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I gradi di conservazione nel tempo


ZuoloNomisma

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Al giorno d'oggi due tra le principali variabili che influiscono sul prezzo di una moneta sono sicuramente la sua rarità e la sua conservazione. E' sempre stato così? O perlomeno in che misura questo binomio è stato così strettamente inscindibile?

Ciao a tutti,

queste domande mi sorgono dopo l'acquisto fatto di recente dello Spaziani Testa, il quale riporta sotto la descrizione delle monete i prezzi di aggiudicazione di esemplari particolarmente rari apparsi in vecchi listini o in importanti vecchie collezioni. Nella quasi totalità dei casi il binomio sopra riportato non compare, ovvero a fianco del prezzo non è riportata la relativa conservazione nei termini a noi noti (bb-spl etc...) ma vengono indicati termini quali "mediocre, bella, scadente, cattiva conservazione". Ad un certo punto questi termini scompaiono e lasciano posto alle classiche sigle che identificano il grado di conservazione, variabili dal discreto all'FDC fondi lucenti. Inoltre nell'introduzione l'autore dice che i prezzi indicati nei prezziari allegati, fanno riferimento alle monete da ritenersi in conservazione intermedia, conservazioni che corrispondono al Molto Bello e al Bellissimo! :ph34r:

A questo punto alcune domande:

- quando i termini " scadente, mediocre etc" sono stati codificati in base a caratteristiche ben precise?

- come mai si è verificato uno spostamento così importante sulla conservazione ritenuta media di una moneta??

- come mai ad oggi i gradi di conservazione discreto e bello vengono presi in cosiderazione (e anche piuttosto infrequentemente) solo per esemplari di eccezionale rarità?

- un bb degli anni '40 corrisponde ad un bb del 2007??? ;)

Il senso che tutto questo mi da è che in poco più di cinquant'anni l'essenza e il piacere numismatico di avere tra le mani una "bella moneta" sia stato imprigionato da infinite regole che rispondono probabilmente di più ad una rigida legge di mercato piuttosto che all'esigenza del collezionista, soddisfatto di aver acquistato una "bella moneta" senza che sia un cartellino a dirglielo! B)

mi farebbe piacere sentire la vostra opinione, e se qualcuno ha qualche delucidazione storica in merito si faccia avanti! :lol:

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Il senso che tutto questo mi da è che in poco più di cinquant'anni l'essenza e il piacere numismatico di avere tra le mani una "bella moneta" sia stato imprigionato da infinite  regole che rispondono probabilmente di più ad una rigida legge di mercato piuttosto che all'esigenza del collezionista, soddisfatto di aver acquistato una "bella moneta" senza che sia un cartellino a dirglielo!  B)

201216[/snapback]

eh eh eh...con me sfondi una porta aperta....sapessi quanti messaggi ho scritto, anche vagamente trolleschi sulla vanità del qSpl, Spl, qFdC, piùomenoFdC ecc.ecc....

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La domanda che hai posto è davvero interessante. L'evoluzione che ha avuto negli ultimi due decenni il mercato numismatico fa rilevare in maniera piuttosto netta la tendenza a ultravalutare le alte conservazione, a volte addirittura a scapito della rarità. Se però siano cambiati anche i parametri stessi di valutazione di una moneta, è una cosa che chiaramente, da collezionista da pochi anni quale sono, non posso dire. La mia impressione è che negli ultimi anni la rarità di parecchie monete sia diminuita, vuoi per l'allargamento del mercato a cui ha portato Internet e la globalizzazione, vuoi per i ritrovamenti; questo ha fatto sì che la conservazione esasperata diventasse un modo per continuare a far sì che il collezionista ambisse a qualcosa di vicino alla moneta utopica (quella cioè difficile da trovare). Non è quindi un'ipotesi campata in aria il fatto che anche le conservazioni siano giudicate con parametri molto più rigorosi che in passato... proprio per il fatto che un tempo le differenze di valore tra un BB e un FDC non erano così ampie, mentre oggi per molti tipi monetali un BB e un FDC appartengono a categorie distanti anni luce.

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Il senso che tutto questo mi da è che in poco più di cinquant'anni l'essenza e il piacere numismatico di avere tra le mani una "bella moneta" sia stato imprigionato da infinite  regole che rispondono probabilmente di più ad una rigida legge di mercato piuttosto che all'esigenza del collezionista, soddisfatto di aver acquistato una "bella moneta" senza che sia un cartellino a dirglielo!  B)

mi farebbe piacere sentire la vostra opinione, e se qualcuno ha qualche delucidazione storica in merito si faccia avanti! :lol:

201216[/snapback]

Concordo pienamente! Un collezionista con un po' di anni di esperienza giudica la moneta per come gli appare e per quanto lo soddisfa, indipendentemente da quanto recita il cartellino. Se poi anche il prezzo è proporzionato... non vedo cos'altro possa servire :)

Un saluto, Giada.

