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Circolazione dei beni culturali (in particolare monete)


Risposte migliori

Il tema della circolazione dei beni culturali, volgarmente detto "acquisto e vendita", è uno dei più controversi. Leggo molti post nei quali i dubbi espressi dagli utenti sono quelli ricorrenti: lecita provenienza, certificazioni, rischi di sequestri, rapporti con venditori italiani ed esteri, etc.. Mi sono occupato di queste problematiche nell'ambito della collaborazione con la cattedra di diritto pubblico, materia "legislazione dei beni culturali", ed ho pubblicato su Ratio Iuris – Numero XXIV – maggio 2016 – ISSN 2420-7888 l'articolo che allego. E' solo uno spunto per una riflessione più ampia, credo però che offra diversi argomenti utili per dissipare, almeno spero, alcuni dubbi che leggo spesso in questa sezione. Chiedo scusa per i passaggi più sintetici e criptici, l'articolo era pensato esclusivamente per addetti ai lavori.

Mi preme sottolineare che la materia, teoricamente, sarebbe molto più semplice di come appare.

Ad esempio, le "famose" certificazioni sulla lecita provenienza non hanno, a mio parere, alcuna giustificazione e non sarebbero necessarie. Il nostro ordinamento "presume" la lecita provenienza. Solo al ricorrere di determinate circostanze, che la giurisprudenza ha chiarito, questa presunzione viene superata: l'esempio classico è la monete sporca di terra ancora fresca... 

Nella normalità dei casi si deve, appunto, presumere la lecita provenienza. Perché, allora, è invalsa la credenza che siano i collezionisti a dover provare tutto? Semplicemente perché la polizia giudiziaria (Polizia, GdF, Carabinieri) quando eseguiva un sequestro senza che ve ne fossero i presupposti di legge comunque lo vedeva poi confermato dal magistrato e l'eventuale dissequestro avveniva, quasi sempre, solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza di assoluzione. Da non molto sembra che la magistratura avalli molto più raramente i sequestri non necessari. 

articolo RIFLESSIONI SULLA CIRCOLAZIONE DEI BENI CULTURALI.pdf

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Rivoluzionario?

sarei curioso di sapere cosa ne pensano :

- l’esperto legaledel forum ( alias Bizerba)

- l’ufficio legale del Mibact 

- i magistrati che in passato hanno avuto mano facile nel firmare sequestri etc ( ultimamente  disposti mi pare molto piu’ sporadicamente)...

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4 ore fa, numa numa dice:

Rivoluzionario?

sarei curioso di sapere cosa ne pensano :

- l’esperto legaledel forum ( alias Bizerba)

- l’ufficio legale del Mibact 

- i magistrati che in passato hanno avuto mano facile nel firmare sequestri etc ( ultimamente  disposti mi pare molto piu’ sporadicamente)...

Grazie della risposta. In realtà non credo sia rivoluzionaria la mia impostazione. Negli stessi termini si è espresso un giudice di un processo seguito direttamente dal mio studio, conformemente ad altri giudizi seguiti da altri colleghi. È da precisare che ben poche di queste pronunce di primo grado vengono poi appellate dalla procura. Quindi non arrivano in Cassazione, avendo così meno visibilità. La ragione credo la si ritrovi nel consolidamento di alcuni principi di legittimità, che non necessitano di essere ribaditi in tre gradi di giudizio.

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Aggiungo una piccola provocazione: nel Codice dei beni culturali non viene posta alcuna differenza tra la moneta antica e, ad esempio, una medaglietta o distintivo della seconda guerra mondiale. Ad oggi non ho mai sentito della necessità del certificato di lecita provenienza per i distintivi.

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1 ora fa, grunf dice:

Aggiungo una piccola provocazione: nel Codice dei beni culturali non viene posta alcuna differenza tra la moneta antica e, ad esempio, una medaglietta o distintivo della seconda guerra mondiale. Ad oggi non ho mai sentito della necessità del certificato di lecita provenienza per i distintivi.

