Matteo91 Posted April 23 Share #1 Posted April 23 Oggi ho trovato un po' di tempo per farvi vedere questa moneta, che mi sono aggiudicato nella LEU web auction 19, lotto 1320. Si tratta di un dodicesimo di statere in elettro, del Regno di Lidia. La datazione proposta è tra il 610-546 a.C. Si tratta di una tipologia molto comune, ma ciò che cercavo era un esemplare con le contromarche: ancora mi chiedo come fosse possibile contromarcare monete così piccole... E soprattutto: perché queste monete dovevano essere contromarcate? KINGS OF LYDIA. Alyattes to Kroisos, circa 610-546 BC. Hemihekte – 1/12 Stater (Electrum, 7 mm, 1.00 g), Sardes. Head of a lion with sun and rays on its forehead to right. Rev. Incuse square punch. Rosen 654. SNG Kayhan 1015. SNG von Aulock 2871. Weidauer 90. Banker's marks, otherwise, good fine. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
PK. Posted April 23 Share #2 Posted April 23 Le frazioni di elettro mi sono sempre particolarmente piaciute, ma non al mio portafoglio. 1 ora fa, Matteo91 dice: perché queste monete dovevano essere contromarcate? Bontà del metallo? 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gpittini Posted April 23 Supporter Share #3 Posted April 23 DE GREGE EPICURI La saggiatura del metallo (e mi pare si tratti di questo) è diversa da una contromarca, che viene applicata in serie con un punzone e contiene di solito una immagine significativa o una lettera o monogramma. 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
numa numa Posted April 24 Share #4 Posted April 24 Potrebbe trattarsi di una punzonatura da saggiatura per indicare la bontà del metallo - come indicato da Pittini come sappiamo appena creata la moneta venne introdotta anche la sofisticazione - nella fattispecie un’alterazione della lega utilizzata per coniare gli esemplari originali emessi dall’autorita’ e questa punzonatura poteva indicare che l’esemplare era congruo. Credo che spulciando la ormai ricca letteratura in materia qualche accenno a tale fenomeno sinpossa trovare anche sd sl momento non so indicare riferimenti piu’ precisi. Diverso invece il fenomeno delle contromarche con simboli e lettere che aveva - credo funzione differente - o forse era una specie di controsigillo apposto da autorità diverse da quelle emittenti? monetazione ancora ricca di misteri e domande cui stiamo ancora cercando di dare risposte. Di sicuro invece c’è il suo indiscutibile fascino e .. ahimè… la barriera economica necessaria per accedervi 😫 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Liutprand Posted April 24 Share #5 Posted April 24 Anche io credo si tratti di un saggio e non di una contromarca. Certo che già parliamo di contraffazioni all'alba della monetazione! 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Matteo91 Posted April 24 Author Share #6 Posted April 24 Grazie a tutti per le risposte. La domanda è stata posta un po' ingenuamente, ma la tematica è in realtà piuttosto complessa. Provo a raccogliere qualche spunto. Il termine che ho utilizzato, "contromarca", è piuttosto specifico e, come giustamente osservato, probabilmente meglio si presta ad essere utilizzato per fenomeni di epoche successive, dove si trovano veri e propri "marchi", con figure/simboli aventi funzioni differenti a seconda dell'epoca e del contesto in cui venivano utilizzati. Nel caso del Regno di Lidia, tuttavia, credo sia il caso di osservare che non si tratta di semplici saggiature, bensì di "segni" quantomeno non casuali. Tenderei a parlare, almeno in alcuni casi, di "simboli", per quanto stilizzati. La letteratura sulla monetazione in elettro è vastissima, ma non mi pare di ricordare studi specifici al riguardo. Secondo la teoria maggiormente diffusa, tali "segni" sarebbero l'opera di banchieri (banker's marks, come indicato in didascalia nella mia moneta) o mercanti che apponevano il proprio "marchio" su monete ritenute "buone", per non doverle ricontrollare in successive transazioni. F. Velde ne parla a pag. 13 nell'articolo allegato, pur sottolineando che tale ricostruzione è soltanto una ipotesi e che non esiste ancora una risposta definitiva a questo interrogativo. Cercando ora di raccogliere gli elementi "certi" di cui disponiamo, mi pare possibile osservare che: il fenomeno è ampiamente diffuso sulle monete del Regno di Lidia, talvolta in modo esasperato (vedi immagine 1); l'esasperazione del fenomeno è ancora più evidente se si considera che un grande numero