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I misteri di Canne


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PRIMA PARTE

In questo post non trattero’ della seconda guerra punica in generale , ne’ dei precedenti o dei fatti successivi alla battaglia se non strettamente legati alla discussione ,  vorrei invece prendere spunto e trattare soltanto del fatto militare dell’ epica battaglia tra Romani e Cartaginesi che fu materia di studio nelle accademie militari di tutto il mondo e in ogni epoca . Il primo a trarne insegnamento dalla sconfitta romana , fu Publio Cornelio Scipione , il futuro Africano , che nonostante non sia sicuro se avesse partecipato attivamente alla battaglia , ne trasse comunque insegnamento nella tattica applicandola poi nel proseguo della guerra e nelle successive battaglie in terra di Spagna , a Becula e specialmente ad Ilipa , dove Scipione distrusse due eserciti di Asduabale e di Magone fratelli di Annibale , applicando e migliorando la tattica vista a Canne . Altri e numerosi comandanti di eserciti dall' epoca storica all’ epoca moderna cercarono di imitare con alterne vicende la strategia militare che sviluppo’ a Canne il grande cartaginese .

Nel corso della battaglia di Canne si verificarono comunque eventi che rasentano il mistero nel campo militare , misteri che cerchero’ di illustrare in seguito cercando anche vostri pareri .

La battaglia di Canne si svolse il 2 agosto del 216 a.C. , fu la principale battaglia della seconda guerra punica ed ebbe luogo in prossimità del villaggio di Canne nell' antica Apulia , vicino al fiume Ofanto che delimito' da un lato il campo di battaglia . L' esercito cartaginese guidato da Annibale , accerchiò e distrusse quasi completamente un grande esercito romano numericamente superiore , secondo i dati storici era piu’ del doppio rispetto a quello cartaginese , guidato dai Consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone .

La battaglia fu in termini di caduti in combattimento , una , forse la più pesante sconfitta subita da Roma , paragonabile solo alla battaglia di Arausio e a quella di Adrianopoli ; Canne è considerata come la piu’ grande e forse innovativa manovra tattica della storia militare antica .

Prima di entrare nei dettagli della battaglia alcuni passi introduttivi di Polibio e Tito Livio :

"Il Senato decise di mettere in campo otto legioni , il che non era mai stato fatto prima a Roma , ogni legione composta da 5.000 uomini , oltre agli alleati . I Romani combattono la maggior parte delle loro guerre con due legioni al comando di un console , con i loro contingenti di alleati e raramente utilizzano tutte e quattro le legioni in una sola volta e per un solo compito . Ma in questa occasione , tanto grande era l' allarme e il terrore di ciò che sarebbe potuto accadere , che decisero di mettere in campo non solo quattro , ma otto legioni"

Polibio , Storie , Libro III

"Affermano alcuni che per reintegrare le perdite si arruolarono diecimila nuovi soldati ; altri parlano di quattro legioni nuove , per affrontare la guerra con otto legioni ; e si dice pure che le legioni furono accresciute di forze , tanto di fanti quanto di cavalieri , aggiungendo a ciascuna circa mille fanti e cento cavalieri , così che risultassero di cinquemila fanti e di trecento cavalieri e che gli alleati diedero un numero doppio di cavalieri ed egual numero di fanti"

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

In base a questi due passi si deduce che Roma volle mettere in campo una tale forza numerica di soldati per farla subito finita una volta per tutte con l’ invasore cartaginese , le forze romane in campo a Canne dovettero essere non meno di 90.000 tra legionari , alleati italici e cavalieri .

Annibale si stima che non avesse in campo oltre 40/45.000 uomini in totale . Questi dati forniti dai due storici non dovrebbero essere molto distanti dalla realta’ , infatti che interesse avrebbero avuto Livio e Polibio un Greco , ad esaltare e scrivere che un esercito romano fu battuto da un nemico inferiore di circa la meta’ come forza combattente ? nessuna motivazione , avrebbero solo esaltato Annibale e infangato l’ onore dell’ esercito romano , valse quindi la pura verita' storica dei fatti ; fatto sta che l'esercito cartaginese affrontò un esercito avversario avente una grande superiorità numerica di circa 1 a 2 . Se fosse normale parlare di discolpa dei Romani per la clamorosa sconfitta subita si potrebbe invocare il fatto che meta’ delle legioni romane avevano degli effettivi costituiti da reclute romane e italiche , i cosiddetti "tirones" , ma di contro c' erano almeno quattro legioni formate da legionari esperti , forti e preparati , provenienti dall' esercito dei Consoli Publio Cornelio Scipione e Terenzio Varrone , che da soli avrebbero pareggiato come numero e forza combattiva l’ esercito dei Cartaginesi .

