ghezzi60 Posted July 15, 2020 Share #1 Posted July 15, 2020 (edited) Buon Giorno Leggendo “Cronaca del Trecento Italiano” di Carlo Ciucciovino, con riferimento al primo Volume per l’anno 1306, in uno dei paragrafi ho trovato il seguente brano che cito integramente: (il Papa, Clemente V, si era trasferito con la Curia in Francia a Poitiers l’anno precedente ponendosi sotto la protezione di Filippo il bello) § 17. Il tesoro pontificio Il Pontefice ordina che il tesoro papale, custodito a Perugia, venga trasportato a Bordeaux, e ne dà incarico ai fratelli Franzesi. Davidsohn sottolinea, stupito, che è singolare che persone coinvolte contro l’aggressione a Bonifacio VIII, siano state investite di tale responsabilità, tanto più che essi non fanno recapitare tutto il tesoro in Francia, ma ne trattengono una parte, si ignora a qual titolo. «Gli oggetti preziosi furono dagli incaricati [dei Franzesi] venduti in parte a Firenze, e la maggior parte del vasellame d’oro, ridotta in pezzi, prese la via della Zecca di Firenze, dove il metallo fu coniato in fiorini d’oro». La curia intraprende un’azione legale contro i fratelli, accusandoli di appropriazione indebita. Ci vorranno 11 anni perché la Chiesa riottenga, e solo in parte, il maltolto.57 Il testo (in tre volumi oltre alle introduzioni) è disponibile integralmente in rete in formato pdf, basta una semplice ricerca, è estremamente interessante consente di farsi un quadro generale della complessa situazione dei rapporti tra i vari centri di potere nei primi tre quarti del XIV secolo. Tornando al riferimento relativo al Tesoro Pontificio, sorvolando su motivi e ragioni, su possibili influenze del re di Francia sulla decisione, ho posto la mia attenzione sulla alienazione da parte degli incaricati del trasferimento, di parte del tesoro, (in pratica furto e ricettazione da parte di qualcuno in Firenze) Non sono riuscito a capire di quanto oro si trattasse, presumo comunque un quantitativo rilevante. Quantificando la somma in Fiorini, considerando che 1000 Fiorini sono 3.53 kg d’oro con titolo prossimo a 24 carati, che nell’anno 1306 con riferimento al primo semestre il Bernocchi descrive 5 varianti segno di zecca scala, in effetti ne esistono almeno altre due che ho potuto vedere; per il secondo semestre dello stesso anno sono descritte 3 varianti segno pera, e anche nei semestri degli anni successivi sono presenti un numero significativo di varianti. Considerando che per il segno scala sono presenti piu coni (almeno 4 per una delle varianti) da quanto ho potuto verificare.. Riporto una tabella riassuntiva dei segni e delle varianti descritte dal Bernocchi, considerando che venivano realizzati almeno una coppia di ferri per ciascuna variante, a volte anche 4 o 5, che con un conio di rovescio potevano essere coniati anche 15-20.000 Fiorini, con ogni probabilità son coniati in questi anni quantità considerevoli di Fiorini. (100.000 Fiorini sono 350 kg abbondanti di Oro affinato) class Bernocchi num varianti inizio fine 1306 sem1 scala 961 965 5 1306 sem2 pera 966 968 3 1307 sem1 guastada 970 974 5 1307 sem2 pettine 983 986 4 1308 sem1 foglia di fico 995 999 5 1308 sem2 chiodi decussati 1006 1011 6 1309 sem1 scudo semiovale crociato con globetto 1017 1019 3 1309 sem2 pannocchie di grano su gambo nessuno 1310 sem1 giglio piccolo 1037 1038 2 1310 sem2 monte 1050 1051 2 Altra curiosità/dubbio è riferita al processo di affinamento dell’oro descritto nella pratica Pegolotti, che dimensioni potevano avere i singoli lotti di metallo, qualche chilogrammo oppure decine di chilogrammi o più? I Fiorini di questi anni sono meno rari di altri, tranne qualche semestre meno diffuso, sono presenti molteplici varianti con coni diversi per ciascuna, sicuramente molto oro è stato monetato a partire da quello del Tesoro Papale. Chiedo a tutti coloro che vorranno intervenire di esprimere le loro ipotesi e di fornire eventuali precisazioni e notizie Cordialità Edited July 15, 2020 by ghezzi60 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ghezzi60 Posted July 18, 2020 Author Share #2 Posted July 18, 2020 Buona Sera Vagando nella rete mi sono imbattuto in questo documento che ritengo importante, sia per una annotazione, la prima a pagina 414 che ho evidenziato, la quale aggiunge alcune informazioni relative alle vicissitudini per le quali