È cosa ben nota: teoricamente anche le monete del regno o della repubblica degli anni '50-'60 sarebbero da considerarsi allo stesso modo delle classiche, ma nei fatti sono trattate in modo totalmente diverso... e non certo per scelta dei collezionisti.

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Inviato (modificato)
2 ore fa, Gallienus dice:

È cosa ben nota: teoricamente anche le monete del regno o della repubblica degli anni '50-'60 sarebbero da considerarsi allo stesso modo delle classiche, ma nei fatti sono trattate in modo totalmente diverso... e non certo per scelta dei collezionisti.

Purtroppo è così. Soprattutto le informazioni veicolate dalla stampa negli anni passati hanno contribuito ad ingenerare una visione della legislazione dei beni culturali che non ha nulla a che fare con le norme realmente vigenti. Nella pratica si sono create categorie di beni particolarmente “critici” (come le monete) mentre altri beni, sottoposti alla medesima normativa, non sono assolutamente considerati degni di attenzione.

Modificato da grunf
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Il 6/7/2018 alle 05:21, numa numa dice:

Rivoluzionario?

sarei curioso di sapere cosa ne pensano :

- l’esperto legaledel forum ( alias Bizerba)

- l’ufficio legale del Mibact 

- i magistrati che in passato hanno avuto mano facile nel firmare sequestri etc ( ultimamente  disposti mi pare molto piu’ sporadicamente)...

Ciao.

Innanzitutto grazie per avermi attribuito l'immeritata qualifica di "esperto legale del Forum".

Sono confuso.?

Ho letto l'interessante contributo, ma non ho colto nulla di "rivoluzionario".

Quali sarebbero gli spunti che ritieni tali?

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62
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7 minuti fa, bizerba62 dice:

Ciao.

Innanzitutto grazie per avermi attribuito l'immeritata qualifica di "esperto legale del Forum".

Sono cinfuso.?

Ho letto l'interessante contributo, ma non ho colto nulla di "rivoluzionario".

Quali sarebbero gli spunti che ritieni tali?

Saluti.

M.

Questo:

 

Purtroppo è così. Soprattutto le informazioni veicolate dalla stampa negli anni passati hanno contribuito ad ingenerare una visione della legislazione dei beni culturali che non ha nulla a che fare con le norme realmente vigenti. Nella pratica si sono create categorie di beni particolarmente “critici” (come le monete) mentre altri beni, sottoposti alla medesima normativa, non sono assolutamente considerati degni di attenzione.

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7 minuti fa, bizerba62 dice:

Ciao.

Innanzitutto grazie per avermi attribuito l'immeritata qualifica di "esperto legale del Forum".

Sono cinfuso.?

Ho letto l'interessante contributo, ma non ho colto nulla di "rivoluzionario".

Quali sarebbero gli spunti che ritieni tali?

Saluti.

M.

Questo:

 

Purtroppo è così. Soprattutto le informazioni veicolate dalla stampa negli anni passati hanno contribuito ad ingenerare una visione della legislazione dei beni culturali che non ha nulla a che fare con le norme realmente vigenti. Nella pratica si sono create categorie di beni particolarmente “critici” (come le monete) mentre altri beni, sottoposti alla medesima normativa, non sono assolutamente considerati degni di attenzione.

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2 ore fa, numa numa dice:

Questo:

 

Purtroppo è così. Soprattutto le informazioni veicolate dalla stampa negli anni passati hanno contribuito ad ingenerare una visione della legislazione dei beni culturali che non ha nulla a che fare con le norme realmente vigenti. Nella pratica si sono create categorie di beni particolarmente “critici” (come le monete) mentre altri beni, sottoposti alla medesima normativa, non sono assolutamente considerati degni di attenzione.