SEGUE SECONDA PARTE

 

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SECONDA PARTE

Nel racconto storico di Polibio e Tito Livio , Terenzio Varrone deteneva il comando dell’ esercito il giorno della battaglia ed egli avrebbe deciso di affrontare il combattimento in campo aperto , fu un invito a nozze per Annibale , per la strategia che stava per sviluppare e per la cavalleria numida , questa decisione fu presa da Varrone nonostante il parere contrario di Emilio Paolo , fedele continuatore della tattica di Fabio Massimo il "Temporeggiatore" , ma il Senato aveva deciso che si doveva porre termine alla guerra in Italia , quindi anche Emilio Paolo doveva sottostare a questa decisione , si doveva decidere tutto in questa battaglia , per questo motivo il Senato aveva messo in campo ben otto legioni piu' gli alleati italici e rispettive cavallerie .

Vediamo ora come si disposero tatticamente in campo i due eserciti : I Romani forti della massa numerica adottarono all’ inizio della battaglia uno schieramento compatto , data la massa dei soldati in campo , lo schieramento dovette essere impressionante agli occhi dei Cartaginesi , questa tattica dei Romani prevedeva lo sfondamento immediato del centro nemico con la conseguente rottura di tutto l’ esercito cartaginese , al contempo la cavalleria romana e quella alleata avrebbe impegnato quella cartaginese evitando che questa potesse assalire le ali dello schieramento destro e sinistro romano .

I cartaginesi guidati da Annibale , vista la massa dei Romani , adottarono uno schieramento inusuale che risulto’ poi essere fatale per i Romani , questo schieramento adottato da Annibale prevedeva che lo schieramento fosse variabile nel corso della battaglia ma per riuscire alla perfezione doveva essere regolato a tempo come un orologio , e’ cosi’ fu ; praticamente Annibale dispose l’ esercito inizialmente come quello romano ma appena cominciata la battaglia inizio’ la manovra a mezza luna in forma concava , cioe’ con il lato curvo rivolto verso il centro dei Romani , lo schieramento curvo cartaginese fu meno compatto del romano in quanto molto inferiore di numero ma fu piu’ lungo dello schieramento avversario , cosi’ facendo i Romani ebbero facilmente ragione del centro cartaginese composto di Gallo Celti e Iberici il quale lentamente arretro’ ma di concerto mentre il centro arretrava le due ali di fanteria pesante cartaginese cominciarono ad avanzare , in tal modo tutto l’ esercito romano venne “invitato” ad inseguire il centro avversario che cedeva ed arretrava volutamente senza accorgersi che le ali cartaginesi intanto chiudevano ai lati l’ esercito romano ; intanto le cavallerie avversarie combattevano a distanza dai fanti , finche’ la cavalleria cartaginese sconfitta quella romana e tornando indietro a dar man forte ai fanti completo’ l’ accerchiamento dell’ esercito romano , da questo momento inizio’ la mattanza dei soldati romani . Tutto funziono’ perfettamente come aveva previsto Annibale , regolato come un orologio .

Torniamo a Tito Livio e Polibio :

"L'ala sinistra della cavalleria gallica e ispanica si azzuffò con l' ala destra romana , non tuttavia in forma di combattimento equestre : bisognava infatti lottare frontalmente poiché non era presente attorno spazio per evoluzioni ; da un lato le serravano le schiere dei fanti e dall' altro il fiume . Si urtarono dunque da entrambe le parti in linea di fronte ; forzati a immobilità dalla calca i cavalli , i cavalieri si abbrancavano l' uno per gettar l' altro di sella . La battaglia era ormai divenuta prevalentemente pedestre ; tuttavia si combatté più aspramente che a lungo e i cavalieri romani , respinti , volsero in fuga"

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

"Dopo dunque la disposizione di tutto il suo esercito in linea retta , prese le compagnie centrali degli Ispanici e dei Celti e avanzò con loro , mantenendo il resto della linea in contatto con queste compagnie , ma a poco a poco essi si staccarono , in modo tale da produrre una formazione a forma di mezzaluna , la linea delle compagnie fiancheggianti stava crescendo in sottigliezza poiché era stata prolungata , il suo scopo era quello di impiegare gli Africani come forza di riserva e di iniziare l'azione con gli Ispanici ed i Celti"

