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I Romani collezionavano monete ?


Legio II Italica

Risposte migliori

Piu' che un Post di argomento specifico , presento una riflessione che avrebbe bisogno di piu' risposte .

Da diverse fonti antiche sappiamo con certezza che gli antichi Romani , in particolare quelli possidenti di epoca repubblicana , erano accaniti collezionisti nel senso di possessori di oggetti o beni di lusso e rari quali a quel tempo potevano essere opere d' arte , cioe' : statue , vasellami in metalli preziosi , gemme lavorate e non , quadri , ornamenti preziosi ; insomma tenevano nelle ricche case di Senatori , Consoli e Pretori , tutte quelle opere e manufatti che per la maggior parte provenivano da bottini di guerra , specialmente durante le guerre di conquista di epoca repubblicana e a seguire del primo Impero ; un esempio famoso di possesso di cose rare e preziose fu il caso di Marco Antonio e del suo amore per Cleopatra alla quale voleva offrire un rarissimo Opale , una pietra preziosa a quel tempo rara ed eccezionale , ma questo amore appassionato di Marco Antonio provoco' la disgrazia di un Senatore romano conosciuto e molto rispettato a Roma , il suo nome era Nonio e possedeva una spettacolare collezione di gioielli raffinati e pietre preziose e aveva uno degli Opali più belli mai visti fino a quel tempo . Marco Antonio penso' che non ci sarebbe stato regalo migliore di questo meraviglioso Opale per una Regina quale era Cleopatra , l’ unico inconveniente è che non tenne in debito conto che il suo possessore , il Senatore Nonio , non era assolutamente disposto a cederlo . Marco Antonio offrí ingenti somme di denaro a Nonio che continuava ad insistere su una posizione di netto rifiuto , ma ben conoscendo la tenacia e la caparbietà di Marco Antonio , il Senatore romano preferí andare in esilio pur di rimanere in possesso della gemma e della sua collezione , anche per prevenire ulteriori pericolosi scontri con Marco Antonio .

Fu così che Cleopatra non ricevette in dono l´Opale e Marco Antonio rimase ferito nel suo orgoglio ; Roma perse in Nonio uno dei suoi migliori uomini politici , infatti mori' in volontario esilio ad Alessandria senza lasciare il suo amato Opale .

Terminata la fase di espansionismo militare stabile , nella prima meta' circa del II secolo , i Romani non ebbero piu' modo di arricchire le loro collezioni private tramite bottini di guerra , quindi proliferarono in tutto l' Impero e particolarmente a Roma , artisti che creavano copie di statuaria antica in marmo e bronzo , mentre artigiani molto valenti producevano tutte quelle opere “minori” che prima venivano predate ai popoli conquistati .

Ora , in tutta questa smania di collezionismo , una attitudine probabilmente innata nella maggior parte degli uomini , indipendentemente dall' importanza e valore degli oggetti posseduti , mi sono spesso chiesto se rientrava in questa attitudine anche la numismatica , ovvero il collezionare monete di particolare interesse storico familiare .

Onestamente non conosco se in qualche testo classico antico sia presente la notizia che dei Romani antichi tenessero in casa delle monete “fuori corso” antiche , che magari tramandavano in Oro , Argento o Bronzo , fatti o eventi antichi oppure con Imperatori degni di memoria , od anche piu' semplicemente un collezionismo generale di monete senza pregiudizi ; questo tipo di collezionismo numismatico antico potrebbe in parte spiegare il perche' molte monete romane si presentano ancora oggi in conservazione che per definizione moderna sono definite SPL o addirittura FDC , le quali sembrano non aver mai circolato e che in genere sono presenti in quei particolari ritrovamenti che chiamiamo “ripostigli”; praticamente sarebbe come se oggi un collezionista di monete moderne , ad esempio di Euro , le nascondesse e un lontanissimo giorno futuro venissero ritrovate nelle stesse condizioni di FDC in cui furono coniate .

Grazie a quanti vorranno esprimere i loro pareri .

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Supporter

Bel quesito,affascinante.I Romani erano affezionati alle loro monete.Durante l'impero vennero ,addirittura,riconiati molti denarii repubblicani.Ma,forse,l'intento principale era di togliere monete di argento puro,sostituendole con altre di lega argentea.

Sicuramente erano ben conosciute le stupende monete della Magna Graecia che,ancor oggi,fanno sognare i collezionisti.

Sarebbe interessante sapere se,a Pompei o Ercolano,città sigillate improvvisamente dal cataclisma,abbiano trovato qualcosa di simile ad una collezione.

