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Risposte migliori

Inviato

Ciao a tutti sono nuovo sul forum , volevo chiedere agli esperti se cortesemente mi sapreste dire di più su questa moneta, vi posto l’immagine sotto grazie a chi mi risponderà un saluto a tutti

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Inviato

È una osella veneziana risalente al 1521 Antonio grimani rarissima in argento la stima del valore e attorno alle 1000 euro 


Inviato
1 ora fa, Batistadany dice:

È una osella veneziana risalente al 1521 Antonio grimani rarissima in argento la stima del valore e attorno alle 1000 euro 

Ciao, se vuoi avere opinioni devi postare foto leggibili e non quei microbi che hai messo... e possibilmente postare nella sezione che si occupa di quella tipologia di monete.

  • Mi piace 1

Inviato

Meglio spostarla su Venezia. Vista così sono molto dubbioso sull'autenticità. Spero per te che sia autentica, ma tutto l'insieme..... mi puzza... Poi è difficile giudicare da foto. Sarebbe opportuno rifarle, prendendo solo la moneta, e tralasciando il tappettino.


Supporter
Inviato
1 ora fa, Batistadany dice:

È una osella veneziana risalente al 1521 Antonio grimani rarissima in argento la stima del valore e attorno alle 1000 euro 

Buona giornata

Ho provveduto a spostare la discussione nella corretta sezione; da quello che si può vedere dalle foto postate potrebbe trattarsi dell'osella a nome del Doge Marino Grimani.

La sua è la prima osella che è stata coniata ed è pertanto molto rara.

Sarebbe opportuno che ci comunicassi peso e diametro ed anche delle foto migliori, tagliando il tappetino sul quale è posata; solo così potremo darti qualche informazione.

saluti

luciano


Supporter
Inviato

Allego immagine di una osella originale (Asta 4 Numismatica Ranieri) per effettuare un confronto.

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Una differenza salta subito all'occhio; il trono sul quale è assiso Cristo, poggia su una pedana ad un gradino, in quella che hai postato tu, sembra che di gradini ce ne siano tre.

Altra particolarità presente nell'osella originale sono le iniziali ben chiare ° SM contrapposte alla bandiera, nella tua non sono chiare.

 


Inviato

A guardare le foto attuali sembra proprio una brutta copia. Vediamo cosa si potrà dire con foto migliori.

Arka

Diligite iustitiam


Inviato

Ok grazie delle risposte appena riesco le rifaccio le foto 


Inviato
18 minuti fa, Batistadany dice:

Ok grazie delle risposte appena riesco le rifaccio le foto 

 

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Inviato

Purtroppo ho dovuto abbassare la risoluzione altrimenti non me le faceva caricare.... spero si possono vedere meglio di prima ragazzi


Supporter
Inviato

Quell'ovale che si vede a lato di SVNT mi da l'impressione che sia un punzone moderno di un argentiere; se dentro c'è il numero 800 abbiamo fatto bingo ed in questo caso sarebbe una copia.

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Inviato
9 ore fa, 417sonia dice:

Quell'ovale che si vede a lato di SVNT mi da l'impressione che sia un punzone moderno di un argentiere; se dentro c'è il numero 800 abbiamo fatto bingo ed in questo caso sarebbe una copia.

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Per vedere se dentro c’è il numero 800 ci vorrebbe un telescopio spaziale ?

  • Haha 1

Inviato

Buona serata . Vorrei porvi una domanda. Visto il presumibile basso numero  coniato di

questa osella , è possibile che esista un solo conio , o ne  erano comunque previsti di più ,

per far fronte ad eventuali emergenze nella produzione ?

Saluto cordialmente . Gabriella.


Supporter
Inviato

Buona serata

Gabriella, questa è una domanda alla quale non so rispondere, né ho mai letto questa informazione.

Antonio Grimani è assurto al dogato il 6 luglio 1521 ed è deceduto il 7 maggio 1523.

Le oselle venivano consegnate ad ogni membro del Maggior Consiglio poco prima di Natale di ogni anno e ritengo che, quindi, venissero predisposte qualche tempo prima; considerato che i componenti del Maggior Consiglio erano di numero variabile da 1500 a 2200 (se non ricordo male), differente di anno in anno, possiamo ipotizzare che, a quel tempo, ci potesse essere una media di ca. 1800 unità e quindi stimare che in 2/3 mesi le oselle potevano essere predisposte.

Io credo che per questo numero di esemplari potesse bastare un unico conio di incudine e martello. C'è un però!

Giacché questa fu la prima osella emessa a nome di questo Doge, mancano i riferimenti che, invece, nelle successive oselle  sono diventati una costante, e cioè l'anno del dogato e successivamente le iniziali del Massaro. Il Montenegro la censisce come "ANNO I" ed è stata decisa la sua emessione nel giugno 1521, consegnata poi a dicembre, ma non è riportato sulla moneta ..... ed il II anno? Quella del 1522 dov'è?

Il Montenegro scrive nel suo volume che con questa iconografia esistono due tipi: il primo vede il doge alla medesima altezza di san Marco, nell'altra è differente; in una poi manca nella legenda l'interpunzione.

