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Macehead


Euskadi

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Salve, un amico si è aggiudicato di recente questo lotto. Cercando insieme di datare il reperto e non avendo a disposizione testi specifici   ci siamo imbattuti in alcune incongruenze: abbiamo trovato soltanto alcune classificazioni generiche come testa di mazza, oppure altre datazione più specifiche che la collocano al 1600/1700, ma che viste le caratteristiche e l'ossidazione del reperto io reputo poco attendibili.

Materiale=bronzo.

 Peso 56 grammi

Diametro foro 20 mm      qualcuno sa darmi informazioni più precise? Grazie 

7.jpg

Modificato da Euskadi
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Ciao ,l'ho gia' visto da qualche parte... e' di quella tipologia di oggetti che ogni tanto gli archeologi rinvengono e a cui non sanno dare un' attribuzione e allora si inventano una definizione strampalata , infatti mi sembra un po piccola per essere una testa di mazza ,a meno che non sia una mazza per I puffi ,puo' essere visto che e' macchiata di blu :P..

A parte gli scherzi mi obblighi a buttare, ancora una volta, per aria I miei cataloghi alla ricerca del tuo oggetto...

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Fai con calma, ma l'idea non è male.    Preciso che il foro è Diametro  20 mm 

Un grazie in anticipo.

Per quel che riguarda l'oggetto io non ho molti dubbi che sia una mazza, viste le mini spade dell'età del bronzo questa è proporzionata con le armi di quel periodo, ma non ho trovato nessuna classificazione che la colloca in quel periodo, invece secondo me non può essere medioevale proprio perché come dici tu è troppo piccola e quindi inefficace contro soldati medioevali. 

Modificato da Euskadi
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Bravo non ci speravo, infatti io avevo trovato delle classificazioni che definirei surreali, questa tua ricerca porta un punto di vista che secondo me chiarisce in entrambe le ipotesi il periodo storico e anche la funzione dell'oggetto, che potrebbe avere uno o l'altro uso. 

 

 

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ce ne sono diversi tipi, e le punte a quanto pare dovrebbero servire in battaglia per evitare l'estrazione del morso dalla bocca del cavallo da parte di un nemico. 

20pprsx.jpg

Modificato da Euskadi
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Dubito che l’applicazione di un anello a punte potesse prevenire l’azione di qualcuno che volesse togliere il morso al cavallo. 

Penso piuttosto a qualcosa di diverso. Tirando con forza un morso di quel tipo, non si aveva soltanto una azione sulla lingua e sulle commessure labiali del cavallo, ma anche sulla mandibola. Il cavallo avrebbe provato molto più dolore. 

Modificato da chievolan
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8 ore fa, Euskadi dice:

ce ne sono diversi tipi, e le punte a quanto pare dovrebbero servire in battaglia per evitare l'estrazione del morso dalla bocca del cavallo da parte di un nemico. 

20pprsx.jpg

E' un morso greco. Le "punte" che si vedono non erano esterne ma interne alla bocca del cavallo (!). 

Questo morso è composto da un'asta laterale (l'asta ad S), coi due anelli ai quali si agganciavano due corregge di cuoio che si univano al montante della briglia. Poi abbiamo l'aggancio delle redini (asta piegata centrale). Poi abbiamo le assi del morso, unite tra loro da due anelli di giunzione. Da questi due anelli di giunzione parte una catenella di piccoli anelli che avevano la funzione di incentivare la salivazione del cavallo.

L'asse del morso un disco di spine (che hanno lo scopo di impedire al cavallo di trattenere il morso con le mascelle) e un disco (anch'esso serviva ad impedire al cavallo di mordere il morso e in più accentuava l'azione del morso agli angoli della bocca).

Le assi del morso, unite dagli anelli di giunzione, con dischi e spine, erano all'interno della bocca, posizionate tra le barre (spazi tra i denti incisivi e molari).

Le spine le avevo viste finora solo come "protuberanze" sporgenti dall'asse del morso e non come anelli cuspidati, ma effettivamente costituiva un miglioramento tecnico, per via della rotazione.

C'è da dire che il "macehead" di @Euskadi e ancor più l'anello cuspidato del libro di @adelchipresentano spine veramente lunghe, che dovevano costringere il cavallo a tenere praticamente sempre la bocca aperta e probabilmente in azione arrivavano a toccare la mascella o la mandibola del cavallo, causandogli dolore. Ma in una battaglia equestre ciò doveva essere importante. 

 

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Io non escluderei nemmeno l'utilizzo come testa di mazza, infatti vista dal vero presenta vari segni di impatto, si possono vedere anche in foto 2 tagli, come se fosse stata colpita da una lama o essa stessa abbia colpito uno spigolo tagliente, ma sui bordi ce ne sono altri più piccoli.

Le punte  poi per stare all'interno di una bocca se teniamo conto che si sono ridotte di almeno un 25/30 per cento sono troppo grandi. Ma non bisogna prendere come riferimento la foto che ho postato, perché credo non siano stati trovati esemplari di questo morso completo, in quanto probabilmente essendo un modello da guerra non veniva lasciato all'interno di sepolture, che solitamente comprendevano oggetti da parata più artistici e pregiati. Io ho provato a stringere in mano questo oggetto, e nonostante le punte siano ormai smussate l'azione non è affatto agevole. immaginiamo  di trattenere un cavallo per il morso nella concitazione e in mezzo ai pericoli  di una battaglia e ritrovarsi  tra le mani una manciata di punte aguzze, che probabilmente non erano le uniche perché credo fossero affiancate da un tirante al quale si agganciavano le redini e dal quale spuntavano altre punte  verso L'esterno, bene secondo me al cavaliere qualche secondo di vantaggio questo piccolo oggetto avrebbe potuto concederlo, a sufficienza per colpire con un'arma magari. 