Mah. Non saprei, così sui due piedi, a quali informazioni si voglia fare riferimento e cosa si voglia intendere quando si scrive che nella pratica si sono create delle categorie di beni "critici", fra cui rientrano le monete (antiche).

Sarebbe molto utile fornire dei riscontri piu' precisi, sia in merito alle "informazioni" (date da chi?) che in ordine alla "criticità" (in che senso?) delle monete.

In ogni caso, continuo a non vederci nulla di "rivoluzionario".

Saluti.

M.

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5 ore fa, bizerba62 dice:

Mah. Non saprei, così sui due piedi, a quali informazioni si voglia fare riferimento e cosa si voglia intendere quando si scrive che nella pratica si sono create delle categorie di beni "critici", fra cui rientrano le monete (antiche).

Sarebbe molto utile fornire dei riscontri piu' precisi, sia in merito alle "informazioni" (date da chi?) che in ordine alla "criticità" (in che senso?) delle monete.

In ogni caso, continuo a non vederci nulla di "rivoluzionario".

Saluti.

M.

intanto noto che i ‘sequestri ‘ e  susseguenti  ‘dissequestri’ da parte dell'autorità giudiziaria sono calati notevolmente

conversione sulla via damasco ? Oppure una presa di coscienza da parte dei giudici che chi traffica in monete non necessariamente vada equiparato ad uno spacciatore? 

Modificato da numa numa
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3 ore fa, numa numa dice:

intanto noto che i ‘sequestri ‘ e  susseguenti  ‘dissequestri’ da parte delnéèutorità giudiziaria sono cccaduto anche in passato alati notevolmente

conversione sulla via damasco ? Oppure una presa di coscienza da parte dei giudici che chi traffica in monete non necessariamente vada equiparato ad uno spacciatore? 

Mah. Intanto bisognerebbe disporre di dati certi per affermare che i sequestri e i conseguenti dissequestri (quando questi ultimi si verificano), siano calati notevolmente.

Se così anche fosse, una motivazione potrebbe essere rinvenuta "a monte" e cioè nel fatto che a forza di battere e ribattere ormai quasi nessuno acquista più su eBay o siti simili monete antiche da venditori privati.

Uno dei principali "canali" che portavano le forze dell'Ordine ad indagare e sequestrare erano proprio quel genere di transazioni.

Ne abbiamo parlato molto anche su questo Forum dei rischi connessi agli acquisti online da sellers privati e alla lunga può essere che qualche risultato lo abbiamo anche ottenuto.

Dal mio (modesto) osservatorio non mi pare che ci siano particolari conversioni sulla via di Damasco ne' da parte del giudici ne', tanto meno, da parte delle Procure.

Ne' mi risulta che la Cassazione abbia mutato orientamento su alcuni principi quali l'inversione dell'onere della prova, la presunzione di culturalita' ecc.

E' vero che qualche giudice di merito o qualche procuratore assopve o richiede l'archiviazione, ma ciò e' accaduto anche in passato, come ben sanno molti Utenti di questo Forum.

Diciamo che la materia continua ad essere amministrata, sia dalla prassi degli Uffici che in ambito giudiziario, "a macchia di leopardo".

M.

 

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8 ore fa, bizerba62 dice:

Mah. Non saprei, così sui due piedi, a quali informazioni si voglia fare riferimento e cosa si voglia intendere quando si scrive che nella pratica si sono create delle categorie di beni "critici", fra cui rientrano le monete (antiche).

Sarebbe molto utile fornire dei riscontri piu' precisi, sia in merito alle "informazioni" (date da chi?) che in ordine alla "criticità" (in che senso?) delle monete.

In ogni caso, continuo a non vederci nulla di "rivoluzionario".

Saluti.

M.

