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Come eravamo in cartolina


Risposte migliori

Buongiorno a tutti,

spero che questa discussione possa coinvolgere molti di voi come succede a me quando sfoglio l'album delle cartoline del secolo scorso...emozioni, ricordi e soprattutto come eravamo.

Il tempo con il suo scorrere inesorabile solitamente tende a cambiare le cose e le persone ma le immagini ci possono raccontare come eravamo, dove e come eravamo vissuti. 
La cartolina illustrata ci permette di fare un viaggio nella memoria di città, borghi, monumenti, uomini, storie, eventi, mestieri, costumi, piazze, edifici, di tutto il nostro passato che giorno per giorno ha visto cambiare la nostra società fino ad oggi. 
Il tempo non potrà mai cancellare i nostri ricordi e allora perché non rivivere le emozioni, i luoghi e le atmosfere di un tempo per riscoprire come eravamo e come erano i nostri luoghi di origine.

Oltre alle cartoline, viaggiate e non, di tutta Italia si potrebbero postare anche foto che ritraggono luoghi, edifici, eventi di un tempo. Si potrebbe riportare anche qualche aneddoto e/o curiosità ma è facoltativo.

La vera forza di un popolo è nella capacità di conservare il proprio passato per guardare con ottimismo il proprio futuro.

 

Cartolina animata di Largo Vittoria a Napoli ad inizi '900. Situato tra il rione Chiaia e via San Ferdinando e la sua denominazione è dedicata alla battaglia di Lepanto tra cristiani e turchi. Troviamo infatti anche la chiesa in onore di Santa Maria della Vittoria che fu costruita per volere della figlia di un comandante di una delle flotte cristiane a ricordo della vittoria. Una curiosità è data dalla statua del primo sindaco di Napoli durante il periodo del Risanamento, era in origine posta nell'omonima piazza crocevia di corso Umberto I e via Duomo, ma fu spostata nel 1938 per eliminare ogni ostacolo dal rettilineo che avrebbe percorso Adolf Hitler in visita a Napoli per la rivista della Regia Marina. Infine in piazza Vittoria nel 1914 nasce la famosa azienda sartoriale Marinella conosciuta in tutto il mondo.

 

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Oggi Piazza Vittoria:

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Grazie a tutti al prossimo post

Modificato da numys
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Amo le cartoline d'epoca dove sono raffigurati i mezzi di allora, auto, moto, corriere, treni, tram ecc. quando, in special modo le auto, potevano permettersele in pochi, a volte le guardo con la lente d'ingrandimento sino a vedere dei piccoli particolari come la targa ecc.

Contribuisco con questa cartolina viaggiata nel 1919, va da se che l'immagine potrebbe essere anche di anni prima, non è detto che quello che riporta il timbro postale e la vera data di quanto è stata scattata la foto combacino. In questa stampigliata al retro ci sarebbe una data ( 4 - 5 - 917) antecedente all'uso (non sempre è presente), ma potrebbe ancora non essere quella di quanto è stata fatta la foto.

Dalla mia raccolta: Palazzo della Banca d'Italia di Savona  (non più operativa dal 2008)

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Cartolina viaggiata nel 1942, prodotta da una delle più famose aziende italiane produttrici di cartoline paesaggistiche, l'Alterocca di Terni.

Dalla mia raccolta: Lecce Palazzo della Banca d'Italia 

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34 minuti fa, nikita_ dice:

Cartolina viaggiata nel 1942, prodotta da una delle più famose aziende italiane produttrici di cartoline paesaggistiche, l'Alterocca di Terni.

Dalla mia raccolta: Lecce Palazzo della Banca d'Italia 

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La foto scattata per questa cartolina è semplicemente una meraviglia.

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3 minuti fa, numys dice:

La foto scattata per questa cartolina è semplicemente una meraviglia.

Nei prossimi giorni ne inserisco qualcun'altra, i mezzi sino agli anni '50 sono un'opera d'arte non semplici auto.

E senza tralasciare la nostra passione per le banconote, trattandosi di palazzi della Banca d'Italia, pensa che cosa doveva custodire in quegli anni in quantità la Filiale di Savona postata in precedenza.

dalla mia raccolta: Barbetti matrice 1897 Marchioni-Nazari in cartolina viaggiata nel 1903

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Interessante la destinazione (non comune)..  da Milano ferrovia a Ennezat in Francia annullo di arrivo a doppio cerchio.

