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IGNORED

Vittoriato 106/1?


Guest osio

Risposte migliori

Buonasera, 

botte da orbi pochi minuti fa all'Asta Pliego (https://www.biddr.ch/auctions/pliego/browse?a=419&c=7477), per questo vittoriato, partito da 25 e finito a 395 euro più diritti, che allego. 

gr. 2,73.

Dallo stile, si direbbe che si tratti di un vittoriato coniato, stando al Crawford, forse in Etruria. Quindi, o il raro 105/1 (pentagramma) o il ben più raro 106/1 (bastone). 

Sta di fatto che del simbolo, pentagramma o bastone che sia, non si vede traccia. Per via della consunzione? O forse bisogna pensare a una inedita variante senza simbolo? 

Nella mia esperienza, piuttosto limitata, non mi era mai capitato di vedere un vittoriato con legenda racchiusa in una sorta di cornice lineare, laddove di solito è soltanto in esergo (eccezion fatta per 96/1, zecca ispanica). Stando alle mie ricerche, questa caratteristica è presente, tra tutti i vittoriati dell'Etruria, solo in quello della collezione RBW (NAC 61, 467), che allego per secondo, dove il bastone è ben visibile. Per via di questa caratteristica in comune, tenderei a considerare il vittoriato Pliego come facente parte dell'emissione 106 o, almeno, della stessa emissione di cui fa parte il vittoriato RBW. In ogni caso, vengono da coppie di conii differenti. 

Notare poi l'aspetto della superficie del metallo tanto nel vittoriato Pliego quanto in quello RBW: tante "crepettine".

Cosa ne pensate? 

 

 

pliego.jpg

 

NAC 61.jpg

Modificato da osio
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@osio Mi hai preceduto di 1 minuto....però oramai avevo scritto e inserisco .......ometto ovviamente l'immagine del vittoriato dell'asta che hai inserito tu.

Poi sulla genuinità della moneta non esprimo opinione da quell'immagine è difficile......

Buonasera

Vi allego l’immagine di un vittoriato direi inedito perlomeno io non l’ho mai visto e mai catalogato in precedenza. E’ correlato a mio parere alle serie che si ipotizzano coniate in zecca di Etruria e nello specifico RRC 105/1 che al rovescio ha il simbolo del pentagramma tra la nike e il trofeo e RRC  106/1 che ha il simbolo del bastone tra la nike e il trofeo. Entrambi i vittoriati sono estremamente rari ed in particolare quello con il bastone. Crawford suggerisce che la moneta, coniata in piena II guerra punica,  con pentagramma sia stata finanziata da Marco Claudio Marcello, soprannominato la “spada di Roma” con una parte delle 500 libbre d’oro (Livio, libro XXVII, capitolo 10) per finanziare le sue campagne ed in particolare in Etruria. Una parte dei conii e dell’argento siano stati trasmessi poi a C. Calpurnius Piso, promagistrato in Etruria, sotto il quale è stata coniata la moneta con il simbolo del bastone.  

 Il vittoriato di cui vi allego immagine, passato oggi in asta Pliego, ritengo per le caratteristiche e in particolare del trofeo, possa appartenere alle suddette serie (siamo in linea anche con il peso le 2 serie suddette hanno peso medio di ca 2,90/3 grammi), ma senza simbolo (sempre che il simbolo non risulti poco visibile). In particolare direi possa essere la versione senza simbolo di RRC 106/1 perché alcuni dei conii al rovescio sotto ROMA hanno una linea continua così come la moneta lotto 16 di Pliego e nessuna altro vittoriato mi sembra abbia tale caratteristica, neppure RRC 105/1 (almeno nelle immagini personali reperite delle monete – non molte per la verità-)

Il vittoriato aveva una partenza di 25 euro probabilmente per la presenza del foro, e ha raggiunto 395 euro senza diritti  di aggiudicazione (probabilmente la moneta non è passata inosservata anche ad altri) nonostante il foro e le condizioni non proprio ottimali.