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Interessantissima discussione.

Condivido al 100% il punto di vista di Paolino che ha fatto una sintesi molto azzeccata.

Vorrei solo aggiungere che solo pochi decenni fa i collezionisti davano sicuramente minor peso al parametro conservazione.Già mio padre, collezionista degli anni sessanta-settanta, quindi non troppi anni indietro, cercava la tipologia e la moneta mancante mettendo la conservazione in secondo ordine.

Alla stessa epoca, si potevano comprare monete di borsa, come il marengo di Vittorio Emanuele II “collo lungo” allo stesso prezzo sia che fosse un BB o un qFDC!Oggi questo è impensabile anche per monete comuni.

Interessante ricordare la più famosa collezione di monete decimali, la collezione “Curatolo” costruita nella metà del secolo scorso.Pur essendo ancora oggi un punto di riferimento per quanto riguarda la completezza ed il numero di esemplari, bisogna ammettere che non eccelle per quanto riguarda le conservazioni.

Passano pochi decenni, e si nota subito l’inversione di rotta con la collezione Mantegazza.E’ evidente come il noto dottore aveva messo come priorità fondamentale il parametro conservazione.

Possiamo quindi concludere che la ricerca dell’alta conservazione è diventata di moda solo negli ultimi decenni.Non che prima non si dava alcuna importanza a questo parametro ma oggi si può tranquillamente parlare di frenesia pura.

Ultimo ma non meno importante il fatto che la voglia di “belle monete” è stata indubbiamente alimentata dai commercianti, per creare una buona scusa per alzare le quotazioni in maniera eccessiva in tempi relativamente brevi.

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Ultimo ma non meno importante il fatto che la voglia di “belle monete” è stata indubbiamente alimentata dai commercianti, per creare una buona scusa per alzare le quotazioni in maniera eccessiva in tempi relativamente brevi.

201955[/snapback]

Ciao Dimitrios, condivido le tue osservazioni sulla "moderna"esigenza di conservazioni elevate, effettivamente credo sia una "mania" esplosa dopo la ripresa degli anni '90. Penso però che siamo stati noi collezionisti a far crescere i prezzi, vedo ai convegni che scarseggia sempre di più il materiale in ottima conservazione, di conseguenza anche i commercianti hanno adeguato le loro offerte d'acquisto per contendersi i pochi prestigiosi esemplari sul mercato. A detta di tutti, i commercianti sono stra-carichi di monete di basso livello, dove guadagnano talvolta molto di più che su monete fdc, per il semplice fatto che quando le acquistano sparano a zero, tanto se non gliele vendono non gli cambia niente. Per la moneta fdc dove hanno parecchie mancoliste spesso strapagano. Penso che la "colpa" (ovviamente non si può chiamare colpa, ma voglia di cose belle), sia come dicevo prima del collezionista esigente. Dopotutto siamo diventati esigenti in ogni cosa, vogliamo auto sempre più costose, vestiti alla moda, basta guardarsi in giro e notare il tenore di vita della gente. Le monete, ovviamente, non sono state da meno...

Un saluto, Giada

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Credo che lo spirito di emulazione, sia la causa fondamentale di tutto. Quando ho iniziato a collezionare, per me la conservazione era un parametro sconosciuto. Pian piano, confrontandomi con gli altri, ho notato che quello che per i miei parametri era una collezione decente, sfigurava sempre più, a seconda del livello del collezionista con cui mi confrontavo. E per questa aumentava la voglia di essere al livello degli altri, non solo irrobustendo numericamente il numero delle rarità, ma soprattutto migliorando lo stato di conservazione anche delle monete che già avevo. Poco più di un anno fa poi ho iniziato a collezionare monete mantovane. Era un ambito nuovo e sconosciuto per me, e francamente non avevo nemmeno parametri di confronto, visto che non conoscevo direttamente alcun collezionista di queste monete. Per questo anche monete lise o semiilleggibili mi parevano già un buon inizio. Purtroppo o per fortuna, anche qui leggendo, confrontandomi, seguendo il mercato, ho iniziato a rendermi conto che per poter dire di avere una collezione non era sufficiente raccogliere una serie più o meno numerosa di tondelli massacrati.... chiaro che le alte conservazioni rimangono un'utopia, ma nel limite del possibile cerco di darmi un limite minimo di collezionabilità.

