grigioviola 1,994 Posted July 15, 2019 Report Share #1 Posted July 15, 2019 Il 30 ottobre del 1873, nella contea di Selborne, a metà strada tra Alton e Petersfield, nel Blackmoor Park , vennero alla luce due vasi in terracotta (ollae) contenenti ben 29788 monete - prevalentemente antoniniani - da Gordiano a Costanzo Cloro. Il ripostiglio sarà noto con il nome di Blackmoor Hoard ed è il quinto in ordine di grandezza tra quelli rinvenuti in Gran Bretagna. Il ripostiglio venne inizialmente studiato dall'allora conte di Selborne che ne pubblicò un report preliminare catalogando il tutto sulla base del Cohen nel numero 17 di Numismatic Chronicle del 1877. Lla famiglia dei conti di Selborne ne detenne la proprietà dalla data della sua scoperta fino agli anni '70 quando il quarto conte di Selborne non lo vendette tramite la casa d'aste Christie's: L'asta fece realizzare prezzi molto elevati per l'epoca e fece un discreto clamore. Successivamente fu definita da alcuni numismatici come un "enormous hoard of horribly cleaned junk, which made crazy prices". Successivamente nel 1982 Roger Bland pubblicò un nuovo studio sul deposito, dandogli la giusta inquadratura e importanza storica: Ciclicamente alcune monete provenienti da questo ripostiglio, riappaiono in commercio. Si tratta per lo più di antoniniani in cattivo stato di conservazione e piuttosto comuni, dato che la stragrande maggioranza di monete apparteneva all'Impero Gallico e soprattutto agli ultimi imperatori Tetrico I e II. Il report preliminare che ne fece il conte Selborne è il seguente: Nella mia collezione, durante gli ultimi anni (e con alcune recenti acquisizioni fresche di questi giorni), sono riuscito a radunare un piccolo gruzzolo proveniente dal Blackmoor hoard: poca cosa, solo 6 monetine su 29.788, ma comunque un discreto frammento di uno dei principali (se non altro per dimensioni) ripostigli britannici. In aggiunta, un fascino particolare a queste monete di per sé davvero umili, deriva dalla documentazione di corredo che fortuitamente e in maniera davvero eccezionale, sono riuscito a reperire e che vorrei condividere con voi. La moneta più pregiata del mucchio è un antoniniano di Postumo che ho trovato accompagnato dal suo tag (cartellino) originale e risalente molto probabilmente alla fine degli anni '80, primi '90 con un uso misto di stampa, macchina da scrivere e penna biro: D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ IMP X COS V RIC 289 Arrivano poi un gruppetto di quattro esemplari che sono invece accompagnate da bustine d'epoca appositamente create alla fine degli anni '70 dal negozio numismatico londinese posto di fronte al British Museum di Londra, il "Museum Galleries": D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ PAX AVG RIC 100 D\ GALLIENVS AVG R\ AETERNITAS AVGG, Γ Goebl 577/a D\ GALLIENVS AVG R\ ORIENS AVG, Z retrograda Goebl 616/a Infine, l'ultimo pezzo del gruppo e quello fresco di questi giorni, accompagnato dal cartellino del precedente collezionista oltre che dalla ricevuta originale d'acquisto del 1977 in cui viene indicata la provenienza dal ripostiglio in questione: D\ IMP C TETRICVS PF AVG R\ LAETITIA AVGG RIC 87 E questo, per il momento, è tutto dal Blackmoor Hoard: un bel connubio tra "storia numismatica" e "storia del collezionismo", quel mix che fa tanto impazzire il sottoscritto e che arricchisce di valore - simbolico ed emozionale - dei tondelli che altrimenti, presi singolarmente, risulterebbero anonimi e snobbati dai più. Spero di non avervi annoiato troppo... e soprattutto mi auguro di essere riuscito a condividere le emozioni che provo nel maneggiare questo materiale! 7 1 Quote Report Link to post Share on other sites