di "segni" è presente anche su monete piccolissime, come il dodicesimo di statere (oltre all'esemplare di inizio discussione, si veda anche l'immagine 2). L'operazione credo non dovesse essere immediata e dovesse richiedere una certa perizia; segni di questo tipo sono presenti anche su monete false (si veda questo esemplare citato da Velde del Munzkabinet https://ikmk.smb.museum/object?lang=en&id=18210880) o presunte false (si veda immagine 3). Peraltro anche la mia moneta è "dubbia", pesando un solo grammo; non mi sono note monete coeve della Ionia o di altre regioni dell'Asia Minore che presentino lo stesso fenomeno, per cui doveva trattarsi di una pratica tipica della Lidia; segni analoghi sono facilmente riscontrabili anche sui sigloi achemenidi, di epoca successiva ma sempre di area lidiese. Mancano le conclusioni, che ovviamente non ho, ma spero di aver fornito qualche spunto interessante. Voi cosa ne pensate? Immagine 1 Stack's Bowers Galleries January 2015 NYINC Auction lot 3052 LYDIA. Alayattes II to Kroisos (7th-6th Century B.C.). EL 1/3 Stater (4.65 gms). Rosen-656. Head of roaring lion right with small sun at forehead; Reverse: Double square incuse punch. A multitude of banker's marks add significant character to the piece. Immagine 2 Roma Numismatics E-SALE 92 Lot 471. Kingdom of Lydia, Alyattes EL Hemihekte - 1/12 Stater. Sardes, circa 600-561 BC. Head of roaring lion to right, sunburst on forehead / Incuse square punch. GRPC Lydia G30; Weidauer group XVI, 90; Traité I 47; SNG Kayhan 1015; Rosen 654; Elektron I 72. 1.16g, 7mm. Very Fine; numerous banker's marks. Immagine 3 Roma Numismatics E-SALE 92 Lot 473. Kingdom of Lydia, Alyattes EL Hemihekte - 1/12 Stater. Sardes, circa 600-561 BC. Head of roaring lion to right, sunburst on forehead / Incuse square punch. GRPC Lydia G30; Weidauer group XVI, 90; Traité I 47; SNG Kayhan 1015; Rosen 654; Elektron I 72. 1.04g, 7mm. Near Very Fine; numerous banker's marks. A_Quantitative_Approach_to_the_Beginning.pdf Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
apollonia Posted April 25 Share #7 Posted April 25 Ciao Matteo, non sapevo che il fenomeno dell’applicazione di una contromarca sulle monete di elettro fosse così esteso. Un motivo potrebbe essere una forma di garanzia che il contenuto d’argento non fosse al di sopra di un certo valore limite, dato che per le prime emissioni è stato approssimativamente valutato dal 20% al 75% in peso, con più del 45% in peso per la maggior parte delle monete. Ovviamente un aumento della proporzione di argento rispetto all’oro nella lega andava a scapito del valore intrinseco della moneta. apollonia 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Matteo91 Posted April 27 Author Share #8 Posted April 27 Non escluderei a priori una qualche affinità con il fenomeno delle Sycee cinesi. Qualcuno ha mai avanzato ipotesi in tal senso? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
numa numa Posted May 2 Share #9 Posted May 2 Non saprei hi provato a dare un’occhiata nella ‘summa’ piu’ recente dedicata alla monetazione in elettro ma purtroppo non vi sono articoli su questo tema. Sono certo pero’ che qualcosa è stato pubblicato in proposito Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Matteo91 Posted May 2 Author Share #10 Posted May 2 2 ore fa, numa numa dice: Non saprei hi provato a dare un’occhiata nella ‘summa’ piu’ recente dedicata alla monetazione in elettro ma purtroppo non vi sono articoli su questo tema. Sono certo pero’ che qualcosa è stato pubblicato in proposito Ho controllato anche io "White Gold", ma non ho trovato articoli specifici. In diverso materiale mi è capitato di leggere di teorie su questi "banker's marks", ma non ho mai avuto modo di leggere uno studio specifico sull'argomento. Proseguo nella ricerca. 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Matteo91 Posted May 8 Author Share #11 Posted May 8 La presenza di questi "banker's marks" su monete false pare fatto piuttosto comune... SAVOCA COINS 133RD ONLINE AUCTION LOTTO 92 Kings of Lydia. Sardeis. Time of Alyattes to Kroisos 620-539 BC. Fourrée 1/24 Stater 8 mm, 0,87 g Head of roaring lion right, with star on forehead / Incuse square punch. nearly very fine Weidauer -; Traité I -; SNG Kayhan I -; Sunrise 4. Various countermarks and banker puncher on obverse and around the edge of the coin. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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