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Una discutibile "alleanza"


Risposte migliori

È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi:

D/ Tripode, KPO

R/ Chicco, MET

 

CNG 115, 16.09.2020, 23

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BRUTTIUM, Kroton. Circa 375-325 BC. Æ (11.5mm, 1.74 g, 11h). Alliance issue with Temesa. Tripod; KP-O flanking / Barley grain; T-EM (retrograde) flanking. CNG 53, lot 82 var. (legends), otherwise unpublished, but cf. Rutter, South, pl. 33, 11 and HN Italy 2204 for a similar, but earlier, issue. Dark green patina. VF. Extremely rare.

From the Martinez Collection, purchased at the Verona Numismatic Conference, September 2005.

Nella scheda informativa l’esemplare viene ricondotto ad un’alleanza (!) tra Crotone e Temesa (!) quest'ultima identificata dalla legenda presente al rovescio, considerata retrograda e letta pertanto nella forma TEM (!). Viene poi evidenziata la sostanziale unicità del pezzo se si escludono esemplari affini per tipologia (ma non sul piano epigrafico) apparsi sul mercato antiquario (e.g. CNG 53, 15.3.2000, 82) o presi in esame da Rutter (Rutter 1979, pl. 33, 11 e HN 2204).

Un riesame degli elementi interni della moneta, congiuntamente ad un più ampio spoglio bibliografico, consente di apportare alcune puntualizzazioni.

a)  Le legende presenti su ambo i lati presentano disposizione e ductus speculari. Entrambe si compongono di tre lettere di cui le prime due contigue e disposte su un lato del tipo mentre l’ultima distanziata e collocata sul lato opposto (KP-O al D/ e ME-T al R/). Ne consegue che se la legenda del D/ deve inequivocabilmente leggersi KPO, quella del R/ va interpreta necessariamente come MET più che TEM. La forma TEM (riconducibile a Temesa), benché notoriamente attestata, compare in epoca ben più antica del IV secolo, investendo peraltro solo il metallo prezioso (AR). Né la frammentarietà delle fonti storiche e della documentazione archeologica conserva memoria dell’ipotizzata alleanza Crotone-Temesa nel secondo quarto del IV secolo a.C.

b) Allo stato attuale della documentazione la moneta risulta effettivamente un unicum e pertanto di non facile inquadramento cronologico. Qualche osservazione è tuttavia possibile. Sia Metaponto che Crotone emettono monete in bronzo contrassegnate da tripode/chicco. Per Metaponto, in particolare, le serie interessate (figg. 1, 2) sono quelle del tipo HN 1638 (= Johnston 1989, 2), datate nell'ultimo quarto del V secolo a.C., il cui livello ponderale abbraccia valori compresi tra 2.4 e 1.5 gr.:

 D/ Tripode, MET

R/ Chicco, HE o TE (figg. 1-2)

 Fig. 1 - Savoca Numismatik, 9th Blue Auction, 25.8.2018, 33 (erroneamente attribuita a Crotone; gr. 2, 36)

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Fig. 2 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 17, 4.10.2005, 49 (gr. 2,19)

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Gli esemplari, diversificati dalle sigle sul R/, appaiono omogenei sotto il profilo iconografico per la resa del tripode con anello centrale di grosse dimensioni e anse laterali rese di profilo. Ad essi possono aggiungersi i pezzi illustrati da Attianese provenienti dal commercio antiquario (Attianese 2005, 121-122, nn. 8-9) che per elementi iconografici, epigrafici (sigla TE al R/) e ponderali - gr. 2,20; gr. 1,60 (consunta) - sembrerebbero riferibili alla zecca metapontina più che a quella crotoniate.

 Per Crotone la situazione appare più complessa. Gli esemplari con tripode/chicco (Rutter 1979, gruppo III; Taliercio 1993, fase 1. III; HN 2204), appaiono ascrivibili alla più antica fase della monetazione in bronzo crotoniate (ca. 420-410/5 a.C.), contraddistinta dall'uso del koppa arcaico (fig. 3). L’esiguità dei pezzi finora noti (2 ess.: gr. 1,73; 1,04) non consente di definire con certezza il livello ponderale che, in ogni caso, appare più basso rispetto a quello degli esemplari di Metaponto con analoga tipologia, come sembrerebbe documentare il pezzo recentemente apparso sul mercato antiquario (fig. 4: gr. 1,68).