Che dite? Gradirei un vostro parere al riguardo.

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ne aggiungo un altro con la linea sotto la legenda

Anonymous. 208 BC. AR Victoriatus (18mm, 2.96 g, 3h). Mint in central Italy. Laureate head of Jupiter right / Victory standing right, crowning trophy with wreath; staff between. Crawford 106/1; Sydenham 209; RSC 24n; Type as RBW 473 (same dies). Near VF, toned, some porosity and verdigris. Extremely rare.

From the Andrew McCabe Collection, purchased from Lucernae, 2010.

Andato a 500 euro circa senza diritti

mccbe.jpg

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L'esemplare Pliego è veramente interessante e apparentemente un unicum (giustificando il prezzo raggiunto in asta), che sembra costituire la parte anonima di RRC 105 e 106, che sono legati insieme da due diritti in comune. La mano è la stessa, anche se cambia il capello svolazzante sopra la testa. In questa moneta è diretto in basso, mentre nei conii 105 e 106 è sempre diretto in alto.

In ogni caso sono emissioni ispaniche.

  • Grazie 1
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29 minuti fa, acraf dice:

L'esemplare Pliego è veramente interessante e apparentemente un unicum (giustificando il prezzo raggiunto in asta), che sembra costituire la parte anonima di RRC 105 e 106, che sono legati insieme da due diritti in comune. La mano è la stessa, anche se cambia il capello svolazzante sopra la testa. In questa moneta è diretto in basso, mentre nei conii 105 e 106 è sempre diretto in alto.

In ogni caso sono emissioni ispaniche.

@acraf, secondo te quindi si tratterebbe di una variante del 106/1 senza simbolo? Cioè credi che il simbolo non ci sia non per la consunzione della moneta ma proprio perché non è stato coniato? 

Emissione ispanica? Se così fosse si spiegherebbe in parte la strana cornice di ROMA e forse anche il fatto che questo vittoriato sia passato da Pliego (il vittoriato McCabe che ha citato @Flavio_bon proveniva dal commerciante Lucernae e un altro vittoriato 106/1 del catalogo lamoneta da un'asta Vico....)

Modificato da osio
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@acraf

 interessante la tua ipotesi di coniazione in Spagna, io ho sempre ritenuto che i vittoriati con simboli fossero di produzione “italica” e considerandola una moneta militare di occupazione usata in particolare nel Sud Italia avesse utilizzato determinati simboli per “adeguarsi” ai simboli già conosciuti e utilizzati in monete greche e non: ricordo nel caso dei simboli oggetto del post un AE campano di Teanum S. 280/270 AC dove sotto al Toro Androcefalo c’è il simbolo del pentagramma o una moneta del Bruttium (punica) dove sopra al cavallo retrospiciente c’è il simbolo del pentagramma.

Tale simbolo ricorre su diverse emissioni di città del Centro Italia , campane, sannite oltre che nell’area del Bruttium. E’ stata ipotizzata peraltro un’associazione con la zecca di Cales, antica cittadina sita vicino Capua e Teano.

Un’altra particolarità che emerge è la maggior presenza nei ritrovamenti meridionali di vittoriati con simboli e lettere rispetto ai vittoriati senza simboli, questo quindi confermerebbe la presenza di zecche ausiliarie in supporto a Roma, forse anche itineranti con l’esercito, operanti in loco: in questo modo si evitava il pericolo di spostamenti di denaro in un territorio altamente insicuro.

E’ pur vero che non tutti i vittoriati con simboli sono stati rinvenuti in ripostigli dell’Italia meridionale, ricordo l’assenza del vittoriato con il crescente o falce lunare e anche i vittoriati con il simbolo del  pentagramma stesso di cui adesso a memoria ricordo 1 esemplare nel ripostiglio di Pisa e 1 in quello di Fano. Mentre è singolare la mancanza dei 2 tipi nel ripostiglio di Caltrano V. dove sono presenti quasi tutti i tipi di vittoriati con simboli.    