è passato il Tesoro Pontificio prima di approdare in Francia; una seconda annotazione tra pagina 414 e 415 che informa sul fondamentale cambiamento nella gestione del bilancio da parte della Camera Apostolica che inizia a gestire in proprio con propri funzionari la propria cassa e la contabilità della Corte Pontificia; ultima annotazione riguarda a pagina 420 la possibilità di ricostruire il corso del Fiorino e di altre monete auree sulla base delle annotazioni contabili. Questa fonte è indipendente da quella usata dal Bernocchi per il suo lavoro e comprende altre monete auree. Chiaramente il lavoro fornisce molto più di questo. Allego il pdf dell’articolo di Fausto Piola Caselli indicato (devo dividere il file in quattro parti) Parte 1.pdf parte 2.pdf 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ghezzi60 Posted July 18, 2020 Author Share #3 Posted July 18, 2020 parte 3.pdf parte 4.pdf Aggiungo solo un ulteriore appunto, il Tesoro Pontificio comprendeva oltre a vasellame di metalli preziosi anche numerosi Paramenti Sacri resi preziosi da ricami in oro e decorazioni con pietre preziose, le casse erano in origine desolatamente vuote, la Voce Clemente V nell’Enciclopedia dei Papi della Treccani in rete può aggiungere ulteriori informazioni. Riguardo alle curiosità relative al quantitativo di oro monetato a Firenze in relazione al Tesoro Papale e riguardo ai processi di affinamento, dimensioni dei lotti e altri problemi di ordine pratico, non ho trovato nulla. Rinnovo la mia richiesta di aiuto. cordialità 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cippiri76 Posted July 19, 2020 Share #4 Posted July 19, 2020 buongiorno Ghezzi60 ho letto tutto con interesse, grazie di aver condiviso gli articoli per quello che chiedi, riguardo ai quantitativi di oro monetato a Firenze negli anni in questione, non ho fonti che possano aiutarti.. spero solo di leggere tuoi interventi più spesso un saluto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
numa numa Posted July 19, 2020 Share #5 Posted July 19, 2020 Salve Ghezzi grazie molto per questa disamina molto approfondita su una tematica ancora assai poco studiata. piu’ che un numismatico che puo’ essere d’aiuto per lo studio delle singole emissioni monetarie qui in realtà ci vorrebbe uno storico economico del periodo medioevale. Un Carlo Cipolla per intenderci che abbia studiato il fenomeno monetario e magari avuto accesso a documenti che registrano questi passaggi e transazioni. Il periodo della ‘cattivita’ avignonese dei Papi e’ inoltre, per comprensibili morivi , non eccessivamente approfondito ( anche da un punto di vista numismatico) e ogni ulteriore ricerca e’ certamente la benvenuta. Grazie e complimenti. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ghezzi60 Posted July 20, 2020 Author Share #6 Posted July 20, 2020 Buon Giorno Il testo evidenziato nella pagima 420 del lavoro di Fausto Piola Caselli Κ. H. Schäfer, Die Ausgaben der apostolischen Kammer unter Johann XXII. nebst den Jahresbilanzen von 1316 bis 1375 Reperibile all’indirizzo: https://archive.org/details/dieausgabendera00schgoog oltre a mostrare in forma tabellare i valori riferiti alle monete più diffuse di molte monete auree circolanti, che venivano incassate o che comunque rivestivano importanza per le finanze Papali, con riferimento ai vari anni, descrive i valori in entrata e in uscita nei Bilanci dei vari anni. Essendo il testo in tedesco, lingua che è oltre le mie capacità, la mia comprensione non va molto oltre i valori tabellati. Ritengo il lavoro importante anche dal punto di vista numismatico per le molteplici monete auree elencate, delle quali viene riportato il controvalore. Le differenze tra i valori riportati in questo testo per il Fiorino e quelli riportati per Firenze dal Bernocchi, evidenziano come non esistesse nel XIV secolo un mercato globale. In effetti anche la storia economica di questo periodo è particolarmente interessante, rimarco inoltre la fondamentale importanza del passaggio da una “contabilità” tenuta dai banchieri finanziatori a una contabilità e a un bilancio di tipo Moderno per una entità statale quale era il papato, che anticipa quella di stati nazionali quali Francia e Inghilterra. Cordialità Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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