Fig. 3 - Rutter 1979, pl. XXXIII, 11 (gr. 1,73)

image.png.6daec7f5128cc98cab111896b8dfd460.png

 

Fig. 4 - Auktionshaus H. D. Rauch GmbH, E-Auction 35, 17.9.2020, 53 (gr. 1,68)

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Questi elementi, benché non esaustivi e ancorati all'esigenza di una base statistica più ampia, consentono forse di meglio precisare la cronologia dell’esemplare KPO-MET. Se da un lato la presenza del kappa esclude per CNG una collocazione nelle fasi iniziali della produzione enea, dall'altro anche la datazione al 375-325 presenta alcune criticità. Le serie collocate da Rutter in questo ambito temporale (HN, 2211-2216), corrispondenti alla terza fase della classificazione proposta dalla Taliercio, differiscono dalla moneta in esame sia per elementi tipologici (testa di Athena/aquila su testa di cervo; Aquila stante o su testa di ariete/tripode con alto collo) ed epigrafici (presenza di lettere e sigle), sia per il livello ponderale decisamente più elevato (da gr. 26 a gr. 3 circa).

A ciò si aggiunge la presenza di un duplice etnico, che costituisce un elemento di originalità all'interno della monetazione enea della polis e che non trova alcun riscontro all'interno delle serie citate. Affinità tipologiche ed epigrafiche si rilevano invece con alcune serie di stateri in argento, talora legati da incroci di conio, contrassegnati dall’Herakles oikistàs (fig. 5) o dai tipi tripode/tripode (fig. 6) e Aquila su capitello ionico/tripode (figg. 7-8), sia per la costante presenza del chicco, sia per la comparsa di lettere e sigle (E, ME). La moneta con Herakles OIKIMTAM (oikistàs) si rivela di particolare interesse in quanto il conio di D/ è lo stesso che batte alcuni esemplari con Apollo e Python (fig. 9), datati da Stazio nel periodo della spedizione ateniese in Sicilia (Stazio 1984, 386 s.), dove però la legenda del R/ - KPOTON - documenta la progressiva ma non ancora definitiva transizione all'alfabeto ionico.

 

Fig. 5 - CNG, MbS 58, 19.9.2001, 84

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Fig. 6 - CNG, E-A 380, 10.8.2016, 39

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Fig. 7 - Gemini, LLC, III, 9.1.2007, 44

351684.m.jpg

 

Fig. 8 - RN, 18, 29.9.2019, 491

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Fig. 9 - CNG, E-A 472, 15.7.2020, 474

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Se pertanto le corrispondenze sul piano tipologico ed epigrafico non sono casuali, si potrebbe proporre per la moneta di bronzo con tripode, KPO/chicco, MET un inquadramento tra lo scorcio del V secolo ed il primo decennio del IV, nel periodo immediatamente successivo al momento iniziale della produzione enea della città (gruppi I-II Rutter: 420-410/05 a.C.).

Restano ovviamente da indagare le motivazioni che indussero Crotone a riprodurre in questo periodo tipo (chicco) e legenda (MET) propri di un’altra città e l’unicità del pezzo impone le dovute cautele in proposito. Si può tuttavia osservare che agli esordi della monetazione in bronzo sia Crotone che Metaponto non sembrano esenti da consonanze sul piano tipologico: Crotone adotta un tipo (chicco) proprio di Metaponto, che a sua volta riprende il tripode (crotoniate?) su serie databili nell’ultimo quarto del V secolo (HN 1637-1638 = Johnston 1989, 1-2; fig. 10). Tali serie, assegnate a Metaponto da Rutter e Johnston, vengono invece attribuite a Crotone da Attianese (2005, 334-338) che ipotizza un’alleanza tra le due città “verso la seconda metà del IV secolo per rapporti non solo politici, ma tanto più economici e commerciali” (p. 338).

 

 Fig. 10 - BFA, E-a 73, 14.9.2019, 131 (gr. 4,06)

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Per concludere una considerazione di ordine metodologico.

La compresenza di tipi (e/o legende come nel caso dell’es. CNG) riferibili a città diverse sulla stessa moneta non si traduce, sic et simpliciter, in un’“alleanza” tra due centri. Tanto più che il tripode raffigurato sulle serie enee metapontine del tipo HN 1637-8 (fig. 9), proprio per l’assenza di etnico, non necessariamente costituisce un esplicito riferimento a Crotone. Potrebbe ad esempio sottintendere un richiamo ad Apollo, quest’ultimo peraltro raffigurato sul D/ di una serie bronzea di Metaponto e richiamato al R/ proprio dal tripode associato al tipo e alla legenda di metapontini (fig. 11).