 

Bello anche il francobollo da 5 cent verde fortemente spostato a destra, decentramento tipico per queste emissioni.  Quando le macchine che stampavano francobolli  erano meravigliosamente  imperfette.

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In questa cartolina viene raffigurato un dei più antichi mestieri di Napoli e provincia, il venditore di ortaggi:

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Tale venditore viene definito nel lessico napoletano "O' parulano' " che farebbe pensare ad un uomo abile nell’uso delle parole, in realtà con esso si faceva riferimento al venditore di ortaggi. L’espressione dialettale deriverebbe infatti dal termine latino “parula”, ovvero “palude”: questo perché in epoca romana molte delle paludi campane vennero trasformate in terreni fertili per la coltivazione. Da qui il nesso tra l’orticoltore e il Parulano. Nel tempo però, per un’evidente errore d’interpretazione, il significato dell’espressione è andato estendendosi, arrivando a racchiudere in sé anche tutte le altre categorie di venditori che si facevano pubblicità attraversi dei fantasiosi richiami.  Quello del Parulano è forse uno dei pochi antichi mestieri sopravvissuto alla modernità. Infatti non è difficile incontrare, a Napoli e provincia, un venditore di ortaggi che urli a gran voce la sua allettante offerta di verdure fresche di stagione. A bordo del suo coloratissimo furgoncino che ha sostituito l'asino, questa figura tiene in vita una bellissima tradizione secolare. Comunque il parulano (il fruttivendolo) era una figura della quotidianità del napoletano, riconoscibile dalle bancarelle estrose e dalla gran voce per richiamare l'attenzione dei propri clienti. Persona rispettabile e di esperienza che si svegliava all'alba per portare a casa quei pochi soldi con i frutti della terra grazie al duro lavoro.

 

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Per rimanere in tema di 'come eravamo' (sulle auto potremmo ritornaci), riporto una mia cartolina della Val di Noto viaggiata nel 1917 (la foto sarà di qualche anno prima), la raccolta delle olive a livello familiare, dove erano chiamati a raccoglierle anche i bambini. Qualora una famiglia non possedeva un podere con degli alberi di olive si andava a lavorare nei campi di proprietà di terze persone, in questo caso l'olio che se ne ricavava veniva diviso tra il proprietario e i lavoratori.

Ogni volta che la guardo penso che la più piccolina (sulla scala) avrà circa 110/115 anni ed il più anziano da giovane sarà stato un suddito del Regno delle due Sicilie.

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Dalle campagne siciliane ad una città pugliese, persone con il vestito 'buono', come eravamo il 6 settembre del 1915 alle 'ore 16' :D (data ed orario scritto al fronte di questa cartolina). La foto è sicuramente antecedente all'ingresso dell'Italia nella prima guerra mondiale (24-5-1915), il francobollo è stato tolto ma resta parte del timbro postale a confutare la data di spedizione.

Uno spaccato del tempo che fu.

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Un piccolo scorcio di vita di piazza di come eravamo una novantina di anni fa, un carrettino con un somarello fa capolino a quello che sarà il futuro motorizzato del Paese.

la cartolina risulta scritta il 23 12 1938 (auguri per le festività), ma l'immagine raffigurata penso che sia dei primi degli anni '30. Il francobollo del Giubileo straordinario del 1933 sembrerebbe applicato in un secondo tempo senza alcun senso, direi anacronistico, troppi 50 cent per una cartolina (spedizione nazionale), ne sarebbero bastati venti o trenta.

 

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Modificato da nikita_
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Ai primi del novecento, anche se la locomozione meccanizzata aveva avuto il suo avvio con le prime auto e i primi treni (Linea a doppio binario di 7,2 km Napoli-Portici del 03/10/1839 innaugurata da Ferdinando II) la facevano ancora da padrone per gli spostamenti di cose e persone i mezzi a trazione animale. Ecco in questa cartolina viaggiata del primo '900, con foto Alinari ed edita da Graphic Arts Institute Dr. Trenkler & Co., un Curricolo napoletano utilizzato per il trasporto delle persone:

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In questo caso dato che gli spostamenti potevamo essere lunghi e stressanti si cercava di renderlo quanto più confortevole possibile utilizzando anche un riparo per il sole e degli spazi utili per i propri oggetti o viveri. 