Polibio , Storie , 113

"All' ala sinistra dei Romani , dove contro i Numidi stavano i cavalieri degli alleati , ardeva la battaglia . Circa cinquecento numidi , che oltre le solite armi e i giavellotti avevano gladii nascosti sotto le corazze , erano avanzati allontanandosi dai loro compagni fingendosi disertori , con gli scudi dietro le spalle ; poi celermente erano scesi da cavallo e gettati ai piedi dei nemici gli scudi e i dardi , furono accolti in mezzo allo schieramento e condotti nelle ultime file , ebbero l' ordine di fermarsi là dietro . Finché la battaglia non fu accesa da tutte le parti , stettero fermi ; quando poi la lotta tenne occupati gli occhi e l' animo di tutti , allora dato piglio agli scudi che giacevano sparsi qua e là tra i mucchi degli uccisi , assalirono i soldati romani alle spalle ferendoli alla schiena e tagliando loro i garetti , produssero grande strage , spavento e confusione anche maggiori"

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

"Tante migliaia di Romani stavano morendo . Alcuni , le cui ferite erano eccitate dal freddo mattino , nel momento in cui si stavano alzando coperti di sangue , dal mezzo dei mucchi di uccisi , erano sopraffatti dal nemico . Alcuni sono stati trovati con le teste immerse nelle buche in terra che avevano scavato ; avendo , così come si mostrò , realizzato buche per loro stessi essendosi soffocati"

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

La mattina dopo la battaglia inizio’ l’ uccisione sistematica dei moribondi e feriti romani della battaglia del giorno prima :

"I Cartaginesi erano quasi più spossati per la strage compiuta che per il combattimento"

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

Fasi principali della battaglia di Canne 

SEGUE PARTE TERZA CONCLUSIVA CON MISTERI SULLA BATTAGLIA 

 

Battaglia_di_Canne_216_AC_-_Attacco_iniziale_romano.gif

Battaglia_di_Canne_216_AC_-_Distruzione_esercito_romano.gif

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PARTE TERZA CONCLUSIVA , RIFLESSIONI SUI MISTERI DI CANNE 

“Mai prima d' ora , mentre la stessa città era ancora sicura , c' era stato tanto turbamento e panico tra le sue mura . Non cercherò di descriverlo , né io indebolirò la realtà andando nei dettagli . Dopo la perdita di un Console e dell' esercito nella battaglia del Trasimeno l' anno precedente , non fu una ferita dopo l' altra , ma una strage molto (più) grande quella che era stata appena annunciata . Secondo le fonti due eserciti consolari e due Consoli sono stati persi , non c' era più nessun accampamento romano , nessun Generale , nessun soldato in esistenza , Puglia , Sannio , quasi tutta l' Italia giaceva ai piedi di Annibale . Certamente non c' è altro popolo che non avrebbe ceduto sotto il peso di una simile calamità”

Tito Livio , Ab Urbe condita , libro XXII

Questi descritti sono i passi piu' salienti descritti dai due storici che narrarono i fatti di Canne ; in base a questi eventi ecco che sorgono spontanee delle domande alle quali nessuno pero’ e’ in grado di rispondere con certezza assoluta , rimangono per certi aspetti dei fatti misteriosi perché non hanno una spiegazione logica  , si puo’ solo argomentare intorno a delle riflessioni , chiederci perche’ e come sia potuto accadere che un esercito numericamente inferiore di circa la meta’ riuscisse a circondare e distruggere quello avversario di pari valore militare ma doppio in numero . Casa pote' mai accadere di cosi tragico ?

1 se i dati numerici dei combattenti romani e cartaginesi fossero piu’ o meno precisi e nulla fa pensare che non lo fossero per il motivo sopra esposto , anche perche’ i dati dei due storici sono quasi concordi , inoltre Polibio scrive le sue "Storie" poco tempo dopo i fatti della seconda guerra punica , mi domando quindi perche’ i Romani , per il fatto che erano numericamente il doppio dei Cartaginesi , non fossero riusciti a rompere l’ accerchiamento grazie solo alla forza bruta del numero , infatti solo per circondare un esercito di circa 90.000 uomini servirebbe non una sola linea di accerchiamento ma almeno 2 , 3 o piu’ linee concentriche , ma anche cosi’ bastava la sola pressione su alcuni punti del cerchio per rompere le linee e liberarsi dalla trappola , ma i Romani non lo fecero o non riuscirono , questa circostanza rimane comunque un mistero .