 

Fig. 11 - Münzen & Medaillen GmbH (DE), 30, 28.5.2009, 11

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Bisogna, pertanto, prestare la dovuta attenzione nell'interpretazione storica del dato numismatico, soprattutto in assenza di opportuna documentazione storiografica e/o quando non si dispone di solidi ed incontrovertibili elementi di giudizio. Nel caso dell’esemplare a legenda KPO-MET poi, anche a voler seguire (dubitativamente) l’ipotesi dell’“alleanza”, andrebbero definiti tempi e modi della stessa, peraltro un contesto, quale quello proposto dai compilatori (375-325 a.C.), segnato dall'occupazione dionigiana di Crotone e da una serie di eventi destabilizzanti per la città.

 

 Riferimenti: 

 

Attianese 2005 = P. Attianese. Kroton. Le monete di bronzo, Soveria Mannelli 2005

HN = N.K. Rutter et alii, Historia Numorum. Italy, London 2001 

Johnston 1989 = A. Johnston, The Bronze Coinage of Metapontum, in G. Le Rider (cur.), Kraay-Mørkholm essays. Numismatic studies in Memory of C.M. Kraay and O. Mørkholm, Louvain-la-Neuve 1989, 121-136.

Rutter 1979 = South Italy and Messana, in Le origini della monetazione di bronzo in Sicilia e in Magna Grecia, Atti del VI Convegno del Centro Internazionale di Studi Numismatici di Napoli - Napoli 1977, Roma 1979, 193-223

Stazio 1984 = A. Stazio, Problemi della monetazione di Crotone, in Crotone, Atti del XXIII Conv. di Studi sulla Magna Grecia (Taranto-Crotone 1983), Taranto 1984, 369-398.

Taliercio 1993 = M. Taliercio Mensitieri, Problemi della monetazione in bronzo di Crotone, in A. Mele (cur.), Crotone e la sua storia tra il IV e il III secolo a.C. (Napoli 1987), Napoli 1993, 111-129.

 

 

 

 

 

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Molto interessante   @dracma  l'articolo proposto .

L'argomentazione al punto a) rende più che plausibile la lettura del rovescio come   ME  T .

Per l'inquadramento cronologico, punto b) , CNG propone la similitudine con tipologia Rutter 2204 (Later fifth century) datata però Rutter posteriore (c. 375-c.325) presumibilmente per il passaggio da coppa a kappa nella leggenda  : incuriosisce però, sfogliando Rutter, che il 2204, forse per la fotografia del tutto insufficiente, sembri conservare solo tracce delle lettere .   

L'ipotesi di una alleanza, ricordata solo su un piccolo bronzo e non magari con divisonali più importanti, appare labile : ad esempio, nel suo studio "La monetazione 'd'impero' e 'd'alleanza' di Crotone" , A. Montesanti ricorda per le numerose frazioni d'argento di Crotone  con al rovescio emblemi di altre polis, ipotesi di aiuto alla convertibilità monetaria ed al commercio esterno . 

 

               

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Non è raro che un alleanza tra polis sia “sancita” dall emissione di moneta bronzea. Pensiamo alla Sicilia nel periodo di Dione e successivamente all arrivo di Timoleonte, con le monete che celebrano la symmmachia tra le varie città siciliane. Qua ovviamente parliamo di monete di un certo modulo che anche visivamente collaborano ad un meccanismo di propaganda.

In questo caso, pensare ad una emissione in bronzo molto piccola che celebra un alleanza tra Metaponto e Crotone In effetti fa pensare. Ricordiamo comunque che Metaponto parallelamente a splendide emissioni in argento conia svariate tipologie di bronzo in arco temporale molto ampio.

Non conosco in modo approfondito la monetazione di Crotone, salvo qualche emissione.

Argomento si sicuro interesse che merita certo un approfondimento. Complimenti a dracma per il lavoro.

skuby

Modificato da skubydu
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  • 4 mesi dopo...

 

Buona giornata. Sono un numismatico principiante dalla Russia. Recentemente ho visto questa moneta in vendita. Si adatta alle monete Croton descritte nell'articolo?  AE12mm 1,7g 

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Complimenti Dracma per l’analisi impeccabile e oltremodo informata. Una domanda, lei esclude che il bronzetto offerto da CNG  possa essere un ibrido ‘d’invenzione’ moderna? Premetto che non ho elementi particolari per ritenerlo tale e’ che la  mia è solo una domanda di pura speculazione..

