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Una discussione di oggi mi porta a scrivere delle monete del regno di Rascia, meglio conosciuto con il nome odierno di Serbia.

Questa regione, una delle più fedeli all'Impero Romano, fu travolta dalle popolazioni slave, e poi dalle orde mongole. Dopo secoli di turbolenza in cui la penisola balcanica fu continuamente regione di confine fra le popolazioni che venivano dall'est e l'Impero Romeo (più tardi conosciuto come Bizantino), nel periodo tardo medioevale iniziarono ad organizzarsi finalmente alcuni stati nazionali: per prima la Bulgaria, travolta poi dalle orde mongole, e la Rascia.

I primi re di Rascia vollero battere moneta, ed assunsero a modello la valuta internazionale per eccellenza del periodo, vale a dire il grosso veneziano. Più che di ispirazione, inizialmente si parla di copie se non di contraffazioni in argento svilito rispetto alle emissioni veneziane, tanto che Venezia ne proibì la circolazione nella città ed in tutti i suoi possedimenti, tranne Ragusa. Dante stesso cita i re di Rascia quali produttori di cattiva moneta!

Con il crescere della potenza del Regno, la monetazione assunse caratteristiche via via autonome dal modello originale, pur ispirandosi fortissimamente ad esso.

Posto qui un grosso di Re Stefan Uroš II (Stefano Urosio), chiaramente imitativo, ma altrettanto chiaramente riconoscibile come emissione non veneziana.

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Modificato da rob

Inviato

Con il passare degli anni l'iconografia delle monete di Rascia si stacca progressivamente dal modello veneziano, introducendo elementi stilistici più tipicamente slavi.

Il modulo rimane comunque quello del grosso, moneta di riferiemento per tutto il XIII sec. e buona parte di quello successivo. Il fino non è conosciuto, ma si suppone inferiore al grosso matapan.

Posto qui un grosso di Stefan Uroš IV (1331-1345), che mostra chiaramente l'evoluzione verso uno stile autonomo.

Il regno di Rascia ebbe un'esistenza travagliata da lotte dinastiche ed un pressoché continuo stato di guerra civile e fu travolto infine dall'Impero Ottomano. Fu troncato sul nascere lo sviluppo di uno stato nazionale, ed è mia opinione la una coscienza nazionale abortita nel lontano medioevo sia alla radice dei guai balcanici moderni... ma questa non è numismatica.

Mi fermo qui poiché ho solo due monete, ma chiunque ne sappia di più si faccia pure avanti e raccolga il testimone! :D

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Inviato (modificato)

Dante, Paradiso XIX, 136-141

l'Aquila, emblema dlla giustizia imperiale, lancia un monito ai re cristiani che mostrano con le loro opere di conoscere il Cristo meno degli infedeli.

"E parranno a ciascun l'opere sozze

del barba e del fratel, che tanto egregia

nazione e due corone han fatte bozze.

E quel di Portogallo e di Norvegia

lì si conosceranno, e quel di Rascia

che male ha visto il conio di Vinegia."

i commentatori sono concordi nell' identificare il monarca di Rascia (Serbia) con Stefano Urosio II Milutin (1282-1321)

Al contrario dei predecessori, che avevano cercato di mantenere stabile il valore del grosso "matapan" sui valori fissati dallo standard veneziano di 2.178 grammi, Stefano Urosio II Milutin cominciò a operare sitematicamente una progressiva riduzione di peso della moneta che raggiuse valori compresi tra i 1,60-1,40 grammi.

Stefano Urosio II Milutin è stato proclamato santo dalla Chiesa Ortodossa Serba e viene ricordato come il Re Santo :)

Modificato da numes

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