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Concrezioni su un Antoniniano di Traiano Decio


Crine

Risposte migliori

Ciao a tutti, 

sto pensando di comprare questo Traiano Decio, RIC 12b, un bel monetone da 5,04 g e 24 mm di diametro in conservazione SPL.

Screenshot_2021-03-25-17-23-18-05.thumb.jpg.6f19056d684d243dfce47462e08c50ed.jpg

 

Ho 2 domande: la prima, riguardo le concrezioni che si vedono (soprattutto) al rovescio, c'è un modo per capire se è una patina nobile, (malachite o azzurrite in questo caso) oppure è cancro del bronzo? E se la moneta fosse falsa e quello fosse verde rame appiccicato sopra, si riesce a capire da una foto? Secondo voi cos'è? 

La seconda, a me la moneta sembra vera: non conosco lo stile del ritratto, ma abbiamo linee di espansione belle, linee delle figure decise e molto particolareggiate (tranne la testa d'asino sul bastone della Dacia), concrezioni che, se autentiche (non verderame), già da sole quasi confermerebbero l'autenticità della moneta; però non mi piace molto il consumo disomogeneo che c'è nella parte dx del rovescio: la perlinatura sembra quasi limata via.. può essere normale un consumo così o devo preoccuparmi? Poi c'è questo: 

IMG_20210325_172630.thumb.jpg.89d019111f29096c4bfbb7799c3de64a.jpg

cosa può essere quel segno a mezzaluna parallelo alla linea rossa? 

Grazie mille a tutti per i vostri contributi!

Crine

 

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40 minuti fa, Crine dice:

Ciao a tutti, 

sto pensando di comprare questo Traiano Decio, RIC 12b, un bel monetone da 5,04 g e 24 mm di diametro in conservazione SPL.

Screenshot_2021-03-25-17-23-18-05.thumb.jpg.6f19056d684d243dfce47462e08c50ed.jpg

 

Ho 2 domande: la prima, riguardo le concrezioni che si vedono (soprattutto) al rovescio, c'è un modo per capire se è una patina nobile, (malachite o azzurrite in questo caso) oppure è cancro del bronzo? E se la moneta fosse falsa e quello fosse verde rame appiccicato sopra, si riesce a capire da una foto? Secondo voi cos'è? 

La seconda, a me la moneta sembra vera: non conosco lo stile del ritratto, ma abbiamo linee di espansione belle, linee delle figure decise e molto particolareggiate (tranne la testa d'asino sul bastone della Dacia), concrezioni che, se autentiche (non verderame), già da sole quasi confermerebbero l'autenticità della moneta; però non mi piace molto il consumo disomogeneo che c'è nella parte dx del rovescio: la perlinatura sembra quasi limata via.. può essere normale un consumo così o devo preoccuparmi? Poi c'è questo: 

IMG_20210325_172630.thumb.jpg.89d019111f29096c4bfbb7799c3de64a.jpg

cosa può essere quel segno a mezzaluna parallelo alla linea rossa? 

Grazie mille a tutti per i vostri contributi!

Crine

 

Ciao @Crine cancro del bronzo non è anche perché il cancro del bronzo non caratterizza Antoniani di questo tipo ma principalmente sesterzi , dupondi , assi etc etc... Le concrezioni che tu hai notato sono bensì semplici concrezioni di malachite , secondo il mio umile parere la moneta è autentica , non noto nulla che possa farne dubitare l'autenticità ; ma per accertamenti definitivi sull'autenticità della moneta ti consiglio di aspettare i più esperti. 

buonanotte a tutto il forum ,                        DiviAugusti                  

 

Modificato da DiviAugusti
  • Grazie 1
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1 ora fa, vickydog dice:

Un bell'antoniniano. Le concrezioni sono assolutamente normali.

Ciao

Grazie! E della perlinatura mancante a dx del rovescio cosa ne pensi?

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Cancro del bronzo su una moneta di argento( lega)? ...... ma sai cosa stai comprando o è la prima volta? 
Ha un cartellino descrittivo? Ci sarà scritto che è AG o BI( biglione).... ergo....!