Certo i curricoli venivano anche utilizzati per scopo ludico ed infatti spesso si organizzavano delle corse durante delle feste paesane quasi a ricordare quella che era la corsa dei carri che si teneva nella Roma antica.

Qui vediamo una rappresentazione della corsa dei curricoli in un dipinto del 1825 del pittore italiano Saverio della Gatta:

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Uno scorcio di vita in una delle vie principali di Roma dove risiede tutt'ora l'istituto di emissione, sono ancora presenti i due gruppi scultorei sul tetto della facciata principale successivamente eliminati negli anni '30 [*], uno dei due è raffigurato al retro del 500 lire Capranesi.

 

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La foto penso che sia del 1905, anno più anno meno, ma spedita nel gennaio del 1909, sono applicati due francobolli da 5 cent sul fronte, giusta tariffa per una cartolina spedita all'estero.

Chi l'ha spedita ha specificatamente scritto al retro che i francobolli si trovavano... 'dall'altra parte' :D

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[*]

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Modificato da nikita_
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A volte gli stessi posti, in immagini temporalmente diverse, mostrano l'evoluzione (non sempre migliorativa...) dei luoghi della nostra memoria.

Da inizio secolo, anni '60 e maps dei giorni d'oggi.

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1 ora fa, stefanoforum dice:

A volte gli stessi posti, in immagini temporalmente diverse, mostrano l'evoluzione (non sempre migliorativa...) dei luoghi della nostra memoria.

Da inizio secolo, anni '60 e maps dei giorni d'oggi.

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Non posso che concordare con te. Molto spesso le amministrazioni moderne non hanno cuore la storia e la memoria ma piuttosto danno priorità al cemento e all'inquinamento (probabilmente non è questo il caso). A noi rimangono i ricordi di foto e cartoline mentre l'involuzione paesaggistica e artistica rimane sotto i nostri occhi. Fortunamente non è sempre così ed inoltre molte bellezze e borghi italiani sono tutelati al fine di preservarne la ricchezza culturale ed artistica per i posteri.

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  • 2 settimane dopo...
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Un 'prima e dopo' a 60 anni di distanza (1900-02 >> 1960-62)

Inizi secolo e boom economico a confronto in queste due mie cartoline:

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Cartolina del 1923 del teatro San Carlo di Napoli

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È il teatro più antico d'Europa ed infatti è stato costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo III di Borbone. Il progetto fu affidato all'architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale, il quale completa la “real fabrica” in circa otto mesi con una spesa di 75 mila ducati. Ed è proprio in onore del sovrano borbonico che avviene l'inaugurazione la sera del 4 Novembre, giorno dell'onomastico del sovrano, con l'Achille in Sciro di Pietro Metastasio. Ma 
nella notte del 13 febbraio del 1816 un incendio devasta l'edificio del Massimo napoletano. Rimangono intatti soltanto i muri perimetrali e il corpo aggiunto. La ricostruzione, compiuta nell’arco di nove mesi, è diretta da Antonio Niccolini, che ripropone a grandi linee la sala del 1812. L’architetto toscano ne conserva, infatti, l'impianto a ferro di cavallo e la configurazione del boccascena. Il Massimo viene ricostruito e inaugurato nuovamente il 12 gennaio 1817.

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Lo scrittore Stendhal, che prende parte all'inaugurazione scrive:"
Non c'è nulla, in tutta Europa, che non dico si avvicini a questo teatro ma ne dia la più pallida idea. Questa sala, ricostruita in trecento giorni, è un colpo di Stato. Essa garantisce al re, meglio della legge più perfetta, il favore popolare… Chi volesse farsi lapidare, non avrebbe che da trovarvi un difetto. Appena parlate di Ferdinando, vi dicono: ‘ha ricostruito il San Carlo!"

Se visitate all'interno il teatro, colti dalla magia che diffonde, prendetevi un attimo per alzare gli occhi al cielo e ammirare il magnifico soffitto con Apollo e Minerva, bellissimo e ancora esistente, dipinto da Giuseppe Cammarano.

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Nel 1872, su suggerimento di Giuseppe Verdi, fu costruito il golfo mistico per l'orchestra, mentre nel 1937 fu ideato il primo foyer collegato, tramite uno scalone ai giardini reali dell'adiacente palazzo.

