fanno due conti... 200 lire erano 48000 denari o 8000 grossi da 6 denari... vi lascio fare i conti per le altre cifre :D

In altri passaggi dell'interessantissimo libro si parla anche di doti; ad esempio Giovannetta sposa di Nicoletto ha portato in dote 300 lire; ancora, Guglielmo "maior" lascia alle figlie Audetta e Embriaghetta 300 lire ciascuna (ma a quest'ultima aggiunge un prezioso anello donatogli nientemeno che dal siniscalco imperiale Marcovaldo di Anweiler).

Modificato da fra crasellame
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Ho votato qFDC basandomi sulla foto della casa d'asta: vedendo la tua forse toglierei mezzo punto, ma ciò non toglie che si tratti di una moneta meravigliosamente ben conservata! Complimenti vivissimi :D !

La qualità di conio delle zecche medioevali è molto variabile, e la stessa zecca può aver avuto qualità discontinua nella lavorazione. In genere mi pare che la zecca di Genova abbia lavorato molto bene, almeno nel periodo medioevale - lo stesso per esempio non si può dire delle emissioni di Lucca e, per le denominazioni piccole, le venete.

Modificato da rob
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La qualità di conio delle zecche medioevali è molto variabile, e la stessa zecca può aver avuto qualità discontinua nella lavorazione. In genere mi pare che la zecca di Genova abbia lavorato molto bene, almeno nel periodo medioevale - lo stesso per esempio non si può dire delle emissioni di Lucca e, per le denominazioni piccole, le venete.

184107[/snapback]

Peggio ancora le zecche meridionali con Svevi ed Angioini.

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...direi che la moneta presa oggi sia SPL stando stretti qSPL.

Secondo me anche di piu'...

Anche secondo me ;)

Fino a questo momento, 10 su 14 persone hanno votato più di SPL.Non possiamo sbagliare tutti.Ammettilo, hai preso una moneta stupenda :)

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...direi che la moneta presa oggi sia SPL stando stretti qSPL.

Secondo me anche di piu'...

Anche secondo me ;)

Fino a questo momento, 10 su 14 persone hanno votato più di SPL.Non possiamo sbagliare tutti.Ammettilo, hai preso una moneta stupenda :)

184189[/snapback]

eheheh si si lo so che è una moneta stupenda e sono contento come un bimbo :D

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Altre notizie storiche, tratte da "Monete Genovesi" di G. Pesce, per completare il quadro :)

Per quanto riguarda gli artisti che incisero i coni delle prime monete genovesi non si sa nulla, ma è probabile che venissero da fuori, considerate anche le numerose "coincidenze" stilistiche con monete feudali francesi.

Tornando alla tipologia del grosso, in base a calcoli sul marco del Comune (una libbra genovese equivaleva a 366,75 grammi) nel confronto degli altri marchi in vigore in Europa, il primo grosso coniato a Genova - secondo il De Simoni - verso il 1172 pesa 1,46 grammi ed è pari allo Sterlino, frazione del marco di Colonia. (...)

E' interessante seguire l'evoluzione del grosso nelle sue successive emissioni: coniato la prima volta col valore di 4 denari, dopo qualche anno - lievemente accresciuto nel peso - acquista il valore di 6 denari (mezzo soldo). (...)

Nel XIV secolo pur mantenendo lo stesso peso, il grosso rappresenta l'equivalente di 2 soldi e poco a poco passa a rappresentare un valore in soldi sempre maggiore. Nel 1478 pesa oltre 3,50 grammi e vale 5 soldi. Nel 1490 compare il grosso da 15 soldi e tre anni dopo quello da 20 (battuto durante la Signoria di Francesco Sforza). Nasce così per la prima volta la lira come moneta reale.

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