La mia paura però è che un giorno i miei parametri personali si siano nuovamente spostati, e che sotto il FDC tutto mi sembri irrimediabilmente incollezionabile! :D

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Effettivamente è un problema che mi sono posto anche io più volte. Giudico questa ricerca della perfezione più una mania, che una moda. Nella mia collezione ho diverse monete di cui vado assai fiero, che magari non sono in condizioni ottimali. Ci sono alcuni collezionisti con cui mi confronto al circolo numismatico che sostengono un'assurdità acquistare una moneta in condizioni non perfette...

Tanto per chiarire, ho acquistato da poco una moneta greca da Rauch. Quando l'ho mostrata ad altri collezionisti, alcuni mi hanno detto chiaramente che avevo fatto una stupidaggine, perchè monete in condizione BB o BB+ non vale la pena acquistarle...

Temo che ciò sia comunque dovuto al fatto che per molti collezionisti, valga sempre più la questione rivendita... Per spiegarmi meglio la frase che accompagna più spesso la stroncatura delle mie monete è: "Se poi la vuoi rivendere non ci guadagni nulla..."...

Sottolineo questo fatto, perchè io intendo il collezionismo in un'altra maniera. Se scelgo e compro una moneta è perchè mi piace, mi manca o mi serve per uno studio... Non per rivenderla e guadagnarci...

Chiaro, che una moneta antica in ottime condizioni risulta più gradevole, ma spesso le mie finanze (piuttosto scarse) mi impediscono tali acquisti...

A questo punto l'interrogativo che sorge è: acquistare una moneta all'anno in condizione eccelsa o acquistarne qualcuna in più in conservazione relativamente più bassa (non dico un tondello illeggibile, ma un BB+ o Spl)?

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visto che acquistiamo per il nostro piacere personale, è inutile andar dietro al cartellino BB, MB, qFDC, qFDC+ e simili.

Se una moneta mi piace, ok, la prendo (finanze permettendo!).

Se non mi dice niente, la lascio perdere.

Insomma, siamo collezionisti, non commercianti! ;)

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Nella mia esperienza (basso impero) il FDC è un'utopia e non nascondo che la cosa mi renda felice perchè mi libera dall'ossessione dell'esemplare perfetto, inoltre m'insegna che il concetto di "alta conservazione" sia un concetto relativo che varia da tipologia a tipologia, a volte da occhio a occhio.

Non senza stupore ho comunque visto andar via monete considerate R5 o inedite a 0.99 $ forse perchè nessuno le conosceva...... o forse perchè la conservazione era piuttosto bassa <_<

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visto che acquistiamo per il nostro piacere personale, è inutile andar dietro al cartellino BB, MB, qFDC, qFDC+ e simili.

Se una moneta mi piace, ok, la prendo (finanze permettendo!).

Se non mi dice niente, la lascio perdere.

Insomma, siamo collezionisti, non commercianti! wink.gif

Mirko, sono pienamente d'accodo con te :) . Con la stigmatizzazione estrema in base alla quale una moneta viene vista e considerata solo in relazione al suo cartellino, si perde a mio avviso il vero senso che sta dietro il collezionismo, ovvero il piacere di raccogliere piccoli pezzi di storia che diano soddisfazione nell'essere studiati, osservati, soppesati...

Questo non significa per carità che la conservazione non sia importante, ma lo è diventata soprattutto in relazione ad una stretta ottica di mercato :angry: , che consente di vendere meglio e a prezzo più elevato qualora si voglia rivendere. Questa prospettiva tuttavia è per me già al di fuori da quello che considero passione per la numismatica e per il collezionismo. Un appassionato di numismatica compra una moneta per tenerla per se, mica poi per rivenderla!!! Quando aquisto una moneta personalmente mi pongo due domande:

1. Me la posso permettere? :(

2. Mi piace? :)

Se la risposta è si, allora la prendo, indipendentemente dal cartellino. Il mio commerciante di riferimento vende senza indicare la conservazione (e non è uno sprovveduto visto che opera in questo settore da 80 anni :o ) e io di questo non mi sono mai lamentato, anzi mi stimola a dare una mia conservazione, a considerare i difetti ma anche i pregi di una moneta (spesso posti in secondo piano rispetto a un minimo segnetto o colpetto).

Per tornare all'inizio della nostra discussione, mi autoquoto

A questo punto alcune domande:

- quando i termini " scadente, mediocre etc" sono stati codificati in base a caratteristiche ben precise?

- come mai si è verificato uno spostamento così importante sulla conservazione ritenuta media di una moneta??

- come mai ad oggi i gradi di conservazione discreto e bello vengono presi in cosiderazione (e anche piuttosto infrequentemente) solo per esemplari di eccezionale rarità?

- un bb degli anni '40 corrisponde ad un bb del 2007??? wink.gif

Qualcuno sa darmi lumi??

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