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Inviato

Mi classificate questa moneta che penso sia di Nerone? Grazie. Saluti elio.

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Inviato

DE GREGE EPICURI

Complimenti a @okt, visto che la moneta postata non era in condizioni tali da rendere facile il riconoscimento! In effetti è la RPC 3011, e al rovescio compare la figura di Hestya, dea greca del focolare, se ben ricordo.

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Inviato (modificato)
17 minuti fa, gpittini dice:

Hestya, dea greca del focolare, se ben ricordo.

Ricordi bene. Per i romani era Vesta.

Lo spirito aspro dell'E di Estia, derivato penso da un digamma iniziale, venne reso in latino con l'aggiunta di una V.

Modificato da okt

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Inviato

Estia era la primogenita di Crono e Rea, quindi la sorella maggiore di Zeus, Poseidone, Ade, Era e Demetra. Apparteneva così al ristretto gruppo delle dodici maggiori divinità dell’Olimpo, ma essendo venerata come vergine, non ebbe figli.

Estia era la dea della famiglia, divinità dell’antica Grecia tenuta in grande onore e considerazione e invocata per prima durante i sacrifici in quanto primogenita di Rea e Crono. Estia sacrificò il suo trono sull'Olimpo quando Dioniso divenne dio e per questo venne chiamata anche "ultima dea".

Nonostante Poseidone e Apollo avessero chiesto la sua mano, lei fece voto di castità e così Zeus, per evitare un possibile concorrente al suo trono, respinse le loro proposte.

Dopo un banchetto Priapo, ubriaco, tentò di farle violenza ma un asino con il suo raglio svegliò sia la dea che dormiva sia gli altri dei e il dio noto per la sua dote della lunghezza del pene fu costretto a darsi alla fuga. L'episodio ha un carattere di avvertimento aneddotico per chi pensi (se accolto in casa come ospite), di poter abusare delle donne sotto la protezione del focolare domestico in quanto anche l'asino, simbolo della lussuria, ragliando condanna la follia criminale di Priapo.

Causa la sua funzione che la portava a non abbandonare mai l’Olimpo, Estia è protagonista di un numero inferiore di miti rispetto ai suoi fratelli ed è meno nota in epoca contemporanea.

Il suo culto era molto diffuso in quanto ogni città, nell'edificio principale, aveva un braciere comune, il pritaneo, dove ardeva il fuoco sacro di Estia che non doveva spegnersi mai. Poiché le città erano considerate un allargamento del nucleo familiare, era adorata anche come protettrice di tutte le città greche. Il neonato diventava membro della famiglia cinque giorni dopo la nascita, con un rito in cui il padre lo portava in braccio girando attorno al focolare.

La novella sposa portava il fuoco preso dal braciere della famiglia di origine nella sua nuova casa, che solo così veniva consacrata.

I coloni che lasciavano la Grecia portavano con sé una torcia accesa al pritaneo della loro città natale, il cui fuoco sarebbe servito a consacrare ogni nuovo tempio ed edificio. Un rito che sopravvive anche nelle Olimpiadi moderne.

Estia provvedeva il luogo dove sia la famiglia sia la comunità si riunivano insieme: il luogo dove si ricevevano gli ospiti, il luogo dove fare ritorno a casa, un rifugio per i supplici. La dea e il fuoco erano una cosa sola e formavano il punto di congiunzione e il sentimento della comunità familiare e civile.

Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Estia

 

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