Il mio generico riferimento alle informazioni veicolate dalla stampa riguarda tutti quei casi in cui i quotidiani titolavano “sequestrato un tesoro: pensionato deteneva in casa collezione di monete antiche di inestimabile valore”. Questo titolo non è di fantasia. Il pensionato fu assolto e la collezione dissequestrata quando la sentenza passò in giudicato. La definizione “di inestimabile valore” fu resa dal Sovrintendente, intervistato dal giornalista. Nel momento della restituzione dei beni stranamente, però, non venne apposto alcun vincolo. Forse così inestimabile non era.

Altro esempio su versante diverso. In alcune riviste, vendute in edicola a diffusione nazionale per collezionisti di militaria e rievocatori storici, erano presenti, fino a qualche anno fa, rubriche dedicate alla ricerca di cimeli, sui luoghi delle battaglie della prima e seconda guerra, con metal detector. Venivano descritte tutte le fasi: ricerca, ritrovamento nel sottosuolo, catalogazione dei reperti (in genere distintivi, elmetti e fibbie) e successivo restauro. Gli articoli riportavano nome cognome e foto degli stessi “ricercatori” mentre scavano e portano alla luce i reperti, oltre che le foto delle fasi di restauro. Non mi risulta che alcuna procura abbia mai perseguito gli autori di questi scavi clandestini. Forse alcuni di questi ritrovamenti sono avvenuti vicino ai confini orientali (luoghi delle battaglie IWW) quindi la competenza territoriale potrebbe essere controversa, ma ricordo anche un articolo dedicato al ritrovamento nel nord Italia di un distintivo RSI conosciuto in pochissimi esemplari.

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57 minuti fa, bizerba62 dice:

Mah. Intanto bisognerebbe disporre di dati certi per affermare che i sequestri e i conseguenti dissequestri (quando questi ultimi si verificano), siano calati notevolmente.

Se così anche fosse, una motivazione potrebbe essere rinvenuta "a monte" e cioè nel fatto che a forza di battere e ribattere ormai quasi nessuno acquista più su eBay o siti simili monete antiche da venditori privati.

Uno dei principali "canali" che portavano le forze dell'Ordine ad indagare e sequestrare erano proprio quel genere di transazioni.

Ne abbiamo parlato molto anche su questo Forum dei rischi connessi agli acquisti online da sellers privati e alla lunga può essere che qualche risultato lo abbiamo anche ottenuto.

Dal mio (modesto) osservatorio non mi pare che ci siano particolari conversioni sulla via di Damasco ne' da parte del giudici ne', tanto meno, da parte delle Procure.

Ne' mi risulta che la Cassazione abbia mutato orientamento su alcuni principi quali l'inversione dell'onere della prova, la presunzione di culturalita' ecc.

E' vero che qualche giudice di merito o qualche procuratore assopve o richiede l'archiviazione, ma ciò e' accaduto anche in passato, come ben sanno molti Utenti di questo Forum.

Diciamo che la materia continua ad essere amministrata, sia dalla prassi degli Uffici che in ambito giudiziario, "a macchia di leopardo".

M.

 

Posso riportare una piccola statistica personale (quindi senza alcuna validità generale) sui processi per acquisto di monete tramite piattaforme on line, di cui sono venuto a conoscenza: tutte assoluzioni. 

Assoluzioni dovute proprio all’applicazione di quei principi di legittimità ormai consolidati da anni. I mezzi di informazione hanno, però, sempre dato risalto al solo sequestro iniziale e mai all’assoluzione finale. 

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8 ore fa, grunf dice:

I mezzi di informazione hanno, però, sempre dato risalto al solo sequestro iniziale e mai all’assoluzione finale.

Ció accade nella quasi totalità delle inchieste giudiziarie, soprattutto quelle che hanno un certo risalto mediatico. Il giornalista da la notizia, magari enfatizzandola, e ciò fa vendere copie. Pubblicare l’eventuale sentenza di assoluzione a chi serve? Solamente all’imputato, al fine di essere riabilitato anche agli occhi dell’opinione pubblica, (moralmente sarebbe da considerare un atto dovuto) ma ciò non e’ remunerativo, quindi....