Illyricum65 2,809 Posted July 15, 2019 Report Share #2 Posted July 15, 2019 La PAX di Tetrico è imitativa o sembra dalla foto? Una sterlina del 1977 per la Laetitia ... bei tempi!!! Ciao Illyricum Quote Report Link to post Share on other sites
grigioviola 1,994 Posted July 15, 2019 Author Report Share #3 Posted July 15, 2019 La Pax potrebbe essere imitativa. In realtà anche le ufficiali del Blackmoor hoard erano di scarsa qualità... Era un ammasso di circolante che di certo non era destinato a mera tesaurizzazione. Quote Report Link to post Share on other sites
grigioviola 1,994 Posted May 28, 2020 Author Report Share #4 Posted May 28, 2020 Tra i recenti acquisti è arrivato l'Occasional Paper No 33 ovvero il vol. 3 della serie Coin Hoards from Roman Britain: The Blackmoor Hoard di Roger Bland, edito nel 1982 dal Department of Coins and Medals del British Museum. E, sorpresa!, al suo interno ho trovato l'ex libris di Simon Bendall e un talloncino su carta intestata del British Museum con la firma dell'autore, Roger Bland, e di Simon Bendall e con l'indicazione "for review", evidentemente doveva trattarsi di una copia destinata a essere recensita da qualche rivista di settore. Se volete avere qualche informazione su Simon Bendall vi rimando a questo link: https://en.m.wikipedia.org/wiki/Simon_Bendall E vi lascio qualche immagine della mia documentazione arricchita sul Blackmoor Hoard: 3 Quote Report Link to post Share on other sites
Stilicho 1,037 Posted May 28, 2020 Supporter Report Share #5 Posted May 28, 2020 @grigioviola Devo dire assai affascinante questa particolare forma di collezionismo di cui ci parli con le tue discussioni che si leggono tutte d'un fiato come un racconto avvincente, segno della passione che ti anima e che trovo contagiosa per chi legge. Interessante la storia di questo hoard. Mi ha colpito questo conte di Selborne (che da come ho capito doveva essere il proprietario del terreno e quindi delle monete) che si mette a catalogare tutto sulla base del Cohen. Evidentemente doveva possedere già una spiccata cultura numismatica. Davvero strano. Vorrei chiederti se qualcuna di queste monete sia stata musealizzata. Da come ho capito (correggimi se sbaglio) l'intero numero di monete dell'hoard fu visionato dagli esperti del British Museum prima della vendita di Christie's: solo così mi spiego lo studio fatto poi da Bland nel 1982. Dimmi se ho capito qualcosa. Ti ringrazio e ti saluto. Stilicho Quote Report Link to post Share on other sites
grigioviola 1,994 Posted May 28, 2020 Author Report Share #6 Posted May 28, 2020 Ciao, sì è così. Il conte di Selborne era il proprietario dei terreni e aveva evidentemente una certa attrazione per le antichità e la numismatica, tant'è che si occupò appunto del primo report e studio del ripostiglio che rimase poi proprietà della famiglia fino al 1975, quindi per quasi 100 anni prima di essere disperso all'asta per mano degli eredi. Al British Museum sono conservati una quarantina di pezzi, quasi tutti di Carausio. Al momento dell'asta il ripostiglio appariva comunque ridotto come quantitativo in maniera sensibile rispetto al report preliminare fatto dal conte di Selborne, segno che negli anni lui o comunque o suoi famigliari ne hanno donato/ceduto una parte. Prima della vendita all'asta, l'intero gruzzolo è stato portato - per breve tempo - al British Museum dove gli esperti del dipartimento di monete e medaglie hanno potuto studiarlo (lavoro a cura di Roger Bland, che poi ha pubblicato il tutto nella serie Coin Hoards from Roman Britain). Ora per chiudere il cerchio mi devo procurare il catalogo dell'asta Christies che avrei pure trovato anche a poco... ma le spese di spedizione sono altine e di fatto... la quantità e la qualità delle immagini presenti nel catalogo lascia alquanto a desiderare.... 1 Quote Report Link to post Share on other sites
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