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  • 4 settimane dopo...
Il 11/3/2021 alle 03:07, numa numa dice:

Complimenti Dracma per l’analisi impeccabile e oltremodo informata. Una domanda, lei esclude che il bronzetto offerto da CNG  possa essere un ibrido ‘d’invenzione’ moderna? Premetto che non ho elementi particolari per ritenerlo tale e’ che la  mia è solo una domanda di pura speculazione..

Difficile dirlo in quanto gli elementi a disposizione sono esigui. Certamente si tratta di una moneta di assoluta rarità che andrebbe pertanto esaminata in modo accurato.....senza escludere alcuna ipotesi.

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Per un bronzetto che ci posta il neo collezionista dalla Russia @radist,al post # 5.

Con queste caratteristiche. Non mi è conoscenza di poter creare "cuprite" al naturale, o corrosioni distribuite cosi da sembrare genuine.

Mia personale opinione, che il bronzetto in alleanza con le due Città, sia genuino.

A chi avrebbe giovato, un ibrido moderno in queste pessime condizioni ? 

Sul dritto, un tripode, per poi danneggiarlo e non far perdere la sua patina naturale ?, con all'interno zone di escrescenze  di cuprite. Lo stesso sul rovescio, sotto la "T", 

Magari con una lieve correzioni della foto, si possono osservare meglio i dettagli sopracitati.

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Modificato da gionnysicily
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18 ore fa, gionnysicily dice:

Non credo che sia facile.

Per un bronzetto con queste caratteristiche. Non mi è conoscenza di poter creare "cuprite" al naturale, o corrosioni distribuite cosi da sembrare genuine.

Mia personale opinione, che il bronzetto in alleanza con le due Città, sia genuino.

A chi avrebbe giovato, un ibrido moderno in queste pessime condizioni ?

Sul dritto, un tripode, per poi danneggiarlo e non far perdere la sua patina naturale ?, con all'interno zone di escrescenze  di cuprite. Lo stesso sul rovescio, sotto la "T", 

Magari con una lieve correzioni della foto, si possono osservare meglio i dettagli sopracitati.

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Anche per me il bronzo è autentico.

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Da notare un particolare interessante;

la combinazione T, chicco, E, è presente nella contromarca di questo bronzo di metaponto

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Negrini 2018, n.147 gr.4,10

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Il 11/10/2020 alle 17:08, dracma dice:

È recentemente apparso sul mercato antiquario un nominale eneo di Crotone datato dopo il primo quarto del IV secolo a.C. e contrassegnato dai seguenti tipi:

D/ Tripode, KPO

R/ Chicco, MET

Ciao @dracma, nel merito della tua discussione sul bronzetto apparso su CNG a settembre 2020, sussistono forti elementi, che fanno supporre ad un falso moderno.

Da un tondello genuino e stato ottenuto il figurato, un tripode ( fuori dai canoni Crotonesi ) e l'etnico KPO, che e perfettamente allo stesso livello del tripode, con la tecnica di asportare metallo ( e visibile il bordo ai piedi del tripode), cosi come dietro KP. Il tutto  con di frese e bulini, per poi invecchiarlo e patinato, artificiosamente con corrosivi. 

Pertanto, non dovrebbe essere oggetto di studi appropriati.

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Modificato da gionnysicily
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Il 12/10/2020 alle 00:28, VALTERI dice:

sfogliando Rutter, che il 2204, forse per la fotografia del tutto insufficiente, sembri conservare solo tracce delle lettere .   

A conferma dell'esistenza della tipologia, regge il confronto, con il bronzetto Rutter 2204, postato da @VALTERI, sul dritto a destra del tripode, tracce della lettera coppa.

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Modificato da gionnysicily
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Il 3/4/2021 alle 16:09, gionnysicily dice:

Ottimo @skubydu, con questa contromarca , si da per certo che una alleanza con Temesa, in un momento storico per Crotone, sia realistica.

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Grazie @gionnysicily per le tue interessanti osservazioni. Riguardo la contromarca con chicco e TE avrei però qualche perplessità. Su quali basi si può ritenere realistica un'alleanza con Temesa nel IV o nel III secolo? Abbiamo fonti storiche in proposito? Non mi risulta e in realtà non è nemmeno certo che la sigla TE vada riferita a Temesa (si potrebbe pensare ipoteticamente anche a Terina). Inoltre, come si è visto a proposito dei bronzi di Crotone, tale sigla compare nelle varianti TE ed HE. Sarebbe pertanto necessario che qualsiasi ipotesi interpretativa fosse supportata uno studio approfondito di tutti gli esemplari noti, tenendo conto che ci muoviamo su cronologie - come quella del bronzo - che è tutt'altro che definita e che purtroppo, nel caso di Temesa, le fonti storiche e la documentazione archeologica sono alquanto lacunose.