Modificato da PriamoB
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5 ore fa, PriamoB dice:

Ció accade nella quasi totalità delle inchieste giudiziarie, soprattutto quelle che hanno un certo risalto mediatico. Il giornalista da la notizia, magari enfatizzandola, e ciò fa vendere copie. Pubblicare l’eventuale sentenza di assoluzione a chi serve? Solamente all’imputato, al fine di essere riabilitato anche agli occhi dell’opinione pubblica, (moralmente sarebbe da considerare un atto dovuto) ma ciò non e’ remunerativo, quindi....

Verissimo 

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18 ore fa, grunf dice:

I mezzi di informazione hanno, però, sempre dato risalto al solo sequestro iniziale e mai all’assoluzione finale. 

 

9 ore fa, PriamoB dice:

Ció accade nella quasi totalità delle inchieste giudiziarie, soprattutto quelle che hanno un certo risalto mediatico. Il giornalista da la notizia, magari enfatizzandola, e ciò fa vendere copie. Pubblicare l’eventuale sentenza di assoluzione a chi serve?

 

3 ore fa, numa numa dice:

Verissimo 

Tristemente vero.

Ricordo in particolare un caso che, una ventina d'anni fa, fece scalpore, poiché è stato, a mia memoria, l'arresto più "eccellente" in campo numismatico.

Mi riferisco a Gianfranco Casolari, arrestato nel 1998 insieme ad altre persone con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di reperti archeologici. Un reato gravissimo, che va ben oltre la semplice detenzione o escavazione di qualche moneta.

La notizia  fu data con grande enfasi da tutti i TG e dalle testate nazionali, che la ripetettero per giorni. Dopo quattro anni, nel 2002, Casolari fu prosciolto da ogni accusa, ma nessuno se ne accorse. Io lessi la notizia solo su Cronaca Numismatica, qualche mese dopo i fatti, visti i tempi di preparazione di una rivista mensile. Se anche la stampa nazionale e i TG ne hanno parlato, lo avranno fatto di volata, in un trafiletto, o in una notiziola di quelle che i TG danno in due parole, dopo i fatti di cronaca più rilevanti e prima di passare allo sport. 

petronius

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2 ore fa, petronius arbiter dice:

 

 

Tristemente vero.

Ricordo in particolare un caso che, una ventina d'anni fa, fece scalpore, poiché è stato, a mia memoria, l'arresto più "eccellente" in campo numismatico.

Mi riferisco a Gianfranco Casolari, arrestato nel 1998 insieme ad altre persone con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di reperti archeologici. Un reato gravissimo, che va ben oltre la semplice detenzione o escavazione di qualche moneta.

La notizia  fu data con grande enfasi da tutti i TG e dalle testate nazionali, che la ripetettero per giorni. Dopo quattro anni, nel 2002, Casolari fu prosciolto da ogni accusa, ma nessuno se ne accorse. Io lessi la notizia solo su Cronaca Numismatica, qualche mese dopo i fatti, visti i tempi di preparazione di una rivista mensile. Se anche la stampa nazionale e i TG ne hanno parlato, lo avranno fatto di volata, in un trafiletto, o in una notiziola di quelle che i TG danno in due parole, dopo i fatti di cronaca più rilevanti e prima di passare allo sport. 

petronius

Se non mi sbaglio furono diversi i professionisti implicato a coinvolti...,ma non lessi mai ne di proscioglimenti ne di doverose rettifiche..,.

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22 ore fa, grunf dice:

Il mio generico riferimento alle informazioni veicolate dalla stampa riguarda tutti quei casi in cui i quotidiani titolavano “sequestrato un tesoro: pensionato deteneva in casa collezione di monete antiche di inestimabile valore”. Questo titolo non è di fantasia. Il pensionato fu assolto e la collezione dissequestrata quando la sentenza passò in giudicato. La definizione “di inestimabile valore” fu resa dal Sovrintendente, intervistato dal giornalista. Nel momento della restituzione dei beni stranamente, però, non venne apposto alcun vincolo. Forse così inestimabile non era.

