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Inviato

Buongiorno,

sono stati portati alla luce i resti dell'antico acquedotto romano della città di VIminacium, situata vicino a Kostolac, nella Serbia orientale. La città, che aveva una popolazione di circa 30.000 abitanti, nonostante fosse prossima al Danubio era dotata di rifornimento idrico.

Gli archeologi hanno scavato circa 1000 metri di acquedotto, i metodi geofisici hanno mostrato altri 1.800 metri mentre il rilevamento remoto ha rilevato altri 1.350 metri. La sua lunghezza totale era di circa 10 chilometri.

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L'acquedotto era realizzato in pietra e malta di calce resistente all'acqua. Il fondo era fatto di mattoni con timbri delle legioni romane che l'hanno costruito. Nella parte superiore, l'acquedotto era coperto da enormi mattoni. Iscrizioni con nomi di artigiani che avevano collaborato alla costruzione sono stati trovati in diversi punti lungo l'acquedotto.

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La costruzione risale al I secolo d.C. e come detto era stato costruito dai soldati di due legioni: LEGIO IIII FLAVIA FELIX e LEGIO VII CLAUDIA PIA FIDELIS. Fu  distrutto nella prima metà del V secolo d.C. durante l'invasione degli Unni.

Poiché l'intera area archeologica di Viminacium si trova ai piedi di una grande centrale elettrica a carbone, una parte dell'acquedotto è stata rimossa e portata in un luogo sicuro. Le parti dell'acquedotto sono state tagliate in modo molto preciso in segmenti più piccoli e trasferite in casse di acciaio appositamente costruite nella zona protetta del parco archeologico di Viminacium.

  Vi segnalo un dettaglio: e le campate dell’acquedotto dove sono? Sono sepolte nei sedimenti?

No. L’acquedotto di Viminacium non nasceva da una sorgente montana ma prelevava l’acqua a monte della citta. Pertanto in assenza di un dislivello utile non si è reso necessario utilizzare il classico sistema a campate cui siamo abituati a pensare per l’Antica Roma.

Ciao

Illyricum

;)

 

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Inviato

Strepitoso! Una domanda, I mattoni di copertura che citi sono andati distrutti nelle arature o sono stati asportati a parte dagli archeologi? 


Inviato
19 minuti fa, Adelchi66 dice:

Strepitoso! Una domanda, I mattoni di copertura che citi sono andati distrutti nelle arature o sono stati asportati a parte dagli archeologi? 

Non è descritto e non ho trovato molti testi in merito. In alcune immagini ne vedi alcuni ma la maggior parte non è visibile nemmeno come maceria... se la copertura era ad arco (come di norma in questi casi) non era troppo profonda rispetto al livello dell'arativo per cui ritengo siano stati asportati/distrutti.

Ciao

Illyricum

;)

 


Inviato (modificato)

Scarterei l'ipotesi della copertura a volta, intanto perché prevede una coesione con le spallette portanti che qui non è presente, la cesata è troppo netta, più probabile la posa di grossi sesquipedali che sigillavano il tutto permettendo però la manutenzione in qualsiasi punto in qualsiasi momento. 

Probabilmente a loro scomparsa è da datarsi "ab antiquo", vista la fame di laterizi in ogni epoca. 

L'acquedotto non aveva bisogno di campate perché alloggiato così come lo vediamo, interrato, quindi dotato di una stabilità mirabile, la cadenza la si ricavava scavando più o meno il profilo del terreno. 

Comunque un monumento eccezionale, peccato non lo si possa musealizzare in loco. 

Modificato da Adelchi66
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Inviato (modificato)

Pur essendo un acquedotto in canale interrato, può darsi che la pendenza necessaria fosse assicurata dal dislivello naturale tra il punto di captazione ed il punto di consegna, trattandosi di un percorso relativamente breve .

Modificato da VALTERI
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Inviato
7 ore fa, VALTERI dice:

Pur essendo un acquedotto in canale interrato, può darsi che la pendenza necessaria fosse assicurata dal dislivello naturale tra il punto di captazione ed il punto di consegna, trattandosi di un percorso relativamente breve .

Se la lieve pendenza naturale dovuta alla gravita' non fosse stata garantita dal terreno , gli ingegneri romani l' avrebbero creata artificialmente tramite l' abbassamento progressivo dell' acquedotto , in questo modo il gradiente doveva essere in media di circa 20/21 cm. per ogni chilometro di acquedotto ; questo lieve gradiente serviva per dare modo all' acqua di depositare nelle vasche di decantazione le impurita' trasportate ; una velocita' troppo alta dell' acqua , dovuta ad un gradiente troppo alto , avrebbe creato nelle vasche troppo movimento e non avrebbe permesso la decantazione .

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