Il Teatro San Carlo di Napoli è stato inserito dall’Unesco nell’elenco dei monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità, grazie anche all'ultimo restauro del 2010 con cui lo storico edificio ha acquisito un aspetto ancora più moderno e funzionale. La struttura può ospitare un pubblico di quasi 3000 persone, ha un palcoscenico di più di 30 metri ed è considerato dalla critica il teatro più bello del mondo.

Oggi questa è la veduta esterna del teatro:

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  • 3 settimane dopo...
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Come eravamo nei primi anni del '900 a Benevento.

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Cartolina viaggiata il febbraio del 1913 con un'immagine di almeno 5/10 anni prima-

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prove ingrandimenti di vita quotidiana + vestiario dell'epoca

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cliccandoci sopra si ingrandiscono ulteriormente 

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Modificato da nikita_
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Classica foto in bianco e nero per la produzione di cartoline, le lastre venivano colorate a mano solo successivamente, è il motivo del perchè i colori appaiono innaturali.

Viaggiata nel 1928 in una nostra ex colonia, l'immagine sembrerebbe coeva e quindi proprio del 1926/28.

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i piccoli particolari risultano impastati per via della colorazione successiva

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Altro esempio di colorazione successiva che ha stravolto anche le sembianze delle persone.

Una bella passeggiata in piazza di più di un secolo fa.... ecco come eravamo.

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L'ingrandimento dei particolari sarebbe stato molto più interessante e molto più nitido se la foto rimaneva in bianco e nero, il colore ha reso le persone un pò finte.

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Cartolina viaggiata nel 1921 ma da una foto fatta quasi sicuramente prima dell'inizio della prima guerra mondiale.

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Modificato da nikita_
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Questa è un'altra cartolina in bianco e nero con colorazione successiva che racconta il trasporto della farina che avveniva con carri trainati da animali da soma che permetteva l'approvvigionamento dei paesi:

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Cartolina viaggiata del 1905 e inviata oltreoceano ai propri cari emigrati in cerca di lavoro con la speranza di poter cambiare la propria vita come tanti italiani:

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Come ha evidenziato @nikita_ la colorazione ha fatto perdere la definizione dei volti ma non le caratterizzazioni e i valori contenuti nell'immagini:

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  • 4 settimane dopo...
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Scorcio di vita quotidiana degli anni '20/30, la cartolina è nuova senza scritte al retro.

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Uno scorcio anni 20/30 della bellissima Liguria che ho avuto la fortuna di visitare più volte. In particolare la cartolina non viaggiata racconta di Genova via Circonvallazione a Mare:

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con un tram tipico del tempo per il trasporto delle persone:

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nello scenografico belvedere di Villa Milyus, una residenza in stile neogotico, costruita nel 1855 a poca distanza dalla basilica alessiana, il cui giardino si affaccia con un'elegante loggia-belvedere su corso Aurelio Saffi; realizzata sulla struttura delle antiche mura di S. Margherita, questa loggia era in origine sospesa sulle scogliere che delimitavano a mare il colle di Carignano. Prende il nome dall'imprenditore di origine svizzera Federico Mylius (1838-1892), che vi raccolse una pregevole collezione di opere d'arte ed altri reperti provenienti da chiese e palazzi storici.

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Come eravamo.... messi male 120 anni fa, mini cartolina "osè" per maschietti, da conservare nel taschino.

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18 minuti fa, nikita_ dice:

Come eravamo.... messi male 120 anni fa, mini cartolina "osè" per maschietti, da conservare nel taschino.

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Ohhhhhh che bel cappello ?

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Un'altra bellissima cartolina dei primi del '900 di Genova che mostra uno degli angoli più suggestivi della città.

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Al centro di una piazza tra via Balbi e via Pre si trovano i Truogoli di Santa Brigida, uno dei pochi lavatoi sopravvissuti all'avvento delle lavatrici. La famiglia Balbi contribuì alla loro costruzione in occasione della pestilenza per fornire alla popolazione acqua buona e abbondante dal rio di Santa Brigida.

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Oggi i lavatoi sono perfettamente conservati:

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Per approfondimenti storici, curiosità e foto vi consiglio questo articolo:

https://wallinapp.com/walloutmagazine/pilloledarte-santa-brigida-il-recupero-della-storia-e-il-fascino-attuale/

 

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