Ciao.

In merito ai messaggi che sulla materia veicola la stampa, è abbastanza risaputo che non si debba fare alcun affidamento.

O si tratta di "comunicati stampa" che le stesse Autorità passano ai mass media (che dunque amplificano le operazioni per darne un esagerato risalto) o sono notizie "rielaborate" dai giornalisti con titoli ad effetto e ciò sempre in chiave scandalistico-emotiva.

In entrambi i casi tali messaggi potranno al più fare colpo sull'opinione pubblica, ma lasciano del tutto indifferente l'Operatore e l'addetto ai lavori, che si nutrono (usualmente) di ben altre informazioni.

Quindi, se si affronta il problema in ambito legale, non saranno certamente le informazioni che si leggono sui giornali o che si sentono alla TV a condizionare lo studioso.

22 ore fa, grunf dice:

Posso riportare una piccola statistica personale (quindi senza alcuna validità generale) sui processi per acquisto di monete tramite piattaforme on line, di cui sono venuto a conoscenza: tutte assoluzioni. 

Assoluzioni dovute proprio all’applicazione di quei principi di legittimità ormai consolidati da anni. I mezzi di informazione hanno, però, sempre dato risalto al solo sequestro iniziale e mai all’assoluzione finale. 

Questo aspetto mi sembra molto più interessante.

Se disponi di tali casistiche (che si sono concluse tutte con una assoluzione) sarebbe interessante sapere:

- numero dei casi a cui Ti riferisci, anche per capire l'ampiezza della casistica;

- numero (e indicazione) dei tribunali coinvolti, anche in questo caso per capire l'ampiezza della casistica;

- pubblicazione delle relative sentenze.

Spesso, qui sul Forum, abbiamo pubblicato le sentenze che ci è capitato di conoscere e rintracciare, sia quando erano positive per i collezionisti che quando non lo erano.

Questo tipo di supporto potrebbe essere molto più utile ali Lettori, di tanti saggi teorici, senza nulla togliere a questi ultimi.

Saluti.

M.

Modificato da bizerba62
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3 ore fa, petronius arbiter dice:

Tristemente vero.

Ricordo in particolare un caso che, una ventina d'anni fa, fece scalpore, poiché è stato, a mia memoria, l'arresto più "eccellente" in campo numismatico.

Mi riferisco a Gianfranco Casolari, arrestato nel 1998 insieme ad altre persone con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla ricettazione e al riciclaggio di reperti archeologici. Un reato gravissimo, che va ben oltre la semplice detenzione o escavazione di qualche moneta.

La notizia  fu data con grande enfasi da tutti i TG e dalle testate nazionali, che la ripetettero per giorni. Dopo quattro anni, nel 2002, Casolari fu prosciolto da ogni accusa, ma nessuno se ne accorse. Io lessi la notizia solo su Cronaca Numismatica, qualche mese dopo i fatti, visti i tempi di preparazione di una rivista mensile. Se anche la stampa nazionale e i TG ne hanno parlato, lo avranno fatto di volata, in un trafiletto, o in una notiziola di quelle che i TG danno in due parole, dopo i fatti di cronaca più rilevanti e prima di passare allo sport. 

petronius

Proprio per questa ragione, l'ultima fonte alla quale farei riferimento nello studio della materia è la carta stampata generalista.

M

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9 ore fa, bizerba62 dice:

Proprio per questa ragione, l'ultima fonte alla quale farei riferimento nello studio della materia è la carta stampata generalista.

