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La produzione di monete nel Medioevo: un contributo di archeologia sperimentale


Risposte migliori

Cominciamo dai conii: nelle foto seguenti possiamo vedere conii di incudine (tozzi e con un perno che verrà inserito in un foro dell'incudine) e di martello (quelli lunghi).

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Sono realizzati in ferro acciaioso e la durezza deve essere calibrata in modo tale da poter assorbire i colpi a cui saranno sottoposti (un conio troppo duro è infatti destinato a rompersi presto). Il conio di martello, ad esempio, è sottoposto ad una tempra progressiva che lo rende più duro dove c'è l'incisione e più tenero dove verrà colpito. Si noti come i conii di martello presentino, in maniera più o meno marcata, una forma svasata in alto, effetto dei ripetuti colpi di martello.

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Sappiamo che i conii vengono preparati tramite l'ausilio di punzoni. Questi venivano applicati dopo aver tracciato una circonferenza sul conio per mezzo di un compasso.

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Generalmente bastavano pochi punzoni per costruire le lettere della legenda: ad esempio, sui denari lucchesi che abbiamo visto coniare, lo stesso strumento curvo poteva essere usato per la C, la O, la S.

In realtà sembra che prima di battere il punzone sul conio sia necessario "preparargli la strada" scavando in corrispondenza del punto dove questo andrà applicato. Ciò produrrà molto meno materiale di riporto sulla superficie del conio dopo la sua incisione, facilitando la rimozione dei residui metallici mediante, ad esempio, sabbia.

Altro particolare interessante è la eventuale differenza di profondità di incisione del punzone: questa non è rilevante ai fini della coniatura, in quanto comunque il metallo della moneta coniata non penetra troppo all'interno del conio stesso.

Infine, eventuali trattini aggiuntivi a fine lettera (serif) vengono fatti abbastanza semplicemente con un punzone piatto molto sottile o con uno strumento a punta.

Modificato da avgvstvs
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Veniamo ora alla preparazione dei tondelli. Questi venivano in genere prodotti a partire da barrette metalliche di spessore opportuno. Queste barrette venivano preparate appiattendo a martello delle barrette più spesse e più strette (nella foto una barretta semilavorata a sezione quadrangolare, a volte potevano essere a sezione circolare).

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Una volta preparata la barretta, veniva ritagliata in quadratini tramite forbici o cesoie.

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A questo punto si poteva procedere in due modi diversi:

1. Rifinire il tondello con le forbici per dargli una forma il più possibile circolare.

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2. In alternativa, si martellava il tondello, generalmente sui lati per arrotondarli,

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dopodiché si ritagliavano gli angoli.

K.thumb.jpg.b691b1ea1fc9d5fec1ac632b4a4da473.jpg

Quest'ultimo è il metodo usato, ad esempio, per i denari lucchesi e pisani (ma non solo...). Non a caso nella dimostrazione è stato usato un martello a testa tonda, i cui segni sono riconoscibili su molti denari di Lucca.

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Il conio di martello viene messo sul tondello, in questo caso senza rispettare un orientamento specifico tra dritto e rovescio (in altri casi sembra che non fosse così, in qual caso tacche presenti sui conii potevano aiutare nell'allineamento).

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Complimenti @avgvstvs ottimo post.

Questo si che è un post divulgativo con immagini e spiegazione appropriata per neofiti e più esperti, mi è piaciuto moltissimo.

Tutti i passaggi per arrivare da una lamina di metallo alla moneta.

Grazie.

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Grazie @avgvstvs credevo di essermela persa  per sempre ma con questo post è come aver partecipato, il grande rammarico resta soprattutto per la mancata occasione di conoscere te, Monica Valerio e gli altri (Zenzero a parte che gia' conosco) sono sicuro che avremo comunque occasione prima o poi.

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Un grazie a tutti voi.

Chi avesse voglia di saperne di più sulla monetazione medievale in generale, direi che qui abbiamo la discussione giusta:

Per chi invece volesse approfondire le tematiche sulla produzione di monete, c'è, ad esempio, su Academia un interessante articolo di Saccocci relativo alla zecca clandestina del castello di Toppo, in Friuli, dove è stato trovato diverso materiale usato per la contraffazione di monete del periodo medievale.

https://www.academia.edu/540230/La_zecca_clandestina_le_monete

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Buonasera. Non so dove postare questa domanda ma vorrei farla da inesperto, ma curioso: lo studioso come stabilisce che una moneta medievale è originale o falsa? Vi sono dei metodi scientifici in merito, e quali? Parlo di analisi scientifiche di laboratorio ecc

Grazie tante,

Ale

Modificato da Ale1900
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4 hours ago, Ale1900 said:

Buonasera. Non so dove postare questa domanda ma vorrei farla da inesperto, ma curioso: lo studioso come stabilisce che una moneta medievale è originale o falsa? Vi sono dei metodi scientifici in merito, e quali? Parlo di analisi scientifiche di laboratorio ecc

Grazie tante,

Ale

Ciao @Ale1900

Direi che lo studioso, in quanto tale, ha già una capacità a riconoscere de visu la maggior parte dei falsi della monetazione di suo interesse che potrebbe eventualmente incontrare.

Tuttavia esistono tecniche di analisi dei metalli che possono aiutarlo in questo. I primi due che mi vengono in mente sono le analisi XRF e con il SEM, i quali vengono forse più spesso usati per determinare la composizione delle monete originali o dei falsi d'epoca.

Puoi provare a fare una ricerca sul Forum, ci sono diversi contributi a riguardo, come ad esempio questo:

PS. Il motore di ricerca del Forum non consente l'inserimento di parole di tre lettere, quindi si può andare su Google e cercare "lamoneta" "xrf", ad esempio.

 

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