Stando alle date di "regno" il Grimani avrebbe dovuto donare l'osella a dicembre del 1521 e del 1522; quindi due oselle. Può essere che le varianti indichino i due anni? Non so!

In ogni caso, fermo ed impregiudicato quanto riferisce il Montenegro, devono essere stati approntati due tipi di conii.

saluti

luciano

 

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  • Grazie 2

Inviato

Concordo sui due conii.

Si deve considerare che con 1 conio si battevano dalle 10 alle 15.000 monete.

Anche se il conio di martello aveva un usura maggiore.

  • Grazie 1
Awards

Inviato

Buon giorno e grazie per le risposte.

Si potrebbe quindi ipotizzare che qualunque minima differenza di conio , rispetto

ai 2 tipi descritti dal Montenegro , sia indice di falsità , oppure potevano

esserci comunque interventi sui punzoni per eventuali rotture ?

In attesa di un vostro parere porgo i più cordiali saluti. 

Gabriella.

 

 

 

 

 

 


Supporter
Inviato
3 ore fa, ACERBONI GABRIELLA dice:

Buon giorno e grazie per le risposte.

Si potrebbe quindi ipotizzare che qualunque minima differenza di conio , rispetto

ai 2 tipi descritti dal Montenegro , sia indice di falsità , oppure potevano

esserci comunque interventi sui punzoni per eventuali rotture ?

In attesa di un vostro parere porgo i più cordiali saluti. 

Gabriella.

 

 

 

 

 

 

Buona giornata

Non necessariamente; la rottura di un conio era un evento possibile, quando accadeva si doveva necessariamente ripararlo o sostituirlo. Ciò accadeva non solo a seguito di una rottura, ma anche perché dopo tanto uso il conio si "esauriva", perdeva di profondità e la conseguenza era una produzione di monete con poco rilievo (conio stanco).

Il rifacimento di un conio si rifletteva sulle monete, che certamente risultavano con delle differenze.

Nelle oselle, che avevano una tiratura limitata, la rottura del conio era un evento improbabile, ma non impossibile; differente la situazione per delle monete che venivano coniate in milioni di pezzi; per queste ultime credo proprio che ci fossero più linee di produzione e quindi più conii che venivano usati contemporaneamente, con relative scorte.

saluti

luciano


Inviato

Buongiorno! Diciamo che con monete di grande rarità, differenze importanti dagli esemplari conosciuti spesso significa che sono falsi o imitazioni. Poi non è sempre detto. Saluti. 


Inviato

Quindi, nella zecca c'era uno zecchiere e un certo numero di battitori, almeno nelle zecche di un certo peso e che coniavano un certo numero di esemplari.

Probabilmente ogni battitore aveva a disposizione il " proprio" conio, che usava fino alla rottura dello stesso, quindi dalla zecca potevano uscire in contemporanea monete con piccole varianti tra di loro..I punti nel campo erano fatti dallo zecchiere, per distinguerne le varie emissioni ?... supposizioni personali.

Grazie


Supporter
Inviato

Ciao!

Si decise di marcare talune monete con un segno e successivamente le iniziali che identificassero il Massaro responsabile in un dato periodo (quindena), proprio per poter controllare la produzione ed eventualmente poter identificare il responsabile di turno se c'erano difetti, mancanze e eventuali malversazioni.

saluti

luciano

  • Grazie 1

Inviato
2 ore fa, ottone dice:

Quindi, nella zecca c'era uno zecchiere e un certo numero di battitori, almeno nelle zecche di un certo peso e che coniavano un certo numero di esemplari.

Probabilmente ogni battitore aveva a disposizione il " proprio" conio, che usava fino alla rottura dello stesso, quindi dalla zecca potevano uscire in contemporanea monete con piccole varianti tra di loro..I punti nel campo erano fatti dallo zecchiere, per distinguerne le varie emissioni ?... supposizioni personali.

Grazie

Preferisco definirlo l'incisione dei conii, che collaborava con il massaro per la creazione del conio con i segni del massaro.

Awards

Inviato
1 ora fa, fabry61 dice:

Preferisco definirlo l'incisione dei conii, che collaborava con il massaro per la creazione del conio con i segni del massaro.

Quindi era il massaro che stabiliva i vari segni da apporre sul conio creato dall'incisore del conio stesso ?

Susate l'ignoranza, ma questo e' un passaggio che mi interessa.

Grazie


Inviato

Si i vari segni identificano un massaro. La consuetudine dei segni anonimi per i massari finisce con Andrea Dandolo quando si inizia a mettere l'iniziale nei soldini e sui mezzanini.

Infatti per il Dandolo abbiamo 2 tipologie di soldino con o senza iniziale. I mezzanini invece hanno tutti  l'iniziale del massaro, salvo rare dimenticanze.

Per Andrea Contarini esistono anche soldini senza iniziale, perchè nella prima parte questa veniva messa in parte al leone rampante e poi nel passaggio ai soldini con il leone in moeca venne probabilmente dimenticato.

Per i grossi invece si continuano a battere le monete con i segni anonimi fino al doge Andrea Contarini quando dopo la sospensione si iniziano a battere monete con la stella e l'iniziale del Massaro. Esistono grossi del Venier che hanno addirittura 2 segni, iniziale e segno segreto.

Ciao

Awards

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