2 Tralasciando Terenzio Varrone il quale forse non aveva prima di Canne una grande esperienza militare , rimane invece sorprendente che un Console cauto ed esperto come Emilio Paolo non si accorgesse di quanto stava accadendo all’ esercito romano in procinto di essere accerchiato e quindi prendere di conseguenza le contro misure , un secondo mistero .

3 Si narra che quel giorno il vento e la posizione del sole , precedentemente la battaglia , fossero stati ben studiati e sfruttati da Annibale , che evidentemente schiero’ i suoi soldati prima dei Romani , in modo che sole e vento disturbassero lo schieramento romano , ma questo fatto poteva influire all’ inizio della battaglia non certamente durante la sua evoluzione , ma a parte questo , mi domando , i due Consoli romani furono cosi’ incauti , anzi scellerati , nel disporre l' esercito di faccia al sole sorgente e al vento ? Terzo mistero .

4 Cornelio Scipione non e’ certo che partecipasse alla battaglia o se fosse rimasto a difesa del campo maggiore romano , oppure se facesse parte di quei 4.000 uomini che scelsero di abbandonare il campo per rifugiarsi a Canosa , anche se in questa localita’ la situazione era tutt’ altro che sicura in quanto era distante dal luogo della battaglia circa cinque , sei chilometri , ma Annibale non invio’ la cavalleria per completare il successo di Canne annientando anche questo ultimo gruppo di fuggiaschi romani , isolati da qualsiasi aiuto esterno , non lo fece e questo rimane un altro mistero sulla condotta militare di Annibale .

5 Ma il mistero piu’ grande ed inspiegabile fu la successiva decisione di Annibale di non approfittare dell' unica situazione venutasi a creare e marciare nei giorni seguenti verso Roma ormai sguarnita di eserciti se non il presidio a difesa della Citta’ . Su questa decisione si sono fatte nei secoli , le piu’ svariate ipotesi , ma rimase comunque un errore almeno psicologico : anche se Annibale non fosse stato in grado di conquistare militarmente Roma per mancanza di macchine da assedio , avrebbe comunque ottenuto un grande successo diplomatico e una pace vantagiosa ; quando infine Annibale si decise a marciare contro Roma , piu' per disperazione che per conquistarla , a seguito dell’ assedio romano di Capua , fu ormai troppo tardi , la storia aveva gia’ scritto il futuro e su chi dovesse soccombere .

Annibale si dimostro’ comunque un nemico corretto verso i Romani , nel rispetto militare verso i nemici valorosi , cerco’ ed onoro’ i Consoli romani che aveva combattuto e che rimasero uccisi in battaglia , lo fece per Flaminio al Trasimeno , lo stesso avvenne per Emilio Paolo a Canne e si ripete’ a Bantia con Claudio Marcello .

Omaggio di Annibale al Console romano Emilio Paolo morto a Canne :

Nei pressi del sito archeologico di Canne si trova una località chiamata "Paolo Stimolo", attuale nome del luogo dove Annibale avrebbe elevato il "Paulus Tumulus", ovvero l' originaria tomba del console Lucio Emilio Paolo, morto nella famosa battaglia contro i Cartaginesi . Infatti nel 1738 fra le macerie di un pozzo abbandonato furono trovati alcuni pezzi di pietra su cui erano incise il Latino queste parole :

"Annibale , ai tempi della battaglia di Canne , cercato il corpo del console romano Emilio Paolo , con grandi onori affidava ai soldati romani di seppellire sotto queste pietre e di riportare le sue ossa a Roma"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Cita

1 se i dati numerici dei combattenti romani e cartaginesi fossero piu’ o meno precisi e nulla fa pensare che non lo fossero per il motivo sopra esposto , anche perche’ i dati dei due storici sono quasi concordi , inoltre Polibio scrive le sue "Storie" poco tempo dopo i fatti della seconda guerra punica , mi domando quindi perche’ i Romani , per il fatto che erano numericamente il doppio dei Cartaginesi , non fossero riusciti a rompere l’ accerchiamento grazie solo alla forza bruta del numero , infatti solo per circondare un esercito di circa 90.000 uomini servirebbe non una sola linea di accerchiamento ma almeno 2 , 3 o piu’ linee concentriche , ma anche cosi’ bastava la sola pressione su alcuni punti del cerchio per rompere le linee e liberarsi dalla trappola , ma i Romani non lo fecero o non riuscirono , questa circostanza rimane comunque un mistero .