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Inviato (modificato)

Beh ma un antoniniano di metà terzo secolo non è circa 30-40% Ag e il resto Cu? E se il rame, che è maggioranza, in certi punti qui reagisce per formare malachite (che è un idrossido carbonato), perché in condizioni adatte non potrebbe reagire col cloro a formare cancro del bronzo? Da laureato in chimica quale sono non ne vedo il motivo, però se tu dici così vuol dire che su centinaia o migliaia di argenti di quel periodo che hai visto non hai mai riscontrato concrezioni cancerose, confermi? Se è così, questo mi basta. In fondo uno scrive per chiedere l'esperienza altrui, sennò non avrei fatto il post ;)

Modificato da Crine
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1 ora fa, Crine dice:

Beh ma un antoniniano di metà terzo secolo non è circa 30-40% Ag e il resto Cu? E se il rame, che è maggioranza, in certi punti qui reagisce per formare malachite (che è un idrossido carbonato), perché in condizioni adatte non potrebbe reagire col cloro a formare cancro del bronzo? Da laureato in chimica quale sono non ne vedo il motivo, però se tu dici così vuol dire che su centinaia o migliaia di argenti di quel periodo che hai visto non hai mai riscontrato concrezioni cancerose, confermi? Se è così, questo mi basta. In fondo uno scrive per chiedere l'esperienza altrui, sennò non avrei fatto il post ;)

Il cancro del bronzo l’ho visto fare solo a monete in cui le altre componenti della lega sono trascurabili , anche perché , vado a memoria, se nella lega sono presenti altri metalli in quantità sufficiente, e che sono più facilmente ossidabili, si sacrificano quelli per primi. E se non ricordo male, l’aggiunta di metalli differenti al rame, ne aumenta le proprietà di resistenza chimica  e meccanica, sempre andando a memoria. 
 

PS non tutti gli antoniniani del III secolo AC sono composti di solo il 40. % di argento, C’è ne sono anche di lega a tenore molto più alta, come il tuo, che , dal colore e dalla grana, penso sia sul 70% almeno. Indipendentemente dell’imperatore che regnava... 

Modificato da Tinia Numismatica
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3 ore fa, Crine dice:

Grazie! E della perlinatura mancante a dx del rovescio cosa ne pensi?

Una semplice debolezza del conio. Anche perché ho guardato altri esemplari di quella tipologia e diverse la presentano allo stesso modo.

 

 

 

 

 

Modificato da vickydog
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In teoria ed anche pratica credo che ossicloruri acidi si possono formare, il bianco presente vicino al verde scuro mi lascia pensare ad agglomerati di carbonati di rame/cloruro di argento/ossicloruri Ag/Cu. Nelle monete provinciali (dracme/billon) spesso mi capita di avere incrostazioni simili, innocue , fino a quando c'è Ag+ disponibile a precipitare tutti i cloruri o a formare composti insolubili innocui. A mio parere le macchie sembrano carbonati stabili innocui, naturali e possibili. Che possano sfociare in fenomeni corrosivi è anche vero..

Ma come scritto prima da @Tinia Numismaticaci dovrebbe essere tanto argento e altri metalli di sacrificio in grado di stabilizzare la lega nel tempo.

Modificato da moneta66
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Giusto, l'argento cloruro!! Perchè è vero che il rame reagisce con l'ossigeno molto più facilmente dell'argento, assolutamente, ma quando ci sono cloruri liberi, prima di formarsi il cloruro di rame (da cui parte tutta la catena che porta poi al cancro), è l'argento che reagisce, precipitando come AgCl ed eliminando quindi dal gioco i cloruri! Grazie a @moneta66 per le nozioni chimiche e @Tinia Numismatica per la preziosa spiegazione, tra l'altro non sapevo assolutamente che ci fossero argenti a così alta percentuale nel terzo secolo (tranne quelli subito successivi alla riforma di Diocleziano di fine secolo). @vickydog grazie, sei una garanzia! Ormai da quando sto studiando vedo falsi ovunque! ?

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2 ore fa, Tinia Numismatica dice:

Il cancro del bronzo l’ho visto fare solo a monete in cui le altre componenti della lega sono trascurabili

Oltre a quello che, giustamente, fai notare il cancro del bronzo crea veri e propri crateri e non, come in questo caso, delle incrostazioni.  Sbaglio? ?

Ciao!

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15 ore fa, TheWhiteFly dice:

Oltre a quello che, giustamente, fai notare il cancro del bronzo crea veri e propri crateri e non, come in questo caso, delle incrostazioni.  Sbaglio? ?

Ciao!

TWF

Non sbagli. 

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