Modificato da Euskadi
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5 ore fa, Euskadi dice:

Un tirante molto simile a questo. 

cb3e796a417b4247eb193e4b9dfb2b98.jpg

Un ringraziamento @chievolan per l'ipotesi plausibile che mi trova sostanzialmente d'accordo e un grazie anche @Euskadi per aver introdotto ( leggendomi nel pensiero ) uno degli oggetti piu' controversi dal punto di vista dell'attribuzione d'uso : gli anelli gemini cuspidati .

Ormai da due secoli si discute sulla loro funzione ,le due tesi piu' accreditate li danno o come "tendiarco " oppure come elemento di bardatura equina funzionale alla regolazione dello scorrimento di catenelle funzionali alle briglie,personalmente la seconda ipotesi mi convince di piu' se non altro per la frequenza dei rinvenimenti di tali oggetti negli scavi archeologici a riprova di un loro uso quotidiano  e non prettamente militare che ne renderebbe la diffusione sicuramente piu' limitata.

Di seguito alcuni esempi ed un estratto da un bel testo ( disponibile online) che tratta prevalentemente la bronzistica romana di "basso" livello.

IMG_20190208_173302.jpg

IMG_20190208_173457.jpg

Screenshot_2019-02-08-12-48-52.jpeg

Screenshot_2019-02-08-12-42-42.jpeg

Screenshot_2019-02-08-12-42-51.jpeg

Modificato da adelchi
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L'argomento mi ha interessato, mi era sfuggito, anche se avevo già visto immagini di "macehead" senza farvi attenzione.

Oggi sono andato anche ad infilare la mano tra le barre di un cavallo per valutare lo spazio, e per me anelli del tipo che abbiamo preso in considerazione hanno spine troppo lunghe, improponibili al cavallo ed anche inutili, visto che dischi e spine di minor grandezza potevano già ben essere sufficienti all'uso ( che come detto è quello di impedire la possibilità che il cavallo stringa il morso tra mandibola e mascella superiore, non rispondendo così ai comandi), e troppo cruente così da poter ferire lingua e gengive. Probabilmente poi in punte lunghe si impiglierebbero gli anelli della catenella per la salivazione (il c.d. gioco).

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Aggiungerei una cosa ... il ritrovamento di anelli cuspidati non è raro, ma sono sempre oggetti singoli.

Se fossero stati parte di un morso, a rivestire le sue assi che sono unite tra loro da due anelli di giunzione e  chiuse alle estremità da una borchia o da un ingrossamento a testa, come mai si sono "sfilate"?

Mi vien da pensare che fossero piuttosto infilate in qualcosa di deperibile, come il legno.

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E gli anelli gemini cuspidati? Boh.

Escluderei comunque l'uso in equitazione. Se ho ben capito una proposta è il loro uso esternamente al morso, magari dove c'è l'aggancio delle redini ... ma non lo vedo come molto funzionale, se la funzione dev'essere quella di impedire che qualche nemico afferri il morso. Mi pare cosa improbabile. E poi pericolosa per lo stesso cavaliere o per i cavalli dei compagni.

 

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13 ore fa, chievolan dice:

Aggiungerei una cosa ... il ritrovamento di anelli cuspidati non è raro, ma sono sempre oggetti singoli.

Se fossero stati parte di un morso, a rivestire le sue assi che sono unite tra loro da due anelli di giunzione e  chiuse alle estremità da una borchia o da un ingrossamento a testa, come mai si sono "sfilate"?

Mi vien da pensare che fossero piuttosto infilate in qualcosa di deperibile, come il legno.

Salve osservando più a fondo l'anello cuspidato da me postato e avendone direttamente la possibilità, come dicevo ho riscontrato vari segni di colpi, e ora propenderei più per un utilizzo in cavalleria che come mazza. Pensavo alla protezione della giunzione tra il filetto che stava nella bocca del cavallo, e a maggior ragione se come dice  @chievolan questo era composto da materiale organico, e il tirante in bronzo al quale si agganciavano  le redini a catenella, poi fra l'anello cuspidato e la bocca del cavallo probabilmente  vi era una guardia. Questi reperti secondo gli archeologi sono riferibili alla cultura villanoviana o comunque a culture del centro nord Italia dell'età del bronzo e sembrerebbe che i primi morsi equini in effetti fossero composti con filetti in nervo di bue. L'anello in questione ha le punte esterne piegate tutte verso l'interno e una è stata limata in modo da dimezzarla, come se intralciasse il buon funzionamento del morso una volta in posizione, è visibilmente stato colpito più volte, per questo motivo dico che probabilmente era a protezione della giunzione del morso, e che sarebbe stato bersagliato dai colpi con l'intento di recidere le redini. 

Modificato da Euskadi
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Per quanto riguarda gli anelli gemini come tendiarco per me avrebbero il difetto non trascurabile di recidere la corda in caso questa scappasse di mano, in oltre le punte in un attrezzo così costruito si posizionerebbero tra le dita, mentre la dimensione e la forma mi fanno pensare proprio a un tirante. Poi dobbiamo pensare che in guerra anche solo l'aspetto di un cavallo ricoperto di punte e piastre di bronzo serviva a incutere timore e scoraggiare iniziative avversarie. 

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