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Ignoravo che delle navi militari romane (a differenza di quelle onerarie) non fosse giunto a noi alcun reperto. 

In realtà gli studiosi di storia navale hanno avuto come fonte principale, almeno iconografica, proprio le navi riprodotte sulle monete repubblicane.

Il tema è oggetto di un libro affascinante (Quinqueremi Roma alla conquista del Mediterraneo- P. Pastoretto, U. Milizia), che si legge come un romanzo, e ripercorre la storia della flotta da guerra romana attraverso testimonianze storiografiche, archeologiche e, appunto, numismatiche. Consiglio la lettura (peraltro si puó scaricare da academia.edu)

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15 ore fa, Scipio dice:

Ignoravo che delle navi militari romane (a differenza di quelle onerarie) non fosse giunto a noi alcun reperto. 

In realtà gli studiosi di storia navale hanno avuto come fonte principale, almeno iconografica, proprio le navi riprodotte sulle monete repubblicane.

Il tema è oggetto di un libro affascinante (Quinqueremi Roma alla conquista del Mediterraneo- P. Pastoretto, U. Milizia), che si legge come un romanzo, e ripercorre la storia della flotta da guerra romana attraverso testimonianze storiografiche, archeologiche e, appunto, numismatiche. Consiglio la lettura (peraltro si puó scaricare da academia.edu)

Ciao @Scipio , in effetti reperti di navi militari romane sono stati trovati nelle acque delle isole Egadi dove si svolse la famosa battaglia navale che pose fine alla prima guerra punica : https://www.finestresullarte.info/flash-news/2154n_sicilia-trovati-rostri-bronzo-battaglia-egadi.php

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Hai ragione, sapevo dei rostri, mi riferivo a reperti dello scafo; il libro spiega come per ricostruire la struttura di queste navi (era discusso anche cosa significasse 5 ordini di remi) le uniche indicazioni provenissero in effetti dalle monete repubblicane e dalla forma data all’isola tiberina


Inviato
1 ora fa, Scipio dice:

Hai ragione, sapevo dei rostri, mi riferivo a reperti dello scafo; il libro spiega come per ricostruire la struttura di queste navi (era discusso anche cosa significasse 5 ordini di remi) le uniche indicazioni provenissero in effetti dalle monete repubblicane e dalla forma data all’isola tiberina

Ciao , dalle poche informazioni che abbiamo la Quinqueremi era in uso gia' all' epoca delle guerre puniche e come imbarcazione militare sopravvisse fino al III secolo ; era lunga circa 45 metri , ma rispetto alla piu' comune Trireme aveva il ponte piu' alto circa tre metri dal livello dell' acqua ed aveva due torrette , una a poppa ed una a prua ; la Quinqueremi aveva poco meno di 300 rematori suddivisi su tre ordini di remi , 120 soldati e 50 uomini di equipaggio .

Da recenti studi sembra che il nome Quinqueremi non indicasse una nave con 5 ordini di remi sovrapposti , infatti : "la testimonianza sulla struttura delle quinqueremi è altamente frammentaria, ed esiste un acceso dibattito sul significato del nome di queste imbarcazioni. Le triremi dovevano il proprio nome alla presenza di tre ordini sovrapposti di rematori; per similitudine, le quinqueremi avrebbero dovuto avere cinque ordini sovrapposti, ma sorge il problema di interpretare le successive hexeres, hepteres e vascelli con un numero ancora maggiore di ordini. Secondo gli storici moderni, questi numeri descrivevano nelle polieri il numero di rematori per unità o gruppo di voga su ciascun lato della nave, non il numero di ordini; le quinqueremi avrebbero avuto tre ordini di remi, con due rematori per ciascuno dei due remi superiori,[1] uno o due per ciascun remo di coperta e uno per ogni remo inferiore posto poco al di sopra della linea di galleggiamento"


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Colgo l’occasione di questo argomento per riferire una scoperta che mi è stata raccontata da un archeologo subacqueo sulle strategie romane durante la battaglia delle Egadi.

ci si era spesso chiesto come potessero avere vinto delle navi romane molto lente e tozze contro le triremi cartaginesi agilissime veloci e con i rostri intercambiabili. Poi si son trovate una dozzina di ancore romane sul fondale delle Egadi...in formazione di battaglia.

si è quindi ricostruita la dinamica di quella battaglia. Le ancore romane erano in un insenatura.

Le navi romane hanno finto di perdere e sono scappate rifugiandosi in questa insenatura, si sono girate ed han buttato le ancore..alzando in contemporanea le vele.

le triremi cartaginesi ignare si son dirette al loro porto pensando di avere vinta la battaglia e son passate davanti a quell insenatura.

in quel momento i romani han tagliato le funi che legavano le ancore alle navi e col vento in poppa son balzate contro le triremi cartaginesi speronandole e vincendo la battaglia.

Le ancore son rimaste sul fondo a perpetua memoria di quell’epoca battaglia

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