A volte se ti fai prendere dal panico ti vengono meno tutte le forze. E' possibile che sia stata una vera esecuzione. Probabilmente ha contato il numero di reclute presenti. Inoltre è probabile che alcune informazioni ci manchino. Annibale aveva alleati? Gli alleati romani furono leali sino alla fine?

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1 ora fa, Veridio dice:

A volte se ti fai prendere dal panico ti vengono meno tutte le forze. E' possibile che sia stata una vera esecuzione. Probabilmente ha contato il numero di reclute presenti. Inoltre è probabile che alcune informazioni ci manchino. Annibale aveva alleati? Gli alleati romani furono leali sino alla fine?

Ciao @Veridio e grazie per il tuo intervento . Si , una delle ragioni , per uno dei misteri di Canne , potrebbe essere dovuta a quanto hai scritto in apertura , forse il numero enorme di reclute romane presenti nell' esercito , che secondo gli scritti componevano ben quattro legioni , gettarono lo scompiglio anche nelle altre quattro legioni di soldati esperti , causando il caos generale . 

Annibale aveva alleati , componevano il suo esercito oltre ai soldati cartaginesi , i Gallo Celti , gli Ispanici , i Numidi e , se ricordo bene anche , i frombolieri delle Baleari ; gli alleati dei Romani erano tutti i popoli dell' Italia centrale , di cui alcuni , dopo Canne , si allearono con Annibale .

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Supporter

@Agricola

Innanzi tutto complimenti per l'avvincente narrazione.

Quanto al punto 1, mi sembra di ricordare che mentre il numero dei fanti era nettamente favorevole ai Romani, quello dei cavalieri era invece favorevole ai Cartaginesi. E proprio la cavalleria fu l'arma vincente di Annibale, che potè usarla proprio per operare la manovra a tenaglia che lo ha reso famoso. Poi bisogna considerare l'effetto-sorpresa e il fatto che la fanteria romana fosse piuttosto lenta nei movimenti proprio per il modo in cui era schierato abitualmente l'esercito romano in assetto da battaglia. Penso che i Romani, ansiosi di combattere e trovando poca resistenza, si siano buttati con impeto sul centro dello schieramento punico (che abilmente Annibale aveva affidato ai soldati meno esperti che quindi arretrarono sotto la spinta dei legionari),  ammassandosi in modo tale da non poter effettuare i movimenti tipici delle linee di schieramento. Questo ne ridusse di molto la forza d'urto, poi il resto lo fecero le ali e la cavalleria numidica.

Quanto al punto 2 credo che si debba considerare come si era arrivati a Canne. Con Annibale che imperversava sul suolo italico, aveva avuto ragione la tattica temporeggiatrice di Quinto Fabio Massimo. Quando però finì la sua dittatura la corrente cambiò. Buona parte del Senato, i soldati, ma soprattutto gli alleati italici erano stanchi di vedere l'esercito punico scorrazzare indisturbato a saccheggiare il loro territorio. 

Ecco quindi che i consoli si sentirono spinti ad affrontare Annibale in campo aperto, cosa che lui stesso auspicava,  logorato dalla tattica mordi e fuggi dei Romani. E quel giorno di Canne il comando toccò in sorte a Terenzio Varrone, appena comparso nell'agone politico e inesperto che quindi offrì ad Annibale l'agognata battaglia. Scelta la battaglia in campo aperto, valgono le considerazioni su esposte. Penso che i consoli non si siano neanche resi ben conto di quanto stesse accadendo: i Romani furono praticamente circondati e trucidati sul posto.

Ciao.

Stilicho

 

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Ciao @Stilicho e grazie per la tua analisi . 

Il ragionamento che hai sviluppato non fa una piega , riflette esattamente le opinioni generali , ho letto e studiato parecchi libri sull' argomento e mi sono fatto delle opinioni personali , naturalmente sono solo delle mie riflessioni . I Romani ancora non erano abituati al combattimento tipo "la vittoria si ottiene in qualsiasi modo anche con l' inganno" , classico l' esempio dei cavalieri numidi che tennero nascosta la spada sotto le vesti e fecero finta di arrendersi ai Romani , al momento opportuno , predisposto da Annibale , tirarono fuori le spade e assalirono di sorpresa i Romani alle spalle causando il caos dovuto alla sorpresa , di questo Annibale era un maestro oltre alle doti di tattica militare ; queste "finezze" tattiche i Romani non le adottarono mai nel campo di battaglia se non appunto dopo Annibale a cominciare dall' allievo Scipione che poi a Zama batte' il maestro ; l' esercito romano si schierava all' aperto ben visibile davanti al nemico e vinceva chi meglio menava le mani , senza inganni , i vincenti quasi sempre erano loro .