M

Purtroppo oero’ e’ quella che poi fa opinione presso il Pubblica e incide - che lo si voglia o no - sulla reputazione.

le sentenze in fondo le leggono solo gli specialisti e spesso pesa   piu’ un rigo di dtampa butrato li che 100 pagine di logici e fini ragionamenti 

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22 minuti fa, numa numa dice:

Purtroppo oero’ e’ quella che poi fa opinione presso il Pubblica e incide - che lo si voglia o no - sulla reputazione.

le sentenze in fondo le leggono solo gli specialisti e spesso pesa   piu’ un rigo di dtampa butrato li che 100 pagine di logici e fini ragionamenti 

Capisco.

L'opinione pubblica è certamente condizionata più dai titoli dei giornali che da una sentenza di assoluzione.

Ma quello che possiamo fare con i mass media è solo avanzare una richiesta di rettifica o di smentita o di pubblicazione di una notizia, rispettivamente scorretta, falsa o omessa.

Questo aspetto del problema, però, non attiene al titolo della presente discussione.

In questa discussione, lo ripeto, sarebbe molto utile (per tutti i Lettori) indicare il campione quantitativo dei casi di assoluzione che si conoscono, il campione dei Tribunali coinvolti e, se possibile, pubblicare anche le sentenze di assoluzione.

Almeno dal mio punto di vista, sarebbe più utile leggere qualche riga di motivazione di una sentenza di assoluzione che non le solite "sparate" del giornalisti e ciò per i motivi già esposti in precedenza.

Se poi vogliamo lamentarci con i mass media per le notizie che riguardano il nostro ambiente, lasciate libero un posto in prima fila che mi ci metto anch'io.

Saluti.

M.

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10 ore fa, bizerba62 dice:

Ciao.

In merito ai messaggi che sulla materia veicola la stampa, è abbastanza risaputo che non si debba fare alcun affidamento.

O si tratta di "comunicati stampa" che le stesse Autorità passano ai mass media (che dunque amplificano le operazioni per darne un esagerato risalto) o sono notizie "rielaborate" dai giornalisti con titoli ad effetto e ciò sempre in chiave scandalistico-emotiva.

In entrambi i casi tali messaggi potranno al più fare colpo sull'opinione pubblica, ma lasciano del tutto indifferente l'Operatore e l'addetto ai lavori, che si nutrono (usualmente) di ben altre informazioni.

Quindi, se si affronta il problema in ambito legale, non saranno certamente le informazioni che si leggono sui giornali o che si sentono alla TV a condizionare lo studioso.

Questo aspetto mi sembra molto più interessante.

Se disponi di tali casistiche (che si sono concluse tutte con una assoluzione) sarebbe interessante sapere:

- numero dei casi a cui Ti riferisci, anche per capire l'ampiezza della casistica;

- numero (e indicazione) dei tribunali coinvolti, anche in questo caso per capire l'ampiezza della casistica;

- pubblicazione delle relative sentenze.

Spesso, qui sul Forum, abbiamo pubblicato le sentenze che ci è capitato di conoscere e rintracciare, sia quando erano positive per i collezionisti che quando non lo erano.

Questo tipo di supporto potrebbe essere molto più utile ali Lettori, di tanti saggi teorici, senza nulla togliere a questi ultimi.

Saluti.

M.

Chiedo scusa per non essere stato preciso e chiaro negli interventi. Il riferimento ai messaggi della stampa voleva solo interessare gli utenti meno esperti del forum che spesso inviano messaggi allarmati e di aiuto perché non si ritrovano fattura, foto autenticata, dichiarazione notarile, certificazione del venditore etc etc per una moneta acquistata 30 anni fa per 5 lire dal papà e hanno paura di subire un procedimento penale. Purtroppo sono loro le vittime della cattiva informazione giornalistica.

Per quanto riguarda la mia personale statistica, si compone di 8 sentenze rese dai giudici monocratici calabresi, non pubblicate, oltre che alcune archiviazioni con dissequestro. 

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