Di certo,a Pompei fu ritrovato il meraviglioso medaglione aureo di Augusto che,sicuramente,non serviva per la spesa.

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1 ora fa, RobertoRomano dice:

Bel quesito,affascinante.I Romani erano affezionati alle loro monete.Durante l'impero vennero ,addirittura,riconiati molti denarii repubblicani.Ma,forse,l'intento principale era di togliere monete di argento puro,sostituendole con altre di lega argentea.

Sicuramente erano ben conosciute le stupende monete della Magna Graecia che,ancor oggi,fanno sognare i collezionisti.

Sarebbe interessante sapere se,a Pompei o Ercolano,città sigillate improvvisamente dal cataclisma,abbiano trovato qualcosa di simile ad una collezione.

Di certo,a Pompei fu ritrovato il meraviglioso medaglione aureo di Augusto che,sicuramente,non serviva per la spesa.

Ciao @RobertoRomano e grazie della tua opinione .

Anche se e' un pensiero non espresso nello sviluppo del post , anche io credo possibile che una forma di collezionismo numismatico sia esistito a Roma antica , specialmente presso le antiche famiglie nobili discendenti da quelle senatoriali repubblicane che fecero la Storia di Roma , sappiamo infatti che venivano addirittura conservate nelle Domus le immagini degli antenati , quindi e' possibile che venissero collezionate o se vogliamo , conservate , anche quelle monete che portavano impressi i nomi e le iconografie ad essi collegati .

Mentre per l' epoca imperiale non e' assurdo pensare che particolari Imperatori degni di memoria fossero conservati sotto forma di monete da cittadini comuni , in particolare dai romantici del tardo Impero .

Purtroppo di tutto cio' non esistono prove .

Modificato da Legio II Italica
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Buonasera,

Non sono un esperto, ma da qualche parte ,  avevo letto che vi sono prove sul fatto che lo stesso Giulio Cesare "collezionasse" monete, romane e barbare.

Se qualche utente ne sa di piu' ....:hi:

 

Modificato da b8b8
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Buonasera , come sempre post stimolanti da parte di Legio II Italica , da parte mia posso dire che sono convinto che gli antichi romani molto probabilmente collezionavano monete romane ,la prova risiede nella notizia di un ritrovamento avvenuto nel 1880 a Ottobiano ( PV ).

Si tratto' del rinvenimento di 46 monete che coprivano cronologicamente I primi due secoli e mezzo dell' impero ,tutte un ottimo stato di conservazione ,chiaramente una raccolta filologica dei primi imperatori  che ad un certo punto venne occultata in un vaso di terracotta e interrata .

Purtroppo del tesoretto non e' rimasto nulla , tranne la notizia stessa contenuta in un foglio ritrovato in un vecchio archivio familiare .

Fonte :  Giuseppe Papetti .Ottobiano ,indagine per una ricostruzione storica.

 

Screenshot_2018-11-12-20-33-04.jpeg

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Grazie @adelchi della notizia , sembra una buona "prova" di una probabile forma di collezionismo numismatico antico .

Se virtu' e vizi degli uomini esistono da sempre , allora non dovrebbero esserci dubbi su questa virtuosa attitudine degli antichi Romani , d' altra parte se si collezionavano vari prodotti della produzione antica , perché non farlo anche di particolari monete ?

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22 ore fa, b8b8 dice:

Buonasera,

Non sono un esperto, ma da qualche parte ,  avevo letto che vi sono prove sul fatto che lo stesso Giulio Cesare "collezionasse" monete, romane e barbare.

Se qualche utente ne sa di piu' ....:hi:

 

Salve , non ho trovato informazioni su presunte "collezioni di monete" da parte di Giulio Cesare ; d' altra parte con la vita molto movimentata e lontana da Roma che ebbe Cesare , sia politica che principalmente militare , mi sembra strano che coltivasse questo interesse , ma tutto e' possibile .