Tornando a Canne , quello che mi lascia perplesso da sempre era il numero dei Romani , impressionante , un esercito cosi' numeroso non si era mai visto in Italia , eppure si fecero battere dalla meta' , la semplice forza bruta del numero , la spinta che forse non ci fu , non riusci' a rompere l' accerchiamento , situazione che rimane incredibile .

Ciao e grazie .

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Dall' esito disastroso della battaglia di Canne potrebbero derivare un paio di modi di dire o locuzioni , del tipo : "essere nelle canne" o "andare nelle canne" , che in relazione al famoso fatto storico potrebbero significare : "essere in grande difficolta' o pericolo" , oppure legata alla seconda locuzione : "non sapere come uscire da una grave situazione , da un pericolo" .

Sono due locuzioni che altrimenti avrebbero un significato non decifrabile . Che ne pensate ?

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Supporter

@Agricola

Il mio pensiero.

Quanto al punto 4, credo che Annibale non abbia inseguito i fuggiaschi  perché ritenne l'operazione rischiosa, dovendo impegnare le truppe scelte di cavalleria numida già provate dallo scontro di Canne, in una zona comunque lontana dal campo di battaglia e vicino alla città di Canosa da cui avrebbero potuto arrivare aiuti ai Romani. Per lui era necessario, penso, preservare la cavalleria in vista di eventuali scontri successivi, considerato che non poteva contare su un ricambio di truppe come poterono fare  poi i Romani. Probabilmente, inoltre,  considerò l'inseguimento poco utile ai fini della vittoria finale in quanto i fuggiaschi erano un numero esiguo. Non e' escluso poi che volesse lasciarli vivi affinché raccontassero a Roma (in senso lato) con la loro immagine (chissà in che condizioni terribili dovevano essere....) e con i loro racconti gli orrori di Canne.

Quanto al punto 5, penso che Annibale non fosse in grado di attaccare in modo vittorioso Roma per i motivi che hai già in fondo detto tu (e credo ne fosse ben consapevole). Penso però anche che non ne ravvisasse la necessità, convinto come era a quel punto di avere inferto la spallata finale ai Romani e convinto soprattutto che gli alleati italici avrebbero defezionato passando dalla sua parte segnando di fatto la fine di Roma. Ma tutto questo, come sappiamo, non avvenne.

Questa discussione mi ha appassionato.

Ciao.

Stilicho

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ANcora oggi la tattica e la strategia usata da Annibale in questa battaglia vengono illustrate ai corsi di scuola di guerra per ufficiali.

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53 minuti fa, Veridio dice:

Una curiosità, che si sappia non c'è nessuna risultanza archeologica di quella battaglia?

Ciao @Veridio , parecchi anni fa , piu' o meno 30/35 , visitai Canne della Battaglia e il suo Antiquarium , ma a memoria non ricordo che vi fossero conservati reperti riconducibili proprio alla battaglia del 216 a. C. , piuttosto vi erano reperti di un po' tutte le epoche essendo la zona frequentata gia' dall' epoca neolitica e daunia . Per ora ti mando due link , di cui uno illustra come si presenta oggi l' Antiquarium di Canne , ben diverso da allora , poi su qualche libro dovrei avere delle fotografie degli anni '50 quando fu scoperto un sepolcreto nella piana di Canne , te le inviero' .

https://musei.puglia.beniculturali.it/musei/antiquarium-canne-della-battaglia/

https://it.wikipedia.org/wiki/Antiquarium_di_Canne

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1 ora fa, Veridio dice:

Io sono certo che nella casa di qualche facoltoso collezionista ci sia qualche cimelio della battaglia...

Questo non lo so e comunque non credo , anche ipoteticamente avendo un collezionista qualche cimelio , questo possa essere con certezza riconducibile alla battaglia di Canne .

Bisogna anche tenere presente che Annibale dopo le battaglie vinte in Italia raccoglieva , oltre agli anelli d' oro di Senatori e cavalieri , tutte le armi dei Romani poiché ne aveva bisogno , dimostrazione e' che i Numidi , i cavalieri citati che si erano falsamente arresi ai Romani , tenevano nascosti i gladi romani .

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Il 25/6/2020 alle 10:16, Veridio dice:

Una curiosità, che si sappia non c'è nessuna risultanza archeologica di quella battaglia?