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23 ore fa, dracma dice:

Abbiamo fonti storiche in proposito? Non mi risulta e in realtà non è nemmeno certo che la sigla TE vada riferita a Temesa (si potrebbe pensare ipoteticamente anche a Terina).

Non essendo un ricercatore storico e giusto che vada fatto a chi come te, con passione ci descrivi bene i tuoi punti di vista.

Il mio contributo, sulla tua discussione è solamente tecnico. 

Con l'arrivo di questo bronzetto CNG ( fortemente dubitativo), non essendo genuino, tutti le ipotesi interpretative, penso che non debbano essere prese in considerazione.

 Una moneta come questa, non dovrebbe essere esitata in una casa d'asta come la CNG.

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Io chiederei con un po' di polemica:

Perche' non va bene che la cng venda una monetina in bronzo modificata e ripatinata mentre va bene che la cng venda centinaia di tetradrammi di atene rinvenuti da poco tempo ?

 

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  • 6 mesi dopo...
Il 3/4/2021 alle 15:59, gionnysicily dice:

 

 

A conferma dell'esistenza della tipologia, regge il confronto, con il bronzetto Rutter 2204, postato da @VALTERI, sul dritto a destra del tripode, tracce della lettera coppa.

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Salve, arrivata stamattina da asta Munz Zentrum, mm.13, gr.2,09,   le tracce possibili della lettera "coppa" potrebbero essere invece riferite alla A di ME-TA ? Mi piacerebbe un suo parere su questa moneta, che direi autentica e molto leggibile,  senza dubbio una Johnston 2. (anche se non comprendo perchè il T-E sia considerato "retrogrado". Alleanza di Metaponto con ???  Se si,  T E, con  quale polis? Grazie un cordiale saluto

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Modificato da joannes carolus
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La classificazione con SNG Cop. 1270 (di cui allego foto) è corretta dal punto di vista tipologico (tripode/chicco) ma sul piano epigrafico le due monete si diversificano per l'orientamento della prima lettera sul rovescio. Sull'esemplare Münz Zentrum il segno alfabetico sembrerebbe un tau (T), come su altri postati in precedenza, mentre sul pezzo di Copenhagen assomiglia più ad un'aspirata (-I). Non è facile proporre un'interpretazione. Certamente sull'esemplare che hai postato non mi sembra di vedere segni del koppa ma la usuale abbreviazione della legenda metapontina nella forma ME (discendente) - TA (ascendente).  ritengo possibile che una moneta in bronzo possa commemorare un'alleanza tra due poleis che peraltro non trova riscontro nelle fonti letterarie.

Resta ovviamente il problema dell'esatta lettura del R/ (TE? -I E?) che ne condiziona l'interpretazione.

SNG Cop. 1270

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1 ora fa, dracma dice:

La classificazione con SNG Cop. 1270 (di cui allego foto) è corretta dal punto di vista tipologico (tripode/chicco) ma sul piano epigrafico le due monete si diversificano per l'orientamento della prima lettera sul rovescio. Sull'esemplare Münz Zentrum il segno alfabetico sembrerebbe un tau (T), come su altri postati in precedenza, mentre sul pezzo di Copenhagen assomiglia più ad un'aspirata (-I). Non è facile proporre un'interpretazione. Certamente sull'esemplare che hai postato non mi sembra di vedere segni del koppa ma la usuale abbreviazione della legenda metapontina nella forma ME (discendente) - TA (ascendente).  ritengo possibile che una moneta in bronzo possa commemorare un'alleanza tra due poleis che peraltro non trova riscontro nelle fonti letterarie.

Resta ovviamente il problema dell'esatta lettura del R/ (TE? -I E?) che ne condiziona l'interpretazione.

SNG Cop. 1270

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grazie dracma per il tempestivo intervento, allego anche l'altro mio piccolo bronzo (asta InAsta) mm.12,5  gr.1,81, che certifica senza dubbio la presenza di una tau. Veramente notevole mi sembra, aldilà del grado di consunzione, lo stile del tripode... rimane il mistero T-E... un cordiale saluto

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