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Il 12/11/2018 alle 14:35, Legio II Italica dice:

.Da diverse fonti antiche sappiamo con certezza che gli antichi Romani , in particolare quelli possidenti di epoca repubblicana , erano accaniti collezionisti nel senso di possessori di oggetti o beni di lusso e rari quali a quel tempo potevano essere opere d' arte , cioe' : statue , vasellami in metalli preziosi , gemme lavorate e non , quadri , ornamenti preziosi ; insomma tenevano nelle ricche case di Senatori , Consoli e Pretori , tutte quelle opere e manufatti che per la maggior parte provenivano da bottini di guerra , specialmente durante le guerre di conquista di epoca repubblicana e a seguire del primo Impero ;

" [ ....... ]  ... Marcellus ... [ ..... ] ...ornamenta urbis, signa tabulasque quibus abundabant Syracusae, Romam devexit, ... [.....] ...  ceterum inde  primum initium mirandi Graecarum artium opera ... [...... ] ... "

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4 ore fa, chievolan dice:

Tito Livio. Storia di Roma. La presa di Siracusa da parte di Marcello.

Salve , ci sono infiniti casi di razzie di opere d' arte portate a Roma ed esposte in luoghi pubblici e privati , altro esempio famoso e' quello di Lucio Mummio Acaico , il conquistatore di Corinto nel 146 a.C. che di fatto consegno' la Grecia a Roma .

Di questa Citta' greca erano famosi e ricercatissimi i "vasi corinzi" , Plinio (Nat. Hist., XXXIV, 15) e Strabone (VIII, 381) il quale narra che i veterani collocati da Giulio Cesare nel territorio corinzio facevano affannosa ricerca delle antiche tombe per strapparne vasi di bronzo e vasi fittili corinzi dei quali i Romani avevano grande passione .

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15 ore fa, chievolan dice:

" [ ....... ]  ... Marcellus ... [ ..... ] ...ornamenta urbis, signa tabulasque quibus abundabant Syracusae, Romam devexit, ... [.....] ...  ceterum inde  primum initium mirandi Graecarum artium opera ... [...... ] ... "

"…... da lì ebbe inizio l' ammirazione per le opere d' arte greche e la licenza di saccheggiare ogni luogo sacro e profano per onorare gli dei Romani , proprio con il primo tempio così splendidamente ornato da Marcello"

Tito Livio , Libro XXV , 40 , 2

"....al suo interno (di Siracusa) fu fatto un bottino così ingente che sembrava che si fosse allora presa Cartagine con la quale si combatteva a forze pari"

Tito Livio , Libro XXV , 31.11

Anche Catone definì l' arrivo del bottino siracusano come una "calamità" , con le sue ricchezze : "si aprì la porta ai nemici che presto o tardi segneranno la distruzione di Roma"

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In effetti la qualità di certe monete mi ha fatto nascere la stessa domanda..

la risposta che mi sono dato è che molte monete appena coniate fossero state nascoste per evitare furti o saccheggi dai grandi possidenti, però questa nuova prospettiva di collezionisti non mi stupisce più di tanto, da che l’uomo è uomo ama catalogare e collezionare.

Anche il motivo “nostalgico” o “religioso”/“araldico” ante litteram è una probabilità che ritengo concreta.

Questo forse spiegherebbe il perché alcuni imperatori che s9no stati in carica pochi mesi o addirittura giorni si sono prodigati a coniare aurei ecc..

Teniamo presente anche che per un Romano non si moriva veramente se <non> si era ricordati dai posteri.

Speriamo che vengano trovati altri ripostigli come quello citato sopra che confermino il collezionismo numismatico da parte dei romani

Modificato da Legio II Italica
<non>
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Salve , due probabili forme di collezionismo antico trovate a Roma , la prima rappresentata da una raccolta di 26 gemme incise semi preziose , trovata a seguito di scavi sul Palatino eseguiti tra il 1985 e 1998 e risalente alla prima meta' del II secolo ; la seconda rappresentata da un vaso contenente 144 monete in bronzo di vari moduli e di diverse eta' , tra i Flavi e Commodo , trovate nel 2001 a seguito di scavi in una Villa romana presso Via Sandro Pertini .

DSCN2487.JPG

DSCN2486.JPG

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  • 3 settimane dopo...

Una indicazione che i Romani collezionassero (o quantomeno raccogliessero) monete più antiche o di diversa provenienza si trova nella vita di Augusto di Svetonio, 75: "[Augusto] celebrava i giorni di festa e le solennità con magnifiche elargizioni e qualche volta con semplici divertimenti. Per i Saturnali e in altre circostanze qualsiasi, secondo il suo capriccio, ora faceva distribuire doni, vestiti, oro e argento, ora monete di ogni conio, anche antiche, del tempo dei re, o straniere (modo nummos omnis notae, etiam veteres regios ac peregrinos), a volte soltanto coperte di soldati, spugne, palette per il fuoco, pinze e altri oggetti di questo genere accompagnati da annotazioni oscure e ambigue". 

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