Le uniche scoperte archeologiche nella pianura , sotto la collina di Canne , del sito della battaglia si riferiscono ad un sepolcreto che credo sia pero' di epoca medievale , quindi occorrerebbe scavare sotto questo sepolcreto per arrivare allo strato corrispondente all' epoca della battaglia , forse si troverebbe qualcosa di quell' evento storico .

DSCN3131.JPG

DSCN3130.JPG

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Il mio pensiero.

Torno a parlare dei fuggiaschi (o forse sarebbe meglio chiamarli superstiti) della battaglia di Canne. Ci si domandava perché Annibale non li avesse annientati subito. Forse e' avvenuto un pò come a Dunkerque, dove i tedeschi lasciarono reimbarcare per l'Inghilterra un grosso numero di soldati britannici, pur senza le loro armi da campo. Un errore strategico di Hitler che la Germania pagherà poi a caro prezzo con il prosieguo della guerra. 

Questi uomini li abbiamo spesso chiamati fuggiaschi perché così li considerò Roma. Gli incolpevoli vinti di Canne furono coperti di ignominia, confinati in Sicilia lontano dal teatro delle operazioni. Negati loro ricompense, congedi, permessi.

Si parla di circa 4000 Romani reduci da Canne, se non erro quasi l'equivalente di una legione dell'epoca. In effetti, questi uomini costituiranno poi buona parte di quelle che verranno chiamate legiones cannenses, che saranno poi tra le artefici della vittoria di Scipione a Zama, riscattandosi ampiamente dell'onta subita.

Ciao da Stilicho

 

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2 ore fa, Stilicho dice:

Il mio pensiero.

Torno a parlare dei fuggiaschi (o forse sarebbe meglio chiamarli superstiti) della battaglia di Canne. Ci si domandava perché Annibale non li avesse annientati subito. Forse e' avvenuto un pò come a Dunkerque, dove i tedeschi lasciarono reimbarcare per l'Inghilterra un grosso numero di soldati britannici, pur senza le loro armi da campo. Un errore strategico di Hitler che la Germania pagherà poi a caro prezzo con il prosieguo della guerra. 

Questi uomini li abbiamo spesso chiamati fuggiaschi perché così li considerò Roma. Gli incolpevoli vinti di Canne furono coperti di ignominia, confinati in Sicilia lontano dal teatro delle operazioni. Negati loro ricompense, congedi, permessi.

Si parla di circa 4000 Romani reduci da Canne, se non erro quasi l'equivalente di una legione dell'epoca. In effetti, questi uomini costituiranno poi buona parte di quelle che verranno chiamate legiones cannenses, che saranno poi tra le artefici della vittoria di Scipione a Zama, riscattandosi ampiamente dell'onta subita.

Ciao da Stilicho

 

Ciao @Stilicho , tutto esatto ; in piu' , non solo ai rifugiati di Canosa furono negate loro quanto hai scritto , ma Roma non volle neanche riscattarli per un valido doppio motivo , come punizione e per non dare denari ad Annibale per pagare le sue truppe ; a questo punto sorge un problema che riguarda Cornelio Scipione , dove era il futuro Africano ? si sa che faceva parte del grande esercito cannense , ma partecipo' alla battaglia ? rimase a difesa di uno dei due campi romani e assistette impotente alla manovra di accerchiamento ? di sicuro era a Canosa insieme ai 4.000 , quelli che riuscirono a svincolarsi dall' accerchiamento , qui avvenne un fatto che faceva prevedere le sue prossime fortune , mentre gli ufficiali superiori discutevano se fosse opportuno abbandonare Roma e recarsi a Veio , Scipione nel sentire questi discorsi , impugno' il gladio e disse che avrebbe subito ucciso chiunque avesse approvato questa ipotesi , al che tutti furono presi da terrore e tacquero , come se , dice Tito Livio : "avessero visto di fronte a loro Annibale".

Dopo i successi in Spagna Scipione fu in Sicilia a preparare le due Legioni "cannensi" , avide di rivincita , per la spedizione in Africa che si sarebbe conclusa a Zama .

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Supporter

Sono andato a rivedermi il libro "Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma" scritto da Giovanni Brizzi, uno dei massimi studiosi di Annibale, nonchè (a mio modesto parere) ottimo scrittore e narratore.

Lui dice che Scipione fu sicuramente a Canne; anzi, sarebbe stato uno dei due tribuni militari che condussero i superstiti a Canusium come hai detto. A conferma ci sarebbe una moneta proprio di Canusium che avrebbe sul dritto uno dei rari ritratti a noi giunti di Scipione. Sarebbe interessante cercare e postare quella moneta.