Altra nota: poiché i vittoriati con simboli sono mediamente più leggeri dei vittoriati senza simboli è ipotizzabile che tali zecche operarono maggiormente in un periodo successivo al 217 AC e quindi coerentemente con la presenza cartaginese nella zona.  

Come ho detto ritengo che la moneta argentea romana abbia avuto in questo periodo una forte funzione di messaggio ideologico politico legato ad una politica espansionistica di carattere militare. Il vittoriato in particolare, che rinveniamo in maniera preponderante nei territori di guerra, accoppiando la divinità massima di Giove alla personificazione della Vittoria che incorona un trofeo, associa il tema religioso (la protezione del dio supremo) a quello di potenza militare vincente.

Tale funzione è confermata nel sud dell’Italia, ma come evidenziato da Acraf anche in Spagna dove sono stati trovati alcuni rispostigli contenenti vittoriati. Vedi la figura di fine psot dove ho confrontato alcuni ritrovamenti, anche numericamente non significativi, in terra iberica, con la campagna di riconquista romana che aveva tra l’altro lo scopo di tagliare i rifornimenti ad Annibale in Italia.

Giova ricordare che i vittoriati con legenda Roma in incuso (ma che non hanno simboli ed hanno un stile molto particolare), che sono considerati i più antichi, poiché riprendevano lo stile della legenda del quadrigato, sono stati rinvenuti quasi esclusivamente in terra iberica, tanto che si è ipotizzata una loro coniazione in loco.

In Spagna sarebbe anche stato rinvenuto l’unico doppio vittoriato conosciuto che è custodito a Parigi, sempre che si tratti di una moneta genuina, considerati i dubbi che sono stati avanzati in merito. In effetti un doppio vittoriato non avrebbe avuto senso considerata la possibile circolazione ancora del quadrigato e l’esistenza del denario (se la coniazione del denario fu antecedente o contestuale al vittoriato) che come valore intrinseco era di fatto un doppio vittoriato.

Così come avvenne nel Sud Italia e nella penisola iberica è probabile che il vittoriato ebbe la stessa funzione, anche se in misura minore, nei territori celtici della Gallia Cisalpina, dove era al tempo utilizzata dalle varie tribù una dracma di imitazione massaliota.

La scarsità però dei ritrovamenti di ripostigli di vittoriati in quell’area e l’inesistente promiscuità con le dracme circolanti, può significarne una scarsa penetrazione, forse dovuta al fatto che il vittoriato era all’epoca della colonizzazione delle Gallia Cisalpina una moneta già in forte declino che lo porterà di fatto a in breve tempo a “trasformarsi” ufficialmente nel mezzo denario (quinario) con la promulgazione della Lege Clodia.

E’ infatti evidente che mentre nei ripostigli del Sud Italia è numericamente inesistente la presenza di quinari, tali monete sono invece presenti con maggior frequenza e numerosità nei ripostigli anche promiscui con vittoriati del Nord Italia ed in particolare nel Nord Est dell’Italia. 

@acraf

Non mi dilungo oltre perché mi sto facendo prendere la mano e sto andando fuori tema, ma, posto che RRC 105/1 e RRC 106/1 siamo effettivamente di produzione iberica e non italica, ciò che non mi convince e  il motivo dei simboli contenuti che mi sembra non abbiamo  alcun legame con il territorio spagnolo cosi come non ricordo (poi non di tutti ne conosco la costituzione) che tali tipi siano contenuti in specifici hoards iberici.  

E’ pur vero come dice @osio     ultimamente questi vittoriati appaiono più frequentemente in aste e venditori spagnolI (a parte 1 vittoriato con pentagramma battuto in una delle ultime aste CNG a una cifra per me fuori da ogni logica) però ho molti dubbi……

Alberto

spagna.jpg

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