Quanto al racconto liviano...beh, si intravvede già la grandezza del futuro Africano, la cui vita (per vari motivi) fu legata quasi a filo doppio a quella di Annibale, fino addirittura alla morte che, secondo la tradizione, giunse per entrambi nel 183, lontano dal suolo patrio.

Buona giornata.

Stilicho

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35 minuti fa, Stilicho dice:

Sono andato a rivedermi il libro "Scipione e Annibale, la guerra per salvare Roma" scritto da Giovanni Brizzi, uno dei massimi studiosi di Annibale, nonchè (a mio modesto parere) ottimo scrittore e narratore.

Lui dice che Scipione fu sicuramente a Canne; anzi, sarebbe stato uno dei due tribuni militari che condussero i superstiti a Canusium come hai detto. A conferma ci sarebbe una moneta proprio di Canusium che avrebbe sul dritto uno dei rari ritratti a noi giunti di Scipione. Sarebbe interessante cercare e postare quella moneta.

Quanto al racconto liviano...beh, si intravvede già la grandezza del futuro Africano, la cui vita (per vari motivi) fu legata quasi a filo doppio a quella di Annibale, fino addirittura alla morte che, secondo la tradizione, giunse per entrambi nel 183, lontano dal suolo patrio.

Buona giornata.

Stilicho

Bravissimo , in base a quanto successe a Canosa , non c'e' alcun motivo di dubitare del racconto liviano , Scipione era in questa localita' insieme ai 4.000 , fra cui facevano parte quattro tribuni militari , dice Livio : "per unanime consenso il comando superiore fu dato a Publio Scipione ancor giovinetto e ad Appio Claudio" , questo dopo che il patrizio Lucio Cecilio Metello aveva paventato l' idea folle di abbandonare Roma , tutti pensavano gia' che Annibale sarebbe giunto in Citta' , Scipione dopo aver fatto giurare tutti i presenti che mai nessuno avrebbe preso in considerazione quella possibilita' di lasciare Roma , accetto' il comando . 

Non conosco quella moneta di Canusium , che sia questa ?

Canusium_nummus_sg0582.jpg

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Supporter

Magari e' proprio questa!

Non so se possano darci una mano @Matteo91 o @apollonia o @Hirpini o qualcun altro. 

Sarebbe utile per arricchire questa discussione (già di per sè molto interessante).

Ciao da Stilicho

 

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1 ora fa, Stilicho dice:

Magari e' proprio questa!

Non so se possano darci una mano @Matteo91 o @apollonia o @Hirpini o qualcun altro. 

Sarebbe utile per arricchire questa discussione (già di per sè molto interessante).

Ciao da Stilicho

 

Chissa' ! il volto al dritto non pare greco , sembra piu' un profilo romano compatibile con i 19 anni di Scipione a Canne ; a questa eta' Scipione aveva ancora i capelli che poi forse perse negli anni , almeno stando ai presunti busti dell' africano . 

Il cavaliere al rovescio potrebbe rappresentare la classe sociale di Scipione essendo un patrizio .

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3 ore fa, Stilicho dice:

A conferma ci sarebbe una moneta proprio di Canusium che avrebbe sul dritto uno dei rari ritratti a noi giunti di Scipione. Sarebbe interessante cercare e postare quella moneta.

Ciao @Stilicho , con quella moneta che hai citato mi hai invitato a nozze , sto cercando ovunque qualcosa che possa individuarla , ammesso che esista , ma non trovo nulla di certo che faccia riferimento a Scipione , forse potrebbe essere proprio quella in foto sopra postata , ma con molti dubbi .

Ho cercato anche nel Garrucci : "Le monete dell' Italia antica" , parte Apulia - Canusium , oltre ad altre notizie sulla battaglia di Canne , con riferimento ai rifugiati romani di Canosa , accenna anche alla moneta postata .

 

DSCN3133.JPG

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Supporter

Ho letto. Dalla descrizione sembra proprio la moneta che hai postato tu.  In effetti, il testo che hai allegato parla semplicemente di "testa giovanile". Sembra un po' lo stesso che capita con alcuni busti (non da ultimi proprio quelli attribuiti allo stesso Scipione Africano).

Magari qualche amico del forum potrebbe darci una mano. Io ho taggato quei nomi, ma magari ci saranno altri. Secondo te, in quale sezione si potrebbe provare, facendo magari un richiamo  a questa discussione?

Ciao da Stilicho

 

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